domenica 18 ottobre 2020

Il debito pubblico è un problema inventato

 

Il grande abbaglio (o la grande mistificazione)

Praticamente da quando siamo nati, o da quando abbiamo raggiunto l’età di intendere e volere, ci sentiamo ripetere che:

l’Italia ha “troppo debito pubblico”

il debito è un “fardello per le generazioni future”

andrebbero fatte cose, andrebbero ridotte le tasse, ma “non si può perché bisogna ridurre il deficit / il debito”.

 

 

Primo concetto: uno Stato che emette la sua moneta non ha bisogno di emettere debito

Se lo Stato emette la moneta nazionale, non c’è alcuna necessità che si indebiti.

Lo Stato semplicemente spende una determinata quantità di moneta “fiat”, ne ritira una parte con le tasse, e lascia in circolazione la differenza (il cosiddetto “deficit pubblico”).

Se la bilancia commerciale del paese non è passiva, la differenza rimane tutta all’interno del paese, sotto forma di risparmio finanziario.

 

 

Secondo concetto: il debito pubblico ha un senso solo come servizio di gestione del risparmio

Il debito pubblico non ha alcuna necessità di esistere.

Può avere una funzione come servizio di gestione del risparmio offerto ai propri cittadini.

L’immissione di moneta tramite il cosiddetto “deficit pubblico” lascia risparmio in mano alle famiglie: è utile che esista una possibilità di impiego sicura e non speculativa.

Questo impiego del risparmio è il cosiddetto “debito pubblico”.

Ma non ha nessun senso preoccuparsi del suo livello.

 

 

Terzo concetto: quali sono i veri vincoli al (cosiddetto) deficit pubblico ?

Un eccesso di immissione di potere d’acquisto nel sistema economico può creare due tipi di problemi.

Il primo è l’inflazione.

Il secondo è lo squilibrio nei saldi commerciali esteri (troppo potere d’acquisto si rivolge verso beni e servizi importati).

Ma nessuno di questi due problemi esiste oggi per l’Italia (inflazione zero, 60 miliardi annui di surplus commerciale).

 

 

In conclusione:le credenze superstiziose da abbandonare

Il debito pubblico italiano è un problema reale, ma è stato INVENTATO DAL NULLA con l’ingresso nell’euro.

L’Italia oggi emette debito in una moneta emessa e gestita da terzi, soggetta a vincoli privi di logica economica.

E’ assolutamente indispensabile rimuovere questi vincoli.

Lo era già prima del Covid, perché l’Italia si trovava da molti anni in una depressione economica facilmente risolvibile – ma irrisolta appunto a causa di vincoli arbitrari, illogici e infondati.

Lo è a maggior ragione oggi.

8 commenti:

  1. E qui una semplice spiegazione del perché ci troviamo messi in questo modo (quello descritto nel post, intendo) https://twitter.com/battleforeurope/status/1317093023071801350

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  2. La notte della Repubblica, era il titolo della trasmissione televisiva di Zavoli. Ora come allora sempre terrorismo è.

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  3. Buonasera. Può approfondire questo passaggio?

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  4. intendevo questo: Se la bilancia commerciale del paese non è passiva, la differenza rimane tutta all’interno del paese, sotto forma di risparmio finanziario.

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    1. Molto semplice. La differenza tra spesa pubblica e tasse viene immessa nel settore privato dell'economia: se lo stato spende 100 e preleva 90, la differenza di 10 rimane nel settore privato. Sono infatti soldi in più, quindi risparmio che si forma. Se questi soldi non vanno a comprare beni e servizi esteri, il risparmio rimane all'interno del paese.

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  5. Grazie. Però è altamente probabile che vanno a comprare beni e servizi all'estero. O no?

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    1. Tenuto conto che da molti anni abbiamo 60 miliardi medi di SURPLUS commerciale, direi proprio che la gran parte resterà all'interno del paese. Poi dipende da come si forma la differenza tra spesa e tasse. Se aumenta perché si riduce il cuneo fiscale o comunque la tassazione sulle produzioni interne, il surplus commerciale potrebbe perfino accrescersi.

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  6. Tutto ciò implica un'auspicabile uscita dall'euro, un gruppo di banche pubbliche, una B.I. che faccia da prestatrice di ultima istanza, un'epurazione tramite esproprio di TUTTI i partecipanti privati di B.I. (dopo aver riportato il suo capitale ai vecchi 300. 000 euro...), un'emissione di biglietti di Stato a corso legale, ma più di tutto, una classe politica non SERVA di Bruxelles. Claudio Zanasi

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