martedì 9 febbraio 2016

Considerazioni preliminari in merito all’emissione di un Titolo Complementare Lombardo (TCL)



Con una popolazione residente di circa dieci milioni e un PIL 2016 previsto intorno a 380 miliardi di euro, la Lombardia è la regione italiana di maggiore dimensione sia sul piano demografico che su quello economico.

La principale attività dell’ente pubblico Regione Lombardia è la gestione (nell’ambito delle sue competenze territoriali) del Sistema Sanitario Nazionale.

Il SSN lombardo ha un budget annuo di circa 19 miliardi, coperti sostanzialmente da quote parte di tributi (IRAP per 6, IVA per 9, IRPEF per 2, bollo automobilistico per 1, ticket sanitari per 1 – dato da verificare). In totale, quindi, circa il 5% del PIL.

Approssimativamente, i redditi annui lordi da lavoro dipendente del settore privato in Lombardia sono pari a 170 miliardi, i redditi da lavoro autonomo a 80, i redditi da lavoro dipendente del settore pubblico a 30.

A fronte di redditi annui lordi da lavoro dipendente del settore privato di 170 miliardi, i redditi netti sono circa la metà – 85 miliardi al netto di imposte e contributi.

I TCL potrebbero essere assegnati, da parte della Regione Lombardia:
ai datori di lavoro privati
ai loro dipendenti
ai lavoratori autonomi
in tutti e tre i casi, a condizione che datori di lavoro, dipendenti e lavoratori autonomi abbiano residenza fiscale nella Regione Lombardia stessa,
e sotto l’ulteriore condizione che
datori di lavoro privati e lavoratori autonomi si impegnino ad accettare indifferentemente TCL o euro come corrispettivo di pagamenti ad essi dovuti, a fronte di prestazioni di beni o di servizi svolti nell’ambito della loro attività d’impresa.

A sua volta, la Regione Lombardia si impegna ad accettare i TCL a sconto dei pagamenti ad essa dovuti per imposte, tasse, ticket sanitari ecc., per un controvalore pari al 90% del loro importo facciale.

Le assegnazioni di TCL potrebbero essere fissate in un ammontare mediamente pari a:

per i datori di lavoro privati, al 4% dei costi di lavoro lordi
per i loro dipendenti, al 4% delle retribuzioni nette
per i lavoratori autonomi, al 4% del reddito annuo dichiarato

il che corrisponde su base annua (se tutti aderiscono al programma) a:
datori di lavoro privati: 170 x 4% = 6,8 miliardi
dipendenti dei datori di lavoro privati: 85 x 4% = 3,4 miliardi
lavoratori autonomi: 80 x 4% = 3,2 miliardi

per un totale, quindi di 13,4 miliardi.

L’assegnazione di TCL avverrebbe con un principio di progressività favorevole ai redditi bassi e medio-bassi, sulla base di aliquote a scaglioni. Il lavoratore dipendente con reddito netto di 15.000 euro annui, di conseguenza, avrebbe un beneficio decisamente più alto della media del 4%. Potrebbe per esempio arrivare all’8%, corrispondenti a 1.200 TCL all’anno (100 al mese).

La Regione Lombardia potrebbe inoltre emettere ulteriori 1,6 miliardi, utilizzabili da lei stessa per co-finanziare potenziamenti della sua attività, inclusi investimenti e opere di pubblica utilità.

Il programma totale potrebbe quindi arrivare a un massimo di 13,4 + 1,6 = 15 miliardi annui. Si tratta di un importo corrispondente al 4% circa del PIL lombardo, in grado di produrre un grosso recupero di domanda, competitività (tenuto conto che una quota importante va a ridurre il costo del lavoro per le aziende), produzione e occupazione.

La Regione Lombardia potrebbe inoltre creare una società ad hoc (“FinTCL”) per gestire, sul piano amministrativo, le assegnazioni di TCL, ed eventualmente anche per raccogliere depositi in TCL e sviluppare un’attività di intermediazione finanziaria.

Quanto sopra è naturalmente adattabile ad ogni singola regione italiana, con particolare efficacia per le regioni a statuto speciale (che godono di più ampi livelli di autonomia fiscale).

6 commenti:

  1. leggo questo :

    http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11876644/valdex.html

    il Sardex sta funzionando benino...ma dovrebbe allargarsi su larga scala in tutta la Sardegna....domanda: è tecnicamente possibile che una moneta parallela ma riconosciuta dai privati che la accettano convenzionalmente .. tipo il Sardex possa essere gestita da una Istituzione Pubblica come in questo caso la Regione Sardegna ? (credo che se fosse tecnicamente possibile...si allargherebbe di gran lunga l'adesione al Sardex...sino a diffondersi capillarmente in tutto il territorio regionale...tutti quelli che hanno aderito dicono di trovarcisi bene...)

    Shardan

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    1. Certo che è tecnicamente possibile: lo schema delineato nel post è esattamente finalizzato a questo ! un Sardex lombardo patrocinato dalla Regione e utilizzabile anche per pagare tasse locali - benchè (al contrario dei CCF) sia prevista fin dall'origine una circolazione prevalente tra privati. Diciamo che è un modello misto Sardex - CCF...

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  2. il 4% e' netto ovviamente il 10% e' una ritenuta d'acconto?

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    1. Il 4% è netto, sì, senza alcun impatto fiscale.
      A quale 10% si riferisce ?

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  3. Vedo con piacere che l'idea originale del CCF si sta sempre più avvicinando all'esperienza concreta di moneta complementare pubblica.
    Mi aspetto che scriva qualcosa anche sull'esperienza del Sucre nei Paesi Latino-Americani, che mi sembra una esperienza altrettanto significativa di sviluppo commerciale anche interstatale basato su relazioni equilibrate e non squilibrate (in termini di dumping salariale) tra imprese di Paesi confinanti con vantaggi notevoli sull'economia locale.

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