sabato 22 maggio 2021

Mercati aperti e deflussi di capitale: alcune precisazioni

 

Alcuni economisti mainstream, di orientamento progressista e in parecchi casi, tra l’altro, favorevoli al progetto CCF / Moneta Fiscale, sono nondimeno in disaccordo con la mia tesi che uno Stato (per le ragioni illustrate qui) debba tipicamente trovarsi in situazione di deficit: detto altrimenti, debba mediamente spendere più di quanto incassa.

La loro posizione è che deficit prolungati nel tempo sono per definizione insostenibili. Sono transitoriamente necessari per superare fasi di difficoltà, ma poi è necessario riportate i conti pubblici in pareggio (qualcuno arriva addirittura a dire che si debbano produrre surplus per compensare i deficit precedenti).

In questo post sviluppo ulteriori argomentazioni a sostegno del mio punto di vista.

Sono obiettivi da perseguire, per un’economia nazionale, una crescita del PIL in linea con il potenziale (evitando sottoccupazione delle risorse produttive), moderati livelli di inflazione, e saldi commerciali esteri in pareggio (salvo essere in grado di finanziare i deficit esteri con moneta propria, cosa che è vera per alcuni paesi – gli USA in primo luogo – ma non per tutti).

In queste condizioni, il deficit pubblico si traduce automaticamente in risparmio finanziario privato interno. Saldi esteri in pareggio implicano che l’economia non ha necessità di attirare capitali esteri. Di conseguenza, gli investimenti produttivi possono essere finanziati da mezzi reperibili all’interno del paese.

Ciononostante, in presenza di mercati finanziari aperti e integrati, è possibile (sostengono gli economisti mainstream sopra citati) che gli operatori finanziari si “disamorino” del paese. Lo considerino inaffidabile, non attraente, perdano fiducia. A ragione o magari anche a torto.

È un problema ? dobbiamo preoccuparci se i capitali esteri cessano di affluire ? ma abbiamo appena visto che non sono necessari a un paese con saldi commerciali in equilibrio.

E se i capitali finanziari INTERNI fuggono all’estero ? ma questo implica che i residenti accumulino risparmio netto fuori dal proprio paese, il che richiede una variazione positiva della NIIP (Net International Investment Position). A sua volta, la NIIP si incrementa in presenza di saldi commerciali esteri positivi: il risparmio finanziario allocato all’estero cresce se le esportazioni eccedono le importazioni.

In effetti è più che probabile che questo accada in regime di cambi flessibili, perché la fuoriuscita di capitali tende a deprezzare il cambio - il che ha un effetto espansivo sul surplus commerciale e sul PIL.

Questo accelera la crescita ed attira capitali verso investimenti produttivi all’interno del paese. Il che tende a riequilibrare la situazione e a risolvere il (presunto) problema dei “capitali in fuga”.

Per supporre che questo non avvenga, occorre ipotizzare che un’economia in crescita, con poca inflazione e saldi esteri in pareggio, subendo uno shock positivo (spinta sulle esportazioni nette) non sia in grado di finanziare gli investimenti produttivi.

È, semplicemente, illogico e inverosimile.

Quando il deficit pubblico di un paese dotato della propria moneta diventa eccessivo ? quando genera eccesso d’inflazione e/o deficit commerciali elevati, persistenti NONCHÉ finanziati in moneta estera. Altrimenti il problema di sostenibilità non si pone, a prescindere dal livello numerico del deficit pubblico.

Un deficit pubblico pari (in media) a qualche punto percentuale è la normalità, non l’eccezione. Tanto è vero che nonostante NON tutti i deficit pubblici siano stati finanziati a debito (vari paesi li hanno, almeno parzialmente, monetizzati), TUTTI gli stati di un qualche rilievo economico HANNO ACCUMULATO DEBITO PUBBLICO.

Un’eccezione a quanto sopra si può verificare se, ad esempio, pretendo di bloccare il cambio all’infinito. In assenza di altri elementi compensativi, il ribilanciamento sopra descritto non si verifica e la fuoriuscita di capitali, che implica un incremento della NIIP e quindi saldi esteri positivi, richiede di comprimere la domanda interna, mandando l’economia in depressione. In altri termini, quanto è avvenuto in Italia dall’avvento dell’euroausterità (quindi dal 2011) in poi.

Ma l’origine del problema è aver eliminato l’ammortizzatore del cambio flessibile senza sostituirlo con qualcosa in grado di produrre risultati equivalenti (ad esempio l’abbassamento del cuneo fiscale, come previsto dal progetto CCF). Non di uno “sciopero degli investitori finanziari” che un’Italia dotata della propria moneta, in assenza di debito pubblico denominato in valuta straniera, avrebbe tranquillamente evitato.

4 commenti:

  1. Megas Alexandros: Finalmente anche tu, ti sei reso conto che molti, anche tra quelli che sostengono i CCF, alla fine non comprendono a pieno il funzionamento dei sistemi monetari moderni.
    Se partiamo dal presupposto reale che esiste un monopolista della moneta, che la emette in esclusiva dal nulla, logica vuole che prima di chiedertela indietro, te la deve dare..... ecco che il principio di operare in deficit diventa essenziale. La somma dei deficit annuali corrisponde al debito pubblico, cioè a tutta la spesa pubblica fatta dedotto quanto raccolto con la tassazione. Da qui l’essenzialità dell’esistenza del debito pubblico. Infatti se provassimo a cercare uno Stato virtuoso, secondo i canoni EU, ossia uno Stato con credito pubblico..... non lo troveremo mai. Questo per semplice logica: come io posso essere creditore di qualcosa che emetto in esclusiva prima che io stesso te l’abbia data??!! capito questo e lo capisce anche un bambino, chi afferma che i surplus sono necessari per ripianare tutti i deficit realizzati, afferma uno dei principi fondamentali su cui si fonda il paradigma del sistema euro.... ossia il pareggio di bilancio. Perseguendo il pareggio di bilancio, che poi nel caso dell’Italia si trasforma in deficit per l’elite ed il mondo finanziario (vedi spesa interessi sul debito), è come se un paese avesse messo per legge nella sua Costituzione, che non vuole crescere più, anzi che ha deciso di condannarsi ad una recessione perenne.

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  2. Visto lo schifo che sta facendo la Juve io venderei più di metà squadra con guadagno tra vendite e stipendi di circa 270 milioni cedendo Ronaldo bentancur morata rabiot szcesny demiral Danilo Sandro ramsey dybala bernardeschi Buffon chiellini e altri primavera poco promettenti e con tutti questi soldi ricostruire la squadra puntando su giovani forti e possibilmente italiani acquistando scuffet caputo sirigu Izzo faraoni luperto sturaro zappacosta orsolini rovella zaccagni petagna soriano Berardi Cataldi giovani forti e italiani 4 3 3
    Sirigu
    Cuadrado Bonucci de ligt zappacosta
    Soriano Cataldi zaccagni
    Berardi caputo (petagna) chiesa
    Apparentemente può sembrare una squadra poco sopra il 6,5 ma in realtà è una ottima squadra sirigu ha contribuito molto a salvare il toro ha esperienza e ha vinto la ligue 1 col psg cuadrado è sottovalutato è uno dei migliori esterni in Europa bonucci ha 33 anni ma comunque è un ottimo difensore de ligt è uno dei migliori difensori d Europa zappacosta è stato uno dei migliori terzini quest'anno in serie a ha giocato nella Roma e Chelsea soriano ha fatto 9 reti da centrocampista giocando nel Bologna a 30 anni è pronto per una squadra grande Cataldi ha avuto problemi fisici ma l'anno scorso quando inzaghi lo ha fatto giocare ha sempre fatto bene segnando contro la Juventus in Supercoppa zaccagni è mezzala del hellas grande talento cercato anche dal Napoli Berardi è pronto per una grande ed è uno dei migliori esterni d Europa e lo dimostrerà insieme a chiesa all'europeo caputo è un attaccante esperto che ha segnato quasi 30 reti in 2 stagioni col Sassuolo petagna quando gattuso lo ha fatto giocare ha spesso segnato ha una media reti minuti eccellente izzo è stato cercato dall inter è un bel difensore rovella centrocampista di talento
    Il tutto con un allenatore come gentile che l euro21 nel 2004 e bronzo olimpico nel 2008 ci sa fare coi giovani come anche guidolin che ha portato l'Udinese ai preliminari di champions
    Formazione giovane ma che può fare bene sia in Italia che in Europa come ha dimostrato l Atalanta si può competere senza riempirsi di debiti e vincere 3 0 in casa del Liverpool con Zapata freuler Toloi e Pessina scarti delle grandi abbastanza giovani e poco costosi e questo permette di avere anche un bilancio positivo.
    Che ne pensa???
    LUCA

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    Risposte
    1. Rinnovamento OK, ma così mi sembra un po' drastico. Io mi accontenterei di dar via Cristiano Ronaldo.

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