mercoledì 12 agosto 2020

Una delle tante cose che sfugge agli euristi


Una delle affermazioni tipiche dei pro-euro è che sì, magari l’eurosistema avrà “qualche” difetto, ma vuoi mettere i vantaggi, le gioie, le bellezze di avere a disposizione una moneta forte & solida & stabile ?

Le ragioni per cui questa è un’affermazione totalmente sballata sono molte, e in questo blog le trovate ampiamente documentate e commentate. Ma credo sia utile mettere in rilievo un’incongruenza logica, forse non evidentissima a priva vista, dell’affermazione sopra citata.

Agli euristi sfugge, tra le tante altre cose, che se ai tempi della lira l’Italia aveva la sua moneta, questo non impediva ai cittadini e alle aziende italiane (a partire dal momento - anni Ottanta - in cui i movimenti di capitale sono stati totalmente liberalizzati) di utilizzarne (anche) una diversa.

Entrando nell’euro, l’Italia non ha “acquisito una moneta più forte, più solida, più stabile” eccetera eccetera. Si è solo spossessata della capacità di emettere la sua.

Si è privata di una facoltà estremamente importante per gestire correttamente la propria economia, specialmente nei periodi di crisi e di difficoltà.

E se ne è spossessata in cambio di cosa ? in cambio di niente. Cittadini e aziende italiane hanno perso la facoltà di utilizzare la moneta nazionale e si sono trovati costretti a usare una moneta straniera. Cosa che avrebbero potuto fare comunque, se proprio lo desideravano.

Dare qualcosa in cambio di nulla e raccontare di aver ottenuto un grande successo: questo pare essere il modus operandi dell’eurista italiano.


2 commenti:

  1. Oggi su un blog, ho letto il commento (condivisissimo), di una persona che considerava il PD il "male minore", il modo per evitare "che i peggiori si prendano l'Italia". Ecco, finchè la gente, accecata dall'ideologia, si rifiuterà di capire che il "male maggiore" è costituito da chi ha costruito soldi e carriere vendendo l'Italia, non ne usciremo. Quindi, non ne usciremo.

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