giovedì 19 febbraio 2015

Minuetto greco-tedesco


Continuano le riunioni in sede UE ed Eurogruppo e sono sempre più alti i livelli di tensione verbale tra Grecia e Germania. Ma personalmente ho sempre più la sensazione che si stia discutendo di questioni di principio: ovvero, nella sostanza, del nulla.

I greci stanno opponendosi ad assumere impegni sulla prosecuzione del programma di ristrutturazione finanziaria ed economica che è stato loro imposto negli ultimi anni. Hanno perfettamente ragione a dire che si è trattato di un programma fallimentare, che non ha nessuna probabilità di produrre, nei prossimi anni, risultati migliori di quelli – catastrofici – fin qui conseguiti.

Tuttavia le ipotesi che circolano in merito alle proposte greche (ipotesi perché di ufficiale ancora non c’è nulla) non sembrano sufficienti a produrre una vera inversione di tendenza. Nei post precedenti ho citato l’ipotesi (che circola in questi giorni) di ridurre il surplus di bilancio pubblico primario dal 4,5% all’1,5%. Ma pare che questa riduzione non sia, in realtà, nei confronti di livelli GIA’ RAGGIUNTI nel 2014, ma nei confronti di obiettivi DA RAGGIUNGERE nel 2015.

In altri termini, sembra che la Grecia stia chiedendo di poter non peggiorare la situazione, non di attuare qualcosa che potrebbe effettivamente migliorarla.

Alla Grecia serve, invece, l’immissione di capacità d’acquisto, nel suo sistema economico, per ridurre le tasse, ripristinare spesa sociale dove necessario, riavviare la domanda. Nessuno è disposto a fornire mezzi finanziari esterni a questo fine, e i greci farebbero, d’altra parte, bene a non accettarli. Equivarrebbe a contrarre ulteriore indebitamento in valuta straniera.

Al posto dei greci, considererei seriamente, a questo punto, di firmare qualche vago comunicato congiunto insieme ai “partner” europei: vago nel senso che esprimerà la volontà di proseguire la ricerca di una soluzione cooperativa, senza entrare più di tanto nei dettagli.

Nello stesso tempo, la Grecia dovrebbe avviare il rilancio della sua economia mediante introduzione di una moneta complementare nazionale.

Unitamente a questo, la Grecia potrebbe rilasciare una dichiarazione (anche unilaterale) in merito al fatto che saranno comunque conseguiti surplus di bilancio pubblico, intesi come eccesso delle entrate fiscali IN EURO rispetto alla spesa IN EURO. La manovra espansiva sarà, infatti, effettuata mediante la moneta complementare.

La reazione di Bruxelles, Berlino e Francoforte potrà essere di due tipi. Abbozzare, adducendo che comunque la Grecia continua a fare surplus primari (in euro), e non ha formalmente disconosciuto il debito. Addirittura, potrebbero presentare tutto quello che sta accadendo come un loro successo…

Oppure staccare la spina e dichiarare che la Grecia è fuori dall’euro. Tutti i depositi, i contratti, i titoli governati dal diritto nazionale saranno a questo punto convertiti da euro a nuova moneta nazionale (nuova dracma a tutti gli effetti: equivale a uno scenario di Grexit).

Scommetterei, in tutto franchezza, sulla prima ipotesi. Per la Grecia, comunque, meglio anche la seconda che lo status quo. Starebbe al triangolo Berlino-Bruxelles-Francoforte decidere di staccare la spina. Ma non credo…

7 commenti:

  1. Oppure la Germania si comprerá i politici di Syriza che faranno l'interesse tedesco, come é giá successo in Italia.

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  2. Credo che sia l'opposto , tu scrivi :

    Unitamente a questo, la Grecia potrebbe rilasciare una dichiarazione (anche unilaterale) in merito al fatto che saranno comunque conseguiti surplus di bilancio pubblico, intesi come eccesso della spesa IN EURO rispetto alle entrate fiscali IN EURO

    qui se incappato in lapsus calami credo che sia intesi come eccesso delle entrate in euro rospetto alle spese in euro
    ciao
    lucky

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  3. ma i surplus in euro li fa grazie alla bce...sono tutti bravi a farli...

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  4. E' possibile, lo stanno suggerendo in molti e anche autorevolmente (tipo Munchau del FT, che in genere non parla a caso). Credo che qualche esperimento sia già in corso su qualche isola.

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    1. se la grecia esce l'euro è finito quindi non uscirà...se l'euro regge o salta lo decidono i mercati (cioè il mondo intero) e non l'europa stessa. l'euro infatti è internazionalizzato ormai.

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