sabato 2 ottobre 2021

Una perplessità sulla NADEF


Sorge un dubbio analizzando i dati contenuti nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, pubblicato dal MEF lo scorso 27 settembre.

La NADEF fornisce due scenari: un “quadro tendenziale”, a legislazione invariata, e un “quadro programmatico”, che recepisce gli interventi che il governo si propone di attuare (e che dovranno poi trovare espressione nella legge di bilancio che il parlamento approverà).

Il quadro tendenziale prevede per il 2022 una crescita del PIL reale del 4,2% a fronte di un deficit di bilancio pubblico del 4,4%.

Nel quadro programmatico, la crescita sale al 4,7% a fronte di un deficit del 5,6%.

La differenza nel deficit pubblico, pari all’1,2%, corrisponde a circa 22 miliardi di euro che il ministro Daniele Franco, nella conferenza stampa di presentazione, ha descritto come l’ammontare di maggiori risorse finanziarie che verranno immesse nell’economia (maggiori rispetto al quadro tendenziale, s’intende).

La perplessità è che il rapporto tra variazione di deficit e variazione di PIL appare stimato in modo estremamente conservativo.

In pratica si suppone che 1,2% di maggior deficit generi solo 0,5% di maggior PIL, con un moltiplicatore fiscale, quindi, pari circa a 0,4. Questa stima, già di suo molto bassa, per di più non tiene conto che a fronte del maggior PIL si avranno anche maggiori incassi fiscali (stimabili in uno 0,2%).

Se supponiamo che il moltiplicatore si collochi a 0,8 (ipotesi comunque prudente) e che il maggior PIL produca maggiori incassi in misura pari al 40%, lo scenario del quadro programmatico migliora nettamente: il PIL sale dell’1% circa invece che dello 0,5%, e questo 1% riduce il deficit di uno 0,4%.

Il “quadro programmatico” diventa quindi:

Crescita PIL reale 5,2% invece di 4,7%

Deficit / PIL 5,2% invece di 5,6%.

E risultati molto migliori ancora in termini di crescita si avrebbero lasciando il deficit / PIL al 5,6% (quindi re-immettendo nell’economia l’incremento di incassi fiscali).

 

4 commenti:

  1. Giovanni Greco: Tutta la logica è fallace, perché rende statico un conto che dovrebbe essere dinamico: come possono essere così bassi i moltiplicatori fiscali?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti non lo sono... poi se al MEF li credano così bassi o fingano, è un'altra questione.

      Elimina
  2. Nico Borzone: Si finge che possano essere bassi per poi potersi arrogare il merito di risultati migliori e richiamare consensi.
    Espedienti arcinoti.

    RispondiElimina