Un po’ in ritardo
rispetto al solito, aggiorno qui il confronto tra i principali dati
macroeconomici italiani dell’ultimo anno prima della crisi Lehman – il 2007 – e
il consuntivo più recente – il 2018.
Euro
costanti 2018 - dati 2007 inflazionati sulla base del deflatore PIL – fonte:
ISTAT
|
||||
2007
|
2018
|
Variazione
|
Variazione %
|
|
PIL
|
1.836
|
1.757
|
-79
|
-4,3%
|
Consumi
|
1.435
|
1.398
|
-37
|
-2,6%
|
Investimenti
|
396
|
316
|
-80
|
-20,3%
|
Export
|
503
|
558
|
+55
|
+10,8%
|
Import
|
510
|
514
|
+4
|
+0,8%
|
Undici anni dopo
(praticamente un’era geologica) il PIL reale italiano è ancora inferiore di 79 miliardi
rispetto al massimo storico raggiunto nel 2007. Il 4,3% in meno.
Questa caduta si
accompagna a una flessione di 37 miliardi nei consumi e di 80 per quanto
riguarda gli investimenti.
A fronte di questo,
l’export è invece cresciuto di 55 miliardi, pari al +10,8%. Insieme
alla stagnazione delle importazioni (generata dalla debolissima domanda
interna) il saldo commerciale estero è di conseguenza passato da un leggero
deficit (-7 miliardi nel 2007) a un forte attivo (+51).
Per la verità +10,8%
in undici anni non è esattamente una prestazione eclatante. La media è un +0,94%
annuo di crescita reale delle esportazioni. Però considerato che in mezzo ci
sono state la crisi finanziaria mondiale del 2008, l’acme dell’eurocrisi nel
2011-2012, e tutti i problemi connessi all’impiego di una moneta sopravvalutata
per l’Italia (l’euro), il risultato dimostra, banalmente, quanto segue.
In Italia non
manca la capacità di fare impresa. Non è venuta meno l’attitudine delle aziende
italiane a concepire prodotti innovativi e qualitativi, né a commercializzarli
con successo sui mercati di tutto il mondo.
Non è venuta meno,
a una semplice condizione. Che sui mercati ci sia capacità di spesa, quindi domanda
potenziale. Senza, il prodotto più innovativo, bello e utile dell’universo non
si vende.
Il 10,8% di
crescita in undici anni, dicevo, non è chissà che. Ma se questa modesta
crescita fosse stata conseguita non solo per l’export ma per il PIL nel suo
complesso, il PIL italiano 2018 sarebbe stato pari a 2.034 miliardi. Un
“piccolo” delta di 277, quasi il 16%, rispetto al dato effettivo.
Si tratta di 4.600
euro di reddito medio procapite, 18.400 per una famiglia di quattro persone.
All’anno, per ogni anno. Semplicemente ripristinando all’interno dell’economia italiana il potere d’acquisto che è stato
scelleratamente distrutto da chi pensava che quella fosse la via corretta per
conseguire il risanamento finanziario dei conti pubblici e del paese.
Immettere domanda
in un sistema economico le cui risorse produttive – persone e aziende – sono
fortemente sottoutilizzate non è tecnicamente difficile. Perché non è indispensabile
rompere l’unione monetaria, e neanche incrementare il debito (quello vero, da
rimborsare in moneta straniera).
Il problema è
sempre quello, e sempre quella è la soluzione. Comunque finisca lo psicodramma
dell’attuale crisi di governo.