Blog dedicato al progetto Moneta Fiscale / Certificati di Compensazione Fiscale - MF / CCF), soluzione per la crisi dell'Eurozona.
Progetto reperibile in questo post. Cronistoria degli eventi rilevanti qui.
I CCF sono anche noti come Certificati di Credito Fiscale.
martedì 24 novembre 2015
Mediobanca sui CCF: un nostro articolo di commento
Notavo che mediobanca fa delle ipotesi sul moltiplicatore alquanto sottostimata, un moltiplicatore di 1,2 significa, con un prelievo fiscale del 43%, una propensione al consumo inferiore allo 0,4. Come dire che dopo il primo investimento, fatto immagino dallo Stato, tutto il resto della filiera produttiva relativa all'oggetto dell'investimento stesso, produrra' solo lo 0,2 di incremento .....forse mediobanca immagina gli investimenti "dal lato della banca".Mostrando in questo caso quali potrebbero essere i rischi dei CCF convertibili in moneta. La carta di credito fiscale, che invece non conosce intermediari, non corre questo rischio ma non è adeguata per i grandi investimenti. Quindi i certificati di credito fiscale rimangono un 'opzione irrinunciabile per quel tanto che riguarda le opere pubbliche. E' un fatto che,nelle commesse pubbliche, i pagamenti fatti sullo stato avanzamento lavoro (SAL) siano la pratica generalizzata la qualcosa, dal punto di vista del moltiplicatore del reddito, consente la velocizzazione degli effetti del moltiplicatore stesso, riducendo il gap tra l'emissione dei CCF ed il ritorno fiscale, i quali a loro volta aumentano la verificabilità del comportamento della filiera sottostante all' opera pubblica in questione. Da questo ragionamento le banche non verrebbero peraltro escluse in quanto, a fronte della promessa emissione di CCF potrebbero tranquillamente concedere credito all'azienda appaltante rendendo più fluida l'esecuzione dell'opera, ma anche il percorso del CCF stesso. Un po' come succede per molte start up o per altri finanziamenti di imprese, ma essendo in questo caso lo stato a presentare il progetto già definito.In definitiva non credo ci debba essere una eccessiva preoccupazione riguardo al ritorno fiscale ed alla conseguente supposta condizione di defit pubblico, almeno fin che si è all'interno della reale capacità produttiva e non ci si avvicina alla necessità di ampliare la medesima.
Un moltiplicatore di 1,2 è sicuramente conservativo nelle condizioni attuali, ma ci si è voluti tenere cauti. Gli effetti sono più che interessanti già così.
Notavo che mediobanca fa delle ipotesi sul moltiplicatore alquanto sottostimata, un moltiplicatore di 1,2 significa, con un prelievo fiscale del 43%, una propensione al consumo inferiore allo 0,4. Come dire che dopo il primo investimento, fatto immagino dallo Stato, tutto il resto della filiera produttiva relativa all'oggetto dell'investimento stesso, produrra' solo lo 0,2 di incremento .....forse mediobanca immagina gli investimenti "dal lato della banca".Mostrando in questo caso quali potrebbero essere i rischi dei CCF convertibili in moneta. La carta di credito fiscale, che invece non conosce intermediari, non corre questo rischio ma non è adeguata per i grandi investimenti. Quindi i certificati di credito fiscale rimangono un 'opzione irrinunciabile per quel tanto che riguarda le opere pubbliche. E' un fatto che,nelle commesse pubbliche, i pagamenti fatti sullo stato avanzamento lavoro (SAL) siano la pratica generalizzata la qualcosa, dal punto di vista del moltiplicatore del reddito, consente la velocizzazione degli effetti del moltiplicatore stesso, riducendo il gap tra l'emissione dei CCF ed il ritorno fiscale, i quali a loro volta aumentano la verificabilità del comportamento della filiera sottostante all' opera pubblica in questione. Da questo ragionamento le banche non verrebbero peraltro escluse in quanto, a fronte della promessa emissione di CCF potrebbero tranquillamente concedere credito all'azienda appaltante rendendo più fluida l'esecuzione dell'opera, ma anche il percorso del CCF stesso. Un po' come succede per molte start up o per altri finanziamenti di imprese, ma essendo in questo caso lo stato a presentare il progetto già definito.In definitiva non credo ci debba essere una eccessiva preoccupazione riguardo al ritorno fiscale ed alla conseguente supposta condizione di defit pubblico, almeno fin che si è all'interno della reale capacità produttiva e non ci si avvicina alla necessità di ampliare la medesima.
RispondiEliminaUn moltiplicatore di 1,2 è sicuramente conservativo nelle condizioni attuali, ma ci si è voluti tenere cauti. Gli effetti sono più che interessanti già così.
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