mercoledì 3 giugno 2015

Convegno a Bruxelles



Trovate qui il video del convegno tenuto a Bruxelles il 27 maggio scorso, presso l’Europarlamento, e organizzato dal gruppo parlamentare EFDD (European Freedom and Direct Democracy) a cui è affiliato M5S.

Apprezzabili gli interventi di David Borrelli, Marco Valli e Marco Zanni. Naturalmente qualcuno non mancherà di commentare che M5S continua a proporre la via referendaria all’uscita dell’euro, che è un percorso ai limiti o forse anche oltre i limiti del possibile.

La critica è legittima, però mi sembra giusto sottolineare che il pur apprezzabilissimo Claudio Borghi, diventato nel frattempo responsabile economico della Lega Nord, afferma che M5S è ambiguo ma poi parla (anche un paio di giorni fa, in TV a Piazza Pulita) (1) di chiedere alla Germania di uscire lei, e (2) se la Germania non accetta, di uscire noi per decreto legge, e mediante un breakup. Ora, se prendere la decisione di exit (per breakup) tramite un referendum è operativamente (oltre che legalmente) complicatissimo, non mi pare che farla precedere da un qualche tipo di negoziato con la Germania cambi un granché. Anche in questo caso le turbolenze della pubblica opinione e dei mercati finanziari sarebbero ingestibili, mi sembra.

Non per tirare l’acqua al mio mulino, ma tutto questo non fa che rafforzarmi nell’opinione che la via giusta sia l’uscita dai vincoli dell’Eurosistema non tramite rottura (breakup), bensì introduzione di uno strumento monetario complementare (quale appunto i Certificati di Credito Fiscale).

Come vedrete dal video, il mio correlatore Markus Kerber non è d’accordo. Kerber è ultracritico dell’eurosistema ma nel senso in cui lo sono molti tedeschi: è convinto che l’euro sia un bidone per la Germania (!) perché la scellerata BCE a guida Draghi sta trasformando l’euro in una lira, mediante il QE e altre diavolerie assortite, perché Tsipras e Varoufakis stanno ricattando i nordici, perché Schaeuble abbaia e poi darà ai greci di tutto e di più, eccetera.

La sua proposta, peraltro, è l’uscita “dall’alto” della Germania e degli altri paesi ex area marco (quella cioè che chiederebbe, in prima istanza, Borghi). Forse è utile al riguardo riferire una breve conversazione che avuta a margine della conferenza. Più o meno è andata così.

“Caro Kerber, ho capito che dissentiamo su varie cose, ma creda, a me l’uscita dalla Germania andrebbe benissimo. Solo che, se lei si mette nei miei panni di italiano…”

“Non sottovaluti mia italianità. Io ritengo afere grossa componente di cultura italiana” (e infatti Kerber parla italiano più che bene, come sentirete nel video).

“Allora, parlandoci a quattr’occhi tra italiani…” (leggero moto di stupore nei suoi occhi, mi è parso…) “…l’uscita della Germania è OK, ma se non lo fa, e non lo fa, come la mettiamo ?”

“Capisco ma lei deve rendersi conto che comunque Italia ha altri problemi oltre a euro…”

“Ad esempio ?”

“Ad esempio a Napoli molta sporcizia…”

Vabbè, qui la valenza tecnica della conversazione è un pochino scesa di livello…

32 commenti:

  1. ammesso che aumenti il potere di acquisto (niente aumento tasse) e ammesso che i ccf non siano affondati dalla speculazione in pochi secondi, i ccf faranno aumentare prezzi e costi già elevati in italia creando gli stessi squilibri commerciali che i ccf intendono evitare. l'ipotesi uscita della germania è esclusa perché i cittadini europei hanno votato per ottenere più europa (democratica) e non meno europa. andare contro questa maggioranza che pretende riforme dell'europa e non meno europa provocherebbe una reazione ancora più violenta dei popoli che si sentirebbero derubati dei soldi e pure traditi reagendo in modo estremista.

    complimenti comunque a cattaneo e al suo gruppo (escluso i politici ormai inguardabili) per l'impegno profuso e i video sempre interessanti.

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    1. Prezzi e costi non aumenterebbero perchè i CCF sono attribuiti anche alle imprese e riducono i loro costi di lavoro. Il che assicura anche che non si ricreeranno squilibri commerciali esteri.
      "Affondati dalla speculazione" è impossibile perchè non sono titoli di debito: non sono da rimborsare e quindi non esiste un rischio di default che possa, neanche in teoria, alimentare la speculazione.

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    2. anche i bitcoin non sono titoli di debito eppure sono oggetto di speculazione quotidiana. anche il totonero non è un titolo di debito eppure è sottoposto da speculazione e condiziona anche il "mondo reale". stessa cosa sarà per i ccf. e tenete presente che l'evasione stessa (molto grave nei paesi ad alta tassazione) sarà un benchmark per il valore stesso dei ccf.

      lo stato (se emette ccf) sta solo scappando dal mercato che riesce a impedire nell'economia reale (caste) ma non riesce a impedirlo sui mercati finanziari venendone colpito. continuare a tenere chiuso il mercato e ad illudere i cittadini con l'assistenza di stato sono come l'accendino e la benzina.

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    3. Certo, ma i bitcoin, il totonero eccetera non sono garantiti da nulla. Quanto ai bitcoin nessuna è nemmeno in grado di spiegare perchè debbano avere un qualche tipo di valore.
      I CCF sono illimitatamente utilizzabili a fronte di obbligazioni finanziarie nei confronti dello stato emittante. Possono perdere di valore (rispetto a una valutazione vicina alla parità) solo se ne vengono emessi in quantità molto elevata rispetto al gettito fiscale lordo annuo. Ma al contrario l'incidenza annua massima delle scadenze rispetto al gettito lordo non arriva mai, nel progetto, a superare il 25%.

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    4. anche le azioni quotate in borsa non sono garantite ma hanno un valore. ecco perché i CCF devono superare la prova dei mercati e non tanto quella delle regole che li istituiscono.

      i CCF non hanno solo il problema della parità o dell'eccesso di tassazione (ipotizziamo pure che l'italia diventi onestissima e svizzera) ma anche che lo stato emittente ha firmato dei trattati e se uno stato (o un privato) si mette a cambiare idea continuamente perde la sua fiducia sui mercati e quindi nei confronti dei cittadini. si potrebbe chiedere che sia l'europa intera e la bce ad emettere i ccf, (come le proposte di debito unificato parziale), e non solo l'italia, in modo da evitare la perdita di fiducia ma la bce ha già strumenti molto più potenti dei ccf e quindi non se ne vede la necessità.

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    5. Ma la valenza dei CCF è appunto di poter essere emessi dall'Italia senza passare da UE e BCE. Non c'è bisogno che scompaia l'evasione fiscale perché il valore sia garantito, basta che il livelli di emissione rimangano contenuti rispetto al gettito effettivo. E il problema della perdita di fiducia non sussiste. Stiamo parlando dell'introduzione di un nuovo strumento finanziario: succede tutti i giorni. La riforma è "Morbida" appunto perché non scardina nessuna architettura.

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    6. la valuta ufficiale unica dell'italia è l'euro, le tasse vanno pagate in euro. dovete cambiare le leggi nazionali oltre ai trattati. se lo stato stampa due monete con cui pagare tasse perde la fiducia e ne subirà le conseguenze. se invece fosse una decisione condivisa da tutti i paesi europei allora le due monete si livelleranno senza alcun vantaggio economico anche se ci sono forti dubbi che nei paesi del sud i taroccamenti ne decreteranno il fallimento.

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    7. Tra pochi giorni uscirà il nostro eBook e potrà leggere, a cura di Massimo Costa, l'analisi contabile e giuridica di trattati e regolamenti. Un titolo che dà diritto a uno sgravio fiscale futuro non è moneta legale nel senso in cui lo è l'euro, non confligge con nulla e può essere introdotto, per legge ordinaria, in qualsiasi momento.

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    8. i ccf non danno diritto solo ad uno sgravio ma anche a pagare le tasse e quindi confliggono con la valuta nazionale ufficiale con cui si pagano appunto le tasse. attendiamo il libro per proseguire la discussione.

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    9. Lo vedrà. Nessun trattato e nessun regolamento impedisce di emettere un titolo, negoziabile e trasferibile, che da' diritto a uno sconto fiscale.

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    10. ma lo stato non deve accettarli per tasse. deve fare una legge a tal proposito. e in fondo anche la grecia non vuole uscire dall'euro perché il suo potere di trattativa sta proprio nel rimanerci. ma è ovvio che bisogna leggere l'ebook prima di parlare.

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    11. Fare una legge è molto semplice...

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    12. esatto. il difficile è fare una legge che ti mette contro la maggioranza dei cittadini attualmente a favore dell'euro. ma questa è politica e quindi non c'entra nulla con la meccanica di funzionamento dei ccf

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  2. coi ccf non si può andare al ristorante? quindi l'emettitore dei ccf impedirà legalmente l'utilizzo come mezzo di pagamento dei ccf?

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    1. Non sarà assolutamente vietato, anzi. Semplicemente, non sarà obbligatoria l'accettazione, se non da parte dello stato emittente.

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    2. quindi non è vero che non ci si possa andare al ristorante come dite nel video. e comunque se sono dematerializzati questi ccf dove saranno caricati? sul proprio conto corrente bancario o solo su quello "statale-postale" o su una carta emessa dallo stato che dovrà imporre però l'accettazione della stessa dai sistemi di pagamento elettronici?

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    3. Sul proprio conto corrente bancario, collegato anche a sistemi di pagamento elettronici. Se nel video c'è un'imprecisione (non mi pare ma può essere sfuggita) chiarisco nuovamente: non sarà OBBLIGATORIA l'accettazione da parte di soggetti privati, ma tutto lascia pensare che avverrà, ampiamente, su base VOLONTARIA.

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    4. se quindi i ccf sono mezzo di pagamento, e saranno scambiati sui mercati, e ci si pagano pure le tasse, non danno un coupon, e non devono essere rimborsati, quale è la differenza con gli euro?

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    5. La differenza è che sono emessi dai singoli stati e non dalla BCE; e al contrario degli euro l'unico obbligato ad accettarli è lo stato emittente. Tutti gli altri soggetti li accetteranno, con un modesto sconto sul valore facciale, in quanto sanno che saranno utilizzabili per pagare tasse nel territorio dello stato che li emette. Naturalmente, a condizione che non circolino in quantità eccessiva rispetto al gettito fiscale annuo (nel qual caso perderebbero valore per un fenomeno inflattivo). Ma le cifre che fanno funzionare il progetto sono ben lontane da quelle che creerebbero rischi di questo tipo.

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    6. allora proponete l'emissione (parziale e in doppia circolazione) delle lire, a che servono i ccf? chi emetterà i ccf la banca d'italia o una istituzione totalmente statale?

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    7. Essendo titoli fiscali, la cosa più logica è che sia direttamente il ministero dell'economia ad emetterli. Rispetto alla conversione "secca" di tutti i rapporti contrattuali in essere in lire, questa soluzione evita tutta una serie di aspetti controversi e di inefficienze. Vedi ad esempio, tra i molti post di questo blog che discutono del tema, ad esempio quello del 4.2.2014.

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    8. e quindi chi tassa è lo stesso che emette. i Ccf non hanno nemmeno la disciplina che la lira aveva essendo emessa dalla banca d'italia. allora voi non contestate solo l'euro contestate anche la lira.

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    9. Contestiamo l'autoreferenzialita' delle banche centrali. L'emissione monetaria (o di strumenti che ottengano effetti simili) deve perseguire obiettivi di massima occupazione compatibile con la stabilità monetaria, e chi la effettua deve essere soggetto a controllo democratico.

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    10. ma i posti di lavoro (la piena occupazione) li crea il privato e/o lo stato. ad esempio l'europa consiglia il reddito ai disoccupati. che c'entra la banca d'italia? che c'entra la bce? è la politica che si rifiuta per motivi che ben sappiamo.

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    11. Che cosa c'entra ? Bisogna immettere più potere d'acquisto nel sistema economico. Sotto forma di minori tasse, più spesa pubblica, più incentivi alla spesa privata. La BCE non lo fa e i vincoli fiscali dell'eurosistema impediscono ai governi di farlo.

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    12. i vincoli fiscali impediscono forse di tagliare la spesa inutile per diminuire le tasse?

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    13. So che è controintuitivo, ma la cosiddetta "spesa inutile" mette comunque in circolazione potere d'acquisto e alimenta domanda e produzione utile. Se le risorse produttive sono sature, quella spesa ne spiazza altre. Ma se non lo sono, tagliare spesa e tasse insieme ha buone probabilità di essere un gioco a saldo zero, e comunque NON risolve una situazione di grave deficit di domanda, come quella odierna. Vedi post del 2.7.2013.

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    14. la spesa "inutile" alimenterebbe la domanda solo se fosse distribuita ma non lo è. essendo concentrata in privilegi provoca stagflazione ovvero esclusione sociale da cui nascono problemi più gravi

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    15. Quantomeno da dimostrare, e con dati, non aneddoti. La singola maggiore voce di spesa pubblica italiana è la sanità, e il nostro sistema sanitario è uno dei cinque più efficaci al mondo (lo dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità, non io).

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    16. non c'è dubbio. è la migliore mucca da mungere al mondo per tutti gli stakeholder della sanità. non a caso obama ha perso il congresso con l'obamacare che riduce i costi sanitari per lo stato spostandoli sul privato.

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  3. scusate...avevo troppo da fare e non ho più seguito...dove stanno sti video di cui parlate ?

    Shardan

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