La bestia nera degli euroausterici, il Giappone, vive tranquillo e non ha nessun problema di finanza pubblica con il suo debito / PIL al 260%. Perché ? ma perché è debito in yen, che è la moneta sovrana giapponese.
Qualcuno cerca, nonostante ciò, di favoleggiare che in realtà il Giappone ha un potenziale problema, perché “è obbligato a tenere i tassi a zero”. Altrimenti la spesa per interessi “andrebbe fuori controllo”.
Non si capisce perché “uscirebbe di controllo”, dato che gli interessi su un debito in yen sono anche loro moneta sovrana, emessa dallo stato giapponese.
In realtà il Giappone potrebbe benissimo riconoscere tassi d’interessi più alti sui titoli di Stato. Semplicemente non lo vuole fare, non vuole riconoscere questo tipo di rendimento ai suoi rentiers.
Questo, insistono gli euroausterici, ha però come conseguenza l’indebolimento dello yen sul mercato dei cambi, che a loro dire “non può proseguire all’infinito” e quindi costringerebbe prima o poi il Giappone ad abbandonare la politica dei tassi zero, o quasi, sul debito pubblico.
Indebolimento dovuto per inciso al fatto che i tassi sul dollaro, sull’euro, eccetera, non sono a zero (non più) ma stanno al 3% o al 4%.
Sfugge però che questo indebolimento del cambio non crea nessuna difficoltà al Giappone, in quanto non ha avuto alcun impatto di maggior inflazione. Anzi, l’inflazione giapponese non ha neanche sofferto, se non in minima parte, dell’incremento subito in Occidente con la fine dei lockdown e con il conflitto ucraino.
Il cambio debole dello yen al contrario ha prodotto due notevolissimi vantaggi alle aziende e agli investitori: ha reso le aziende più competitive, e ha aumentato il valore degli investimenti esteri detenuti da residenti giapponesi.
Il debito pubblico giapponese è assolutamente un non
problema, e la sua politica dei tassi non soffre di alcun vincolo. Questa è la
realtà che gli euroausterici non vogliono accettare. Normale: hanno un modello
di analisi sbagliato e ci hanno costruito troppi castelli in aria, per troppi
anni, per abbandonarlo.
Paolo Fanelli: Se il debito resta in mani nazionali gli interessi diventano reddito privato.
RispondiEliminaSì diventa reddito privato DI RESIDENTI. Però è una sovvenzione offerta a chi ha già soldi, quindi è regressiva.
EliminaLudovico Lupinacci: Ti ricordi delle speculazioni "sforna vedove" contro il debito pubblico giapponese? Quegli speculatori persero un sacco di soldi con le loro scommesse al ribasso. Si scontrarono semplicemente contro la BOJ.
RispondiEliminaIl "widowmaker trade", certo.
Elimina