tag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post601900061014825305..comments2024-03-26T08:47:43.052+01:00Comments on Basta con l'Eurocrisi: Messico e nuvole (con la partecipazione straordinaria di Alberto Forchielli)Marco Cattaneohttp://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-61926155882391729572018-01-26T01:42:11.366+01:002018-01-26T01:42:11.366+01:00Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/16258084244069756209noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-10586167865283179412016-06-01T22:56:57.956+02:002016-06-01T22:56:57.956+02:00Oppure, come dice Prodi, "indulgono a esagera...Oppure, come dice Prodi, "indulgono a esagerazioni a scopo didattico". Altrimenti detto, amano spararle grosse...Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-87016731073192581932016-05-30T16:47:55.710+02:002016-05-30T16:47:55.710+02:00Un sistema dove una gran parte della popolazione n...Un sistema dove una gran parte della popolazione non è più produttore nè consumatore a cosa punta, allo sterminio di massa ? oddio, si sente dire pure quello...<br />Quanto al mio amico Forchielli, sa molte cose di molti (altri) argomenti. In materia di macroeconomia, però, conosco tante persone che (in termini magari meno coloriti...) riciclano argomenti simili ai suoi: beh, non mi sembra che "sappiano più di quello che dicono" ma, banalmente, che siano imbevuti di luoghi comuni da cui non si riescono a staccare.Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-85492515676978664732016-05-30T16:37:10.896+02:002016-05-30T16:37:10.896+02:00io non sopporto il Forchielli ma certo non lo rite...io non sopporto il Forchielli ma certo non lo ritengo stupido, quando l'ho sentito a piazza pulita lunedì scorso mi sono corsi brividi lungo la schiena ! E' un'annunciatore di tendenze che sà indubbiamente più di quel che dice, anche se usa un linguaggio crudo e quasi violento. Non sapevo fosse collaboratore di prodi ,ma ora molte cose si spiegano ! Che tu ci voglia parlare mi sembra il minimo , però ricordati l'ideologia sottesa dalla sua visione non può essere scalzata: E'una religione. Secondo me sta cambiando il paradigma culturale-economico del neoliberismo , ormai non siamo più manco consumatori solo.....obsoleti ! spero di sbagliarmi ! grazie per il tuo lavoroAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/07739200218548948935noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-36779634107021069132016-05-30T12:49:46.718+02:002016-05-30T12:49:46.718+02:00Su molte cose sono d'accordo e senz'altro ...Su molte cose sono d'accordo e senz'altro il successo dell'orientamento deflazionista è stato fortemente agevolato dalla memoria fresca degli shock petroliferi e dell'inflazione a due cifre degli anni Settanta. Problemi, però, che ai tempi della firma del trattato di Maastricht erano ormai superati.<br />Nel caso italiano, più di tutto ha agito l'incomprensione sulla natura del debito pubblico: un deposito a termine presso il Tesoro nazionale, non un debito nel senso in cui lo è un finanziamento in moneta estera. Una differenza che moltissimi ancora non colgono...Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-62564207560962787832016-05-30T12:21:01.949+02:002016-05-30T12:21:01.949+02:00Condivido tutto. Ma l'idea che 35 anni di poli...Condivido tutto. Ma l'idea che 35 anni di politiche restrittive siano state una cantonata è francamente ingenua.<br />Le politiche restrittive sono figlie dell'influenza della borghesia sulla classe dirigente del paese, senza incontrare più resistenze da parte di una classe operaia, forse per l'incapacità dei sindacati di comprendere la macroeconomia.<br />La causa scatenante fu l'inflazione. Un'inflazione che ebbe due fasi: la prima, di tipo demand-pull, che iniziò nell'immediato dopoguerra, con il piano Marshall e grandi iniezioni di moneta per mano pubblica, dovute alla ricostruzione. La seconda, dal '75, di tipo cost-push, per via delle due crisi petrolifere. La prima fu una fase di espansione e di benessere crescente. La moneta perdeva valore perché i redditi crescevano un po' più di quanto il sistema produttivo riuscisse a star dietro alla domanda. Ma si tratta di una situazione virtuosa, in cui gli investitori perdono sugli interessi ma guadagnano espandendo il mercato e creando nuovi prodotti per una domanda interna affamata. La seconda fu una fase di austerità. Chi c'era ricorda il razionamento della benzina e dell'energia elettrica, l'aumento dei prezzi dovuto alla rarefazione del petrolio, il "carburante dell'economia" e al conseguente aumento dei costi di produzione e quindi dei prezzi. Per la prima volta i lavoratori percepirono un aumento dei prezzi non bilanciato dall'aumento dei salari. Anche perché, per cercare di limitare i costi di produzione le imprese, non potendo influire sul prezzo del petrolio, cercavano di tagliare dove potevano, cioè il costo del lavoro.<br />Con un'inflazione galoppante e tassi di interesse che diventarono negativi, non più controbilanciati da mercati in espansione (anzi si entrò in recessione) si cominciò a dire che bisognava mettere un freno all'inflazione. E la cosa trovò persino il favore dei socialisti, dei comunisti, dei sindacati e degli stessi lavoratori, che vedevano per la prima volta salire la disoccupazione e un'erosione (seppure più percepita che effettiva, guardando i dati) dei salari.<br />Furono quindi tutti d'accordo nel combattere l'inflazione, senza distinguere quale tipo, proprio per l'impreparazione dei dirigenti sindacali e dei partiti di sinistra dell'epoca. Fu l'inizio dellw politiche restrittive, liberò le briglie ai liberisti, che non trovarono più alcun contrappeso e poterono sfondare nella politica e nell'economia, dando vita a quella lotta di classe al contrario che oggi li vede nettamente vincitori.GAMoNhttps://www.blogger.com/profile/09239448697981254780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-47572987398525575622016-05-30T12:20:44.915+02:002016-05-30T12:20:44.915+02:00Condivido tutto. Ma l'idea che 35 anni di poli...Condivido tutto. Ma l'idea che 35 anni di politiche restrittive siano state una cantonata è francamente ingenua.<br />Le politiche restrittive sono figlie dell'influenza della borghesia sulla classe dirigente del paese, senza incontrare più resistenze da parte di una classe operaia, forse per l'incapacità dei sindacati di comprendere la macroeconomia.<br />La causa scatenante fu l'inflazione. Un'inflazione che ebbe due fasi: la prima, di tipo demand-pull, che iniziò nell'immediato dopoguerra, con il piano Marshall e grandi iniezioni di moneta per mano pubblica, dovute alla ricostruzione. La seconda, dal '75, di tipo cost-push, per via delle due crisi petrolifere. La prima fu una fase di espansione e di benessere crescente. La moneta perdeva valore perché i redditi crescevano un po' più di quanto il sistema produttivo riuscisse a star dietro alla domanda. Ma si tratta di una situazione virtuosa, in cui gli investitori perdono sugli interessi ma guadagnano espandendo il mercato e creando nuovi prodotti per una domanda interna affamata. La seconda fu una fase di austerità. Chi c'era ricorda il razionamento della benzina e dell'energia elettrica, l'aumento dei prezzi dovuto alla rarefazione del petrolio, il "carburante dell'economia" e al conseguente aumento dei costi di produzione e quindi dei prezzi. Per la prima volta i lavoratori percepirono un aumento dei prezzi non bilanciato dall'aumento dei salari. Anche perché, per cercare di limitare i costi di produzione le imprese, non potendo influire sul prezzo del petrolio, cercavano di tagliare dove potevano, cioè il costo del lavoro.<br />Con un'inflazione galoppante e tassi di interesse che diventarono negativi, non più controbilanciati da mercati in espansione (anzi si entrò in recessione) si cominciò a dire che bisognava mettere un freno all'inflazione. E la cosa trovò persino il favore dei socialisti, dei comunisti, dei sindacati e degli stessi lavoratori, che vedevano per la prima volta salire la disoccupazione e un'erosione (seppure più percepita che effettiva, guardando i dati) dei salari.<br />Furono quindi tutti d'accordo nel combattere l'inflazione, senza distinguere quale tipo, proprio per l'impreparazione dei dirigenti sindacali e dei partiti di sinistra dell'epoca. Fu l'inizio dellw politiche restrittive, liberò le briglie ai liberisti, che non trovarono più alcun contrappeso e poterono sfondare nella politica e nell'economia, dando vita a quella lotta di classe al contrario che oggi li vede nettamente vincitori.GAMoNhttps://www.blogger.com/profile/09239448697981254780noreply@blogger.com