giovedì 26 febbraio 2015

Emettere CCF non “rompe” l’architettura dell’euro


Alcuni passaggi di questo articolo di Wolfgang Munchau, pubblicato pochi giorni fa dal Financial Times, suggeriscono varie considerazioni in merito alla crisi greca ma anche, e forse soprattutto, alla possibilità di riformare e rendere funzionale l’eurosistema.

“There is room for creative solutions. The choices are not binary: German-imposed austerity versus Grexit. There are intermediate options superior to both”.

“C’è spazio per soluzioni creative. Le scelte non sono binarie: austerità imposta dalla Germania o uscita della Grecia dall’euro. Ci sono opzioni intermedie superiori a entrambe”.

“Another option could be a debt obligation that has some characteristics of money – a parallel currency. It could be used as a medium of exchange, though not necessarily as a unit of account. Its value would still be expressed in euro”.

“Un’altra opzione è un obbligazione di debito che ha alcune caratteristiche della moneta – una valuta parallela. Potrebbe essere usata come intermediario di scambio, ma non necessariamente come valuta di conto. Il suo valore continuerebbe a essere espresso in euro”.

Quest’ultimo paragrafo descrive esattamente alcune caratteristiche di una Moneta Fiscale Complementare emessa nella forma di CCF (Certificato di Credito Fiscale). La nostra proposta è di emettere titoli utilizzabili, a partire da due anni dopo l’assegnazione originaria, per pagare tasse, imposte e, in generale, obbligazioni finanziarie verso la pubblica amministrazione dello stato emittente. I CCF hanno un valore in quanto l’assegnatario (che li riceve gratuitamente) sa che potrà utilizzarli per pagare tasse in futuro: e anche cederli liberamente ad altri soggetti se ha bisogno di trasformarli in euro prima della scadenza. Sarà, inoltre, possibile effettuare compravendite regolate direttamente in CCF.

Il CCF, peraltro, è denominato in euro. La valuta di conto rimane l’euro, i depositi e i titoli in circolazione rimangono espressi in euro, i bilanci delle aziende continuano a essere redatti in euro. Se un’azienda vende un prodotto per 1.000 CCF, registra a bilancio un fatturato pari a 1.000 moltiplicato per il valore corrente del CCF. Se in quel momento un CCF quota, sul mercato finanziario, 0,95 euro, il fatturato registrato per quella transazione sarà pari a 950 euro. Il trattamento contabile delle vendite regolate in CCF è identico a quello di un’operazione effettuata, per esempio, in dollari: si convertono i dollari alla quotazione della data di fatturazione. La differenza è che mentre dollaro ed euro sono valute diverse, il CCF è uno strumento finanziario “agganciato” all’euro, che vale qualcosa in meno, fondamentalmente, a causa del differimento di utilizzo (due anni dopo l’assegnazione originaria).

Tornando all’attuale problema del governo greco, il suo dilemma è di essersi impegnato, nei confronti dell’elettorato, a mettere fine all’austerità (quindi ad effettuare azioni di politica economica espansiva) senza però abbandonare l’euro. Ma per uno stato che non emette la sua moneta questo non è possibile, a meno che l’emittente della moneta (o il mercato dei capitali privati) non sia disposto a finanziarlo o a sovvenzionarlo.

La via di uscita da questo impasse è che la Grecia mantenga l’euro, nel senso che l’euro continua ad avere corso legale in Grecia, senza nessuna ridenominazione o conversione di titoli, conti bancari, stipendi, pensioni, contratti eccetera. Le azioni espansive vengono invece effettuate emettendo CCF.

La Grecia può a questo punto impegnarsi a determinati livelli di surplus, cioè di saldo annuo tra spese IN EURO e incassi fiscali IN EURO, sufficienti a soddisfare i creditori. L’emissione di CCF produrrà il rilancio dell’economia senza pregiudicare quest’ultimo impegno.

Poiché i CCF hanno un utilizzo differito (due anni, nella proposta) l’intervallo temporale tra emissione dei CCF e loro impiego per pagare tasse consente allo stato emittente di produrre i maggiori incassi fiscali che consentiranno, anche successivamente al momento in cui i CCF saranno utilizzati, di mantenere l’impegno a generare surplus (in euro).

La Grecia potrebbe anche, nell’ambito degli accordi, prevedere che, se per qualsiasi motivo (ad esempio una temporanea fase di debolezza dell’economia internazionale) in un determinato anno futuro il surplus in euro non raggiungesse gli obiettivi, alcune forme di spesa potrebbero essere effettuate in CCF (di valore equivalente) e non in euro. Sarebbe un ulteriore fattore di salvaguardia e tutela dei creditori, poco o nulla penalizzante per l’economia greca – in quanto non si impongono tasse o tagli, ma solo conversioni della forma in cui vengono sostenute alcune spese.

Questa è una via che concilia i due impegni elettorali del governo greco: abbandonare l’austerità ma non uscire dall’euro, nel senso di non “rompere” nessun contratto in essere e di non ridenominare nessuna attività finanziaria e nessun rapporto giuridico.

Se UE e BCE non accettassero un’ipotesi di questo tipo, la responsabilità di “staccare la spina”, cioè di mettere la Grecia fuori dall’euro, rompendo l’architettura del sistema, sarebbe totalmente loro.

29 commenti:

  1. in un forum di rete mmt ho postato questo

    Thursday, 26 February 2015 12:19

    http://vocidallestero.it/2015/02/24/le-schermaglie-sono-finite-che-la-battaglia-del-debito-greco-inizi/

    da questo articolo di Munchau sul FT estrapolo questo brano:

    Un’altra opzione potrebbero essere delle obbligazioni che presentino delle caratteristiche del denaro liquido — una valuta parallela. Potrebbero essere usate come mezzo di scambio, anche se non necessariamente come unità di conto. Il loro valore sarebbe ancora espresso in euro.

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    equivale ai CCF ne più ne meno


    mi son sentito rispondere questo

    I CCF sono sicuramente un'opzione valida. Tuttavia non sono politicamente applicabili, dato che garantirebbero una certa autonomia di spesa alla Grecia.
    Il requisito POLITICO minimo per poter rimanere nella zona euro è privarsi della capacità di spesa, pertanto il problema non è di natura tecnica.
    Se si riuscisse a superare la difficoltà politica del far accettare all'Unione Europea il fatto che gli Stati possano finanziarsi autonomamente, allora non sarebbero più necessari nemmeno i CCF, data la ritrovata capacità di spesa.

    Il problema, lo ripeto, è politico, non tecnico, quindi non può essere aggirato con artifici contabili.


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    rigiro la risposta all Dott. Cattaneo.

    Shardan

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  2. a questi in un meeting...chiesi sui CCF..e mi diedero una risposta molto elusiva...adesso ho capito che è proprio una loro linea...non considerare i CCF come opzione percorribile



    questo è il link dell'articolo...

    http://www.retemmt.it/component/k2/item/438-abbandonare-una-nave-che-affonda-un-piano-per-lasciare-l-euro

    Shardan

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    1. Che il problema sia politico, sono d'accordo. Ma appunto per questo tra le due alternative - breakup e affiancamento della moneta parallela - entrambe unilateralmente percorribili da uno stato sufficientemente deciso, la seconda ha molte più chances ! Il breakup, a torto o a ragione, spaventa l'opinione pubblica, fa temere turbolenze dall'esito imprevedibile sui mercati finanziari, impone perdite di cambio ai creditori esteri, converte pensioni, stipendi e titoli dei residenti interni in una valuta di minor valore (problema di scarso peso se l'impatto inflazionistico della svalutazione sarà modesto, certo: questa è un'opinione di molti economisti che IO condivido, ma gran parte del pubblico no !), costringe le aziende nordeuropee a lavorare con una moneta rivalutata. Questi sono altrettanti motivi POLITICI per cui creare consenso su uno scenario di breakup e' ESTREMAMENTE difficile. E sono problemi che la moneta parallela EVITA. Se uno stato la introduce la BCE che fa ? Stacca lei la spina (e si suicida ?) Penso proprio di no !!

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    2. Per un commento sul tema ancora più sintetico, vedi post del 23.11.2014...

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  3. x shgardan
    chi ha detto che bisogna privarsi della capacità di spesa. l'italia spende 800 miliardi e non sembra che se ne sia privata pur rimanendo nell'euro.

    x cattaneo
    la "divisione" in due euro di munchau è una ristrutturazione dei debiti a danno della popolazione e in difesa delle piazze finanziarie. è una specie di bank run al contrario. la notizia creerà disastri in tutte le piazze. interessante però notare come nascosta tra le righe c'è la proposta americana di condividere i debiti in azioni ovvero la proposta che da 10 anni berlino rifiuta ma che facendola passare per londra e per un economista tedesco forse berlino dovrebbe accettare. sembra quasi che stiano convincendo un bambino a prendere la medicina.

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  4. x anonimo
    non lo ho detto io...lo ha detto il traduttore dell'articolo di Munchau...quindi dicendo che i CCF non possono essere presi in considerazione in quanto "problema politico " perché darebbero "autonomia di spesa " oltre non secondo le modalità (attuali ) stabilite dalla UE. Quindi anche se tecnicamente fattibili...a sentir loro ....politicamente problematici.

    Non ho risposto ed ho preferito sentir il parere del Dott. Cattaneo...mesi fa in un meeting ho posto la stessa domanda...ebbi una risposta molto vaga...ancor meno chiara....del tipo che erano ok ma potrebbero essere problematici ( come se il break up fosse più semplice !!!)...di fatto in quel meeting...spiegarono le modalità di uscita (break up ) e le differenze tra le modalità proposta da Bagnai & company e la loro ...a quel punto io intervenni....tutto qua.

    Shardan

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    1. Vedi sopra (risposte delle 17.50 e 17.56). In sintesi, come dice lei, qualunque problema politico possa comportare l'introduzione dei CCF, il breakup ne crea di peggiori. Unitamente a una marea di problemi tecnici.

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    2. x shardan
      le persone ti risposero in quel modo perché fanno leva sul nazionalismo antieuro che porta voti mentre la proposta cattaneo è "economica" e difficile da usare in chiave elettorale.

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    3. Se non in chiave elettorale, il breakup, in effetti, funziona meglio in chiave propagandistica. Quando le elezioni saranno vicine, però, diventerà evidente - credo - che il breakup solleva troppe paure. Difficoltà tecniche e oggettive inefficienze a parte.

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    4. Spero che la proposta di Cattaneo sia sovranista e anti-euro nella sostanza. Nel senso che l'obiettivo alla fine deve essere quello di ridare sovranitá monetaria agli stati nazionali e non di salvare l'euro e la UE. Questo dovrebbe essere detto chiaramente nelle istruzioni dello strumento "economico" CCF. Altrimenti si rischia di fare uno Tsipras 2.0
      Gios

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    5. Ancora dubbi sul fatto che i CCF siano "sovranisti nella sostanza" ? L'ho detto un milione di volte. Vedi, tra i moltissimi esempi, il post del 27.10.2014.

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    6. Bene! Un milione e uno. Il fatto é che il titolo di questo post rischia di contraddirla (e molta gente si limita a leggere i titoli) non c'è sovranismo nell'euro e dire che non lo si vuole "rompere" mi pare che sia abbastanza equivoco, é tempo di dire chiaramente se i CCF siano o meno la (dolce) morte dell'euro.
      Gios

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    7. Mi rendo conto dell'equivoco e mi rendo conto dell'ambiguità :) !! Ma non ne sono responsabile. Non c'è sovranismo nell'attuale sistema monetario (e di governo economico) dell'Eurozona. Si può reintrodurlo spaccando l'euro (ma le complicazioni tecniche E POLITICHE sono grosse) OPPURE affiancando la moneta nazionale all'euro. Anche se bilanci e prezzi continuano a essere espressi in euro. Certo, molta gente degli articoli legge solo i titoli. Ma è lo stesso tipo di gente che se parli di breakup capisce solo che i soldi in banca da euro si trasformano in una cosa che vale meno.

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    8. x cattaneo
      ma la gente è a favore dell'euro e contro l'austerità e capisce anche che se una cosa esce deve rientrare. non può uscire sempre. non può entrare sempre. sia con la lira e sia con l'euro o coi ccf.

      chi propone i ccf sarà credibile solo se inserisce riforme dello stato tali da impedire l'esproprio di risorse che creano la guerra civile. nessuno dà il bazooka a chi sta già massacrando selettivamente i cittadini col fucile per non cambiare se stesso.



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    9. x Anonimo delle 12.01
      La gente deve capire (ma basterebbe informarla) che non si può essere a favore dell'euro e contro l'austerità, è una contraddizione in termini. Se sei a favore dell'euro, allora sei a favore della UE, ovvero vuoi il progressivo annientamento degli stati democratici in favore di un sovrastato europeo non nazionale e non democratico.
      La gente lo capirà benissimo, in massa e in breve tempo, basterà informarla in modo serio con TV e giornali.

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    10. x anonimo 15.23
      l'europa di cui parli tu è quella del consiglio dell'unione mentre c'è un'altra europa del parlamento europeo basata su ciò che vogliono i cittadini e non le "elite".

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  5. Pardon ...il traduttore non dell''articolo di Munchau ma di un articolo di Vaorufakis...in un altro blog di retemmt

    Shardan

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  6. x shardan
    le persone ti risposero in quel modo perché fanno leva sul nazionalismo antieuro che porta voti mentre la proposta cattaneo è "economica" e difficile da usare in chiave elettorale.

    CIT. Anonimo

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    No non è cosi....sono tutti di ReteMMT...e fanno divulgazione senza essere candidati in nessuna formazione politica...molti followers mmt hanno chiesto loro di formare un movimento politico..e loro hanno decisamente rifiutato...alcuni di loro li conosco personalmente ...ti posso garantire che son solo interessati alla divulgazione economica ..
    hanno risposto in quel modo perché (credo ) ..preferiscono la rottura netta con l'Eurosistema....e vedono con i CCF la possibilità di un aggiustamento tenendo l'euro ....
    Shardan

    ps- non sono interessati ad un movimento politico mmt...perché non vogliono entrare nelle dinamiche della politica...

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    1. x shardan
      candidati no, ma forse cercano partiti che appoggino la proposta. del resto fare un partito costa tanti soldi. ma purtroppo la proposta basata sull'assistenza non può essere accolta in paesi socialisti che stanno fallendo proprio per troppa assistenza. non si può solo essere assistiti dallo stato (o dal consumismo come vorrebbe cattaneo coi ccf) bensì ci vuole industria, sviluppo, costruzioni, distruzioni, ricostruzioni. cioè credito per creare lavoro e non soldi solo per consumare. se gli altri paesi non vogliono lo sviluppo delle loro "colonie" pagheranno con la perdita delle colonie. come successo sempre nella storia.

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    2. L'industria e lo sviluppo la fai se c'è domanda. Lo chiami consumismo se le piace...

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    3. la domanda e l'offerta esistono se esiste il mercato. più chiudi il mercato più crolla la domanda e l'offerta. pompare la domanda serve in america dove c'è libero mercato. non in europa dove il mercato è in mano agli stati (partiti) e a poche famiglie.

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  7. e secondo me sbagliano......

    Shardan

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  8. candidati no, ma forse cercano partiti che appoggino la proposta.

    Cit. Anonimo

    Fanno quello che fanno tutti quelli che credono fermamente in qualcosa....fanno meeteng divulgativi...vanno nelle scuole, cercano di diffondere ..."questo" pensiero economico (mmt..)..ovunque...due dei leaders ma anche il supporto ...ti posso garantire che non sono interessati...a nessuna carriera o movimento politico....a loro è stato anche proposto...e hanno declinato l'offerta.

    Ma anche a livello nazionale....ad esempio al Paolo Barnard...a parte gli aspetti caratteriali molto ma molto discutibili...gli son state proposte tre candidature...di cui una in Forza Italia e altre ...ha rifiutato...con il suo stile che è questo ...un pubblico e sonoro : VAFF....(eppure avrebbe avuto molto da guadagnarci...anche dal punto di vista personale...un bella paghetta circa 15000 euro e passa...(e lui è squattrinato )...visibilità...et etc....

    ti posso garantire che son TUTTI mossi da altre motivazioni...e non sono al soldo di nessuno neanche dietro le quinte.

    una di quelle...è combattere il Neoliberismo...prossimo venturo.

    e si son "mossi" da quando è scoppiata sta crisi...uno di quelli a me personalmente mi ha detto che si batterà sino a quando non vedrà sto sistema (Euro /UE..etc et..sovranità ...etc etc ) andar giù...poi ritornerà a fare cio che faceva prima..nel tempo libero...sport , pesca subacquea ...etc etc

    di tutti quelli che ho conosciuto nel mio ambiente...non ne ho trovato ancora uno e dico uno...."interessato "....nel senso che dici tu....e tutto cio che fanno è autofinanziato..(con poche risorse..)

    Shardan

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  9. partiti che sposano la proposta memmt...si....a destra o sinistra....si son relazionati con tutti...come con sindacati, universitari, disoccupati, imprenditori...etc etc

    ma è ovvio...a chi la fai la proposta ai marziani???

    Shardan

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  10. in sintesi ci si relaziona con quel che c'è...cosi come è...

    Shardan

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  11. x shardan
    hai ragione sul fronte politico. ma la proposta MMT si sovrappone a proposte identiche socialiste e stataliste che già esistono in europa. l'europa ha un problema di eccesso di socialismo e non di "mancanza" di socialismo come l'america.

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