Giusto un mesetto fa, citando e parafrasando Voltaire, vi dicevo che, come le streghe sono scomparse quando abbiamo smesso di bruciarle, così il problema del debito pubblico scomparirà quando capiremo che è inventato.
Se questa è un’affermazione che può indurre all’ottimismo, un po’ meno lo è la considerazione che la follia della caccia alle streghe alla fine si è esaurita, ma dopo essere durata all’incirca tre secoli, dal 1450 al 1750.
En passant, osserva Alessandro Barbero che quel periodo non è ricompreso “nei secoli bui del medioevo” (che bui a suo parere non sono stati affatto, ma questa è un’altra faccenda). Sono stati i tre secoli successivi all’inizio dell’età moderna.
La follia del considerare il debito pubblico un problema, per non dire il problema fondamentale dell’economia, verrà quindi meno: sicuramente. Però non c’è da giurare che scompaia in fretta.
Però riflettendoci… anche la superstizione del debito pubblico dura da parecchio tempo. Qualcosa come tre secoli, appunto. Si può anche sperare, è lecito, che politici ed opinione pubblica siano sul punto di aprire gli occhi.
Prima o poi deve succedere. I tempi non sono
prevedibili. Ma potremmo anche essere alla fine dei tre secoli di oscurità.
Giovanni Albin: Non sarei tanto ottimista sulla fine della caccia alla strega debito pubblico... infatti prima del 1971 esisteva ancora un legame tra moneta ed oro, le famose riserve tanto sbandierare seppur a sprposito... da allora sono passati poco più di 50 anni, campa cavallo...
RispondiEliminaTempi imprevedibili. Ma chissà forse siamo a un punto di svolta.
EliminaGiuseppe Donadi: il DP in moneta NON sovrana serve per arricchire i prestatori di capitale e a proteggerne i proventi dalle svalutazioni e dall'inflazione. Il tutto ammantato di un'aurea accademica che ne teorizza l'ineluttabilità e la sacralità come se fosse una legge di natura e non un. artefatto confezionato su misura per spostare ricchezza reale dal lavoro alla rendita. Insomma l'eterna usura in uno dei tanti e variegati travestimenti. Ancor più criminali i politici i quali, eletti dal popolo, anziché lottare per i suoi interessi, fingono di farlo facendo da spalla ai rentiers che li controllano come foche ammaestrate. Forse tra qualche secolo, quando il popoletto ne sarà consapevole, riuscirà a fare massa critica per rivoltarsi all'ennesima forma di sfruttamento a cui è condannato. Sempre che il sistema non imploda prima sotto i colpi delle proprie falle strutturali e congenite. Faranno l'impossibile per tenerne in vita la salma.
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