martedì 9 aprile 2024

Mercati e “assorbimento del debito”

 

Niente da fare, non ci si riesce a liberare dal tambureggiamento di commenti preoccupati in merito alla “capacità dei mercati finanziari di assorbire il debito pubblico”.

Capisco che la partita doppia, così come l’economia keynesiana, pur non essendo argomenti in realtà complessi (se per complessi intendiamo, che so io, la fisica quantistica o la grammatica sanscrita) siano in qualche misura controintuitivi.

La controintuitività può trarre in inganno chi non se ne occupa di mestiere. Ma i giornalisti economici ? ma gli economisti di professione ??

Ragazzi, l’emissione di debito pubblico viene effettuata per offrire un impiego al risparmio privato generato dalla differenza tra spesa pubblica e tasse (che è il deficit pubblico) e per reinvestire i proventi ricevuti da chi si vede rimborsato il debito in scadenza.

Non esiste alcun mismatch. Non esiste alcun “limite di assorbimento” contro cui si potrebbe sbattere la capoccia. Il nuovo debito offre un impiego al risparmio privato generato dal deficit, e un reimpiego al rimborso del debito scaduto.

Tanti soldi di qui, tanti soldi di là. Negli stessi ammontari. Le dotte e pensose analisi della “capacità di assorbimento del debito pubblico da parte dei mercati” usatele per incartare il pesce.

2 commenti:

  1. Giovanni Piva: Marco, io penso che ciò che scrivi, da tempo ormai, a molte persone nn è ancora completamente chiaro, perché gli stati a moneta sovrana "si finanziano" fuori asta emettendo titoli del debito pubblico contro nuovo denaro della loro bc. Se invece "si finanziassero" stampando moneta dal tesoro, allora a quel punto, anche un cieco capirebbe che il debito pubblico serve a fornire una forma di impiego ai possessori del deficit. C'è un deficit di 30, e magari 10 di quei 30 vogliono impiegare i loro 10 in titoli del debito pubblico (è un impiego in obbligazioni sicure, con un tasso di interesse).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marco Cattaneo: Giovanni Piva un sacco di gente pensa ancora che lo Stato ha bisogno di emettere titoli perché se no "non ha i soldi..."

      Elimina