mercoledì 19 maggio 2021

“Vivere al di sopra dei propri mezzi”: spiegare l’equivoco


È importante essere in grado di confutare, in modo rapido, convincente ed aderente alla realtà, la BUFALA dell’”Italia piena di debiti perché ha vissuto / vive al di sopra dei propri mezzi”. 

Perché di BUFALA si tratta.

La confutazione è semplicissima.

Se un paese ha i conti pubblici in deficit, significa che il settore pubblico spende più di quanto incassa (gli incassi essendo sostanzialmente le tasse).

Ora, ogni centesimo di deficit pubblico è un centesimo che resta nel SETTORE PRIVATO dell’economia. Il deficit non sono “soldi che spariscono” ma soldi che vengono immessi in circolazione e ci restano. Significa che quel centesimo andrà a incrementare il RISPARMIO di una famiglia o di un’azienda. L’eccesso di spesa rispetto alle tasse rimane in tasca ai propri cittadini.

L’eccezione a quanto sopra si verifica se quel centesimo viene speso nell’acquisto di beni o servizi prodotti all’estero. In questo caso, si verrà comunque a formare risparmio – ma a beneficio di un soggetto residente fuori dal territorio nazionale.

Ma questo NON si accade se il saldo commerciale italiano è in equilibrio, o se addirittura è positivo. E l’Italia ha conti con l’estero in surplus per 60 miliardi all’anno.

Un surplus commerciale implica che beni e servizi vengono prodotti dall’economia nazionale in misura maggiore rispetto alla spesa dei residenti italiani. In altri termini, l’Italia produce più di quello che spende. Vive AL DI SOTTO dei propri mezzi, non viceversa.

E infatti l’Italia ha una posizione finanziaria verso l’estero POSITIVA. Le attività finanziarie e gli investimenti patrimoniali esteri detenuti da italiani sono superiori alle attività finanziarie e patrimoniali possedute, in Italia, da soggetti stranieri.

La favola dell’”Italia paese che scialacqua e che vive al di sopra dei propri mezzi” nasce dal fatto che esistono un deficit e un debito pubblico – e il debito pubblico è particolarmente elevato in rapporto al PIL.

Ma ogni centesimo di deficit pubblico, come detto, si è tradotto in risparmio di cittadini e aziende ITALIANI. E di conseguenza il debito del settore pubblico è fronteggiato da risparmio del settore privato.

I problemi finanziari del settore pubblico italiano NON dipendono dall’aver sprecato o scialacquato. Dipendono SOLO dall’aver convertito il debito pubblico da moneta nazionale (che per definizione non creava problemi di rifinanziamento) a moneta straniera. Straniera, e troppo forte per i fondamentali dell’economia italiana.

Con il dovuto garbo ed educazione, ma con fermezza, chiarite tutto questo a chi per la miliardesima volta vi canta il ritornello dell’Italia sprecona e indebitata. La TREMENDA confusione tra deficit / debito pubblico, e deficit / debito estero, va chiarita una volta per tutte.

 

12 commenti:

  1. Sempre chiarissimo e corretto dal punto di vista concettuale.

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  2. Ti copio e rilancio, non facci la semplice condivisione perchè fb non la fa vedere agli amici .

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    1. Grazie Primo - su questo tema non si martella mai abbastanza. Far comprendere la falsità della narrazione "Italia scialaquatrice" è un must assoluto.

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  3. E aggiungo (come fa notare Marcello Spanò, ma l'ho detto in altri post) una parolina sulle risorse reali. Un paese con risorse produttive disoccupate vive al di sotto delle proprie possibilità non solo perché spende meno di quello che produce, ma anche perché produce al di sotto del suo potenziale.

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  4. Notare è utile. Proporre soluzioni, anche. Ma se le proposte sono frutto di azioni governative, anche se equilibrate, resteranno inevase. Eppure, quanto è risolvibile agendo tra cittadini che scambiano nel mercato domestico al dettaglio se gestissimo in comune, insieme e da privati, ma come azionisti di una impresa comune, i servizi digitali sui pagamenti elettronici. E non è tutto qui. Osservando la realtà politica ed economica, per via privata, assieme all'usoe strumentale delle tecnologie digitali, apporterebbe un ciclo finanziario da gestire per lo sviluppo equilibrato e armonico, in sintesi, sostenibile e solidale, e solo sui servizi finanziari, all'interno di 30 miliardi l'anno di disponibilità entro cui agire e misurare la voglia di "non profitto". E poi. Continuando sulla osservazione della realtà, perché non approfondire le relazioni economiche senza intermediari tra azionisti, sulle promesse della DeFi- Finanza Decentralizzata. E non sarebbe finita qui....

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    1. "Agendo tra cittadini che scambiano nel mercato domestico al dettaglio": è il concetto del Sardex. Circuito di compensazione multilaterale. Ottimo, ma non ha potenzialità comparabili alla Moneta Fiscale, dove entra in campo lo Stato.

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  5. Il libro del giornalista Mediaset Vecchi dice che 44 milioni di cittadini non pagano le tasse che dovrebbero, si vendono più 200 000 auto di lusso annue al prezzo medio di 103 000 € quando abbiamo appena 76 000 persone che dichiarano uno stipendio sui 200 000 € annui ci sono discoteche che hanno chiesto ristori economici per 1 milione di euro all'anno quando al fisco dichiarano 18 000 € annui, ogni nucleo familiare ha aumentato di 17 000 € il suo patrimonio negli ultimi 10 anni e i consumi di beni come abbonamenti a tv a pagamento, palestre centri benessere ecc sono andati alla grande. C'è qualcosa che non va ???

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    1. Mmhh... 17.000 euro in 10 anni per un nucleo familiare di tre o quattro persone sono praticamente nulla.

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  6. Coi 180 miliardi di evasione fiscale lo stato potrebbe fare maggiori investimenti anziché lasciare agli imPrenditori che non fanno investimenti e si tengono i soldi in tasca come gli agnelli che con exor ha 135 miliardi di euro e spendono 265 milioni di euro per Ronaldo e poi lasciano i lavoratori in cassa integrazione... che grandi uomini gli imPRENDITORI !?
    LUCA IL VERO NAZIONALISTA

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    1. La stima dell'evasione fiscale è totalmente inattendibile. In ogni caso, dato il livello della pressione, le tasse vanno diminuite. E più investimenti certo che sì, ma finanziati con la leva monetaria.

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    2. Secondo Cgia di Mestre (artigiani veneti evasori?) per colpa della inefficienza statale ci sarebbero danni costi per l'economia di 250 miliardi di €: 57 burocrazia a danno imprese, 53 debito PA con fornitori, 40 deficit logistico infrastrutturale, 40 lentezza e inefficienza giustizia civile che coi tempi tedeschi si guadagnerebbero, 24 eccesso spesa pubblica in rapporto a media ue23, 23,5 corruzione e sprechi sanità, 12,5 sprechi e inefficienze trasporto pubblico locale. Gli artigiani veneti si dimenticano di dire che in Italia mancano 2,5 milioni di dipendenti pubblici in proporzione alla popolazione tedesca 83 milioni contro 59 e con 2,5 milioni di dipendenti pubblici si potrebbero eliminare quasi tutte le inefficienze nella burocrazia, giustizia civile, manodopera per il trasporto pubblico locale, maggiori consumi per imprese private e più tasse per lo STATO sarebbe un circolo virtuoso che non vuole fare perché i riccastri hanno propagandato un modello economico privato assolutamente stupido e sbagliato ma con 2,5 milioni di dipendenti pubblici in più la disoccupazione italiana sarebbe più bassa di quella tedesca, e la corruzione nella sanità pubblica è tentata da aziende private che cercano gli amministratori pubblici, e in Italia non è VERO che lo stato spende troppo visto l'avanzo primario. Mi sa che i 250 miliardi la Cgia se li è inventati per giustificare l'evasione fiscale...
      LUCA NAZIONALISTA e SOCIALISTA

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    3. Oh bene... qui condivido parecchie cose.

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