Un gentile
lettore di questo blog (almeno, penso che sia sempre lo stesso, c’è
un’inflazione di anonimi tra i commentatori: suvvia ragazzi non siate timidi, o
almeno usate un nickname – se no non si capisce più con chi si sta parlando…)
Un gentile
lettore (lo chiamo NoNick per comodità…), dicevo, mi sta facendo riflettere sul
meccanismo di creazione della moneta. Come argomentato, tra l’altro, da recenti documenti della Bank of England, la grande maggioranza della moneta in circolazione è prodotta
dal sistema finanziario privato, non dalle banche centrali.
Il meccanismo di
creazione della moneta di origine privata è molto semplice. La banca concede un
finanziamento a un cliente e CONTESTUALMENTE accredita l’importo su un deposito
che il cliente ha presso la banca stessa. Nello stesso momento, quindi, insorge
un debito del cliente verso la banca, ma anche un conto attivo di cui il
cliente può disporre.
A questo punto
il cliente può utilizzare questi soldi: dispone di moneta che prima non aveva. Quindi
questa disponibilità si è generata all’atto della concessione del finanziamento
da parte della banca – contrariamente a quanto spesso si pensa, la banca non ha
prestato soldi che qualcuno aveva precedentemente depositato presso di lei.
Ora, NoNick con
una serie di commenti mi ha condotto a capire (ci ho messo un po’ ma adesso
penso di essermelo chiarito) quanto segue. Certo, la concessione del
finanziamento fa insorgere un deposito. Questo dà al cliente la POSSIBILITA’ di
disporre di moneta che prima non aveva. Ma per poterne effettivamente disporre,
il cliente la deve prelevare, o emettere un assegno, o effettuare un bonifico.
Quando questo
avviene, la banca come si procura i soldi ? o ha del contante in cassa, o vende
titoli in suo possesso, o se li fa prestare da qualcun altro (di solito da un’altra
banca), o utilizza depositi che già aveva (anche in questo caso, generalmente
presso un’altra banca).
Ma in tutti
questi casi, il contante, o i proventi della vendita dei titoli, o il prestito,
o il deposito, sono moneta CHE ESISTEVA GIA’:
Caso utilizzo
del contante: non è stato emesso dalla banca: esisteva già prima.
Caso vendita di
titoli: qualcuno disponeva già della moneta che ha utilizzato per comprare i
titoli.
Caso prestito
alla banca: qualcuno disponeva già della moneta, e l’ha prestata alla banca.
Caso utilizzo di
un deposito: la banca aveva già questa moneta, l’aveva depositata altrove e si
limita a prelevarla.
Qual è l’unico
caso in cui c’è EFFETTIVAMENTE creazione di moneta ? quello in cui la banca che
eroga il finanziamento non fa niente di quanto sopra. Non ha contante, né
titoli da vendere, né ottiene prestiti da un’altra banca, né utilizza depositi
che ha presso un’altra banca. Perché non ne è in condizione o semplicemente non
lo ritiene opportuno.
Che cosa fa
quindi ? si fa prestare i soldi… dalla banca centrale.
Allora, la
concessione di credito aumenta la moneta in circolazione nel sistema economico SE
E SOLO SE al momento dell’utilizzo di questa disponibilità (da parte del cliente)
la banca si fa finanziare dalla banca centrale. Ed è quindi moneta di creazione
PUBBLICA, non PRIVATA.
In definitiva, l’erogazione
di credito è una condizione per incrementare la moneta nel sistema, ma non è
una condizione sufficiente: la banca centrale deve assecondare il processo.
Sembrerebbe quindi che, in ultima analisi, la banca centrale ABBIA i mezzi per
controllare la quantità di moneta in circolazione. O meglio, per controllarne
il limite massimo: nel senso che lei può fissare il limite della moneta che è
disposta a emettere, poi occorre che qualcuno richieda questa moneta e la metta
in circolazione – una banca privata per erogare credito, oppure lo stato per
effettuare spesa netta a deficit.
Questo è quanto
per adesso. Mi riprometto di rifletterci ulteriormente, e di farvi sapere…