Che noia e che
irritazione leggere che l'”Europa” – ovvero l’Unione Europea, l’Europa è un
continente – ha concesso 14 miliardi di “flessibilità” all’Italia, quasi che
Juncker si sia presentato da Renzi con un sacco di juta pieno di banconote.
La UE non ci sta
dando nulla. E’ l’Italia che ha dato e continua a dare: 63 miliardi ai fondi
salvastati per tappare buchi di banche tedesche e francesi che hanno dissennatamente
finanziato consumi spagnoli e greci; cinque miliardi all’anno di saldo negativo
(per l’Italia) tra contributi dati e contributi ricevuti.
La UE sta solo
ratificando che le previsioni, tanto per cambiare, non erano realistiche: perché
una ripresa degna di questo nome non può essere avviata, se ci si ostina a non
immettere più potere d’acquisto nel sistema economico.
I meccanismi ci sono, anche senza arrivare alla rottura dell’euro. Ma finché non vengono posti
in atto, si continuerà, anno dopo anno, a prendere atto che i conti non
tornano, e a buttare la palla avanti per un altro po’ di tempo.
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