domenica 24 novembre 2024

E’ dura, ma proviamoci

 

Per vincere la battaglia contro l’austerità, la cosa forse più importante è persuadere una fascia sempre più ampia dell’opinione pubblica che i luoghi comuni sulla finanza pubblica sono privi di qualsiasi senso.

La normalità per uno Stato è avere il bilancio in deficit, non in pareggio. Il deficit pubblico è una fisiologia, non una patologia. Il deficit pubblico è il modo più efficiente per immettere mezzi finanziari nell’economia: e se l’economia cresce, anche i mezzi finanziari devono aumentare, di pari passo.

Il debito pubblico non è uno strumento di cui uno Stato che emette moneta abbia bisogno per finanziare il deficit. Il deficit pubblico genera risparmio privato: non ha necessità di “essere finanziato”. E se lo Stato emette la sua moneta, non ha bisogno di prenderla a prestito DA NESSUNO. DOPO che l’ha messa in circolazione, aumentando il risparmio finanziario privato, PUO’ (ma non è obbligato a) offrire, per esempio, titoli di Stato come mezzo per impiegare il risparmio finanziario medesimo.

Sono concetti in realtà semplici, ma controintuitivi. Vengono denegati anche da persone (che dovrebbero essere) acculturate in materia di economia e di finanza. A volte queste persone sono in malafede, ma a volte no.

Portare la maggioranza dell’opinione pubblica a comprendere questi temi sarebbe un passo in avanti enorme verso il superamento delle scellerate politiche di austerità, di restrizione finanziaria immotivata.

Non è facile, perché giornaloni e TV raccontano il contrario, propagandano fandonie. Non è facile ma è importantissimo. Mettiamocela tutta. Oggi molte persone in più hanno capito. Si può fare.

1 commento:

  1. Giovanni Piva
    Marco, ok, alcuni economisti e politici sono in malafede, ma tanti altri nn capiscono niente di moneta, debito ecc ..prendi cmq "l'italiano medio" che si informa su tv e giornali: vede un grosso debito pubblico in Giappone, negli usa, come del resto in italia e in Grecia. Per lui quindi un determinato rischio di default c'è per l'italia e per la Grecia, come del resto c'è per il Giappone e gli usa. Per me "l'italiano medio" nn può percepire alcune cose, che se le percepisse, gli aprirebbero gli occhi su concetti come deficit, debito pubblico, euro, valute sovrane ecc... :
    1) in nessun stato del mondo (lasciamo perdere ovviamente l'euro zona) il tesoro stampa direttamente la valuta (lasciamo perdere le monetine). Potrebbe farlo, ma nn lo fa (poi qui si aprirebbe un lunghissimo discorso sul perché nn lo fa);
    2) il tesoro quando ha bisogno di soldi, se nn li ha in c/c, nella sostanza si rivolge fuori asta alla sua bc, per ottenere nuovo denaro, contro titoli di stato (potrebbe ottenere denaro anche attraverso altre modalità dalla sua bc, come ad es tramite l'apertura di linee di credito in c/c);
    3) cioè descritto al punto 2) nella forma va ad incrementare la voce del debito pubblico (anche se questi titoli di stato nn sono rivolti ai privati ma alla propria bc), anche se ovviamente nella sostanza NON costituiscono alcun debito, perché a scadenza vengono sempre rinnovati (c'è la garanzia della banca centrale stessa). Inoltre il tesoro potrebbe usare la sua moneta per pagarli a scadenza (anche se ciò nn avviene mai);
    4) il tesoro, che ha in mano ora questo nuovo denaro, lo spende. Poi ritira parte di questo denaro. La differenza resta in economia (deficit).
    5) chi ha in mano "questa differenza" (deficit) può spenderla, cioè impiegarla in tanti modi (tenerla in c/c, comprare una auto, fare dei viaggi ecc);
    6) il tesoro a questo punto fornisce anche esso una forma di impiego di "questa differenza": emette nuovi titoli di stato (nn rivolti alla propria bc, ma al settore privato), che offrono un rendimento ad una scadenza. Il Marco Rossi, che ha in mano parte "di questa differenza", invece di tenerli in c/c, o di comprare un bene, decide ad esempio di impiegarla in titoli di stato;
    7) riepilogo: se la bc è un organo di governo, non quindi indipendente, essa finanzia direttamente il tesoro fuori asta o con altre modalità tecniche, e garantisce il debito pubblico (per questi due motivi il debito pubblico è un FINTO debito);
    Il tesoro italiano nn può emettere euro. Il tesoro italiano nn può bussare alla porta della bce per chiedere euro fuori asta o con una qualsiasi altra modalità. Il tesoro italiano va quindi sui mercati a chiedere euro come fa una impresa privata quando chiede un prestito alla banca. Inoltre la bce nn ha l'obbligo di garantire i prestiti che il tesoro italiano chiede ai mercati (anche se negli ultimi anni diciamo che è stata costretta a farlo, in un certo senso, altrimenti salterebbe l'euro zona).

    RispondiElimina