giovedì 1 giugno 2017

Le scoperte di Ignazio Visco


Il governatore della Banca d’Italia ci ha fatto sapere, giusto ieri in sede di "considerazioni finali" al termine dell’assemblea dell’Istituto, che forse forse tutto sommato affidare all’Unione Europea la gestione delle situazioni bancarie problematiche non è stata questa grande idea.

Cito testualmente: La gestione delle banche in crisi “richiede tempi rapidi e stretta cooperazione tra i soggetti coinvolti. Sono queste le modalità che in passato hanno consentito in Italia di superare fasi di tensione, anche gravi, senza danni per i risparmiatori e per il sistema creditizio nel suo complesso”. Ma le cose nella UE vanno diversamente: “Gli interventi in caso di crisi sono affidati a una molteplicità di istituzioni, nazionali e sovranazionali, tra loro indipendenti, con processi decisionali poco compatibili con la rapidità degli interventi. Manca un’efficace azione di coordinamento”.

Fosse solo un problema di coordinamento…

Dov’era il buon Ignazio quando si approvava la normativa sul bail-in, che ha reso i depositi bancari insicuri e non garantiti, situazione che nei paesi economicamente evoluti non esisteva più dagli anni Trenta ? (qualcuno dirà: ma c’è la garanzia del fondo interbancario fino a 100.000 euro. Ma ci sarà la garanzia a livello di Eurozona. Peccato che il fondo interbancario è senza soldi, e per la garanzia comune eurozonica siamo in alto mare, anzi totalmente in mezzo all’oceano, riguardo ai tempi di attuazione. Mentre la normativa bail-in è già operativa).

Ma prima ancora, dov’era quando si approvava il Fiscal Compact e si introduceva il pareggio di bilancio in Costituzione, che comporterebbero per l’Italia (uso il condizionale perché c’è ancora la speranza che non si arrivi a questi livelli di follia) ulteriori manovre di bilancio procicliche, affondando PIL e occupazione, e innescando una nuova ondata di fallimenti e di insolvenze ?

E prima del prima, dov’era quando l’Italia si spossessava della facoltà di emettere moneta – che è la leva d’azione fondamentale per gestire situazioni problematiche, nell’economia in generale e nel sistema bancario in particolare ?

Certo, meglio svegliarsi tardi che continuare a dormire. Ma il risveglio di Visco – che avviene oggi nel momento in cui a rischio sono gli istituti di credito, finché era “solo” un problema di aziende e cittadini i vertici di Bankitalia si facevano sentire ben poco – non risolve nulla, se non vengono identificate proposte e soluzioni: e se non vengono caldeggiate con la massima energia.

Moneta Fiscale e CCF sono vie note e percorribili. Nonché applicabili anche alla messa in sicurezza del sistema bancario. Non è troppo tardi, per Bankitalia, per sposare con forza il progetto, e per appoggiare l’azione delle forze politiche disponibili a metterlo in atto.


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