Il rendimento del (cosiddetto) debito pubblico DEVE essere fissato dalle autorità governative, in quanto si tratta di una forma, una tra le varie, di destinazione della spesa pubblica.
La normalità, per uno Stato, è avere conti pubblici in deficit, cioè immettere nell’economia più potere d’acquisto di quanto ne venga prelevato con le tasse.
Il deficit pubblico si trasforma, centesimo per centesimo, in risparmio privato, quindi in risparmio di aziende e cittadini residenti nel paese (se non ci sono variazioni nei conti con l’estero).
A questo risparmio può essere garantita una remunerazione: questa è la funzione del debito pubblico. La remunerazione è una destinazione della spesa pubblica, e compete allo Stato stabilire se debba essere più o meno alta, se debba essere fissa o variabile, se debba essere proposta a livelli differenziati in funzione di una scadenza temporale del risparmio investito in passività del Tesoro, eccetera.
La remunerazione garantita al risparmio è quindi una decisione politica. Come è una decisione politica quanti soldi destinare alla sanità, alla pubblica istruzione, agli investimenti in infrastrutture, all’ordine pubblico, eccetera.
Uno Stato CHE EMETTE LA PROPRIA MONETA può E DEVE definire la remunerazione del debito pubblico in funzione di scelte politiche, tenendo naturalmente in conto (tra gli altri) obiettivi di massimizzazione dell’occupazione, di stabilità monetaria, di equilibrio nei conti con l’estero.
NON deve lasciare che la remunerazione del debito pubblico venga definita dagli operatori di
mercato e dai loro comportamenti, spesso speculativi e non necessariamente
razionali. E comunque disallineati rispetto alle necessità del paese. Non
perché gli operatori di mercato siano “cattivi”, ma perché soddisfare le necessità
del paese non è il loro obiettivo.
Claudio Frati: E questo alla faccia della BCE che in maniera politicamente criminale disarcionò un governo regolarmente eletto per poi andare in soccorso di uno a lei gradito appena 6 mesi dopo.
RispondiEliminaAnche qui si è usato il debito pubblico per una manovra politica... ma in modo antidemocratico. E naturalmente ha aiutato parecchio che fosse debito pubblico denominato in moneta straniera.
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