L’Italia ha estrema necessità di conseguire una fortissima ripresa produttiva e occupazionale.
E’ necessario
intervenire con almeno due tipi di strumenti.
CCF / Certificati di Compensazione Fiscale
Sono titoli che danno diritto a beneficiare, in un futuro più o meno prossimo, di risparmi di imposta.
Emessi dal Ministero dell’Economia (MEF), possono essere utilizzati per un ventaglio amplissimo di finalità: integrazione di redditi da lavoro, interventi di spesa sociale, riduzione del cuneo fiscale a beneficio delle imprese, sostegno agli investimenti pubblici e privati.
Vengono assegnati a titolo gratuito e hanno un valore autonomo perché incorporano un vantaggio economico certo.
Si prevede di introdurli gradualmente, ma in misura consistente (decine di miliardi all’anno) fino a portare la circolazione complessiva a un totale di circa 300 miliardi.
Non sono debito pubblico perché non devono essere rimborsati in euro.
Sono una forma di “succedaneo della moneta”. Non ci sarà obbligo di accettazione da parte dei privati, ma con ogni probabilità, avendo un valore finale certo, saranno ampiamente utilizzati anche per acquisti di beni e servizi.
L’Italia, con i
CCF, può rilanciare potentemente domanda, produzione e occupazione, senza
emettere maggior debito pubblico da rimborsare in futuro, e anzi producendo una
rapida diminuzione del rapporto debito pubblico / PIL.
CdR / Conti di Risparmio presso il MEF
Il MEF può
offrire ai possessori di titoli di Stato la possibilità di convertirli in conti
correnti a vista, presso il MEF stesso.
In pratica è il sistema per trasformare almeno una parte (consistente) del debito pubblico in un conto corrente.
Anche in questo caso, i CdR saranno utilizzati, con ogni probabilità, dalla popolazione per le transazioni quotidiane.
Al contrario dei CCF, i CdR sono debito pubblico. Essendo conti correnti a vista, tuttavia, non sono influenzati dal trading speculativo sui BTP che genera il fenomeno dello spread.
Una volta introdotti, diventa anche possibile eliminare o ridurre le future emissioni di BTP. Lo Stato può infatti effettuare spese mediante accredito diretto sui CdR.
Una parte molto
consistente dei BTP in circolazione, attualmente pari a circa 2.000 miliardi,
può essere convertita / sostituita da CdR. Probabilmente è raggiungibile in
pochi anni un valore di 500 / 700 miliardi.
Ennio Caruccio: Grande J.H.Cochrane.
RispondiEliminaChe ha proposto per primo i CdR. Meglio ancora la MMT che è la base concettuale per i CCF, però.
EliminaSe i china vedono il servizio delle iene del giugno 2020 lo porteranno alle nazioni unite come prova della colpevolezza degli USA nell aver creato il covid19 in un laboratorio militare USA e autoscagionarsi sarebbe pesante per l'impero dei chiattoni manga hamburger ???
RispondiEliminaSalvuca
Non so, non vedo mai le iene...
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