Premessa
E’
imprescindibile, per l’Italia, rilanciare la crescita economica e riassorbire
gli attuali, inaccettabili livelli di disoccupazione, sottoccupazione e output gap.
Gli impegni connessi
ai trattati che regolamentano l’Eurosistema, d’altra parte, prevedono di
stabilizzare il debito pubblico in valore assoluto, e di ridurlo costantemente
in rapporto al PIL.
Attualmente si
punta a un rapporto deficit / PIL poco superiore al 2% nel 2017, all’1% nel
2018, fino a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2019 (mantenendolo poi
negli anni successivi).
L’esperienza degli
ultimi anni ha mostrato però che continue azioni restrittive, rivolte a migliorare
i saldi di finanza pubblica, impediscono in realtà qualsiasi ripresa dell’economia
sotto il profilo, principalmente, dei consumi, dell’occupazione e degli
investimenti pubblici e privati.
Stabilizzare il
debito pubblico, ridurre il rapporto debito / PIL e rilanciare la domanda
interna e l’occupazione è tuttavia possibile senza modificare i trattati,
purché venga messa in circolazione una Moneta
Fiscale elettronica (a circolazione interna).
MF: principi
La MF è un titolo
pubblico che dà diritto al possessore di ridurre pagamenti altrimenti dovuti
alla pubblica amministrazione, anche e soprattutto a fronte di tasse e imposte.
In altri termini, si
tratta di un titolo che dà diritto a sconti fiscali a scadenza, e che nello
stesso tempo, appena emesso, funziona come mezzo di pagamento per finanziare
scambi sul territorio nazionale.
Caratteristiche
generali
1.
La
MF viene emessa in forma elettronica.
2.
La
MF rispetta trattati e regolamenti europei perché non crea debito
all’emissione.
3.
La
MF potrà avere un tasso d’interesse, regolabile per mantenere la parità di
valore con l’euro.
La MF dovrà essere
assegnata gratuitamente a una pluralità di soggetti, come esemplificato
nel seguito.
Il diritto a
conseguire gli sconti fiscali decorre a partire da due anni dopo l’assegnazione.
Le MF distribuite nel 2018, per esempio, saranno utilizzabili a partire dal
2020; quelle distribuite nel 2019, a partire dal 2021; eccetera.
La MF rappresenta
peraltro un valore certo già nel momento in cui viene assegnata, in quanto
incorpora un diritto giuridicamente garantito a conseguire uno sconto fiscale.
E’ quindi un
immediato arricchimento patrimoniale per chi la riceve, e attiva, di
conseguenza, capacità di spesa.
Il differimento di
due anni (tra le assegnazioni e l’utilizzo per conseguire sconti fiscali) consente
all’economia di crescere e di generare il maggior gettito che compenserà gli
sconti medesimi.
Il rilancio del
PIL e il conseguente aumento delle entrate di bilancio, che avranno luogo nel
corso del periodo di differimento, compenseranno il successivo utilizzo per
conseguire gli sconti fiscali.
La MF, come
inequivocabilmente chiarito nei trattati UE e nei regolamenti Eurostat, non è
debito in quanto non comporta impegni di rimborso in euro.
Il progetto MF non
confligge neanche con il monopolio di emissione attribuito dai trattati alla
BCE. La BCE rimarrà l’unico emittente dell’euro, moneta ad accettazione
obbligatoria in tutte le nazioni appartenenti all’Eurozona. La MF verrà
accettata e scambiata, ma su base totalmente volontaria.
Modalità di
erogazione della MF
La MF può essere
erogata in due forme principali:
·
A
privati, sotto forma di una carta
elettronica utilizzata per pagamenti a esercizi commerciali (supermercati,
catene di distribuzione, gestori di servizi pubblici ecc.) che sceglieranno di
aderire al circuito. Potrebbe essere adattata allo scopo la piattaforma “Social
Card”, già esistente.
·
A
imprese (o anche a privati che lo gradiscano) sotto forma di titoli negoziabili, che potranno essere
intermediati sui mercati finanziari. Si tratta infatti di una categoria di
titoli di Stato, anche se non di natura debitoria.
Tutti gli
assegnatari di MF e tutti i soggetti che aderiranno al circuito deterranno un
conto denominato in MF, gestibile presso un’unica piattaforma di pagamento, e
movimentabile anche online.
Potrà essere opportuno
attribuire ai conti e ai titoli MF un tasso d’interesse leggermente superiore a
quello (attualmente peraltro prossimo a zero) riconosciuto su conti bancari e
titoli di Stato in euro; tasso da regolare in modo che MF ed euro vengano
sostanzialmente scambiati alla pari.
In particolare, i
privati che spendono MF devono poterli considerare a tutti gli effetti come
“euro-equivalenti”, il che è possibile se gli esercizi commerciali accettano
indifferentemente, alla pari, euro o MF in pagamento.
Assegnazioni di MF:
soggetti e causali
Il progetto MF
deve prevedere assegnazioni dell’ordine di alcune decine di miliardi, per
assicurare un forte rilancio dell’economia italiana e recuperare in pochi anni
i pesanti effetti della crisi economica.
Per esempio il
programma potrebbe prevedere:
Anno 2018 2019-succ.
Integrazioni di
reddito a lavoratori 8 16
Sostegni a
categorie disagiate 5 10
Sostegni a
famiglie per incentivazione della natalità 2 4
Erogazioni a
imprese per ridurre il costo del lavoro lordo (*) 7 14
Sostegni a
investimenti, pubblici e privati 8 16
TOTALE 30 60
(*) Riducono il cuneo fiscale
effettivo ed evitano che l’azione espansiva prodotta dalle assegnazioni di MF
si disperda parzialmente in maggiori importazioni nette.
In questa ipotesi,
saranno in circolazione (supponendo che tutte le assegnazioni di MF vengano
utilizzate per conseguire sconti fiscali due anni dopo la loro effettuazione)
un massimo di 120 miliardi di MF.
E’ una dimensione
adeguata, sulla base di ipotesi prudenziali, per recuperare pienamente gli
effetti della crisi. Tempistica e dimensioni delle assegnazioni saranno
comunque regolabili nel tempo, fermo restando i seguenti principi:
1.
Consentire
il pieno recupero dell’economia.
2.
Evitare
qualsiasi incremento del debito da rimborsare in euro (che di conseguenza si
ridurrà in rapporto al PIL, grazie alla ripresa di quest’ultimo).
Le assegnazioni di MF dovranno essere
azioni incrementative del potere d’acquisto, della capacità di spesa, e
della competitività delle aziende, non sostitutive di programmi già
esistenti.
Un programma così
costruito consente:
·
Di
avviare una forte ripresa dell’economia italiana, riassorbendo in pochi anni
l’attuale, pesantissimo output gap
(130 miliardi di PIL reale in meno nel 2016 rispetto al 2007).
·
Di
creare le condizioni per una ripresa degli investimenti, pubblici e privati,
che incrementerà fortemente, a medio termine, il potenziale produttivo delle
aziende italiane.
·
Di
bloccare l’incremento del debito pubblico (cioè del debito che lo Stato deve
rimborsare e rifinanziare in euro, e che è quindi fonte di potenziale
instabilità) e di ridurne l’incidenza sul PIL.
·
Di
migliorare la competitività delle aziende italiane.
·
Di
evitare peggioramenti della posizione finanziaria italiana sull’estero.
·
Di
migliorare la situazione del sistema bancario: la ripresa economica ridurrà
rapidamente l’incidenza dei crediti problematici e deteriorati.
·
Di
rilanciare la spesa per finalità sociali: sanità, pubblica istruzione, tutela e
interventi sul territorio, ordine pubblico, protezione civile.
Si
realizzano così le condizioni minime essenziali
per la prosperità del paese e per la continuità della presenza italiana nella
UE e nell’Eurozona.