lunedì 9 maggio 2016

Il Gran Mogol della Metropolitana Milanese



Spesso e volentieri sento parlare di utili o perdite generati dalle banche centrali nell’esercizio della loro attività, e del fatto che i loro risultati variano in funzione del fatto che vengano adottate politiche monetarie innovative (Quantitative Easing, Helicopter Money eccetera).

Ne potrebbe nascere - leggo - la necessità, da parte degli stati, di ricapitalizzare le banche centrali, il che graverebbe in ultima analisi sul contribuente.

Ho il sospetto che queste argomentazioni nascano da un assetto istituzionale che non ha, in effetti, ragione di esistere, e che non ha nemmeno nulla a che vedere con un altro tema a cui viene spesso ricondotto, l’indipendenza delle banche centrali dal potere politico.

Tutte le riflessioni su utili, fabbisogni di capitale eccetera, si giustificano in quanto la banca centrale ha una struttura societaria, un bilancio, un capitale, un patrimonio netto. Ma c’è una ragione per cui debba essere così ?

Immaginiamo che la Metropolitana Milanese non venda i biglietti, ma ne distribuisca gratuitamente un certo numero, ogni anno, a ogni residente a Milano e hinterland. Poi si crea un libero mercato, dove chi ha bisogno di più biglietti (perché usa molto la metropolitana) ne può comprare da chi, invece, ne usa pochi.

La decisione in merito a quanti biglietti assegnare, ogni anno e a ogni persona, viene affidata a un funzionario. Chiamiamolo GMMM – Gran Mogol della Metropolitana Milanese.

Il GMMM svolge una funzione non così critica come quella di un banchiere centrale (!) ma comunque delicata.

Se distribuisce pochi biglietti, la metropolitana risulta essere sottoutilizzata. E i biglietti, essendo scarsi, finiscono per essere molto cari per chi ha necessità di comprarli.

Se ne distribuisce troppi, la MM diventa invece sovraffollata: la gente prende il metro anche per una fermata sola, invece di farsi due passi a piedi, che è tutta salute…

Il GMMM deve quindi svolgere bene la sua funzione. Ma che necessità c’è di costituire un istituto di gestione della sua attività, dotato di un patrimonio, che si debba preoccupare di realizzare un utile o di essere ricapitalizzato se produce perdite ?

Basta dare al GMMM e ai suoi collaboratori un ufficio, pagargli lo stipendio, i soldi per stampare i biglietti e distribuirli, e questo è tutto.

Tutto ciò, come si diceva prima, non ha nulla a che vedere con l’indipendenza o meno del GMMM dal potere politico. Possiamo anche stabilire che è nominato a vita e che non risponde a nessuno ! ma rimane un funzionario pubblico, che ha bisogno di quanto serve per svolgere la sua attività quotidiana, e stop. Non di essere costituito in forma societaria, di essere dotato di un capitale, di redigere un conto economico, di essere ricapitalizzato se il patrimonio si erode.

In che cosa differiscono, sotto questo profilo, l’attività di emissione della moneta e quella di emissione dei biglietti della metropolitana ?

7 commenti:

  1. Molto bello....... quanti sforzi si fanno per spiegare l'economia a quante più persone possibili. Speriamo ne valga la pena ;)

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    1. Spero proprio di sì, ma oltre a sperarlo lo credo. Il vento sta cambiando.

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  2. ma un bell'articolo su come funzionano le banche centrali ed i loro rapporti con la Bce, tanto per consentire a molti di cosa si sta parlando?

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    1. Beh o scrivi un articolatissimo - ma anche noiosissimo - manuale tecnico-legale, o ti limiti a dire che oggi le banche centrali dell'Eurosistema sono, in pratica, filiali (si potrebbe dire sportelli) della BCE.

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  3. Bravo Marco, hai centrato perfettamente il problema, vedo che piano piano le nostre lunghe chiacchierate ci stanno avvicinando sempre di più.
    La creazione di denaro è come la creazione di biglietti per la Metro, non essendoci più un legame con l'oro, lo Stato ne può creare quanto ne vuole, in funzione della necessità di far funzionare correttamente il sistema economico.
    Mi permetto solo di aggiungere una chiosa ancora più assurda : oggi i biglietti della Metro creati dal GMMM non vengono venduti direttamente ai cittadini, ma "prestati" solo ad altri soggetti, come le Banche private, che creano dal nulla una quantità molto maggiore di "fac-simili elettronici" dei biglietti, che però vengono solo prestati facendosi pagare un interesse. Quindi tutte le famiglie e le aziende prendono in prestito questi "fac-simili elettronici" e si indebitano continuamente, perchè i biglietti per restituire gli interessi non ci sono. Addirittura anche l'Amministrazione Comunale, per i propri dipendenti, ha rinunciato a stampare biglietti, non li può neanche prendere direttamente dal GMMM, ma è costretta a prendere in prestito questi "fac-simili elettronici" aumentando continuamente il proprio debito pubblico. Follia pura.

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  4. Mah..!Certamente esistono questi aspettie la capitalizzazione della banca Centrale non è un problema, come non è mai stato anche quando esercitava diversamente la sua funzione fino all'entrata nell'euro o forse quando dipendeva dal Tesoro.La capitalizzazione di Banca d'Italia è stata modificata solo da un punto di vista contabile qualche anno fa per permettere una maggiore remunerazione alle banche socie.Però il ruolo e la posizione di Banca d'Italia resta un'oggetto molto misterioso , credo sia l'unico Ente Pubblico con soci quasi eslusivamente privati. Qualcuno sostiene che i soci non contano niente , ma a me non sembra così perchè eleggono i loro organi dirigenti con la sola esclusione del Governatore ,che però viene pur sempre scelto tra una terna da loro suggerita .Tenendo conto dei compiti ispettivi che la banca ha non è un colossale conflitto di interessi?

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    1. Il conflitto c'è ma per motivi che non hanno necessariamente a che vedere con le nomine. Posti molto prestigiosi e molto ben remunerati nel settore finanziario privato non mancano mai per gli alti ex dirigenti delle Banche Centrali… se agiscono diciamo così sulla base di una certa "ortodossia di pensiero" approvata da quegli ambienti finanziari...

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