tag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post8805623646327908350..comments2024-03-28T15:05:03.497+01:00Comments on Basta con l'Eurocrisi: Gli equivoci sull’austeritàMarco Cattaneohttp://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-68961524026907775072016-02-28T13:47:00.556+01:002016-02-28T13:47:00.556+01:00Vorrei chiedere all'anonimo commentatore, che ...Vorrei chiedere all'anonimo commentatore, che definisce "bolla assistenziale socialista" la spesa pubblica verso imprese che servono la pubblica amministrazione, come la definirebbe se questa spesa fosse di natura privata. Forse "bolla assistenziale capitalistica"? Perché il nodo implicito della questione, ciò che connota l'aggettivo "assistenziale", è l'inutilità a fini produttivi. Se le persone impiegate fossero produttive, infatti, non avrebbe senso definire la bolla assistenziale. E se lo stesso numero di persone venisse impiegato dal settore privato, allo stesso livello di produttività, dovremmo inevitabilmente chiamare assistenziale la stessa bolla, anche se originata dal sistema capitalistico, senza l'intervento dello stato.<br />Immagino che però l'anonimo commentatore suppongo che il mercato lascerebbe a casa i lavoratori inutili. Oppure che li faccia produrre di più. Vediamo che succederebbe... <br /><br />Nel primo caso, aumenterebbe la disoccupazione. Diminuirebbe quindi il potere di spesa dei cittadini. Diminuirebbe anche il gettito fiscale ma aumenterebbe la spesa pubblica per sussidi sociali. Essendoci meno disponibilità di moneta, la domanda interna crollerebbe. Le imprese vedrebbero quindi ridurre i loro fatturati. A meno che non esportino di più. Ma è chiaro che i paesi che importerebbero da noi sono quelli che faranno una politica opposta alla nostra, aumentando la domanda interna, altrimenti anche loro non avrebbero soldi per importare da noi. E se anche fosse, il risultato finale sarebbe che le imprese galleggiano o magari prosperano, a scapito però di una larga fetta di cittadinanza che perde lavoro e potere di acquisto. È questo ciò che si vuole ottenere?<br /><br />Nel secondo caso, le imprese manterrebbero l'occupazione ma avrebbero un surplus di produzione che potrebbero vendere solo diminuendo i prezzi. Ma se diminuiscono i prezzi, essendo i costi di produzione rimasti uguali, perdono profitti. E questo non garba agli azionisti. Allora diminuiranno gli stipendi, sotto minaccia di spostare l'attività all'estero. Questo ovviamente diminuisce l capacità di spesa dei cittadini, creando un paese di lavoratori sottopagati, che non possono permettersi ciò che producono e aziende votate ad esportare nei paesi esteri relativamente più ricchi.<br />Chi dice che invece aumentando la produttività aumentano anche gli stipendi, non ha mai visto le statistiche e non ha mai fatto l'imprenditore. Perché se lo fai ci sarà sempre un'impresa che per rubarti una fetta di mercato non lo farà. E tu o ti adegui o chiudi.<br />Anche in questo caso, è questo il modello di società che vogliamo ottenere? GAMoNhttps://www.blogger.com/profile/09239448697981254780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-11637493591995211852016-02-28T13:46:39.262+01:002016-02-28T13:46:39.262+01:00Vorrei chiedere all'anonimo commentatore, che ...Vorrei chiedere all'anonimo commentatore, che definisce "bolla assistenziale socialista" la spesa pubblica verso imprese che servono la pubblica amministrazione, come la definirebbe se questa spesa fosse di natura privata. Forse "bolla assistenziale capitalistica"? Perché il nodo implicito della questione, ciò che connota l'aggettivo "assistenziale", è l'inutilità a fini produttivi. Se le persone impiegate fossero produttive, infatti, non avrebbe senso definire la bolla assistenziale. E se lo stesso numero di persone venisse impiegato dal settore privato, allo stesso livello di produttività, dovremmo inevitabilmente chiamare assistenziale la stessa bolla, anche se originata dal sistema capitalistico, senza l'intervento dello stato.<br />Immagino che però l'anonimo commentatore suppongo che il mercato lascerebbe a casa i lavoratori inutili. Oppure che li faccia produrre di più. Vediamo che succederebbe... <br /><br />Nel primo caso, aumenterebbe la disoccupazione. Diminuirebbe quindi il potere di spesa dei cittadini. Diminuirebbe anche il gettito fiscale ma aumenterebbe la spesa pubblica per sussidi sociali. Essendoci meno disponibilità di moneta, la domanda interna crollerebbe. Le imprese vedrebbero quindi ridurre i loro fatturati. A meno che non esportino di più. Ma è chiaro che i paesi che importerebbero da noi sono quelli che faranno una politica opposta alla nostra, aumentando la domanda interna, altrimenti anche loro non avrebbero soldi per importare da noi. E se anche fosse, il risultato finale sarebbe che le imprese galleggiano o magari prosperano, a scapito però di una larga fetta di cittadinanza che perde lavoro e potere di acquisto. È questo ciò che si vuole ottenere?<br /><br />Nel secondo caso, le imprese manterrebbero l'occupazione ma avrebbero un surplus di produzione che potrebbero vendere solo diminuendo i prezzi. Ma se diminuiscono i prezzi, essendo i costi di produzione rimasti uguali, perdono profitti. E questo non garba agli azionisti. Allora diminuiranno gli stipendi, sotto minaccia di spostare l'attività all'estero. Questo ovviamente diminuisce l capacità di spesa dei cittadini, creando un paese di lavoratori sottopagati, che non possono permettersi ciò che producono e aziende votate ad esportare nei paesi esteri relativamente più ricchi.<br />Chi dice che invece aumentando la produttività aumentano anche gli stipendi, non ha mai visto le statistiche e non ha mai fatto l'imprenditore. Perché se lo fai ci sarà sempre un'impresa che per rubarti una fetta di mercato non lo farà. E tu o ti adegui o chiudi.<br />Anche in questo caso, è questo il modello di società che vogliamo ottenere? GAMoNhttps://www.blogger.com/profile/09239448697981254780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-56782047568899564022015-07-27T13:16:29.032+02:002015-07-27T13:16:29.032+02:00il potere di acquisto non serve a nulla se i prezz...il potere di acquisto non serve a nulla se i prezzi salgono non essendoci mercato e concorrenza che li tenga a bada oppure il controllo statale dei prezzi come nei paesi comunisti. a quel punto solo producendo all'estero (delocalizzazioni) si riesce a vendere prodotti in italia a prezzo adeguato al potere di acquisto degli italiani avendo un margine.<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-7907753165404058122015-07-25T17:53:05.888+02:002015-07-25T17:53:05.888+02:00In presenza di potenzialità produttive inutilizzat...In presenza di potenzialità produttive inutilizzate e di bisogni insoddisfatti, la produzione e l'occupazione hanno solo bisogno che esista un adeguato livello di potere d'acquisto per incrementarsi. Nulla a che vedere con l'assistenzialismo.Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-60086975955147444722015-07-25T17:46:31.739+02:002015-07-25T17:46:31.739+02:00crea occupazione assistenzializzata e non di merca...crea occupazione assistenzializzata e non di mercato. per un posto che vive sul mercato ne nascono due statali o "finti privati". appena arriverà la crisi succederà quello che è successo in grecia. non essendoci mercato, se salta lo stato salta l'assistenza stessa legata allo stato. oppure viene imposta una tale austerità che distrugge totalmente il tessuto sociale e produttivo. la distruzione è creativa solo quando si distruggono i valori dei mezzi produttivi (svalutazione del mercato) e non i mezzi produttivi in sé (deindustrializzazione).<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-29537717480898510942015-07-24T20:27:38.057+02:002015-07-24T20:27:38.057+02:00Immettere potere d'acquisto in un sistema econ...Immettere potere d'acquisto in un sistema economico che sta operando al di sotto della sua capacità produttiva crea occupazione, eccome.Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-56592964022791388802015-07-24T17:43:36.064+02:002015-07-24T17:43:36.064+02:00la riduzione fiscale non crea posti di lavoro così...la riduzione fiscale non crea posti di lavoro così come una città non crea abitanti se impedisce l'allargamento della stessa. l'inflazione (senza mercato) è lo stesso errore che vi apprestate a fare così come i vostri bisnonni lo fecero a weimar.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-22948500087754535772015-07-24T14:51:14.799+02:002015-07-24T14:51:14.799+02:00La riforma che conta, in questo contesto, è la rid...La riforma che conta, in questo contesto, è la riduzione della fiscalità effettiva. Che il progetto CCF prevede.Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-6486393571204341312015-07-24T14:48:11.909+02:002015-07-24T14:48:11.909+02:00impossibile. perché in assenza di riforme la produ...impossibile. perché in assenza di riforme la produzione in più e il margine in più è automaticamente prelevato dallo stato per ingrassare se stesso e per risolvere la disoccupazione che avendo solo lo stato come datore di lavoro (assenza di mercato) chiede ad esso di essere assistito.<br /><br />molte aziende vanno via dall'italia pur essendo in utile proprio per mettere al sicuro gli utili e impedire che lo stato (ormai fuori controllo) li espropri. possono lasciare capannoni e produzioni in italia ma le tasse e la testa le portano all'estero. in questo caso lo stato "affamato" non potrà espropriare le aziende e gli utili ma al massimo dei capannoni.<br /><br />questi due dinosauri statali e privati si stanno facendo la guerra proprio perché pressati dalla disoccupazione e dall'immigrazione dilaganti che loro hanno provocato.<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-12989764272635635292015-07-24T14:14:52.992+02:002015-07-24T14:14:52.992+02:00Nella proposta CCF ci sono soldi e miglioramento i...Nella proposta CCF ci sono soldi e miglioramento immediato della competitività delle aziende mediante riduzione del cuneo fiscale. Una volta ristabilita domanda e competitività, lasciamo fare agli imprenditori e ai singoli individui. Che, mi creda, se non li si costringe a lavorare con il freno a mano tirato, sanno cosa fare molto più di qualsiasi elaboratore di riforme e piani industriali.Marco Cattaneohttps://www.blogger.com/profile/07573325708700347277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8179758575862142660.post-45636222218700972482015-07-24T14:10:35.463+02:002015-07-24T14:10:35.463+02:00cattaneo non tiene conto che la produzione greca p...cattaneo non tiene conto che la produzione greca privata (gran parte) era "finta privata" ma dipendeva solo dal pubblico che andando in crisi per i motivi che cattaneo ha spiegato ha affondato anche il "finto privato". la stessa situazione l'avete in italia con almeno 1-2 milioni di persone (nessuno ne conosce il numero) che risultano "privati" ma di fatto lavorano solo per il pubblico e quindi se si colpisse lo stato come in grecia andrebbe in crisi anche questo enorme contenitore privato che è nato in passato perché non potendo assumere più nello stato si sono costruiti contenitori privati che però di fatto esistono solo se lo stato li finanzia. ed essendo l'economia chiusa non esistono alternative se non appunto farsi assumere dallo "stato" o a lavorare per esso con un appalto o una commessa. questo schema è una bolla assistenziale socialista che grava sullo stato stesso e non "volendo" fermarsi da sola viene tenuta a stecchetto con l'austerità che però manda in crisi il vero privato che vive di mercato creando enorme disoccupazione. il problema quindi non è tanto stampare soldi o ccf per risolvere il problema, bensì il problema è appunto negare il problema stesso. e infatti nella proposta ccf ci sono solo soldi e nessuna riforma. cioè la negazione del problema e l'utopia di risolverlo stampando all'infinito moneta pensando che il popolo sia fesso.<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.com