I benefici di un
programma di Moneta Fiscale possono essere conseguiti anche per mezzo di una
tradizionale politica di deficit spending finanziata emettendo debito pubblico.
E’ quindi
importante spiegare perché il progetto Moneta Fiscale è un’alternativa migliore
rispetto alla semplice violazione del Patto di Stabilità e Crescita, nonché del
Fiscal Compact.
Si può argomentare
che i limiti di deficit pubblico sono stati - e continuano - a essere violati,
per esempio, da Francia e Spagna, mentre Germania e Olanda non rispettano ormai
da molti anni la soglia del 6% per il rapporto tra surplus delle partite
correnti e PIL.
Finora, nessuna di
queste violazioni è stata sanzionata dalla commissione UE. Inoltre, le multe
previste – fino allo 0,2% del PIL – sono molto inferiori ai benefici conseguibili
tramite un programma di deficit spending ben calibrato.
L’Italia, ad
esempio, potrebbe semplicemente incrementare il deficit pubblico al 5% per tre
anni, produrre una forte ripresa del PIL, e attendere poi che le maggiori
entrate fiscali riabbassino il deficit. Potrebbe fare affidamento sulla volontà
della BCE di non venir meno all’impegno di fare “whatever it takes” per evitare
la rottura dell’Eurozona, nell’ambito del programma OMT. Rinnegare questo
impegno comporterebbe infatti turbolenze di mercato finanziario in grado di
generare una minaccia esistenziale all’Eurosistema.
Tutto questo è
senz’altro possibile, e anche probabile. D’altra parte, non è plausibile che la
BCE approvi esplicitamente l’azione di rottura dei limiti di deficit. Potrebbe,
in pratica, evitare di reagire, ma la possibilità di un suo futuro mutamento di
attitudine sarebbe come minimo considerata un fattore di rischio incrementale da
parte dei mercati finanziari. Non un rischio elevato in termini di probabilità
di accadimento, ma certo non trascurabile – e dalle implicazioni potenzialmente
molto forti in termini di turbolenze e instabilità.
Con la Moneta
Fiscale è possibile, invece, ottenere un assetto nell’ambito del quale ogni
paese assume un impegno credibile a non incrementare mai il debito pubblico – quello che la BCE si trova nella
condizione di garantire.
Questa è la
principale differenza tra la Moneta Fiscale e il semplice sforamento dei limiti
di bilancio, e non è una differenza di importanza marginale. Oltre a non
rompere alcun trattato, il progetto Moneta Fiscale non fa affidamento su un
atteggiamento benevolo (qualcuno lo definirebbe lassista) della BCE. E’ quindi
nettamente più affidabile se si desidera identificare una struttura stabile e
permanente per il sistema monetario europeo.
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