Una delle
affermazioni tipiche dei pro-euro è che sì, magari l’eurosistema avrà “qualche”
difetto, ma vuoi mettere i vantaggi, le gioie, le bellezze di avere a
disposizione una moneta forte & solida & stabile ?
Le ragioni per
cui questa è un’affermazione totalmente sballata sono molte, e in questo blog
le trovate ampiamente documentate e commentate. Ma credo sia utile mettere in
rilievo un’incongruenza logica, forse non evidentissima a priva vista, dell’affermazione
sopra citata.
Agli euristi
sfugge, tra le tante altre cose, che se ai tempi della lira l’Italia aveva la
sua moneta, questo non impediva ai cittadini e alle aziende italiane (a partire
dal momento - anni Ottanta - in cui i movimenti di capitale sono stati totalmente
liberalizzati) di utilizzarne (anche) una diversa.
Entrando
nell’euro, l’Italia non ha “acquisito una moneta più forte, più solida, più
stabile” eccetera eccetera. Si è solo spossessata della capacità di emettere la
sua.
Si è privata di
una facoltà estremamente importante per gestire correttamente la propria
economia, specialmente nei periodi di
crisi e di difficoltà.
E se ne è
spossessata in cambio di cosa ? in cambio di niente. Cittadini e aziende
italiane hanno perso la facoltà di utilizzare la moneta nazionale e si sono
trovati costretti a usare una moneta straniera. Cosa che avrebbero potuto fare
comunque, se proprio lo desideravano.
Dare qualcosa in
cambio di nulla e raccontare di aver ottenuto un grande successo: questo pare
essere il modus operandi dell’eurista italiano.
Oggi su un blog, ho letto il commento (condivisissimo), di una persona che considerava il PD il "male minore", il modo per evitare "che i peggiori si prendano l'Italia". Ecco, finchè la gente, accecata dall'ideologia, si rifiuterà di capire che il "male maggiore" è costituito da chi ha costruito soldi e carriere vendendo l'Italia, non ne usciremo. Quindi, non ne usciremo.
RispondiEliminaNe usciremo, ma non so in che tempi.
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