Proiezioni
macroeconomiche: lo scenario base
Qui di seguito,
sono riportate alcune simulazioni macroeconomiche in merito alla possibile
applicazione del progetto CCF nell’ambito dell’economia italiana.
L’ipotesi base
riporta i dati della nota di aggiornamento (18.9.2015) del Documento di
Economia e Finanza, predisposto a cura del MEF.
Il Ministero
dell’Economia e delle Finanze prevede un’accelerazione della crescita reale del
PIL italiano (rispetto allo 0,9% del 2015) all’1,6% nel 2016 e 2017, e tassi
simili (vicini all’1,5%) anche successivamente.
L’inflazione è
prevista in graduale accelerazione, mantenendosi comunque sotto al target del
2% fissato dalla BCE.
Il deficit
pubblico, in percentuale del PIL, è previsto in ulteriore discesa rispetto al
2,6% del 2015, raggiungendo un sostanziale pareggio nel 2018.
In tale ipotesi,
il rapporto tra debito pubblico e PIL raggiunge un picco del 133% circa a fine
2015, iniziando poi una graduale discesa. La previsione 2019 è pari al 120%
circa.
La bilancia
commerciale registra, in tutti gli anni tra il 2015 e il 2019, saldi attivi
superiori al 3%.
Ipotesi base (*)
|
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018
|
2019
|
|
PIL
|
|
|
1.635
|
1.679
|
1.735
|
1.793
|
1.849
|
Incassi pubblici
|
|
|
790
|
803
|
824
|
850
|
872
|
Spese pubbliche
|
|
|
832
|
840
|
843
|
854
|
866
|
Surplus / (deficit)
|
-42
|
-37
|
-19
|
-4
|
6
|
||
Incassi pubblici %
|
|
48,3%
|
47,8%
|
47,5%
|
47,4%
|
47,2%
|
|
Spese pubbliche %
|
|
50,9%
|
50,0%
|
48,6%
|
47,6%
|
46,8%
|
|
Surplus / (deficit) %
|
|
-2,6%
|
-2,2%
|
-1,1%
|
-0,2%
|
0,3%
|
|
Debito pubblico lordo
|
|
2.172
|
2.209
|
2.228
|
2.232
|
2.226
|
|
Debito pubblico lordo / PIL
|
132,8%
|
131,6%
|
128,4%
|
124,5%
|
120,4%
|
||
Crescita PIL reale
|
|
|
1,6%
|
1,6%
|
1,5%
|
1,3%
|
|
Inflazione
|
|
|
|
1,1%
|
1,7%
|
1,8%
|
1,8%
|
Crescita esportazioni
|
|
|
5,1%
|
6,1%
|
6,0%
|
5,6%
|
|
Importazioni / PIL
|
|
-26,4%
|
-27,1%
|
-28,0%
|
-28,9%
|
-29,7%
|
|
Esportazioni di merci e servizi
|
485
|
510
|
541
|
573
|
605
|
||
Importazioni di merci e servizi
|
-431
|
-456
|
-486
|
-518
|
-548
|
||
Saldo commerciale
|
54
|
54
|
55
|
56
|
57
|
||
Altre voci partite correnti
|
-15
|
-15
|
-15
|
-15
|
-15
|
||
Saldo partite correnti
|
39
|
39
|
40
|
41
|
42
|
||
Saldo commerciale / PIL
|
3,3%
|
3,2%
|
3,2%
|
3,1%
|
3,1%
|
||
Saldo partite correnti / PIL
|
2,4%
|
2,3%
|
2,3%
|
2,3%
|
2,3%
|
||
(*) Basata sulla nota di aggiornamento del Documento di Economia
e Finanza (MEF - 18.9.2015).
|
Proiezioni macroeconomiche:
introduzione dei CCF
Rispetto allo
scenario sintetizzato nel paragrafo precedente, qui di seguito è stato simulato
l’impatto dell’introduzione di 20 miliardi (in valore facciale) di Certificati
di Credito Fiscale a partire dal 2016, incrementati a 40 nel 2017.
I CCF sono
esercitabili (per conseguire sconti fiscali, e in generale per ridurre
pagamenti altrimenti dovuti alla pubblica amministrazione: tasse, imposte,
contributi ecc.) a partire da due anni dopo la loro emissione.
I CCF totali in circolazione,
in questa ipotesi, sarebbero quindi pari a:
20 miliardi a fine
2016;
60 a fine 2017 (40
si aggiungono ai 20 emessi nel 2016);
80 a fine 2018
(altri 40 sono emessi ma vengono utilizzati, quindi estinti, i 20 emessi nel
2016);
80 miliardi, costanti,
successivamente (ogni anno 40 vengono emessi e 40 vengono utilizzati).
Le dimensioni del
programma sono considerevolmente inferiori a quanto ipotizzato in altre occasioni. In questa
simulazione, non si ipotizza di recuperare in tempi rapidi tutta la caduta di
PIL e di occupazione prodottasi tra il 2008 e il 2014, ma di innalzare comunque
i tassi di ripresa del PIL portandoli a livelli adeguati a produrre un netto
“cambio di passo” dell’economia italiana.
I CCF vengono
utilizzati per una serie di politiche di sostegno della domanda: integrazione
di reddito a lavoratori e a ceti sociali disagiati, cofinanziamento di
investimenti pubblici e di opere di pubblica utilità, eccetera.
Un terzo delle
assegnazioni totali annue di CCF sono inoltre utilizzate per ridurre il costo
del lavoro lordo che grava sulla aziende, migliorando la loro competitività e
compensando il potenziale effetto negativo sui saldi commerciali esteri che
sarebbe altrimenti causato da un’azione espansiva della domanda interna
effettuata (da un singolo paese) in regime di cambi fissi.
Si suppone che
l’incremento annuo delle assegnazioni di CCF produca un effetto espansivo del
PIL pari a 1,20 volte il loro importo. 1,20 è il valore intermedio stimato per
il cosiddetto “moltiplicatore keynesiano” in condizioni di economia che
recupera da un contesto di domanda depressa (vedi tra gli altri Olivier
Blanchard – Daniel Leigh, “Growth Forecast Errors and Fiscal Multipliers”, IMF
2013: l’intervallo ivi stimato è 0,90 – 1,70; si è utilizzato il valore medio –
1,30 – ridotto a 1,20 per tener conto di un’opportuna attualizzazione applicata
all’importo dei CCF, necessaria a causa del differimento - due anni, come detto
– della loro utilizzabilità).
Da tutto ciò,
derivano i seguenti risultati.
Ipotesi con CCF
|
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018
|
2019
|
|
PIL
|
|
|
1.635
|
1.719
|
1.806
|
1.870
|
1.932
|
CCF emessi
|
|
|
20
|
40
|
40
|
40
|
|
CCF utilizzati
|
|
20
|
40
|
||||
Moltiplicatore
|
|
|
1,20
|
1,20
|
1,20
|
1,20
|
|
Incremento assegnazioni di CCF
|
|
20
|
20
|
|
|||
Maggior PIL reale per effetto diretto CCF
|
|
24
|
24
|
|
|
||
Incassi pubblici
|
|
790
|
831
|
873
|
903
|
933
|
|
Utilizzo CCF
|
|
20
|
40
|
||||
Incassi pubblici netto utilizzo CCF
|
790
|
831
|
873
|
883
|
893
|
||
Spese pubbliche
|
832
|
840
|
843
|
854
|
866
|
||
Surplus / (deficit)
|
|
-42
|
-9
|
30
|
29
|
27
|
|
Incassi % lordo utilizzo CCF
|
48,3%
|
48,3%
|
48,3%
|
48,3%
|
48,3%
|
||
Incassi % netto utilizzo CCF
|
48,3%
|
48,3%
|
48,3%
|
47,2%
|
46,2%
|
||
Spese pubbliche %
|
|
50,9%
|
48,9%
|
46,7%
|
45,7%
|
44,8%
|
|
Surplus / (deficit) %
|
|
-2,6%
|
-0,6%
|
1,6%
|
1,6%
|
1,4%
|
|
Debito pubblico lordo
|
|
2.172
|
2.181
|
2.152
|
2.123
|
2.095
|
|
Debito pubblico lordo / PIL
|
132,8%
|
126,9%
|
119,2%
|
113,5%
|
108,5%
|
||
CCF in essere a fine anno
|
|
20
|
60
|
80
|
80
|
||
CCF in essere a fine anno / PIL
|
|
1,2%
|
3,3%
|
4,3%
|
4,1%
|
||
Crescita PIL reale
|
|
|
3,1%
|
3,0%
|
1,5%
|
1,3%
|
|
Inflazione
|
|
|
|
2,0%
|
2,0%
|
2,0%
|
2,0%
|
% CCF destinati ad aziende
|
|
33%
|
33%
|
33%
|
33%
|
||
CCF destinati ad aziende
|
7
|
13
|
13
|
13
|
|||
Beneficio su saldo commerciale - moltiplicatore
|
1,00
|
1,00
|
1,00
|
1,00
|
|||
Beneficio su saldo commerciale
|
|
7
|
13
|
13
|
13
|
||
Di cui:
|
maggiori esportazioni
|
3
|
7
|
7
|
7
|
||
|
sostituzione di importazioni
|
3
|
7
|
7
|
7
|
||
Crescita export escluso effetto CCF
|
|
5,1%
|
6,1%
|
6,0%
|
5,6%
|
||
Import / PIL escluso effetto CCF
|
-26,4%
|
-27,1%
|
-28,0%
|
-28,9%
|
-29,7%
|
||
Esportazioni di merci e servizi
|
485
|
513
|
548
|
581
|
613
|
||
Importazioni di merci e servizi
|
-431
|
-463
|
-502
|
-540
|
-573
|
||
Saldo commerciale
|
|
54
|
50
|
46
|
41
|
40
|
|
Altre voci partite correnti
|
-15
|
-15
|
-15
|
-15
|
-15
|
||
Saldo partite correnti
|
|
39
|
35
|
31
|
26
|
25
|
|
Saldo commerciale / PIL
|
3,3%
|
2,9%
|
2,5%
|
2,2%
|
2,1%
|
||
Saldo partite correnti / PIL
|
2,4%
|
2,0%
|
1,7%
|
1,4%
|
1,3%
|
Sulla base delle
ipotesi sopradescritte, il tasso di crescita del PIL reale raggiunge il 3%
circa sia nel 2016 che nel 2017. Si è ipotizzato che non ci sia alcun ulteriore
effetto positivo negli anni successivi in quanto il livello delle assegnazioni
di CCF rimane costante. E’ un’ipotesi, peraltro, con ogni probabilità
fortemente conservativa, in quanto la considerevole ripresa del PIL ottenuta
nei due anni di “andata a regime” del programma CCF potrebbe, plausibilmente,
modificare le aspettative degli operatori, alimentare un’atmosfera di maggiore
fiducia, stimolare credito e investimenti, eccetera.
Il rapporto
deficit pubblico / PIL scende rapidamente e, a partire dal 2017, si raggiungono
addirittura surplus dell’ordine dell’1,5% del PIL.
Tenuto conto anche
di un modesto incremento d’inflazione (fino al 2% annuo), plausibile in un
contesto di domanda molto più tonica, la discesa del rapporto debito pubblico /
PIL è decisamente più veloce rispetto all’ipotesi base. La previsione a fine
2019 (108,5%) è inferiore per circa dodici punti percentuali.
Il debito pubblico
non include lo stock di CCF in circolazione, in quanto, come discusso sopra, i
CCF sono titoli che incorporano un diritto patrimoniale ma non hanno natura
debitoria (non essendo destinati a essere rimborsati). Lo stock di CCF è
comunque pari al 4% circa del PIL a fine 2019.
Il saldo
commerciale rimane positivo, sia pure per livelli più bassi rispetto
all’ipotesi base (ma comunque superiori al 2% del PIL).
la proposta aggiunge solo debito e lo nasconde sotto forma di ccf e quindi i mercati non si fideranno. ovvero la proposta non tiene conto che l'effetto "moltiplicatore" subirà l'effetto "divisore" dell'economia in euro senza alcun reale aumento del pil ma purtroppo si otterrà anche l'effetto molto dannoso di una perdita di fiducia del sistema paese che cerca di svicolare dalle sue responsabilità di fronte agli occhi dei mercati.
RispondiEliminaNon si nasconde nulla e non ci si sottrae ad alcuna responsabilità. La ripresa economica prodotta dall'erogazione di CCF produce un netto miglioramento dei saldi di finanza pubblica, anche con ipotesi molto conservative in merito al moltiplicatore keynesiano. E nell'improbabile caso in cui ciò non avvenisse, la situazione è tranquillamente gestita dalle clausole di salvaguardia.
Eliminaappunto. le clausole di salvaguardia colpiscono l'economia e non lo stato che ha sbagliato i conti. cioè lo stato non paga mai e quindi qualunque cosa emetta non merita più fiducia nel momento stesso che la emette. la proposta ccf non prevede tagli di spesa pubblica ma tasse. si chiama appunto esproprio.
EliminaMa lei la proposta l'ha letta ? I CCF sono sgravi fiscali, non tasse. E le clausole di salvaguardia nel progetto CCF - e al contrario che con le attuali prassi UE - sono impostate in modo da non penalizzare l'economia reale. Vedi post del 6.10.2015.
Eliminase fossero sgravi non avrebbero bisogno dei titoli ccf a cui saranno associati. nelle clausole di salvaguardia non esistono tagli di spesa pubblica e quindi il rischio è tutto a carico del valore dei ccf. la proposta è facilissima da leggere ci si mette 5 minuti.
EliminaSono sgravi incorporati in un titolo trasferibile, il che massimizza il beneficio per chi li riceve e quindi l'effetto espansivo su domanda, PIL e occupazione. E nelle clausole di salvaguardia esistono riduzioni di pagamenti in euro (o incrementi di tasse da versarsi in euro) compensate da assegnazioni di CCF, in modo da salvaguardare l'equilibrio entrate - uscite pubbliche in euro senza penalizzare l'economia reale. La proposta si legge in cinque minuti, ma per capirne le implicazioni ci vuole un po' di più. Si prenda una mezz'oretta, per cominciare :)
Eliminaandiamo ragazzi, mica è un derivato che ha bisogno di 3 supercomputer per verificare le previsioni dell'algoritmo su piattaforma hft.
EliminaOTTIMO ARTICOLO COME SEMPRE
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