Silvio Berlusconi è morto. Che abbia segnato un’epoca, come imprenditore e come uomo politico, non lo pone in dubbio nessuno, neanche tra i suoi oppositori.
Come molti imprenditori di grande successo (molti, non tutti) è stato uno spregiudicato. Nel senso che ha spesso posto i suoi interessi davanti a quelli della collettività. E questa sua spregiudicatezza l’ha trasferita alla sua attività di uomo politico.
Rispetto a molti altri, tuttavia, non è stato un cinico, e ha avuta una sua visione e un suo desiderio di perseguire il bene comune. Interpretato alla sua maniera, s’intende. Nel senso che era (sinceramente) convinto che il bene comune coincidesse con il suo personale.
A modo suo, ha sempre lavorato per il successo e per il benessere di chi gli stava intorno. Genuinamente persuaso che più successo aveva, più questo successo si riverberava su chi lo fiancheggiava, su chi collaborava con lui.
Il che è molto di più di quanto si possa dire riguardo ai suoi principali oppositori. Lui non è mai partito dall’idea di svendere il paese a interessi esterni. Li ha anzi contrastati finché ha potuto, poi si è fermato quando proseguire a contrastarli avrebbe compromesso irrimediabilmente i SUOI interessi.
Non è stato il mio modello ideale di imprenditore. Non è stato il mio modello ideale di uomo politico.
Però è stato
migliore di chi l’ha osteggiato per trent’anni.
Migliore, per essere più precisi, degli osteggiatori più visibili e rilevanti. Prodi e De Benedetti, per dirne due. Poi tante persone per bene l'hanno criticato, così come tante persone per bene l'hanno ammirato.
RispondiEliminacaro Marco, sono orgoglioso di averlo conosciuto di persona e di averci cenato un paio di volte assieme, e devo dirti che a mio parere il tuo "coccodrillo" è perfetto e ne condivido parola per parola compreso il commento!!!
RispondiEliminaUn personaggio controverso, certo. Ma tutte le persone che hanno fatto grandi cose sono controverse.
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