mercoledì 18 giugno 2014

Riforma Morbida e normative UE


Biagio Bossone mi chiede che cosa penso in merito al rischio che l’emissione di Certificati di Credito Fiscale a favore delle aziende possa essere configurata come “aiuto di Stato” ai sensi delle normative UE.

Biagio stesso mi fa notare, peraltro, che gli aiuti di Stato vengono ritenuti (dalla Commissione Europea medesima) utilizzabili quando perseguono obiettivi “di comune interesse” quali tutela ambientale, formazione, lotta alla disoccupazione, incremento delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, promozione del capitale di rischio, eccetera. In generale, l’aiuto deve essere volto a correggere un’imperfezione di funzionamento del mercato.

Non sono un esperto di normative UE, ma il punto chiave mi pare il seguente. Se interpretiamo le normative in modo molto rigido e formale, il dubbio è legittimo, ma allora si pone, ad esempio, per qualsiasi intervento che riduce il carico fiscale e contributivo sul lavoro: prime fra tutte le riforme Hartz introdotte in Germania nel 2003-2004.

Se facciamo invece riferimento a una serie di principi basilari e di obiettivi generali che l’Unione Europea ha, in molteplici sedi, affermato e ribadito di voler conseguire, tra cui in particolare lo sviluppo armonico delle economie dei vari paesi e l’inclusione sociale (che comporta di garantire al meglio l’occupazione e le possibilità di sviluppo e crescita dei singoli individui) la Riforma Morbida (o qualcosa che raggiunga le medesime finalità) non è affatto una violazione delle normative e dei trattati, ma anzi lo strumento per conseguirne gli obiettivi.

Non solo si è coerenti con normative e trattati: si percorre, in realtà, la sola via possibile per essere adempienti nei loro confronti.

Se vogliamo, è un problema della stessa natura di quello che si è posto per i vari interventi della Banca Centrale Europa – l’OMT, il “whatever it takes” di Draghi eccetera. I dubbi di coerenza con i trattati esistevano ed esistono – e sono stati posti, eccome, anzi continuano ad esserlo. Il punto è che senza quegli interventi l’Eurozona oggi non esisterebbe più…

2 commenti:

  1. Questa è la dimostrazione che l'europa è una burocrazia che fa leggi interpretabili ad uso e consumo della stessa Di volta in volta decide se sono aiuti o no. Non è democrazia.

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    1. Certo, non lo è. E non si sforza nemmeno molto di sembrare tale, va detto...

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