Se l’euro è una moneta straniera, se spossessarsi della facoltà di emettere moneta può produrre danni gravissimi, perché questi danni li subisce l’Italia e non – per esempio – la Germania ?
Questa è un’obiezione tipica che mi viene rivolta. La moneta è straniera per tutti, perché nessuno Stato la emette. Allora, come fai a dire che danneggia noi e non altri (o comunque, noi molto più di altri) ?
Ci sono non una ma due motivazioni fondamentali.
L’euro è uno moneta forte quanto lo erano in media le moneta che sono entrate a farne parte. Quindi meno forte del marco tedesco, più forte della lira italiana. Debole per la Germania, forte per l’Italia.
Questo crea un problema di competitività. Nell’interscambio con l’estero, usare l’euro è un vantaggio per le aziende tedesche e uno svantaggio per le aziende italiane.
Chi era scettico sul progetto euro generalmente, fin dagli anni Ottanta se non prima, aveva identificato i delta di competitività, e il venir meno di un meccanismo di aggiustamento quale i cambi flessibili, come problema prioritario.
Ma in effetti ne esiste uno peggiore.
L’eurosistema è fondato sul principio che l’istituto di emissione della moneta, la BCE, NON fornisca una garanzia incondizionata e illimitata sui debiti pubblici degli Stati.
Questo significa che il rischio di default di uno Stato è concreto e reale, non puramente ipotetico come per i paesi che si trovano nella condizione (normale) di emettere debito pubblico solo in moneta sovrana.
Il rischio di non riuscire a approvvigionarsi di euro sul mercato a condizioni sostenibili implica la possibilità di essere costretti all’insolvenza, oppure alla ridenominazione del debito pubblico: uscita dall’eurosistema, reintroduzione della propria moneta nazionale, conversione del debito pubblico in moneta nazionale.
Ma dal punto di vista dell’investitore, concretamente QUANDO questo è un rischio ?
Per l’investitore in Bund tedeschi, non lo è. Perché se la Germania uscisse dall’euro, il Nuovo Marco sarebbe una moneta più forte dell’euro. L’investitore in Bund, in caso di riconversione, non avrebbe un danno ma casomai un vantaggio.
Se il debitore emette debito nella SUA moneta, nessuno lo può forzare al default. Ma evidentemente, e a maggior ragione, nessuno lo può forzare anche se emette debito in un moneta più debole della sua !
Per l’Italia, la situazione è ESATTAMENTE OPPOSTA. Quindi il rischio di default o ridenominazione è concreto, non teorico. Da qui nasce lo spread, da qui le costanti fibrillazioni dei mercati finanziari, eccetera.
L’euro non funziona per l’Italia perché è una moneta STRANIERA FORTE, nel senso di PIU’ FORTE di quello che sarebbe la lira.
Dato l’assetto
dell’eurosistema, l’euro è un macigno al collo dell’Italia – non della
Germania. APPUNTO perché è la stessa moneta – per due paesi ben diversi.
Per rispondere a un'ulteriore obiezione che mi è stata rivolta, "ma non sarebbe stato così se l'Italia fosse stata efficiente e competitiva come la Germania": il punto è che un sistema di governance economica-monetaria deve funzionare sia per quelli molto bravi che per quelli discretamente bravi. E con le monete nazionali era quella la situazione. Con la moneta unica, il più competitivo predomina e quello che lo è magari solo un po' di meno si trova nei guai. E' un gioco a somma negativa, che non fa in realtà alla fine l'interesse di nessun paese e "in compenso" ne mette parecchi in difficoltà, anche gravi, o MOLTO gravi.
RispondiEliminaSe i crediti fiscali sono così utili,perchè sono stati bloccatI?
RispondiEliminaProprio perché funzionano, e perché dimostrano che l'Italia non ha bisogno del PNRR né di altre squisitezze cucinate a Bruxelles.
EliminaLa circolazione dei crediti fiscali è di fatto un modo per "creare moneta" senza passare dalla BCE e quindi dal debito...la BCE perderebbe in sostanza il controllo della base monetaria e tutto ciò che da questo deriva.. è lo stesso motivo per cui sono stati osteggiati i minibot. È corretto?
RispondiEliminaMarco Cattaneo: il motivo è molto più basilare. La Moneta Fiscale restituisce autonomia agli Stati nella conduzione della loro politica economica, e questo a Bruxelles e a Francoforte non lo vogliono.
EliminaSergio Pomante: Sì vabbé... ma vogliamo dirlo o no che la Tedeschia stampa euro grazie alle sue banche pubbliche?!? Ma chi se ne frega se è o non è una moneta più debole del marco... quello poteva avere senso nei primi anni, ADESSO non più!
RispondiEliminaHa ancora senso perché nessuno specula sul rischio default della Germania non perché "emette euro" ma perché POTREBBE emettere marchi, che varrebbero più dell'euro. L'Italia è nella situazione opposta.
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