sabato 25 aprile 2020

Non so se ci rendiamo conto


Di che cosa ? della situazione demente in cui ci siamo infilati.

La crisi sanitaria sta producendo una riduzione dei livelli di attività economica; quindi minore produzione e minori redditi. Diciamo, giusto per fare cifra tonda, che nel 2020 si avrà un calo di PIL del 10%.

E’ un problema ? sì, certo. Ma per un paio di mesi una buona parte della popolazione rimane chiusa in casa e spende di meno. Per due mesi non hai comprato auto, elettrodomestici, mobili, vestiti. Non hai viaggiato, non hai speso in turismo, viaggi, alberghi e benzina.

Una menata, certo. Ma poi torni alla normalità.

Oddio, non del tutto: non viaggerai come prima per un po’ di tempo, non farai turismo come prima, non andrai allo stadio. Ci sono alcuni settori più colpiti, che richiederanno sostegni e/o riconversioni. Il che è un problema, sicuramente: ma un problema specifico che tocca alcuni comparti, non il totale dell’economia.

Se lo Stato interviene emettendo moneta e integrando i redditi che non si sono potuti generare in quel paio di mesi, comunque, nessuno fallisce, nessuno cessa di pagare mutui e affitti, e produzione e redditi possono tornare ai livelli precedenti non dico immediatamente, ma in tempi brevi.

E invece ?

E invece l’Italia non può emettere moneta, la deve prendere a prestito. Ogni intervento comporta debiti da ripagare. O da rifinanziare. Con vincoli e parametri che non si possono sforare pena non si sa quali reazioni dei mercati e di questa entità chiamata UE – che secondo qualcuno ci protegge e ci difende e meno male che esiste.

E quindi ?

E quindi un problema che, quantomeno a livello aggregato, si ridurrebbe a meno reddito pareggiato da meno consumi per un paio di mesi, rischia di innescare insolvenze, fallimenti, disoccupazione di massa, milioni di (altre) persone gettate in povertà.

Con strascichi per anni, decenni, generazioni.


26 commenti:

  1. Un pensionato ex pubblico dipendente( direttore dei servizi generali scolastici) mi pone le seguenti domande,dopo essermi sgolato spiegandogli le criticità dell’Euro.
    Cosa gli avresti risposto?
    A) Il pensionato mi ha detto che se non arrivavano i soldi del pacchetto non avrebbero pagato le pensioni.
    B) Il pensionato inoltre mi ha chiesto quali modi (indipendentemente dalla volontà di Bruxelles) lo Stato poteva (ora come ora) ottenere risorse economiche,in modo legale e senza fare debito.
    Grazie mille

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    1. A) arriveranno grazie agli sforamenti di deficit che il governo sta deliberando, e che verranno finanziati emettendo BTP. MES SURE BEI non vanno usati perché le cifre che possono fornire sono irrilevanti, a fronte di vincoli addizionali che possono essere introdotti in qualsiasi momento.
      B) Con i CCF, ovviamente !

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    2. Ma se sforano il deficit allora perché nella nota del Def pare ci siano valanghe di tasse? O è una balla?

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    3. Il deficit sfora non perché vengono eliminate tasse ma perché il calo del PIL diminuisce il gettito, e gli interventi a sostegno di aziende e cittadini aumentano le spese.

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  2. Alla Bocconi come minimo fanno un lavaggio del cervello:
    Scrive un tale Bardicchia sulla bakeka di Lorenzetti Roberto:
    Quello che sta accadendo non è perché abbiamo l'euro o perché non reggiamo i vincoli europei. Accade perché da quarantatré anni siamo in deficit di bilancio, perché abbiamo un debito pubblico mostruoso che da anni viene comprato solo dalla BCE e non dagli investitori privati, perché lo Stato spende (molto male) più della metà della ricchezza prodotta nel Paese e nonostante questo non riesce a ridurla di quel 5% che basterebbe a riportarci in pareggio di bilancio. Se fossimo in un pareggio di bilancio, non avremmo bisogno né del MES, degli eurobond, coronabond, recovery fund e altre minchiate che vogliono solo dire "dateci altri soldi da buttare nel cesso". Se oggi avessimo la lira a parità di condizioni di bilancio, di indebitamento pubblico, di qualità della spesa pubblica, di assenza da ogni programma politico di ogni partito presente in parlamento sia di ridurre il debito pubblico sia di giungere al pareggio di bilancio, quello che avverrebbe è che NON avremmo la BCE che ci acquista i titoli e NON avremmo l'appartenenza ad una moneta il cui tasso di interesse è fortunatamente molto basso. Potremmo, in alternativa, stampare moneta fino a coprire il fabbisogno pubblico immediato, generando inflazione che erode la ricchezza delle famiglie e, subito dopo vedere gli interessi richiesti sulle emissioni dei titoli di Stato schizzare verso livelli insostenibili, ovvero cercare capitali sul mercato ed essere costretti ad offrire i tassi insostenibili di cui sopra. Visto che il Tesoro deve raccogliere 50 miliardi di euro al mese per sostenere la spesa pubblica e il rinnovo dei tiotli in scadenza, in due mesi o al massimo tre saremmo alla bancarotta, il tutto dopo aver portato l'IVA al 35% e l'IRPEF media al 50%. Smettiamola di dare la colpa all'euro, all'Europa, agli olandesi, ai tedeschi, alla finanza speculativa, agli alieni. Siamo arrivati (malissimo) al capolinea. O si rientra dello squilibrio finanziario derivato dall'eccesso di spesa pubblica o siamo morti. Morti, non malati. Morti.
    Da dove inizierebbe a smontare la sua narrazione?Ha scritto un articolo in proposito?

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    1. Buona parte di questo blog è dedicato a smontarla, ma per spiegare sinteticamente le basi completamente insensate di questo "ragionamento" (chiamiamolo delirio che è meglio) partirei dal post del 18.4.2016.

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  3. A Stefano Fassina è stato chiesto in una diretta facebook cosa pensi dei CCF. Fassina ha risposto che lui conosce molto bene la proposta, ma aggiunto che bisogna stare attenti perchè, per quanto lui sappia che i CCF non mettono in pericolo il giocattolo dell'euro, la loro adozione verrebbe presa, dai mercati penso, o da altre istituzioni, a torto o a ragione, come prodromica ad un'eventuale uscita dall'euro. Fassina ha concluso, in maniera sibillina secondo me, che bisogna prima scegliere la strada da percorrere e poi gli strumenti. Chissà che avrà voluto dire?

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    1. Non mi è chiaro. L'equivoco che i CCF (o strumenti simili) siano prodromici all'uscita l'hanno effettivamente alimentato in molti. IMHO si tratta solo di essere molto chiari e non è difficile: basta ribadire (1) che le quantità di CCF necessarie sono comunque una frazione rispetto agli euro in circolazione e (2) che i CCF risolvono le disfunzioni dell'euro, quindi dopo averli introdotti parlare di rottura cessa di aver senso.

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  4. Domande: visto che la direzione pare oramai segnata le chiedo 2 cosine pratiche.
    1 Che differenza c'è tra bail in di massa e patrimoniale per i poveri cristi (a naso direi nessuna)
    2 Chi ha soldi in banca come fa a salvarsi? Cassette sicurezza? Libretti deposito in franchi? A naso direi che te li prendono lo stesso
    3 Chi ha soldi in Poste rischia lo stesso?
    Grazie

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    1. Non credo proprio che sia segnata perché la megapatrimoniale sarebbe follia allo stato puro, distruggerebbe l'economia senza peraltro risolvere nulla. Poi se fanno una cosa del genere (non lo credo, appunto) ricette sicure per cui ha soldi in Italia (o anche se li trasferisce adesso all'estero, sono tracciati) non penso ne esistano.

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    2. L'ho detto come estrema ipotesi e ovviamente spero non avvenga, ma sa com'è vedendo in che mani siamo c'è da pensare male eh. Comunque grazie della risposta almeno ora so che se capita non è evitabile e tanto vale quindi avvisare parenti o persone care per evitarglielo. Che dire speriamo che qualcuno dall'alto ci dia un'altra via d'uscita (zio Sam?)

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  5. Sbaglierò ma sembra quasi che questi pupazzi del non governo comandati dai poteri finanziari esteri vogliano provocare apposta una guerra civile. Esagero ma vorrei sentire suo parere

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    1. I pupazzi ? no, semplicemente essendo tali (pupazzi) eseguono gli ordini senza preoccuparsi delle conseguenze (spesso senza neanche capirle) per salvaguardare le loro poltroncine e le loro carrierine.

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  6. Spero che i sovranisti conoscano i vincoli e le leggi a cui le banche sono sottoposte dalla Vigilanza della BCE e altri organismi...soprattutto sul credito... quindi se lo dice per incoraggiare le persone lo capisco..se invece pensa che le banche diano soldi a tutti indipendentemente dal merito creditizio del cliente allora siamo fuori strada. Perché se qualcuno salta (speriamo di no) le banche (italiane) che con grande fatica si stanno liberando dalle NPL spesando perdite enormi..si ritorna punto a capo come nel 2008...banche senza patrimonio a sufficienza e quindi impossibilitate a dare credito..anche a chi lo merita.
    By bancario impaurito

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    1. Ho presente il problema e condivido le sue preoccupazioni. Ma chiedo io a lei: vede una soluzione diversa dalla rottura dell'unione monetaria ?

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    2. No l'unione monetaria secondo me è irreversibile. Uscire per tornare alla Lira e avere il debito espresso in Euro significa farlo aumentare del 30/40 per cento in poco tempo. E anche se l'export ne gioverebbe in termini di competitività l'inflazione e le tasse ci distruggerebbero.

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    3. Qui si sbaglia. Il debito sarebbe convertito in lire, 1:1. E l'inflazione, nelle condizioni attuali, non ci sarebbe. Vedi il post del'11.7.2013.

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    4. Sto dicendo che se si passa alla Lira...cioè fuori dal cappello BCE che smetterebbe di comprare i ns titoli..la lira si svaluterebbe nei confronti dell'Euro e quindi per ripagare il ns debito pubblico che è in euro servirebbero più Lire.... rispetto al fixing di cambio al momento del passaggio
      il debito è debito...non conta che il 60% sia in mano agli italiani... senza BCE i ns titoli non avrebbero quel tasso... ma molto più alto..e per avere chi me lo sottoscrive (italiano o straniero che sia) devo offrire un tasso più alto..e quindi crescono gli interessi e così via. A meno che non si pensi di poter piazzare i nostri titoli allo stesso tasso della Germania.. ma su questo ho qualche dubbio.

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    5. Se si passa alla lira, la stragrande maggioranza dei titoli di Stato italiani (salvo una modesta percentuale emessa sotto contratti di diritto estero) viene ridenominata in lire. Così come quando si è entrati nell'euro, sono stati convertiti da lire in euro. E la Banca d'Italia può a quel punto azzerare i tassi d'interesse in lire.

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    6. i rendimenti delle obbligazioni li fa il mercato... non chi li emette. Ad un debitore solvibilissimo se gli presto dei soldi mi accontento di un tasso basso...ad uno meno solido posso correre il rischio ma voglio un rendimento più alto. Altrimenti non si spiegherebbe la differenza di rendimento fra emittente ed emittente

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    7. Se emettiamo in lire e la Banca d'Italia garantisce, in qualsiasi momento, il riacquisto alla pari di titoli senza cedola, il tasso è zero e lì rimane.

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    8. assolutamente no. Il tasso di rendimento lo fa il mercato.... i compratori se... ce ne sono... che vanno alle aste vogliono un rendimento corretto per il rischio... altrimenti non sottoscrivono...
      Cosa diversa è che lo Stato emetta ed obblighi a comprare al tasso che decide... ma qui si parla di dittatura...e non di libero mercato.
      Ad oggi e da sempre..i rendimenti delle obbligazioni sono dati dall'incontro della domanda con l'offerta. Ti presto soldi a tassi bassi se mi fido...se non mi fido..magari te li presto...ma a rendimenti che tengano conto del rischio.
      La banca centrale decide i tassi sui depositi e con le decisioni sui tassi influenza i tassi a breve... l'euribor per esempio.
      Può incidere sul rendimento dei titoli di Stato solo quando è acquirente e quindi fa salire la domanda (cosa che sta facendo la BCE). Ma non decide assolutamente a che tasso di rendimento un'obbligazione governativa viene emessa. Sono due cose completamente diverse

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    9. O no? Ho ragione mi pare,anche storicamente parlando.

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    10. "Può incidere sul rendimento dei titoli di Stato solo quando è acquirente e quindi fa salire la domanda (cosa che sta facendo la BCE)". Appunto. In Giappone i tassi sono a zero da trent'anni.

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  7. Vorrei fare una domanda: secondo Lei cosa succederà all'Euribor che sarà usato come riferimento per i tassi di interesse dei prestiti che daranno alle imprese? Tutti dicono che si manterrà sempre negativo, ma io credo che, in verità, potrebbe accadere proprio il contrario a causa di questi prestiti straordinari ed una politica della BCE che sarà tutta da scoprire!

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    1. Ammesso che il sistema sopravviva, non penso proprio che l'Euribor possa risalire significativamente. I tassi negativi servono a poco ma la BCE non può assolutamente permettere che si alzino.

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