venerdì 4 luglio 2014

Articolo su EconoMonitor

Avevo preannunciato qui una possibile uscita su Voxeu.org, rivista online di politica economica, e a valle di una serie di vicende... siamo invece usciti su un altro sito, anch'esso molto diffuso e letto a livello internazionale, EconoMonitor.com. Ecco qui il link. Cercherò (non vi prometto esattamente quando) di predisporre una traduzione italiana.
 
La Riforma Morbida in questo articolo è proposta in una modalità meno "di rottura". I Certificati di Credito Fiscale possono infatti essere utilizzati avendo in mente almeno tre diverse possibili evoluzioni.
 
La prima, quella dell'articolo EconoMonitor, è transitoria: si introducono e si mantengono in essere per il tempo e con l'intensità necessaria a far recuperare all'Italia una situazione di pieno impiego e di riallineamento di competitività nei confronti dei paesi più efficienti dell'Eurozona (Germania in particolare). La ripresa economica genera, a quel punto, un ciclo virtuoso di entrate fiscali che permette gradualmente di ridurre e poi di eliminare completamente le emissioni di CCF.
 
La seconda, che è la mia proposta base, è invece permanente: i CCF vengono continuamente emessi e utilizzati in parallelo all'euro.
 
La terza, che delineavo qui, dopo alcuni anni porta invece alla sostituzione integrale dell'euro con la nuova moneta nazionale.
 
Tutte e tre sono Riforme Morbide: in nessun caso è previsto un break-up "deflagrante". Non c'è nessuna rottura "secca" dell'euro e nessuna conversione forzata di crediti, debiti, titoli, rapporti contrattuali di qualsiasi tipo, ecc.
 
Sono tutte strade tecnicamente fattibili. Politicamente, vediamo...

40 commenti:

  1. In tutti e 3 i casi il sistema rimane identico. Senza alcuna riforma. Si continuano a dare i soldi allo stesso sistema ovvero a persone che hanno già soldi o perché dentro lo stato o perché privilegiate in corporazioni.

    Così come voi stessi siete contrari al reddito per disoccupati perché diseducativo. Anche i ccf sono diseducativi per uno stato (e un privato corporativo) che in cambio di questi "soldi" stampati non deve cambiare nulla di se stesso. In tal caso i ccf creano solo inflazione e arricchiscono i già ricchi.

    Anche se l'obiettivo è usare i ccf per far cadere l'euro o chiedere soldi all'europa come ricatto, comunque sia non si prevedono riforme e dunque il sistema non cambia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per cortesia, la invito ad esprimente le sue opinioni AVENDO PRESENTE I DETTAGLI della Riforma Morbida, altrimenti i suoi commenti sono, inevitabilmente, fuori luogo. La proposta è di utilizzare i CCF principalmente per ridurre il carico fiscale che grava sul lavoro, dal lato sia delle aziende che dei lavoratori. Che cosa c'entra "dare i soldi allo stesso sistema ovvero a persone che hanno già soldi o perché dentro lo stato o perché privilegiate in corporazioni" ?? e naturalmente l'obiettivo non è di "far cadere l'euro o chiedere soldi all'europa come ricatto": al contrario, si evita la deflagrazione dell'euro e non si chiedono soldi a nessuno...

      Elimina
    2. le aziende non assumono non perché il lavoro costa troppo. le aziende infatti evadono le tasse quindi la causa non sono le tasse. il motivo è la mancanza di flessibilità e soprattuto mancanza di difese per chi investe che al contrario viene massacrato. ecco che è molto meglio fare finanza. e non investire nell'economia reale.

      Elimina
    3. E infatti noi, in primo luogo, riduciamo il carico fiscale sul lavoro...

      Elimina
    4. se non puoi licenziare perché assumere?

      Elimina
    5. Si è sempre potuto licenziare. Adesso si sta cercando di renderlo super facile. Ma se le aziende non hanno domanda perché si continua ad aumentare le tasse e a ridurre il potere d'acquisto, le aziende non assumono. Anzi, appunto, licenziano.

      Elimina
    6. lei si riferisce al privato. nello stato nessuno è licenziabile.

      Elimina
  2. L'articolo di ecomonitor non spiega che i Mefo non evitarono la perdita di controllo della politica monetaria espansiva tedesca perché il loro scopo non era quello. Tanto è vero che fu necessario una guerra di occupazione per risolvere i problemi creati in germania. Inoltre la disoccupazione stessa fu risolta investendo tutto sull'industria bellica. Non esisteva una famiglia che non avese un lavoratore nelle industrie belliche. Questo significa che la Germania non stava risolvendo i suoi problemi ma si stava armando per rubare le risorse degli altri paesi per risolvere i suoi problemi interni. Quindi i MEFO furono un semplice espediente monetario per far circolare una "moneta" al solo interno della germania senza perdite verso l'esterno che è il terrore di tutti i banchieri centrali. Ma la scopo era l'industria bellica, cioè la guerra, cioè rubare le risorse degli altri per risolvere i problemi in patria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No: il grande riarmo tedesco iniziò dopo il 1936, quando le politiche di Schacht avevano già fatto uscire la Germania dalla depressione economica.

      Elimina
    2. l'aveva fatta uscire dalla crisi per fara precipitare nella tragedia. non prendete ad esempio quel perido non mi sembra che voi siate dei pazzi. mi sembrate prsone normali che hanno a cuore la crescita non le guerre.

      Elimina
    3. Che il regime nazista fosse efferato non ha nulla a che vedere con la validità della soluzione. Se sotto Hitler un tedesco vedeva male, metteva gli occhiali. Che cosa significa, che gli occhiali sono un'invenzione nazista ?

      Elimina
    4. la banca tedesca cercò solo con disperazione di tenere in piedi la repubblica di weimar che i tedeschi non volevano perché restrittiva nei loro confronti ma conseguenza della prima guerra mondiale provocata da loro stessi. e questa politica monetaria disperata portò all'inflazione. l'arrivo di hitler fece finire la repubblica democratica. voi non siete pazzi furiosi, siete economisti che propongono riforme per la crescita e lavoro non per fare guerre e distruggere la democrazia.

      Elimina
    5. Non faccia confusione: l'iperinflazione di Weimar si sviluppo' tra il 1921 e il 1923. Hitler fu portato al potere dalla DEFLAZIONE prodotta dalle politiche depressive di Bruning tra il 1929 e il 1933. Fu quest'ultima a essere risolta da Schacht e dai MEFO bills.

      Elimina
    6. quello che ho detto. rilegga. quando arrivò hitler cadde weimar prima in crisi per inflazione e poi per deflazione. questo sali-scendi fu provocato dai tedeschi stessi già artefici della prima guerra mondiale. . hitler aveva già provato il colpo di stato nel 1923. lasciate perdere quel periodo tragico non vi conviene

      Elimina
    7. Ma nel 1923 gli era fallito. Comunque il punto rimane lo stesso: nel 1933 i problemi erano deflazione e depressione. E i mefo bills li risolsero.

      Elimina
    8. non risolsero nulla, servirono alla germania per aggirare le restrizioni monetarie a cui era sottoposta. con lo scopo di armarsi per scatenare una seconda guerra. distrussero l'europa.

      Elimina
    9. Aggirare le restrizioni monetarie era esattamente quanto serviva per far ripartire l'economia. L'uso che la Germania fece della ritrovata forza economica e' un'altra, tragica storia.

      Elimina
    10. esatto. l'uso che se ne fa è quello che conta. l'italia che uso farà dei MEFO-CCF? ovviamente non la guerra. ma un uso statalista. ovvero i ricchi continueranno ad essere salvati a fondo perduto e a vivere non di concorrenza e mercato e i poveri saranno in parte assistenzializzati con unos tipedio con cui non si arriva neanche a fine mese. ovvero distruzione dell'economia.

      Elimina
    11. allora bisogna specificare

      1) lo stato non alzerà le tasse fino alla fine dell'emissione dei ccf
      2) lo stato non assumerà nessuno nello stato fino alla stessa data
      3) nel caso avesse bisogno di soldi metterà in cig gli statali
      4) il gettito che rientra grazie ai ccf andranno tutti a ridurre l'iva
      5) la spesa pubblica diminuirà dello stesso importo dei CCF
      6) il settore privato potrà fare concorrenza in qualsiasi settore pubblico
      7) premio nobel per cattaneo

      Elimina
    12. sarà molto dura farselo dare visto che lei è socialista. forse il premio nobel per la pace, ma quello per l'economia se lo scorda.

      Elimina
    13. Guardi, non mi offendo assolutamente se lei mi da' del socialista, ma non lo sono. Mi considero un liberale, nello stesso senso in cui tale si definiva Keynes... Penso che lo stato debba fare solo ciò che gli individui non sono in grado di fare da soli. Ma questo include - e' un dato di fatto tecnico, non politico - assicurare che l'economia funzioni a livelli di pieno impiego.

      Elimina
    14. gli individui sanno fare tutto da soli. se credono nella libertà. se invece non ci credono creano disastri a loro stessi.

      Elimina
    15. Tutto no. Se no il modello ideale di società sarebbe l'anarchia. Che, invece, non è praticabile.

      Elimina
    16. saper fare le cose non significa essere anarchici. significa essere liberi. con regole da rispettare. è ovvio se le regole sono troppe non sei libero. se non esistono regole vivi nell'anarchia. se le cose le può fare solo lo stato vivi nella monarchia.

      Elimina
  3. Buongiorno, mi comunicherebbe quando è pronta la traduzione che sarei felice di pubblicarla sul mio sito mandandomi un cenno a info@truccofinanza.it? Molte grazie, l'idea di tradurmelo io mi risultava troppo poco compatibile con questo caldo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certamente ! comunque appena è pronta la inserisco su questo blog.

      Elimina
    2. Grazie mille, però mi raccomando entro settembre!
      :-)

      Elimina
  4. Complimenti per il coraggio dell'articolo (perchè citare Hjalmar Schacht, invece di Lincoln che lo aveva ispirato e che aveva seguito lo stesso percorso significa accettare lo scivolamento politico in terreni pericolosi (come il contraddittorio ha suscitato e susciterà sempre e non con qualche buona ragione quando si parla di sottrarre le risorse per fini bellici). Rimanendo sul piano tecnico, ritengo che Il sistema MEFO ha analogie forti con i Certificati di Credito Fiscale e si differenzia sostanzialmente dalla una visione di moneta complementare pubblica , per la mancanza o l’insufficienza di garanzia che contraddistingue queste tipologie di progetti. Essi si caratterizzano come sostegno dell’economia a "potenziale" debito perpetuo e presuppongono l’adozione di misure importanti sul piano politico ed economico come quelle allora definite dal Governo tedesco, quali:
    - l'inconvertibilità della moneta nazionale sui mercati valutari, per stroncare la speculazione finanziaria;
    - il pieno controllo statale della banca nazionale (non indipendenza degli organi deliberanti);
    - la produzione autarchica di beni di consumo a favore esclusivamente del mercato interno con l'impossibilità di delocalizzare la produzione di beni e di servizi all'estero;
    - l'incentivazione al baratto dei beni e dei servizi, sistema diretto che non crea inflazione all'interno e che sopperisce ai bisogni di materie prime provenienti dall'estero una volta che la moneta nazionale venne resa inconvertibile;
    - la minaccia rivolta agli industriali di nazionalizzazione "a costo zero" delle industrie nel caso non si fossero attenuti al programma economico dettato dal regime.

    Anche per i Certificati di Credito Fiscale (o la Moneta Nazionale Fiscale) non è infatti previsto l’obbligo di rimborso e le simulazioni effettuate nello studio mostrano ovviamente i benefici macroeconomici che derivano dal finanziamento monetario sulla sostenibilità del debito pubblico (in quanto i CCF sono esclusi dall’ammontare del debito) e dalla crescita indotta da incremento della domanda e dalla riduzione dei costi industriali sostenuti dalle emissioni extra-bilancio pubblico.
    L’estromissione dal bilancio pubblico per emissioni sostanzialmente monetarie senza alcuna garanzia specifica alla base, oltre ad essere difficilmente ammessa nell’Eurozona, sarebbe probabilmente particolarmente avversata sui mercati dei capitali, con la conseguenza di dover ripercorrere la strada inevitabile dell’isolamento finanziario.
    Occorre tener presente le criticità dell'equilibrio dei conti con l'estero che sono legate anche ai movimenti di capitali: un riferimento importante è il rating creditizio e finanziario del paese emittente, che può essere deteriorato se ritenuto dai mercati non sostenibile con conseguenze negative per il funding delle imprese nazionali e sull’afflusso/deflusso di risorse necessarie al rilancio degli investimenti produttivi.
    Pertanto l’aspetto delle garanzie, almeno nell'avvio del progetto (la fase più delicata), è fondamentale per i "sentiment" dei mercati. Comunque, se adeguamente ripensato, il contributo scientifico avviato offre, a mio avviso, spunti di grande interesse macroeconomico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del lungo e interessante commento, che merita una replica più approfondita di quella che riesco a formulare in questo momento (sono in viaggio...) Mi limito per ora a dirle che abbiamo citato Schacht e non Lincoln perché conosciamo meglio l'episodio e, salvo errore, lo riteniamo più rilevante (oltre che temporalmente più vicino, si capisce). E che sulle reazioni di UE, mercati eccetera, fare previsioni e' complicato, ma mi pare certa una cosa: l'unica motivazione difendibile per l'imposizione dei limiti a deficit e debito e' contenerne il livello, con riferimento appunto al debito soggetto a default - l'unico realmente tale. Attaccare una riforma che contiene la dinamica del debito, e lo riduce anzi fortemente rispetto a un pil che torna a livelli di piena occupazione, sulla base di una opinabilissima assimilazione dei CCF a debito, sarebbe, mi pare, smaccatamente pretestuoso... Ma ne riparliamo presto.

      Elimina
    2. l'Anonimo dell' 8 luglio 2014 14:30 deve sapere che abbiamo già parlato dei greenbacks americani. i mefo sono una brutta copia. i greenbacks infatti servirono a riunire l'america e ad abolire la schiavitù, un ottimo motivo di civiltà.al cotnrario i mefo servirono ad aggirare versailles e a distruggere l'europa.

      Elimina
    3. Il che dimostra che lo strumento e' efficace. Poi, il fine ultimo a cui indirizzato può essere nobile o ignobile. Così come si può usare un coltello per cucinare o per ferire qualcuno...

      Elimina
    4. allora usate i greenbacks come esempio e non la germania nazista. ma siccome fuono usati contro i sudisti e voi siete amici della scuola del kansas e della MMT, ecco che è meglio nascondere le sconfitte storiche. scherzi a parte, rimane il fatto che non siamo nel 1861 o nel 1930. oggi il banking shadow attaccherebbe i ccf speculandoci sopra. ci giocherebbero a pallette.

      Elimina
    5. Questo e' un punto che è molto utile chiarire :) nessuno speculerà contro i CCF. L'emittente non ha impegni di rimborso. Non deve emetterne di nuovi per rifinanziare i vecchi che scadono. NON HA NESSUN SENSO vendere CCF per farne scendere il valore. Ha senso farlo con un normale titolo di debito in euro perché esiste il rischio che non venga rimborsato.

      Elimina
    6. non fa nulla se non devi rimborsarli. subiranno speculazione ugualmente. molti mercati dei capitali che di fatto sono come "ccf" non sono collateralizzati eppure la loro perdita di controllo avviene lo stesso. andate a vedere le facce sbiancate dei vertici della fed quando l'eurodollar market partì per la tangente durante la crisi. molto simili alle facce sbiancate di quelli della bce nel 2011. di fatto quello che si guadagnerà coi ccf lo si perderà con una identica variazione sul valore dell'euro perché sono due monete in concorrenza emesse da entità diverse.

      Elimina
    7. Chi è sbiancato alla Fed ? Durante la crisi del 2008-9 il cambio del dollaro rispetto all'euro e' salito, non sceso...

      Elimina
    8. eurodollar non euro/dollaro. capisco che state dalla mattina alla sera a smanettare sul forex ma insomma ragazzi sveglia.

      Elimina
    9. Ah parlava di tassi d'interesse... Comunque il punto e' un altro: non c'è possibilità ne' interesse a speculare sui CCF, in quanto sono titoli che non comportano rischi d'insolvenza per l'emittente.

      Elimina
    10. appunto. l'emittente non rischia nulla ma il rischio è per il portatore o per le banche. come al solito lo stato non rischia nulla e distrugge l'economia. lo stato non può esimersi dal rispettare le regole. lo stato è solo uno degli attori dell'economia e non una monarchia regnante al di sopra della legge.

      Elimina