sabato 11 aprile 2020

Ordine del giorno Andrea de Bertoldi – Senato, 7.4.2020


Atto Senato 7 aprile 2020 – approvato

Ordine del Giorno 0/1766/46/05 presentato dal Senatore Andrea de Bertoldi (FdI).

Il Senato,

premesso che

il disegno di legge in conversione, contiene una molteplicità di interventi, che intervengono nella scadenza, in ogni segmento del sistema economico, sociale, del lavoro e produttivo del Paese, oltre che prioritariamente sulla tutela e la salvaguardia della comunità nazionale, diretti a fronteggiare una crisi epidemiologica senza precedenti, causata dall’epidemia Covid-19;

in tale ambito, le misure adottate dal Governo, finalizzate a sostenere l’impatto economico e sociale, sui lavoratori, le famiglie e le imprese, nettamente insufficienti e incapaci a fronteggiare i gravissimi effetti negativi e penalizzanti che a partire dal breve periodo, si manifesteranno sull’intero sistema-Paese, appaiono peraltro, rivolte più alla tutela di determinate fasce di lavoratori, che nei riguardi degli autonomi, i liberi professionisti e le piccole e medie imprese;

al riguardo, fra le ulteriori misure fiscali ed economiche prioritarie che si rendono indispensabili introdurre in tempi rapidi (il cui costo dell’esitazione potrebbe risultare irreversibile per la tenuta sociale del Paese) si evidenziano gli interventi per assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese, unitamente a disposizioni di assoluta emergenza nei riguardi dei contribuenti, volte a differire i termini di pagamento di ogni tipo di imposta e tributo, nonché misure innovative in grado di sostenere il tessuto economico e produttivo nazionale, nell’attuale fase emergenziale e in quella futura;

all’interno di tale scenario, appare pertanto urgente e necessario prevedere politiche d’espansione in grado di prevedere nel sistema economico, una maggiore quantità di potere d’acquisto, mettendola a disposizione degli operatori che si muovono nell’ambito dell’economia reale ovvero: famiglie e le imprese, attraverso una netta diminuzione del carico fiscale, aumentando nel contempo i trasferimenti e incrementando la spesa pubblica statale diretta;

l’istituto della moneta fiscale, inteso come qualunque titolo privato o pubblico che lo Stato accetta dai possessori per l’adempimento dei propri obblighi fiscali nella forma di sconti sugli importi dovuti o di pagamento dei medesimi, può costituire al riguardo, un’importante sostegno all’economia reale, la cui manovra monetaria, è in grado di apportare significativi risultati in termini di ripresa della domanda interna e miglioramento della competitività delle imprese, in particolare nell’attuale fase di estrema emergenza sanitaria e successivamente economico e finanziaria, che sta coinvolgendo l’intero Paese;

tale strumento è rappresentato attraverso titoli, che non costituiscono moneta legale né impegnano lo Stato a garantire la conversione in moneta legale, ma tuttavia sono negoziabili, trasferibili a terzi e scambiabili sul mercato, in grado di garantire il diritto al titolare, di ridurre i pagamenti dovuti alla pubblica amministrazione (per tasse, imposte, contributi) a partire da due anni dopo la loro emissione e non devono essere collocati sul mercato, ma attribuiti direttamente a una pluralità di soggetti, quali: le persone fisiche, il sistema delle imprese e gli enti pubblici territoriali, per finanziare investimenti e spese correnti (in primo luogo, nell’immediato, le azioni di contrasto all’emergenza Coronavirus);

a tal fine, in relazione alla crisi dei mercati finanziari e al perdurare dei contrasti tra i Governi che si manifestano a livello europeo e internazionale (che evidenziano la mancanza di adeguate risposte coordinate e globali) in sintonia con le accelerazioni della diffusione del Coronavirus su scala mondiale, appare pertanto urgente e necessario, introdurre nuovi strumenti di politica fiscale, in grado di stimolare la ripresa economica per il nostro Paese, come lo strumento della moneta fiscale, (inteso quale mezzo di pagamento) nella consapevolezza che tale iniziativa potrà nei prossimi anni, anche in relazione agli scenari economici che si intravedono oggettivamente, difficili e complessi, garantire un effetto moltiplicatore finalizzato al rilancio dell’economia interna, senza contravvenire alle regole europee e del Trattato di funzionamento dell’Unione europea;

impegna il governo

a valutare l’opportunità di prevedere in tempi rapidi, in relazione ai prossimi scenari che si determineranno per il sistema economico e finanziario nazionale a partire dal breve periodo, nonché alle forti previsioni di ribasso del prodotto nazionale lordo, ad ampliare le fattispecie ammesse alla compensazione tra crediti e debiti della pubblica amministrazione, anche attraverso titoli riconducibili alla più ampia categoria dei certificati di compensazione fiscale, definendoli, quale “moneta fiscale”, complementare, priva di corso legale, basata su sconti fiscali differiti, relativi a imposte non ancora maturate.


6 commenti:

  1. Molto bene, qualcosa si muove, ma serve fare presto (semicit��)

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    1. Infatti. Con una crisi di questo genere, però, non mi stupirebbe vedere accelerazioni improvvise.

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  2. Molto bene dott. Cattaneo. Questa è l'unica soluzione possibile che una crisi così acuta potrebbe finalmente giustificare.
    A che punto è in termini di attuazione?

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    1. Purtroppo l'attuazione è a zero. C'è una maggioranza trasversale con Lega, FdI e buona parte del M5S a favore. Ma al governo c'è il PD.

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  3. Questa soluzione era già sul tavolo da molto tempo , a mio avviso siamo in ritardo di almeno un mese ma non dal discuterne bensì dall'averla messa in pratica , probabilmente a partire dal mese prossimo ci saranno dei grossi disordini sociali , causati da gravissime mancanze da parte del governo

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    1. Quanto a questo siamo in ritardo di nove anni, non di un mese. Ma rimpiangere il passato non risolve.

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