venerdì 24 marzo 2017

Moneta Fiscale Elettronica a Circolazione Interna


Premessa

E’ imprescindibile, per l’Italia, rilanciare la crescita economica e riassorbire gli attuali, inaccettabili livelli di disoccupazione, sottoccupazione e output gap.

Gli impegni connessi ai trattati che regolamentano l’Eurosistema, d’altra parte, prevedono di stabilizzare il debito pubblico in valore assoluto, e di ridurlo costantemente in rapporto al PIL.

Attualmente si punta a un rapporto deficit / PIL poco superiore al 2% nel 2017, all’1% nel 2018, fino a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2019 (mantenendolo poi negli anni successivi).

L’esperienza degli ultimi anni ha mostrato però che continue azioni restrittive, rivolte a migliorare i saldi di finanza pubblica, impediscono in realtà qualsiasi ripresa dell’economia sotto il profilo, principalmente, dei consumi, dell’occupazione e degli investimenti pubblici e privati.

Stabilizzare il debito pubblico, ridurre il rapporto debito / PIL e rilanciare la domanda interna e l’occupazione è tuttavia possibile senza modificare i trattati, purché venga messa in circolazione una Moneta Fiscale elettronica (a circolazione interna).



MF: principi

La MF è un titolo pubblico che dà diritto al possessore di ridurre pagamenti altrimenti dovuti alla pubblica amministrazione, anche e soprattutto a fronte di tasse e imposte.

In altri termini, si tratta di un titolo che dà diritto a sconti fiscali a scadenza, e che nello stesso tempo, appena emesso, funziona come mezzo di pagamento per finanziare scambi sul territorio nazionale.



Caratteristiche generali

1.     La MF viene emessa in forma elettronica.

2.     La MF rispetta trattati e regolamenti europei perché non crea debito all’emissione.

3.     La MF potrà avere un tasso d’interesse, regolabile per mantenere la parità di valore con l’euro.


La MF dovrà essere assegnata gratuitamente a una pluralità di soggetti, come esemplificato nel seguito.

Il diritto a conseguire gli sconti fiscali decorre a partire da due anni dopo l’assegnazione. Le MF distribuite nel 2018, per esempio, saranno utilizzabili a partire dal 2020; quelle distribuite nel 2019, a partire dal 2021; eccetera.

La MF rappresenta peraltro un valore certo già nel momento in cui viene assegnata, in quanto incorpora un diritto giuridicamente garantito a conseguire uno sconto fiscale.

E’ quindi un immediato arricchimento patrimoniale per chi la riceve, e attiva, di conseguenza, capacità di spesa.

Il differimento di due anni (tra le assegnazioni e l’utilizzo per conseguire sconti fiscali) consente all’economia di crescere e di generare il maggior gettito che compenserà gli sconti medesimi.

Il rilancio del PIL e il conseguente aumento delle entrate di bilancio, che avranno luogo nel corso del periodo di differimento, compenseranno il successivo utilizzo per conseguire gli sconti fiscali.

La MF, come inequivocabilmente chiarito nei trattati UE e nei regolamenti Eurostat, non è debito in quanto non comporta impegni di rimborso in euro.

Il progetto MF non confligge neanche con il monopolio di emissione attribuito dai trattati alla BCE. La BCE rimarrà l’unico emittente dell’euro, moneta ad accettazione obbligatoria in tutte le nazioni appartenenti all’Eurozona. La MF verrà accettata e scambiata, ma su base totalmente volontaria.



Modalità di erogazione della MF

La MF può essere erogata in due forme principali:

·        A privati, sotto forma di una carta elettronica utilizzata per pagamenti a esercizi commerciali (supermercati, catene di distribuzione, gestori di servizi pubblici ecc.) che sceglieranno di aderire al circuito. Potrebbe essere adattata allo scopo la piattaforma “Social Card”, già esistente.

·        A imprese (o anche a privati che lo gradiscano) sotto forma di titoli negoziabili, che potranno essere intermediati sui mercati finanziari. Si tratta infatti di una categoria di titoli di Stato, anche se non di natura debitoria.

Tutti gli assegnatari di MF e tutti i soggetti che aderiranno al circuito deterranno un conto denominato in MF, gestibile presso un’unica piattaforma di pagamento, e movimentabile anche online.

Potrà essere opportuno attribuire ai conti e ai titoli MF un tasso d’interesse leggermente superiore a quello (attualmente peraltro prossimo a zero) riconosciuto su conti bancari e titoli di Stato in euro; tasso da regolare in modo che MF ed euro vengano sostanzialmente scambiati alla pari.

In particolare, i privati che spendono MF devono poterli considerare a tutti gli effetti come “euro-equivalenti”, il che è possibile se gli esercizi commerciali accettano indifferentemente, alla pari, euro o MF in pagamento.



Assegnazioni di MF: soggetti e causali

Il progetto MF deve prevedere assegnazioni dell’ordine di alcune decine di miliardi, per assicurare un forte rilancio dell’economia italiana e recuperare in pochi anni i pesanti effetti della crisi economica.

Per esempio il programma potrebbe prevedere:


Anno                                                                                         2018 2019-succ.

Integrazioni di reddito a lavoratori                                              8       16

Sostegni a categorie disagiate                                                     5       10

Sostegni a famiglie per incentivazione della natalità                  2       4

Erogazioni a imprese per ridurre il costo del lavoro lordo (*)    7       14

Sostegni a investimenti, pubblici e privati                                  8       16

TOTALE                                                                                     30     60

(*) Riducono il cuneo fiscale effettivo ed evitano che l’azione espansiva prodotta dalle assegnazioni di MF si disperda parzialmente in maggiori importazioni nette.


In questa ipotesi, saranno in circolazione (supponendo che tutte le assegnazioni di MF vengano utilizzate per conseguire sconti fiscali due anni dopo la loro effettuazione) un massimo di 120 miliardi di MF.

E’ una dimensione adeguata, sulla base di ipotesi prudenziali, per recuperare pienamente gli effetti della crisi. Tempistica e dimensioni delle assegnazioni saranno comunque regolabili nel tempo, fermo restando i seguenti principi:

1.     Consentire il pieno recupero dell’economia.

2.     Evitare qualsiasi incremento del debito da rimborsare in euro (che di conseguenza si ridurrà in rapporto al PIL, grazie alla ripresa di quest’ultimo).


Le assegnazioni di MF dovranno essere azioni incrementative del potere d’acquisto, della capacità di spesa, e della competitività delle aziende, non sostitutive di programmi già esistenti.

Un programma così costruito consente:

·        Di avviare una forte ripresa dell’economia italiana, riassorbendo in pochi anni l’attuale, pesantissimo output gap (130 miliardi di PIL reale in meno nel 2016 rispetto al 2007).

·        Di creare le condizioni per una ripresa degli investimenti, pubblici e privati, che incrementerà fortemente, a medio termine, il potenziale produttivo delle aziende italiane.

·        Di bloccare l’incremento del debito pubblico (cioè del debito che lo Stato deve rimborsare e rifinanziare in euro, e che è quindi fonte di potenziale instabilità) e di ridurne l’incidenza sul PIL.

·        Di migliorare la competitività delle aziende italiane.

·        Di evitare peggioramenti della posizione finanziaria italiana sull’estero.

·        Di migliorare la situazione del sistema bancario: la ripresa economica ridurrà rapidamente l’incidenza dei crediti problematici e deteriorati.

·        Di rilanciare la spesa per finalità sociali: sanità, pubblica istruzione, tutela e interventi sul territorio, ordine pubblico, protezione civile.

Si realizzano così le condizioni minime essenziali per la prosperità del paese e per la continuità della presenza italiana nella UE e nell’Eurozona.

6 commenti:

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  2. Come mai le assegnazioni del primo anno sono inferiori a quelle del secondo? Intuitivamente mi verrebbe da pensare che fosse necessario il contrario, e cioè siccome all'inizio hai un output gap più grande puoi e devi assegnarne di più.
    Poi in altre versioni della proposta avevo letto di 100 miliardi annui, in altre addirittura 150... come mai varia così tanto?
    Io in generale sono dell'idea che siccome non puoi prevedere con esattezza la quantità corretta da emettere, preferirei eccedere piuttosto che avere il "braccino corto". Questo perché se eccedi al massimo crei un po' più di inflazione, però almeno sei sicuro di aver spinto l'economia al massimo. Per capirci: meglio avere crescita reale al 4% con inflazione al 3% piuttosto che crescita reale al 3,5% e inflazione al 2%

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    1. Ma occorre anche tener conto del fatto che il recupero pieno del potenziale produttivo richiede dei tempi e degli interventi di adeguamento - es. le aziende non assumono immediatamente quando riparte la domanda, per un po' fanno fare straordinari; alcune aziende hanno discontinuato linee produttive e devono riattivarle; una parte dell'intervento espansivo finanziato dalla MF va a investimenti pubblici che vanno programmati e appaltati; ecc. Ha un senso quindi raggiungere il livello massimo di azione espansiva gradualmente, in un periodo compreso tra due e quattro anni.

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    2. Quanto alla dimensione massima necessaria, è difficile stimarla a priori in quando dipende molto dal l'intensità con cui ripartiranno credito e investimenti privati. Probabilmente la cifra corretta è dell'ordine di 100 miliardi di emissioni annue di MF. Ma il progetto ha tutta la flessibilità necessaria per poter essere tarato in corso d'opera.

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  3. Ho capito, immagino che comunque le emissioni saranno più o meno a cadenza mensile, e in base a come rispondono le aziende si potrà decidere mese per mese di incrementare la quantità erogata

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