Roma, per decisione
del sindaco Virginia Raggi, ritira la sua candidatura ad organizzare i Giochi
Olimpici del 2024, così come l’Italia, per decisione dell’allora presidente del
Consiglio Mario Monti, aveva ritirato la sua candidatura ad organizzare i
Giochi Olimpici del 2020. Raggi come Monti, ha commentato qualcuno. Un attimo
però.
Il principale
motivo per cui organizzare le Olimpiadi in Italia oggi è un errore è che siamo
inseriti in un determinato sistema economico-monetario.
E in questo
sistema, le regole UE-Eurozona impongono limitazioni alla capacità dello stato
di immettere potere d’acquisto nel sistema economico mediante deficit spending. Cosa significa ? che i
soldi pubblici destinati alle Olimpiadi devono essere tolti da altre cose. Per
esempio dalla sanità. Per esempio dagli interventi di ricostruzione post
calamità naturali. Per esempio dalle tasche dei cittadini mediante maggiori
tasse.
Queste regole
sono profondamente sbagliate perché il contesto attuale è caratterizzato –
particolarmente in Italia - da un pesantissimo sottoutilizzo della capacità di
produzione, quindi anche da un’inaccettabile livello di disoccupazione. E le
regole impediscono una necessarissima azione di espansione della domanda, che
rimetterebbe al lavoro aziende e persone.
Ma al momento
queste regole esistono e sono un vincolo. Ora, Virginia Raggi questo vincolo se
lo trova e lo subisce. Non è suo potere agire per rimuoverlo – cosa fattibile, e anche facilmente – perché è il sindaco di Roma, non è il presidente del
consiglio.
Mario Monti è la
persona che questo vincolo l’ha introdotto, lavorando a stretto contatto con la
UE e raccontando alla popolazione italiana che era indispensabile per il risanamento
finanziario del paese. Risanamento che non s’è visto, mentre si sono visti il
crollo del PIL, l’esplosione della disoccupazione e migliaia di fallimenti
aziendali.
La differenza
sta qui. Certo, l’occasione persa dispiace moltissimo, oltre che – e si può
capirlo – agli atleti, a vari imprenditori che sull’organizzazione dei Giochi
avrebbero sviluppato una serie di iniziative economiche.
Ora, una
riflessione su quest’ultimo punto i vari Caltagirone, Malagò, Montezemolo
dovrebbero però farla. Di sicuro, non sono mai stati in prima linea nel dichiarare
che la politica economica italiana è fuori strada. Magari
qualcuno di loro lo pensa. Ma si tratta di persone che non si pongono mai in
contrapposizione con la linea delle istituzioni, anche quando è profondamente
sbagliata. Perché l’attitudine è che il governo può anche sbagliare – purché mi
lasci fare gli affari che mi interessano.
Caltagirone,
Malagò, Montezemolo e tanti altri potrebbero, dovrebbero aver capito che la
formula “il governo sfascia il paese ma pazienza, io gli affari miei me li
faccio”, cinismo a parte, a un certo punto non funziona più. Un paese con un’economia
tonica, con le giuste risorse destinate alla spesa sociale, che non deve
infliggere ai propri cittadini l’orribile, rivoltante spettacolo di mendicare
risorse per assistere i terremotati, può fare tante cose – compreso magari
organizzare i Giochi Olimpici.
L’Italia non è
in questa situazione. Ci sono dei responsabili, e ci sono dei conniventi. Alcuni
nomi li ho citati sopra. E Virginia Raggi non è uno di questi.
concetti chiari e concreti ma che purtroppo per molti di noi, abituati malamente a non soffermarsi sul fatto che il bene comune è innanzitutto il bene del singolo, rappresentano la misura del distacco dalla concretezza e dal doveroso coinvolgimento che invece deve accompagnarci nella partecipazione costante alla vita sociale e politica della nostra comunità nazionale.
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