Essere indebitati è un fattore di rischio. Questo credo che non lo possa contestare nessuno. Non che prendere soldi a prestito sia necessariamente un errore. Dipende dalle dimensioni del finanziamento, e dipende dalle sue finalità. Però è fuori discussione che a parità di ogni altra condizione, un’azienda o un individuo sono meno a rischio se non hanno debiti.
Quando si parla di un paese nella sua interezza, tuttavia, è necessario distinguere. Un debito pubblico denominato nella moneta sovrana del paese stesso non crea rischi d’insolvenza. Lo Stato potrà sempre emettere la moneta necessaria per rimborsare il debito pubblico via via che arriva a scadenza. Inoltre, potrà sempre sostenere settori economici o aziende in difficoltà, se l’eccesso di indebitamento rischia di creare dissesti che abbiano ripercussioni gravi sull’economia nazionale.
Inoltre, un debito denominato in moneta straniera non crea rischi di insolvenza SE la moneta è più debole di quella che il paese stesso è in grado di emettere (anche nel caso in cui al momento non lo stia facendo). Il debito per la Germania non è un problema perché nessun creditore teme un’insolvenza sistemica. Il debito è in euro e se la Germania tornasse a emettere marchi, il marco sarebbe una moneta più forte dell’euro. Il creditore della Germania quindi non ha timore che la Germania possa essere forzata al default.
Un debito denominato in moneta straniera è invece rischiosissimo se è denominato in moneta PIU’ FORTE della propria. Il debito pubblico italiano è un problema perché (e solo perché) la lira, se tornassimo a emetterla, sarebbe una moneta più debole dell’euro. La forza dell’euro è a un livello intermedio tra quella storicamente constatata per le valute forti dell’eurozona, quali il marco, e le valute deboli, quali la lira.
L’euro ha reso rischioso il debito italiano, ma non quello tedesco.
Questo rischio è la vera palla al piede dell’economia italiana. L’abbiamo creato senza alcuna ragione, entrando nell’euro. Abbiamo generato le condizioni per produrre alla nostra economia, al nostro sistema produttivo, al benessere dei nostri cittadini, un quarto di secolo (per ora) di guai.
Entrando nell’euro, il debito italiano in lire, pubblico e privato, è diventato debito in moneta straniera forte.
Una decisione scellerata.
Il cambio era 1 euro 1936,27 lire ergo il debito in euro lo si ripaga in lire al cambio che fu fissato dagli
RispondiEliminascellerati decisori.
Effettivamente ci sono due ragioni, una di tipo economica e una di tipo geopolitica.
RispondiElimina1. Ragione economica
“Le regole europee, sulla quale la Commissione ha dato prova di un irrigidimento quasi fanatico, fanno male all’economia italiana, non c’è dubbio. Ma qui tocchiamo il valore, il vantaggio e il costo complessivo dell’Unione Europea. Settant’anni di pace, tassi di interesse molto bassi e un mercato di 480 milioni di persone.”, Paolo Cirino Pomicino
Questa la favoletta di un ex addetto ai lavori della prima repubblica all’epoca della lira, questa invece la confessione di un ex addetto ai lavori della seconda repubblica nell’era attuale dell’euro:
TOMMASO PADOA-SCHIOPPA E LA DUREZZA DEL VIVERE , Avv. Giuseppe Palma.
25 febbraio 2017
Tommaso Padoa-Schioppa, ex ministro dell’economia e delle finanze del Governo Prodi II (aprile 2006 – aprile 2008), nel 2003 ebbe modo di scrivere:
“Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’ essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”(fonte: Corriere della Sera, 26 agosto 2003).
Proseguimento:
http://lacostituzioneblog.com/2017/02/25/tommaso-padoa-schioppa-e-la-durezza-del-vivere-di-giuseppe-palma/
Vedasi anche:
https://www.libreidee.org/2013/03/padoa-schioppa-servono-riforme-che-vi-facciano-soffrire/
E le élites europee con quali fondamentali strumenti hanno indebolito pesantemente e costantemente gli stati nazionali al fine di ottenere questo principale obiettivo di fondo ovvero avvicinare sempre di più l’individuo con la durezza del vivere ?
Ecco qui la risposta.
Stralcio dell’intervista di Giovanni Floris ( La7 ) al professor Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia, sull’Italia e l’euro, maggio 2017.
Domanda: L’€ funziona?
Risposta: NO.
Domanda: Perché?
Risposta: Hanno sottratto ai Paesi 2 strumenti insostituibili per rispondere agli shock: politica monetaria (i tassi) e politica valutaria (il cambio). Infine hanno legato le mani ai governi con numeretti senza senso.
Ma daltronde, basta fare un ragionamento molto semplice ed essenziale che è questo: ma se in area euro il mercato del lavoro deve essere flessibile e ci deve essere pure libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali e allora che senso avere un tasso di cambio fisso, parametri fissi di finanza pubblica e tassi d'interesse sui titoli del debito pubblico che non sono più controllati dallo Stato per mezzo della Banca Centrale ma sono determinati fondamentalmente dall'incontro della domanda e dell'offerta sui mercati finanziari esponendo il debito pubblico medesimo alle speculazioni uterine di turno?
Insomma, cui prodest un sistema anomalo del genere? Qual’è l'obiettivo di fondo?
Risposta: la confessione di poche parole di Tommaso Padoa-Schioppa di cui sopra vale tutti i fiumi di inchiostro spesi sull'argomento.
PS nel prossimo punto la ragione geopolitica
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Prima parte.
1. Chicca controinformativa su Altiero Spinelli considerato da TV e giornaloni uno dei padri nobili della UE.
Altiero Spinelli scrive infatti nel suo Diario il 12 aprile 1953: “Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l’Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l’Unione Sovietica, da saper fare al momento buono in cui il regime poliziesco sarà marcio[...].” [2]
L'unità europea non è quindi un qualcosa di a sé stante fatta sulla Luna, ma che va inquadrata nella realtà concreta in cui viene concepita e sorge; sin dall'inizio, in particolare, non è disgiungibile dalla strategia e dagli interessi dell'imperialismo statunitense.
Negli ultimi anni di vita, è ancora Altiero Spinelli a riconoscerlo e anzi a rivendicarlo apertamente, intervenendo al congresso del Partito Radicale nel 1985: “Ci sono essenzialmente due metodi che sono contemporaneamente in opera; c'è il tentativo […] di un'Europa che sia fatta dagli europei. E c'è contemporaneamente il tentativo di un'Europa che sia fatta dagli americani. E vorrei che non ci sdegnassimo inutilmente, e in fondo non seriamente, di questa seconda alternativa. L'unità imperiale sotto l'egida americana è certo anche assai umiliante per i nostri popoli ma è superiore al nazionalismo perché contiene una risposta ai problemi delle democrazie europee, mentre il ritorno al culto delle sovranità nazionali non è una risposta. [...]
Le due forme stanno procedendo insieme e noi le vediamo sotto i nostri occhi; e guardate, non si può abolire l'una nella misura in cui si sviluppa l'altra. [...] È attraverso queste due che l'Europa va muovendosi.
[…] Ebbene, noi abbiamo una serie di eserciti apparentemente nazionali inquadrati sotto il comando americano e nel sistema imperiale americano. E la responsabilità fondamentale della difesa dell'Europa ce l'hanno oggi gli americani. Noi formiamo truppe di ausiliari.” [3]
Più chiaro di così
Non può quindi sorprendere quanto appare nero su bianco nei documenti dell'intelligence Usa venuti alla luce grazie al ricercatore della Georgetown University Joshua Paul e ripresi dal Telegraph in un articolo del 2000: nel 1948 venne creato il Comitato Americano per l'Europa Unita (ACUE), guidato dall'ex capo dell'OSS (poi CIA) William J. Donovan e da Allen Dulles, poi capo della Cia. [4]
Il Comitato, attraverso finanziamenti delle fondazioni Rockefeller e Ford, aveva il compito di sostenere e indirizzare la campagna per l'integrazione politica europea in chiave anti-comunista, in particolare finanziando il Movimento Europeo e la Campagna Giovanile Europea. [4]
Secondo questi documenti desecretati, il Comitato disponeva a metà degli anni '50 di circa 1 milione di dollari all'anno; nel 1958, per esempio, fornì il 53.5 per cento dei fondi del Movimento.
Fu ad esempio un memorandum del 26 luglio 1950 firmato dal generale Donovan a dare istruzioni per mettere in atto una campagna per promuovere la creazione del Parlamento europeo. [5]
Non si tratta quindi di complottismo, ma semplicemente della dimostrazione di una lucida e dichiarata strategia politica dell'imperialismo statunitense, accettata da gran parte delle classi dirigenti europee, che ha accompagnato sin dalle origini il mitico progetto comunitario.
Come scrive Brzezinski, “L’ Europa unita doveva fungere da strumento di colonizzazione Usa e testa di ponte verso il continente asiatico.” [6] Per caso vi suona familiare?
Riferimento e proseguimento:
https://www.lacittafutura.it/esteri/il-mito-reazionario-dei-padri-fondatori-dell-ue
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Prima parte.
1. "L’UNIONE EUROPEA: UN PROGETTO DELLA CIA. DOCUMENTI DAL 1948 AL 1960", traduzione in italiano a cura di Filosofia del Debito, gennaio 2020
Traduzione italiana del saggio del Prof. Richard J. Aldrich, docente in «International Security» all’Università di Warwick, in cui si documentano le ingerenze politiche, ideologiche e materiali portate avanti dalla Casa Bianca e dai servizi segreti Americani allo scopo di favorire la diffusione del progetto dell’Europa unita, vista soprattutto come un argine alle forze comuniste e filosovietiche. Buona lettura.
OSS, CIA e Unità Europea: il Comitato Americano per l’Europa Unita, 1948-60
(OSS, CIA and European unity: The American committee on United Europe, 1948-60)
Richard J. Aldrich
University of Nottingham,
Online Publication Date: 01 March 1997, Publisher Routledge
Durante gli ultimi anni, gli storici della diplomazia hanno attribuito un crescente significato all’intelligence e al relativo tema delle operazioni segrete, in quanto sempre più importanti per capire il primo periodo della guerra fredda. Dopo il 1945, un certo numero di organizzazioni Occidentali, non solo agenzie di intelligence, stilarono programmi di operazioni segrete designati sia ad indebolire l’influenza comunista in Europa sia ad assicurare una positiva accettazione del piano Marshall. Ne sono stati documentati esempi nei campi della politica elettorale, del sindacalismo, dei temi culturali. Funzionari Statunitensi che provavano a stabilizzare e ricostruire l’Europa del dopoguerra lavoravano con l’assunto che fosse necessaria una rapida unificazione, che portasse magari agli Stati Uniti d’Europa. L’incoraggiare l’unità Europea, una delle componenti più solide della politica estera di Harry S. Truman, fu enfatizzato in modo ancora più marcato dal successore Generale Dwight D. Eisenhower. Inoltre, sotto sia Truman che Eisenhower, i politici Statunitensi concepirono l’unità Europea non solo come un importante fine in sé, ma anche come un modo per risolvere il problema Tedesco. L’uso di operazioni segrete per la specifica promozione dell’unificazione europea ha attratto poco l’attenzione degli studiosi e rimane scarsamente compresa.
Una delle più interessanti operazioni segrete Usa nell’Europa del dopoguerra fu il finanziamento del Movimento Europeo. Il Movimento Europeo fu un’organizzazione sovraordinata che portò un prestigioso, seppur disparato, gruppo di organizzazioni a spingere urgentemente per l’unificazione in Europa, concentrando i loro sforzi sul Consiglio d’Europa, e che includeva Winston Churchill, Paul-Henri Spaak, Konrad Adenauer, Leon Blum e Alcide de Gasperi come i suoi cinque Presidenti Onorari. Nel 1948, il suo maggiore handicap era la scarsità di fondi. Sarà sostenuto in questa sede che l’apporto nascosto di più di tre milioni di dollari tra il 1949 e 1960, soprattutto da fonti governative Americane, fu cruciale per gli sforzi di stimolare il supporto di massa al Piano Schuman, alla Comunità Europea di Difesa e al Parlamento Europeo con poteri sovrani. Questo contributo segreto non ha mai formato meno della metà del budget del Movimento Europeo e, dopo il 1952, probabilmente mai meno dei due terzi. Contemporaneamente, si cercò di indebolire la devota resistenza del governo Laburista Britannico alle idee federaliste.
Proseguimento:
https://www.filosofiadeldebito.it/2020/01/31/lunione-europea-un-progetto-della-cia-documenti-dal-1948-al-1960-traduzione-italiana/
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Seconda parte.
1. Il piano del padre fondatore dell’Ue Jean Monnet per imporci la tecnocrazia
di Francesco Amodeo per RadioRadio
11 Novembre 2022
Vi leggo le parole di alcuni dei padri fondatori francesi dell’Unione Europea. Vi leggo per esempio delle parole di Jean Monnet, ufficiali. “Le nazioni europee dovrebbero essere guidate verso un superstato senza che le loro popolazioni si accorgano di quanto sta accadendo. Tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso passi successivi, ognuno dei quali nascosto sotto una veste e una finalità meramente economica“. Bene, a udire queste parole, Charles de Gaulle disse che Monnet voleva creare delle mostruosità sovranazionali, quello che poi sono state le istituzioni europee. Anche l’Economist ha dedicato un dossier a Jean Monnet dal titolo La fine di Monnet, nel quale ha portato alla luce il deficit di democrazia in Europa e ha scritto “Il funzionario francese credeva nell’unificazione graduale dell’Europa attraverso progetti diretti da una casta di tecnocrati“. Questo è quello che scrive il famoso settimanale inglese a proposito del padre fondatore dell’Unione europea. Poi c’è un saggio famoso che si intitola “Jean Monnet e il deficit democratico dell’Unione europea”, dove l’autore sostiene che Monnet ha imposto il processo di integrazione europea su due principi: tecnocrazia ed elitismo. Quindi come vedete la tecnocrazia ritorna, la stessa tecnocrazia auspicata nei club come il Bilderberg, la Commissione Trilaterale, che scrivono che la democrazia non è sempre applicabile aprendo la la strada ai tecnici, tant’è vero che Mario Monti, che è stato il primo governo tecnico in Italia, era il presidente europeo della Commissione Trilaterale di Rockfeller. Vedete che tutto è collegato, anche Draghi faceva parte della Commissione Trilaterale e di questi gruppi che vogliono tecnocrazia ed elitismo e anche lui è arrivato come governo tecnico.
Si è realizzato tutto. Addirittura Mario Monti, all’ONU, citando quanto scritto da Jean Monnet, scrisse che l’Europa sarà costruita passando attraverso le crisi, così come ha dichiarato Jean Monnet. Quindi ricorderete tutti da dove ha preso ispirazione Mario Monti quando disse Abbiamo bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti, perché le crisi portano a cessioni di sovranità. Frase famosissima di Monti, oggi avete appreso che si era ispirato alle parole di Jean Monnet, padre fondatori dell’Unione Europea, che aveva detto l’Europa sarà costruita passando per le crisi. Perché le crisi portano all’utilizzo della shock doctrine, ossia utilizzare uno stato di shock economico, politico, sanitario o sociale di un paese per costringere i popoli ad accettare misure che altrimenti non accetterebbero mai. Vedete come tutti i nodi vengono al pettine. Andiamo avanti. Monnet è stato anche colui che ha redatto il Victory Program per l’America, dove si dice chiaramente, si legge nero su bianco, che l’America deve diventare l’arsenale della democrazia. Ora, secondo voi, è possibile che chi professa l’egemonia americana possa parallelamente aver contribuito a formare una Unione Europea che se fosse diventata davvero ricca e forte avrebbe contrastato proprio quella egemonia stessa? Monnet, è inutile dirlo, come tutti gli altri padri fondatori dell’Unione Europea, fu membro di spicco del Club Bilderberg proprio perché questi club furono creati come ponte tra le oligarchie finanziarie americane e i servizi segreti americani e i governi nazionali delle diverse nazioni che dovevano lavorare al progetto di dominio americano sull’Unione europea.
Riferimento con audio video annesso:
https://www.radioradio.it/2022/11/monnet-tecnocrazia/
PS il suo bestseller sull'argomento:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-matrix-europea.php
ne vale ogni singolo cent!!
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Seconda parte.
https://storiainrete.com/lunione-europea-lha-fatta-nascere-la-cia/
https://web.archive.org/web/20160915035535/http://quifinanza.it/soldi/lunione-europea-e-una-creazione-della-cia-ecco-i-documenti/82094/
https://www.italiaoggi.it/news/la-ue-fatta-nascere-dalla-cia-2053384
https://www.ilgiornale.it/news/politica/lunione-europea-fatta-nascere-cia-1216151.html
https://www.imolaoggi.it/2016/06/11/telegraph-pritchard-lunione-europea-e-sempre-stata-un-progetto-della-cia/
https://www.libreidee.org/2015/11/ue-ed-eurozona-un-progetto-cia-rockefeller-dagli-anni-50/
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Terza parte.
Lectio Magistralis del Il Prof ( Aldo Mezzogori, consuente aziendale ) su origini storiche ed involuzioni della UE.
https://ilprof.com/2016/07/01/il-rilancio-del-super-stato-europeoprima-parte/
https://ilprof.com/2016/07/17/il-rilancio-del-super-stato-europeoii-parte-i-padri-fondatori-e-la-cia/
https://ilprof.com/2016/08/31/il-rilancio-del-super-stato-europeoterza-parte-limpronta-storica-anti-democratica-della-europa-atlantica-targata-cia/
PS, a titolo di cronaca, i post nella sezione commenti di questi tre articoli firmati "TheTruthSeeker" sono i miei.
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Terza parte, continuazione.
https://vocidallestero.it/2016/06/07/aep-lunione-europea-e-sempre-stata-un-progetto-della-cia/
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Quarta parte.
La pagliacciata dell’Unione Europea
di Thierry Meyssan
Secondo Thierry Meyssan, gli europei sono ciechi perché non vogliono vedere. Nonostante gli innegabili fallimenti, insistono a ritenere che l’Unione Europea significhi pace e prosperità. Credono che sul piano interno ci sia contrapposizione tra patrioti e populisti, in realtà entrambe le parti si pongono sotto la protezione del Pentagono, che le difende dalla Russia. La strategia internazionale nata dopo la seconda guerra mondiale va avanti a loro spese, senza che ne abbiano consapevolezza.
Rete Voltaire | Damasco (Siria) | 26 maggio 2019
Proseguimento:
https://www.voltairenet.org/article206589.html
In particolare il seguente passaggio dell'articolo:
"Per comprendere le elezioni del parlamento europeo del 23-26 maggio, nonché la successiva nomina del presidente della Commissione Europea, bisogna collocarle in questo contesto storico e strategico. Gli Stati Uniti hanno deciso che alla presidenza della Commissione siederà Manfred Weber, che hanno incaricato di sabotare l’approvvigionamento dell’Unione Europea di idrocarburi russi. La prima battaglia di Weber sarà fermare la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, nonostante i miliardi di euro investiti e i miliardi di euro che si risparmierebbero."
Breve commento.
Manfred Weber non fu eletto presidente Commissione Europea, è stata eletta invece la Von Der Layen, ma il sabotaggio del Nord Stream 2 è avvenuto lo stesso , insomma , la sostanza non è cambiata!
PS Thierry Meyssan: "Nel dicembre 2002, il Segretario della Difesa USA Donald Rumsfeld ha firmato la direttiva 3.600.1, volta a screditare o eliminare le personalità francesi che si opponevano alla guerra globale al terrorismo [1]. L’elenco includeva in primo luogo Jacques Chirac, poi dei grandi esponenti industriali, e in più vi figuravo io a causa del mio lavoro sull’11/9"
Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21742
Ragione geopolitica.
RispondiEliminaUnione Europea: creazione della CIA. Quinta ed ultima parte.
"Al contrario di quanto affermano, gli Stati Uniti importano massicciamente petrolio russo", traduzione di R. Marmetti per Rete Voltaire, 17 gennaio, 2023
The Telegraph of India afferma che, mentre ha vietato alla propria popolazione e agli alleati di acquistare petrolio russo, Washington in realtà lo importa massicciamente senza violare le proprie cosiddette sanzioni [1].
L’India acquista oltre 1,7 milioni di barili al giorno di petrolio russo. Questo petrolio viene raffinato da Nayara Energy e Reliance Industries, poi rivenduto legalmente agli Stati Uniti.
Questo significa che la guerra economica degli Stati Uniti non colpisce la Russia, ma gli alleati europei, che sono i soli a essere privati degli idrocarburi russi. Una constatazione che va collocata nel contesto del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, che priva l’Unione Europea della sua principale fonte di energia.
Washington è perciò perfettamente consapevole che Mosca non ha invaso l’Ucraina, ma sta tentando di applicare la risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza. L’insieme della propaganda atlantista non mira a mobilitare le truppe alleate contro Mosca, ma a manipolare gli europei per far loro accettare una recessione economica, imposta nello spirito del rapporto di Paul Wolfowitz (foto) al Pentagono del 1992 [2]. Il segretario di Stato Antony Blinken e la sua vice, Viktoria Nuland, appartengono allo stesso gruppuscolo ideologico di Wolfowitz [3].
Nel 1992 Wolfowitz scriveva: «Benché gli Stati Uniti sostengano il progetto d’integrazione europea, si deve vigilare per prevenire l’emergere di un sistema di sicurezza puramente europeo che minerebbe la Nato, in particolare la sua struttura di comando militare integrato». Per il Pentagono il nemico principale non è la Russia, ma un’Europa indipendente.
Fonte con riferimenti:
https://www.voltairenet.org/article218669.html
Breve commento finale.
Lo spauracchio per le élites psicopatiche guerrafondaie degli USA è sempre stato la potenziale formazione del blocco geopolitico Eurasia ( Europa + Russia e Russia + Cina ) e quindi ancora fanno tutto il necessario e il possibile per impedirlo ( l'impossibile è un conflitto nucleare su scala globale aizzato da loro in tutto e per tutto ma sarebbe anche nella migliore delle migliori delle ipotesi una loro vergognosa e criminale vittoria di Pirro, per usare un eufemismo! ), ma un mondo multipolare è ormai impossibile da fermare!!