...e a titolo di ulteriore chiarimento e approfondimento (rispetto a quanto detto in varie occasioni, tra cui nell'ultimo post) qui trovate un eccellente contributo di Massimo Costa, che ha esaminato il tema alla luce sia dei principi di Ragioneria Generale (di cui Massimo è docente all'Università di Palermo) che del diritto comunitario.
è solo un giro di parole per negare il debito come è tipico nella cultura economica europea. i ccf sono moneta e l'incremento delle tasse sarà il tasso di interesse pagato sul debito. alla prima crisi quel debito "privato" sarà insolvibile e quindi finirà sul bilancio dello stato come debito pubblico. i ccf non sono una obbligazione perché con una obbligazione non puoi pagarci le tasse, sono moneta. se anche una legge o una direttiva dice che l'acqua non è bagnata non vuol dire che lo sia davvero e i docenti sono costretti a insegnare le direttive ovviamente e non a dire ciò che magari vorrebbero dire.
RispondiEliminaSe è moneta non è debito, appunto...
Eliminala moneta è tutta credito e quindi debito, in caso contrario non girerebbe. è solo un ostacolo mentale dogmatico che pur capendolo lo negate a voi stessi.
EliminaE' un attività patrimoniale, ma non è un credito e quindi neanche un debito. Non tutte le attività sono crediti: un immobile, un impianto, una partecipazione azionaria sono attivi ma non sono crediti di nessuno, e quindi neanche debiti di nessun altro.
Eliminai titoli ccf sono asset, i ccf sono moneta, il fatto che vi arrovellate su discussioni ragionieristiche su come fare le scritture contabili è frutto dei dogmi sopracitati. ma quella è politica e non economia. siccome la proposta ccf è economica va discussa su basi economiche.
EliminaNessuna discussione ragionieristica, solo chiarimenti sulle definizioni. Le basi economiche della proposta CCF sono l'oggetto di due libri, della maggior parte del contenuto di questo blog e di svariate dozzine di articoli...
Eliminaanche il mainstream attuale si basa su testi accademici prestigiosissimi le cui formule sono totalmente saltate nel 2008 e che si continua a insegnare. anche il nazismo si basava su un libro. anche il comunismo si basava su un libro.
EliminaCasomai la discussione va spostata su basi politiche (ne economiche ne ragioneristiche), ovvero quale forza politica sará in grado di far ammettere alla BCE che i CCF non sono debito? Una volta c'era un tizio che diceva che la terra girava intorno al sole, diceva il vero, ma stavano per farlo fuori ...
EliminaGios
"Anche il mainstream attuale si basa su testi accademici prestigiosissimi le cui formule sono totalmente saltate nel 2008 e che si continua a insegnare." Veramente se per mainstream intendiamo le politiche che la UE insiste a voler perseguire, questo mainstream si basa sulla NEGAZIONE dei principi della macroeconomia keynesiana, che proprio da 2008 in poi ha, al contrario, dimostrato di essere estremamente corretta ed efficace nel descrivere gli accadimenti e le politiche appropriate per risolvere la crisi. Vedi qui.
Elimina"La discussione va spostata su basi politiche (ne economiche ne ragioneristiche), ovvero quale forza politica sará in grado di far ammettere alla BCE che i CCF non sono debito?" ovviamente qualsiasi proposta richiede una forza politica che riesca a farla adottare, e infatti stiamo parlando con tutti, a 360 gradi. Faccio comunque notare che alla BCE non occorre fare ammettere nulla. I CCF non confliggono con il suo monopolio di emissione della moneta legale (l'euro) ad accettazione forzata in tutta l'Eurozona, quindi sono al di fuori del suo ambito di competenza e di supervisione.
EliminaBRAVO CATTANEO
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RispondiEliminaGiusto Marco: la discussione diventa di carattere politico e comunque sul piano economico ci sono validi argomenti per sostenere che i CCF non generano debito al momento dell'emissione perchè non sono titoli che vengono venduti sul mercato per raccogliere soldi che poi vanno restituiti. E non sono neanche una moneta vera e propria. Sicuramente esiste il rischio che i CCF quando giungono a scadenza possano provocare un buco di bilancio se l'economia non è ripartita come ci si aspettava. Ma su questo noi siamo ottimisti perchè abbiamo dei grandissimi margini di recupero.
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