Ultimamente se ne parla spesso. Dato il peso che i BRICS hanno ormai assunto nell’economia mondiale – peso che continuerà a crescere – “ovviamente” è per loro importante sviluppare una moneta alternativa al dollaro, per affrancarsi dai vincoli imposti dall’esistenza di una valuta dominante: valuta che è il perno del sistema finanziario internazionale.
Un processo ineluttabile, un evento certo nel prossimo futuro.
O no ?
No.
Le unioni monetarie hanno danno innumerevoli prove di essere fallimentari, e di questo l’euro disgraziatamente è l’esempio più recente e con ogni probabilità più deleterio.
L’ultima cosa che serve ai BRICS è replicare i disastri passati.
L’emancipazione dal dollaro avverrà, ma gradualmente e senza bisogno di utilizzare nulla di diverso dalle monete nazionali.
Semplicemente i BRICS sempre di più commerceranno nelle loro monete. Si scambieranno beni e servizi regolando i conti nella valuta di una delle due parti in causa, oppure nella valuta del paese più importante del blocco.
Affrancarsi dal dollaro è importante perché gli USA hanno dimostrato la volontà di utilizzarlo come strumento per imporre sanzioni e (vedi il caso della Russia dopo l’inizio della guerra ucraina) confische.
Ma le monete uniche sovranazionali non hanno nessuna necessità di esistere, e nessuna utilità.
Certo, un altro paese potrebbe assumere, nell’ambito BRICS, lo stesso ruolo e la stessa capacità di ricatto che gli USA esercitano con il dollaro. Il principale indiziato per assumere questa posizione è ovviamente la Cina.
Ma allora la Cina assumerebbe anche un ruolo dominante nella gestione dell’ipotetica moneta comune. E gli altri paesi del blocco non avrebbero quindi nessun vantaggio dall’unione monetaria BRICS, mentre ne subirebbero i potenziali danni (impossibilità di svalutare, debito pubblico in moneta straniera, condizionamenti nella gestione della propria politica economica).
Le unioni monetarie non sono una buona idea. E la moneta
unica BRICS, se mai se ne creasse una, non farebbe eccezione.
Come dice giustamente Tiziano Tanari, la moneta comune (non unica) funzionerebbe se fosse il Bancor di Keynes. Grande idea sul piano tecnico, ma non passa su quello politico.
RispondiEliminaOppure, moneta unica ma affiancata da moneta fiscali nazionali :))))
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