Un aggiornamento delle ipotesi in merito ai moltiplicatori del reddito prodotti dalle assegnazioni di CCF.
Rispetto alla formulazione precedente ho corretto un errore (ringrazio il prof. Bruno Contini per avermi portato a riflettere sulla cosa). Non è appropriato ritenere che i tempi di effettuazione più lunghi necessari per le iniziative di spesa pubblica (rispetto alle riduzioni di tasse e agli incrementi di trasferimenti) abbassino il moltiplicatore, in quanto finchè le iniziative in oggetto non vengono avviate, non si verificano assegnazioni di CCF.
Si ottengono moltiplicatori pari circa a 1,1 / 1,2 / 1,3 con propensioni marginali al risparmio del 20% / 15% / 10% rispettivamente: nell'attuale contesto depresso, caratterizzato da alta propensione marginale al consumo (quindi bassa propensione al risparmio) se aumenta il reddito disponibile, è plausibile che ci si trovi nella soglia alta della forchetta (1,2 / 1,3).
Questo, presumendo che le assegnazioni di CCF producano, nell'arco di dodici mesi, un ciclo di spesa ulteriore rispetto a quello attivato dall'assegnazione originaria (ipotesi più cauta rispetto alla precedente, dove se ne erano supposti due per le assegnazioni di CCF indirizzate a riduzioni di tasse e aumenti di trasferimenti).
ERRATA CORRIGE: la formula di calcolo del moltiplicatore nella sezione
"Riduzione tassazione / incremento trasferimenti"
non è 1 + (1-t) x (1-r)
bensì (1-r) + (1-t) x (1-r)^2
ERRATA CORRIGE: la formula di calcolo del moltiplicatore nella sezione
"Riduzione tassazione / incremento trasferimenti"
non è 1 + (1-t) x (1-r)
bensì (1-r) + (1-t) x (1-r)^2
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