mercoledì 23 luglio 2014

Ma… e l’autosufficienza energetica ?


Mi capita spesso di ascoltare argomentazioni del tipo “eh ma utilizzare l’euro è utile / necessario / indispensabile perché l’Italia è un paese privo di autosufficienza energetica, e l’energia si paga in moneta forte”.

Una prima replica, che nasce spontanea, è che l’Italia non è MAI stata un paese energeticamente autosufficiente, dall’inizio della rivoluzione industriale in poi (e forse nemmeno prima…). C’erano problemi a mantenere saldi commerciali equilibrati ai tempi della lira ? eravamo dotati, allora, di enormi giacimenti di idrocarburi ? avevamo trenta centrali nucleari ? l’idroelettrico  produceva venti volte più di oggi ?

Ma vale la pena di chiarire ulteriormente l’equivoco…

Se devo importare energia, o materie prime, o qualunque cosa sia necessaria ai miei processi produttivi e al mio benessere – qualunque importazione che non mi sia possibile, o pratico, sostituire con produzione interna – mi aiuta il fatto di utilizzare una moneta forte come l’euro (o comunque più forte di quello che era, o che sarebbe, la lira) ?

Mi aiuterebbe se fossi dotato di una macchina da stampa che mi permettesse di emettere euro, con i quali pagare le importazioni. Anche se va notato che a quel punto indebolirei l’euro, trasformandolo in una sorta di lira…

Funzionerebbe senz’altro se l’Italia fosse un piccolo stato, diciamo di due milioni di persone, autorizzato a finanziare il suo import con emissioni di una moneta utilizzata da 330 milioni di persone (una situazione quindi in cui le nostre emissioni non avrebbero un impatto rilevante sul valore della moneta).

Ma naturalmente le cose non stanno così. Le importazioni le pago, certo, per lo più in moneta forte (quanto a energia e materie prime, di solito e per la verità, in dollari e non in euro, ma non è questo il punto).

La moneta forte la utilizzo, ma non la emetto. Per acquisirla mi devo quindi indebitare in quella moneta. E se rimango con un’esposizione (un debito) in una moneta di cui non controllo l’emissione, mi assumo costi e rischi. Non ho migliorato nulla riguardo ai miei problemi di autosufficienza energetica o, in genere, di dipendenza da un qualsiasi tipo di import.

Una situazione sana ed equilibrata si ottiene se NON mi devo indebitare per acquisire la moneta forte necessaria a pagare gli import. Come ? esportando prodotti trasformati e finiti in misura adeguata a pagare le importazioni.

Come e in che misura l’euro, o per essere più esatti l’attuale eurosistema, influisce su tutto questo ?

In modo pesantemente negativo. L’euro è una moneta troppo forte per l’Italia, quindi l’equilibrio dei saldi commerciali esteri è ottenibile solo mediante politiche di forte compressione salariale (quindi riducendo le retribuzioni) e contemporaneamente, e soprattutto, la domanda interna. Il che significa caduta dei redditi, caduta dei consumi, disoccupazione e aziende che chiudono.

E' quanto è avvenuto e continua ad avvenire dal 2011 a oggi.

L’import si paga con moneta forte, ma la moneta forte è pericolosissimo ottenerla a debito. Il modo sano di pagare l’import è con le esportazioni.

Allora, se la moneta che uso è troppo forte, come incremento le mie esportazioni nette senza distruggere la domanda interna e senza far esplodere la disoccupazione ?

Una via è abbandonare l’euro e svalutare (ricordando che il vantaggio della svalutazione è in parte eroso dai maggiori costi per pagare le materie prime in valuta: comunque l’effetto netto per l’Italia sarebbe positivo).

Un’altra è sforare i rapporti deficit pubblico / PIL per finanziare una considerevole riduzione della fiscalità che grava sui costi (soprattutto i costi di lavoro) delle imprese. Ma i partner dell’eurozona non lo permettono, e si tratterebbe comunque di maggior debito in moneta forte.

Un’altra strada ancora, che è la proposta della Riforma Morbida, è introdurre una moneta parallela a fianco dell’euro (i Certificati di Credito Fiscale), e utilizzarla per ridurre i costi delle aziende (oltre che per altre forme di sostegno della domanda interna).

Questo, nella misura appropriata per rimettere al lavoro la capacità produttiva oggi inutilizzata (aziende e, soprattutto, persone: quindi per eliminare la disoccupazione prodotta dalla crisi) e facendo sì che rimanga in equilibrio il saldo di:

maggiori esportazioni (in quanto ho ridotto i costi delle mie aziende)

minori importazioni di prodotti (in quanto sostituisco prodotti finiti esteri con produzione interna)

maggiori importazioni di materie prime e altri prodotti (perché risale la domanda interna).

Il PIL e l’occupazione risalgono, i conti esteri rimangono in equilibrio, non ho “spaccato” l’euro e non ho arrecato nessun danno ai miei partner commerciali. Anzi, ho risolto un gravissimo problema di disfunzionalità dell’eurozona.

Tornando alla domanda originaria, la mancanza di autosufficienza energetica NON la risolvo usando l’euro. Non pago le materie prime “perché uso gli euro”. Le pago perché sono in grado di trasformarle in prodotti esportabili, in misura e a condizioni economiche adeguate…

40 commenti:

  1. Ma gli altri Paesi non stanno a guardare. Se voi abbassate i prezzi del vostro negozio, gli altri negozi nel mondo faranno la stessa cosa.

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    1. La differenza è che l'Italia ha capacità produttiva da rimettere al lavoro, come anche il resto dell'Eurozona mediterranea. Gli altri no.

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    2. esatto e infatti sono necessarie riforme proprio per rimettere al lavoro la capacità produttiva. la riforma morbida non prevede riforme ma solo soldi da spendere. mi sono perso il paragrafo delle riforme?

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    3. andiamo cattaneo, l'ocse conta come il 2 di coppe...io le chiedo riforme e lei mi fa leggere un boiardino parigino radical chic...

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    4. Forse è sfuggita la sottile (almeno nelle intenzioni...) ironia dell'articolo. La riforma che serve è rimettere soldi in tasca a cittadini e aziende. E poi lasciarli / lasciarle finalmente lavorare in pace. Le cosiddette riforme strutturali si dividono invece tra quelle dannose, quelle inutili, quelle infattibili e qualcuna (poche) positive, ma con tempi di attuazione e di ricaduta lunghi.

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    5. l'ironia si capisce, ma l'articolo dice anche che voi le riforme non le volete visto che tra le positive non c'è la liberalizzazione del mercato e le altre le considerate tutte negative o impossibili.

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    6. No, detto seriamente: oggi abbiamo un sistema economico che può fare 100 e fa 80. La cosa più importante e' riportarlo a 100. Questo lo fai agendo sulla domanda. Riforme ben fatte possono portarlo a 105 nel giro di qualche anno. Ma se non agisci sulla domanda, rimani comunque a 80.

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    7. se alzi i consumi non alzi l'occupazione interna se le leggi impediscono la creazione di impresa ma alzi solo le importazioni di prodotti tedeschi e cinesi verso l'italia.

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    8. La burocrazia italiana ha tantissimi difetti, ma non era diversa venti o quarant'anni fa. Quello che è diverso e' che la fiscalità e' diventata oppressiva, e questo e' un problema nato a metà degli 90 e paurosamente acceleratosi dal 2011 in poi.

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    9. la fiscalità è diventata oppressiva proprio perché la burocrazia ha sempre preteso di più fino a mangiarsi il paese. la costituzione permette questo e quindi va cambiata. a breve l'italia sarà accusata sul fronte dei diritti umani a causa della sua enorme disoccupazione e dell'economia ancora pianificata dallo stato che difende coporazioni e impedisce il libero mercato.

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    10. No... La fiscalità e' diventata oppressiva perché si è preteso di mantenere il deficit / PIL al 3% dopo lo scoppio della peggiore crisi finanziaria degli ultimi 80 anni.

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    11. ma se la bce ha salvato il sistema bancario che ha salvato i titoli di stato, il 3% è da parecchio che è andato a farsi friggere. è finto.

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    12. No perché i soldi dati alle banche per comprare titoli di stato sono stati finanziamenti. Il 3% si riferisce a un'altra cosa, alla differenza tra spese e incassi statali. Per mantenere a tutti i costi questo livello si sono aumentate paurosamente le tasse in un momento di economia già molto debole, con il risultato di affossarla.

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    13. non è che se separi entrate e uscite da altre entrate e uscite vuol dire che stai rispettando il 3%...vuol dire che stai taroccando i dati con il beneplacito delle autorità europee perché sei troppo grosso per fare default. è vero che il debitore troppo grande tiene per le pa... il creditore. ma è anche vero che il creditore ti assedia coi carri armati senza farti uscire di casa.

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    14. Non c'è nessun conto taroccato, sono due parametri e due fenomeni differenti e questo è sotto gli occhi di tutti. Che poi i finanziamenti alle banche per comprare titoli di Stato - così come poi l'OMT - siano stati messi in atto per evitare la rottura del sistema, è vero, ma è solo una delle tante prove che si stanno mettendo pezze a una situazione destinata, comunque, a non reggere.

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    15. così come saltò il gold standard è saltato anche il 3%. ma nessuno ancora lo dice, si cerca solo di aggirarlo nascondendo la polvere sotto al tappeto.

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    16. Allora facciamolo saltare del tutto. Con tre punti in più per tre anni si può già invertire nettamente la tendenza.

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    17. ma infatti la popolazione sta smettendo di investire, di lavorare, di fare, di comprare. non è solo conseguenza della povertà ma anche una forma di protesta. che aggrava la deflazione che poi dovrà essere o risolta salvando l'eurozona o porterà alla fine dell'eurozona.

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    18. Non so in che mondo vive il sign. Anonimo, ma, tralasciando la caxxata della "pianificazione statale dell'economia" (evidentemente bisognerà spiegare a questo signore che il blocco comunista è crollato da un pezzo, e che le aziende private superano di gran lunga quelle a partecipazione statale), di riforme ne abbiamo fatte a iosa da almeno un ventennio

      http://uk.reuters.com/article/us-italy-economy-reforms-analysis-idUKKCN0QZ07320150830

      Cominciando dal divorzio tra BI e Tesoro, legge Treu Biagi (precarizzazione del lavoro, poi continuata con il Jobs Act), privatizzazioni iniziate nel '90, liberalizzazioni che lui non vede ma sono state fatte, e sono risultate un disastro

      http://www.cgiamestre.com/articoli/8494

      Continuando poi con il pareggio di bilancio in Costituzione, ecc... che sono TUTTE DI STAMPO RIGOROSAMENTE LIBERISTA, non si capisce cosa si vuole ancora riformare visto che ogni riforma è stata un flop.

      Nel libero mercato già ci siamo dentro, perchè anche l'Italia ha firmato i trattati del WTO (a sua insaputa)e l'unico risultato che si è ottenuto è stato quello di vedere le aziende delocalizzare la dove la manodopera costa zero, dove non ci sono diritti e rispetto ambientale.

      Quindi, anche qui, non si capisce perchè si vuole ancora più fallimento del libero mercato.

      Non mi risulta inoltre che in Italia non si possa fare impresa: anzi, nel 2016 Unioncamere ha contato oltre 6 milioni di imprese attive nel territorio

      http://www.infocamere.it/documents/10193/90282173/41mila+imprese+in+pi%C3%B9+nel+2016+%28%2B0%2C7%25%29/7c728cac-81ed-4fff-b492-fc2539538ada

      Quindi anche qui il sign. Anonimo ripete una retorica senza fondamento.

      La burocrazia c'era prima?
      Si c'era anche durante il boom economico, e non era di certo tutto digitale; sicuramente la burocrazia italiana presenta delle lacune, ma anche qui dire che non si puo' fare impresa in Italia per colpa della burocrazia è uno slogan anche abbastanza ridicolo.

      La Costituzione italiana permette la fiscalità oppressiva?
      A me risulta il contrario :

      - Art.3 "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana ..."

      - Art.4 "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto."

      - Art.35 "La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro."

      - Art.41 "L’iniziativa economica privata e` libera. Non puo` svolgersi in contrasto con l’utilita` sociale
      o in modo da recare danno alla sicurezza, alla liberta`, alla dignita` umana."

      Io nella Costituzione italiana non trovo traccia delle accuse di Anonimo; caso mai, vi sono articoli che dicono il contrario.

      E' altesi' vero, come ricorda Cattaneo, che il problema della fiscalità italiana arriva proprio dal pareggio di bilancio inserito in Costituzione, dai vincoli europei, e dal surplus primario che stiamo facendo da anni; tutto cio' è ovviamente anticostituzionale.

      Quindi, concludendo, a me sembra che il sign. Anonimo sia totalmente disinformato sui reali problemi italiani, e rivolga accuse alla personalità dello Stato che sono prive di logica e di fondamento.

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    19. Uno dei problemi di questa crisi è che sulla diagnosi delle cause chi s'informa correttamente sa tutto, ma tantissimi non si schiodano dai luoghi comuni...

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  2. Occorre prendere coscienza nazionale di questa opzione, proprio xke troppo grossi x fallire il ns paese ha l'opportunità di presentarsi forte in Europa e comunicare (non chiedere ma comunicare!), quale stato sovrano, la sua intenzione di proseguire sulla strada dei CCF. La presenza di risorse inutilizzate nel nostro paese, e la contestuale situazione di pieno impiego nelle nazioni core dell'euro zona, impedisce l'adozione di analoghe politiche da parte di tali paesi. Anzi l'eventuale tentativo di inseguire il ns paese su questo terreno determinerebbe una > inflazione nei paesi core, che contribuirebbe ad accelerare il processo di convergenza dei saldi commerciali.
    Più ci penso e più mi piace la soluzione.

    Dottore vi sono stati ulteriori contatti con l'attuale governo? La possibile (pesante) manovra d'autunno che ci aspetta, il non aver ottenuto margini ulteriori di flessibilità in Europa e problemi nella tempistica di approvazione delle riforme istituzionali mi fanno sperare nella ricerca di soluzioni anche "non convenzionali" da parte dei nostri (cechi) governanti.,

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    1. No, per il momento siamo fermi a quanto ho scritto nel post del 13.7 scorso. Condivido naturalmente le sue altre considerazioni e la ringrazio. Va rimarcato, e tornerò sul tema, che tutta la logica dei vincoli di bilancio e' finalizzata a ridurre i rischi di insolvenza dei singoli stati. Ma emettendo CCF ottengo, appunto, oltre alla ripresa dell'economia, la riduzione - a ritmi anche più rapidi di quanto il fiscal compact vorrebbe conseguire - del rapporto debito / pil italiano (dove il debito e' quello da rimborsare in euro, che non include i CCF, strumento monetario non soggetto a rimborso). Rapporto debito / pil che, diversamente, non sta facendo altro che aumentare...

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    2. x marco
      ma l'italia ha votato e ha detto sì all'euro. e se dici sì all'euro pensando che poi il governo italiano avrà la forza di cambiare le cose in europa allora il problema è degli elettori che si illudono, o non capiscono, o hanno paura.

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    3. x cattaneo
      se ogni paesi si fa i suoi ccf (il che è credibile) a quel punto arrivano 3-5mila miliardi di valore che svaluteranno l'euro. visto che la spesa la fai con gli euro, quello che guadagni coi ccf lo perdi in euro. e non essendo rimborsabili ma scontabili è ovvio che alla prima paura finanziaria ci sarà una corsa agli euro in banca perché l'euro rimane una moneta pregiata rispetto ai ccf. morale: se tutti si fanno i ccf a quel punto non ha più senso l'euro. questo non vuol dire che i ccf siano sbagliati, in fondo sono credito di imposta o tassazione negativa e quindi molto utili. ma il loro impatto farà saltare l'euro.

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    4. Può darsi che l'introduzione dei CCF avvii un processo che porta alla definitiva sostituzione dell'euro con monete nazionali, ma non necessariamente. Comunque se li introducono tutti i paesi in deficit di occupazione e di competitività - tutti tranne il blocco tedesco, in altri termini - l'ordine di grandezza necessario e' dell'ordine delle centinaia, non delle migliaia di miliardi.

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    5. ma ci sono molti paesi in attesa di entrare nell'euro, i ccf velocizzeranno l'ingresso. con l'ukraina c'è una guerra in corso. se la base si allarga troppo, il vertice (l'euro) cade a terra. bisognerebbe espandersi come fanno gli USA ma vallo a dire ai tedeschi. in caso di svalutazione dell'euro la germania andrà in crisi nera.

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    6. Ci sono paesi che potrebbero a breve entrare nella UE, non nell'Eurozona. Paesi nuovi che adotteranno l'euro nel 2015 ? Solo la Lituania, che è piccola.

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    7. ma se si adottano i ccf vedrà la corsa....e vedrà anche mezza africa salire in europa...in america obama forse perderà il senato a causa proprio dell'immigrazione...

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  3. X anonimo delle 10.29: hai ragione, ma non sarebbe la prima volta che si vota x fare A e i politici poi fanno B..., brutto ma vero. Comunque si rivolterà fra 5 anni x le europee ma magari fra solo 6 mesi x le politiche. Però x me NON ABBIAMO 24 mesi come paese

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    1. Politiche tra sei mesi ? Non è da escludere...

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    2. x marco
      non mi sembra che abbiano l'intenzione di dare a renzi la possibilità di prendersi la maggioranza assoluta del parlamento italiano. prima lo devono far calare nei sondaggi poi forse...forse il solito rimpasto spacciato come elezione...

      la politica (di solito all'opposizione) millanta elezioni di continuo per tenere in caldo gli attivisti e gli elettori che altrimenti si allontanerebbero dalla politica stessa o magari salirebbero sul carro del vincitore delle ultime elezioni. e questo è un disastro per le opposizioni.

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  4. Non l'ho detto a caso.,,, Renzi dovrà scegliere se perdere l'amore con tanti di coloro che l'hanno votato con una manovra lacrime esangue o adottare una soluzione come quella da lei proposta che pur non facendo male a nessuno (anzi benefici e liberalità x molti), lo costringeranno ad un'invetsione di 180gradi in Europa sul finire del suo mandato. Da qui la fretta x portare a casa la riforma del senato.... Se si votasse, accanto alle 100 promesse, almeno una cosina (piccina piccina) dovrà pure dimostrare di averla fatta!!

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    1. Mi sfugge come la riforma del Senato potrebbe risollevare le sue sorti elettorali. Lo scopo e' un altro, mantenere una base di potere al PD (con un Senato composto da amministratori locali, dove il PD tradizionalmente e' più forte) anche in caso di risultato elettorale negativo.

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    2. chi rompe paga e i cocci sono i suoi. chi ha voluto l'euro? chi è finito al potere oggi? legge della fisica. non puoi violare la fisica. anche se non ci vuoi andare ti ci porta il popolo spingendoti da dietro...

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  5. X Cattaneo 22.52: in effetti non avrebbe senso in un mondo normale, qui invece grazie alla gran cassa dei giornali e delle tv amiche e tutte allineate, direi che la cosa suonerebbe tipo "ce l'ha messa tutta ma le opposizioni cattive e i soliti disfattisti gli hanno pedito di fare quelle riforme economiche che aveva avviato. Vedete, aveva cominciato con il senato ma la casta lo ha bloccato non appena ha cominciato a tagliare i privilegi".... A me non pare male come avvio populista di una campagna elettorale x la fine del semestre europeo. Comunque corrette anche le tue affermazioni sulla classe amministratrice locale del Pd.

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    1. ma purtroppo ha fatto un errore colossale urlando a bruxelles. adesso tutti hanno capito che non conta niente in europa. deve solo obbedire. colossale errore...devi nascondere i tuoi punti deboli non mostrarli a tutti.

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  6. Mi dicono che le bollette di Eni gas nella prossima stagione saranno più care a causa della speculazione Usa, addirittura l'80% in più rispetto all'anno scorso.
    Le risulta vera questa cosa? La domanda mi sembra più che opportuna ad un esperto di mercati finanziari.
    Esiste un modo( mentre aspettiamo ccf o altri salvifici strumenti) per passare alla concorrenza?
    Paolo Rossi

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    1. I prezzi di petrolio e gas sono molto più alti di un anno fa (quando erano crollati a livelli bassissimi) ma non troppo distanti da quelli del 2019, e nelle ultime settimane hanno ceduto un po’ di terreno.

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