Conversando con alcuni interlocutori, li ho sentiti argomentare che è sbagliato imputare alla UE una carenza di democrazia. Motivo ? tutti gli Stati appartenenti all’unione sono democratici, e hanno assunto con metodi democratici le decisioni relative alle cessioni di sovranità.
Questa linea di pensiero contrasta però con l’osservazione che Mussolini e Hitler sono diventati capi dei rispettivi governi a seguito di elezioni, e anzi, all’inizio, formando coalizioni con altri partiti. Poi in pochi anni (Mussolini) o mesi (Hitler) hanno creato regimi dittatoriali, con leggi e modifiche costituzionali approvate dai rispettivi parlamenti.
Con questo non voglio mettere la UE, Mussolini e Hitler sullo stesso piano. Ma voglio far notare che l’assenza di democraticità non si valuta sul processo che l’ha causata, ma sul risultato finale.
Se, riguardo in particolare alla sfera economica, uno Stato è forzato ad adottare politiche disallineate con le opinioni e con le richieste della maggioranza degli elettori, senza che ne esista una necessità oggettiva, la democrazia diventa un simulacro privo di contenuto.
E le regole di governance della UE e soprattutto dell’Eurozona generano questo rischio, che spesso e volentieri si è trasformato in un accadimento concreto.
Gli Stati membri della UE sono democratici. Il processo di formazione della UE e dell’Eurozona si è sviluppato rispettando la democrazia.
Ma il risultato finale è stata la generazione di un
pesantissimo deficit di democrazia.