Alessandro Carità
mi ha riferito di uno scambio di opinioni con Claudio Borghi in merito alle varie opzioni di strumenti a utilizzo fiscale – CCF, Minibot e varianti sul
tema.
Borghi ha
manifestato dubbi sul differimento di due anni previsto per l’utilizzo dei CCF al
fine di conseguire sconti fiscali. Differimento, s’intende, rispetto alla data
di emissione.
La principale
preoccupazione di Borghi sembra essere che il differimento potrebbe rendere
difficile stimare il valore del CCF.
Non vedo però il
problema. Se si parte dal presupposto che i Minibot valgano quanto un euro, in
quanto si tratta di sconti fiscali a utilizzo immediato (e su questo ovviamente
Borghi, che dei Minibot è il proponente, non ha dubbi) sussiste la relazione:
Minibot stanno
all’euro
come
CCF stanno a
titoli di Stato a due anni.
Se vale il
rapporto 1:1 tra Minibot ed euro, un CCF utilizzabile come sconto fiscale tra
due anni varrà come un titolo di Stato zero coupon rimborsabile in euro, sempre
a due anni.
E in questo
momento, essendo i tassi d’interesse sui titoli di Stato pressoché pari a zero,
il titolo di Stato zero coupon a due anni è negoziabile a un valore molto
vicino al facciale.
La situazione
cambierà se i tassi d’interesse risaliranno. Comunque, anche in questo caso, l’equivalenza
(in valore) CCF – titolo di Stato potrà essere salvaguardata dotando i
CCF di un’appropriata cedola.
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