giovedì 18 marzo 2021

Lo ieratico Draghi

 

Nutrivo qualche speranza sull’avvento di Mario Draghi al governo del paese. Il mio ragionamento era semplice: è molto competente (quantomeno sui temi economici) nonché molto scaltro, quindi se arriva non sarà per fare il Monti o il Letta. Non massacrerà il paese rovinandosi la reputazione come loro (o meglio come Monti, Letta una reputazione non l’ha mai avuta se non quella di essere un compito maggiordomo, come non mancherà di dimostrare una volta di più nella sua nuova posizione di segretario PD).

No, Draghi ha un’immagine vincente e vorrà mantenerla, anzi rafforzarla. Rilancerà il paese, dimostrando che la sua competenza, unita ai suoi agganci geopolitici, gli consente di ottenere quello che agli altri era impossibile (ammesso che questi “altri” si rendessero conto di quali fossero le azioni necessarie e quali quelle controproducenti, cosa di cui nei due casi sopracitati è lecito dubitare).

Questo mi dicevo.

Un mesetto abbondante dopo il suo insediamento, però, comincio a nutrire dubbi. Fin qui Draghi non sta facendo nulla di sostanzialmente diverso da quello che faceva Conte. Certo, senza le conferenze stampa notturne gestite da Rocco Casalino, di cui pochi, credo, sentono la mancanza (delle conferenze notturne intendo; niente di personale contro Casalino).

Però innovazioni sul piano dell’economia, nessuna. Il decreto ristori si chiamerà decreto sostegni (se ho ben capito) ma non è nulla di diverso dai precedenti. Di nuovo c’è solo che, complice il cambio di governo, si è perso almeno un mese per metterlo in cantiere. Per il resto, niente alle viste.

Quanto al piano vaccini, non c’è più Arcuri ma il generale Figliuolo, e se questo farà una differenza si vedrà. Al momento non direi, ma indubbiamente serve tempo, è capitata tra capo e collo la vicenda Astrazeneca (vediamo come finisce) e dei ritardi negli approvvigionamenti non do certo colpe a Draghi (ma neanche a Conte). Al momento comunque stiamo dov’eravamo cinque o sei settimana fa.

Quello che Draghi è efficace a fare, è trasmettere un’immagine di sé ieratica. Composta, solenne, sacerdotale. Comunica pochissimo, non fa conferenze stampa, non risponde a domande dei media, non rilascia interviste.

Se Monti dopo poco aveva l’aria di essere travolto dagli eventi, e Letta di non capirli proprio, Draghi pare galleggiare sopra di loro (sopra gli eventi, non sopra Monti e Letta) con una placidità olimpica.

Il che rende difficile criticarlo con il sarcasmo e i toni satirici che venivano riservati ai suoi predecessori.

Il dubbio è: e se gli andasse bene così ? una figura che si libra al di sopra delle miserie dei comuni mortali. Per salvare la propria immagine, anche se i risultati non arrivassero, può bastare ? Forse.

Però non basta a quelli come me, che vorrebbero finalmente vedere il paese risollevarsi. Cosa che ancora Draghi non ha dato l’aria di saper o voler o poter ottenere.

 

12 commenti:

  1. Mario Massimiliano Fornaro: Riflessioni obiettive su cui riflettere. Draghi ha conoscenze sui meccanismi della moneta (i soldi non possono finire). Solo che da banchiere Bce poteva fare 'whatever it takes'. Da Presidente del Consiglio non può più attingere alla stamperia di Euro e -probabilmente- non glielo permetterebbero i Superiori. Chi sperava -ingenuamente, come il sottoscritto- che potesse volare alto attingendo a piene mani alle casse inesauribili (la Bce non può finire i soldi) deve tornare con i piedi sul suolo ... Se Draghi volesse fare l' Icaro ci penserebbe il Sole a sciogliergli la cera dalle ali ...

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    1. A meno che non introduca i CCF... lì bisogna arrivare.

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  2. Ogni decisione di politica economica è prima di tutto una decisione politica.
    Il punto dei CCF, e del perchè non si fanno, , come di qualsiasi cosa di un certo peso, è questo.
    Come giustamente ha evidenziato il sig.Fornaro, Draghi come Presidente del Consiglio ha ( paradossalmente ?) meno poteri di quando era a capo della BCE.
    In più, ciò che è stato presentato dai giornali come una risposta indiretta alle battute di Salvini, mi pare l'espressione della piattaforma programmatica di Draghi, il suo porre limiti sia al dibattito che soprattutto all'azione. Mi riferisco alla parte del discorso al parlamento in cui ribadisce la fedeltà agli Usa, in politica estera ( come se ce ne fosse bisogno.... ), e soprattutto l'intenzione di proseguire nella cessione di sovranità all'Europa sul piano economico-sociale.
    Faccio un'osservazione di carattere politico-istituzionale.
    La Costituzione riservava al Pres.della Rep. un ruolo quasi cerimoniale, e ben poco sostanziale.
    Questo invece è l'ennesimo governo del Presidente, da Napolitano ad Mattarella ormai il presidente si pone come massimo decisore politico il cui ruolo è quello di garantire la fedeltà e la sottomissione dello stato italiano nei confronti dei vincoli esterni ( appunto Usa ed Europa).
    Il buffo è che lo fanno umiliando il più sistemico, vincolistico dei partiti, il PD,dico buffo perchè alla fdin fine è il loro partito di provenienza.

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    1. In effetti però il ruolo del presidente in Italia non è mai stato solo cerimoniale (come è per esempio in Germania). Nomina un terzo dei membri del consiglio superiore della magistratura ed è il capo delle forze armate, per dirne due.

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  3. E' vero, io però intendevo quasi cerimoniale come decisore politico, se c'è una maggioranza ed un indirizzo politico in parlamento , bello o brutto che sia, il presidente non può disfarla come gli pare e imporne un'altra.
    Ma il punto che più mi interessa non è che lo si fa in barba alla costituzione,ma che lo si fa per "esigenza" , per garanzia di vincoli esterni al paese.
    Mattarella non ha piazzato Draghi per far risollevare il paese,questo vorrebbe dire fare una seria riflessione storica, economica, politica sul perchè dobbiamo risollevarci, dopotutto anche prima della crisi-covid il paese stagnava e non aveva recuperato i livelli della crisi precedente, lui è lì a fare bene il compitino Recovery e a tenere a galla il paese perchè l'Italia è un problema troppo esplosivo per i nostri amati fratelli europei.
    Poi se lo risollevasse , tanto meglio, io tra i tanti temi economici concreti sono curioso di vedere cosa si potrà fare quando si ripresenterà , come mi pare possibile se non probabile,il problema dei NPL , cioè del sistema bancario.

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    1. Io sono curioso un po' su tutto... e per adesso ancora non vedo nulla. Può darsi che serva più tempo per prendere il controllo di certe situazioni, però qui siamo, al momento.

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  4. Draghi o non Draghi il declino dell'Italia è iniziato molto prima dell'avvento dell'Euro.
    Per declino intendo il the long term decline in trend growth could persist e dal 1975 fino al 2018 abbiamo perso 2 punti in termini di trend gdp growth,e i 1 punto in termini di trend labour productivity growrh.

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    1. Falso. Fino all'euroaggancio, guadagnavamo terreno sia in produttività che in reddito procapite rispetto alle medie UE15.

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  5. Negli ultimi anni la spesa primaria è in costante aumento e il deficit comunque cresciuto ,non è andato del tutto fuori controllo solo grazie all'incremento della pressione tributaria.

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    1. Il deficit non va fuori controllo in funzione di un particolare livello numerico. In assenza di eccesso d'inflazione, può andare fuori controllo solo se non è finanziato in moneta propria.

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  6. Mi scusi Cattaneo se lo ricordo. Ma avevo ragione io avendolo scritto diverse volte qui sul blog. Per me era infatti ovvio che Draghi non avrebbe cambiato la musica. Non è mica Gramsci, scrivevo una volta qui. Lavora per il nemico in quanto il nemico lo ha messo lì dove si trova. A me sembrava evidente, lapalissiano, e mi stupisco di come si continui a dare credito a gentaglia di questa risma che, oltretutto, ce lo dice in faccia quel che vuole e non vuole fare, tanto sono sicuri di affondare il coltello nel burro di somari intontiti (vedi il discorso di Draghi in Parlamento, così ricco di lapsus freudiani : " il vostr... nostro Paese"). Temo che infine vi siate lasciati convincere che la lotta di classe non esiste, invece esiste e dovete prenderne atto, fa niente quel che dicono l'"Agenzia Stefani" e l'istituto Luce dei nostri tempi. L'oligarchia finanziaria e capitalista la sta vincendo anche esautorando molti stati della loro sovranità: da noi Unione europea e euro sono regime e manganello. Fino a quando vi fiderete? Sarebbe come fidarsi delle SS che ti dicono di caricarti su un treno per riportarti a casa tra le braccia dei tuoi cari.

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    1. Nessuno si fida, però neanche abbandonarsi alla disperazione esistenziale o al nichilismo è una buona alternativa, a mio modesto avviso. Quanto alla lotta di classe, non so a chi si rivolge dicendo "vi siete lasciati convincere". Io non ne ho mai negato l'esistenza.

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