Paul Krugman fa notare che i dati, sia quelli correnti che di previsione, relativi a PIL e
debito pubblico francesi sono migliori di quelli britannici.
Allora, perché
Standard & Poor’s ha abbassato la valutazione del merito di credito
francese ?
La sua ipotesi è
che sia un giudizio di natura ideologica. Francesi e inglesi hanno, entrambi,
effettuato azioni di austerità (e tutti e due i paesi si trovano di conseguenza
in una situazione economica decisamente mediocre).
Ma S&P
imputa ai francesi di aver attuato politiche di consolidamento fiscale senza accompagnarle
con le necessarie “riforme strutturali” – cioè aumentando le tasse e non (al
contrario degli inglesi) riducendo la spesa sociale.
Senza peraltro
(nota Krugman) alcuna prova che la prima via sia più positiva della seconda per
le prospettive economiche di lungo termine dei due paesi.
Può essere che
questa sia stata, effettivamente, la principale motivazione del downgrade di
S&P.
Tuttavia, esiste
in effetti un motivo, ben chiaro ed evidente, per il quale il debito pubblico
francese ha un rischio di default decisamente superiore a quello britannico.
Il Regno Unito
emette debito in sterline, possiede la macchina da stampa delle sterline, ed è
quindi sempre e comunque in grado di evitare il default emettendo moneta.
Certo, questo in
teoria potrebbe avere conseguenze sull’inflazione. Ma non in una situazione di
domanda depressa come l’attuale. Tanto è vero che da cinque anni la maggior
parte delle emissioni di debito pubblico UK sono assorbite dalla Bank of England,
e non si è creata alcuna rilevante tensione sui prezzi (e neanche sui tassi d’interesse).
La Francia
emette debito in euro, e NON possiede la macchina da stampa.
L’economia
britannica NON è in una situazione brillante. Le politiche del tandem Cameron –
Osborne si sono rivelate estremamente inappropriate. Ma…
Avete mai
sentito parlare di “crisi del debito sovrano UK ?”
Ecco, appunto.
Alessandra MA: Mi meraviglia che Krugman non ci sia arrivato che il problema e' in che moneta e' denominato il debito..
RispondiEliminaKrugman lo sa, naturalmente. In questo articolo criticava l'atteggiamento delle agenzie di rating che riflette quello della UE e di altri organismi sovranazionali - strumentalizzare la situazione finanziaria degli stati per imporre politiche penalizzanti per il welfare. Ma chiaramente il problema più ampio e più grave è la mancanza di sovranità monetaria.
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