Un addendum al post di settimana scorsa, dove si parlava di quanto NON stia meglio l’Italia (che riceve (?) i “mirabolanti” “sostegni” UE) rispetto al Regno Unito (che si stampa le sterline, senza chiedere permessi a nessun soggetto estero).
Sempre basandosi sulle recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale (World Economic Outlook, ottobre 2020), scopriamo che il rapporto tra debito pubblico lordo e PIL tra il 2020 e il 2025 dovrebbe avere le seguenti dinamiche.
In Italia, discesa dal 161,8% al 152,6%.
Nel Regno Unito, aumento dal 108% al 117%.
Giusto la stessa variazione, ma con segno opposto. Nove punti in meno per noi, nove punti in più per loro.
Questo equivale a un mare di soldi in più che i britannici immetteranno nell’economia per assorbire l’impatto economico del Coronavirus.
Naturalmente qualche anima candida ipotizzerà che oltre Manica se lo possano permettere perché il loro debito è più basso (in rapporto al PIL).
Ma in Giappone, dove è molto più alto anche rispetto a noi, nel medesimo periodo è prevista sì una discesa, ma solo per due punti percentuali: dal 266,2% al 264%.
In altri termini, l’adesione all’Eurosistema forza l’Italia a un processo di riduzione del debito pubblico molto più accentuato di quanto avviene in Giappone, nonostante cento e passa punti di debito (in rapporto al PIL) in più.
Una volta ancora, il problema del debito pubblico esiste in quanto l’adesione a una scellerata unione monetaria l’ha convertito in moneta straniera, legando le mani al paese con una serie di vincoli, controlli e condizionamenti privi di qualsiasi senso economico.
All’Italia non servono “i soldi della UE” (che peraltro non è ancora dato sapere se realmente arriveranno, né quando, né con quali condizionamenti).
Serve liberarsi
dai vincoli dell’eurosistema.
Ho letto il documento programmatico di bilancio. Lì c'è scritto nero su bianco che l'Italia nel giro di pochi anni azzererà il saldo primario di bilancio, nel quadro del rispetto dei vincoli di bilancio UE. Insomma, stanno pensando di darci una quota del recovery (sicuramente non prima dell'estate), ma già sappiamo che è condizionato a una nuova politica di austerità per rientrare nei vincoli. Una truffa. Lo scrivono anche.
RispondiEliminaE' esattamente quanto scrivevo nel post del 30.5.2020, prima ancora che l'accordo sul Recovery Fund venisse raggiunto.
EliminaVero.
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