L’altro ieri un deputato della
Lega Nord, Giancarlo Giorgetti, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“…la nostra
proposta politica è quella di rinegoziare i trattati, di ritrattare i trattati,
compresi anche quello evidentemente di Maastricht, alla luce delle situazioni
attuali. Ci rendiamo perfettamente conto anche noi che la proposta di uscire
dall’euro è una proposta – diciamo così – shock. Semplicemente ritengo che sia
lo strumento per fare capire quella che noi invece riteniamo sia una proposta
realistica…”.
Ora, l’uscita
dell’Italia dall’euro mediante break-up la ritengo anch’io di difficile
realizzazione, non perché sia tecnicamente impossibile, ma perché non vedo
formarsi un consenso maggioritario (a livello parlamentare) per percorrerla.
Però la via
giusta non è nemmeno quella di rinegoziare i trattati, per due semplici motivi:
occorrerebbe il consenso di tutti gli
stati membri dell’Eurozona, e i tempi di attuazione (anche nell’ipotesi, al
momento remota, che si riuscisse – il consenso - a ottenerlo) sono pari a
svariati anni.
Il punto non è
rivedere i trattati, ma agire introducendo nel sistema economico italiano uno
strumento che consente di ottenere quanto occorre – in particolare, rilancio di
domanda interna e recupero di competitività – senza alcuna necessità di rivederli.
Lo strumento esiste, ed è il progetto Certificati di Credito Fiscale / Moneta Fiscale. E il
modo di attuarlo, risolvendo di conseguenza la crisi, non è di intraprendere rinegoziazioni. E’ di farlo, e basta.
Non si viola il
monopolio BCE riguardo all’emissione di moneta legale. Non si incrementa
l’ammontare di passività da rimborsare in euro. Non si chiede alla BCE di
garantire livelli addizionali di debito pubblico. Non si chiedono
trasferimenti, in nessuna forma.
In altri
termini, non si chiede niente a nessuno. E di conseguenza non servono
autorizzazioni, non servono permessi, non servono negoziati.
Il progetto
risolve la crisi perché il recupero di domanda interna rimette in modo produzione,
occupazione e PIL, e il recupero di competitività (ottenuto destinando una
parte delle assegnazioni di MF / CCF alla riduzione del cuneo fiscale) evita di
peggiorare i saldi commerciali esteri.
Un governo con
le idee chiare e un buon livello di coesione interna è perfettamente in grado
di percorrere questa strada, e con grande rapidità.
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