martedì 26 settembre 2023

Il potenziale di emissione della Moneta Fiscale

 

La tipica obiezione che mi viene rivolta, nella mia qualità di elaboratore e promotore del progetto Moneta Fiscale, è che la MF non risolve nulla in quanto, anche se non è debito all’atto dell’emissione, comporterà minori entrate fiscali quando verrà utilizzata. Quindi che differenza c’è rispetto a emettere debito fin dall’inizio ?

La differenza invece esiste ed è assolutamente sostanziale.

Se lasciamo la MF libera di circolare, senza limiti temporali, il suo utilizzo per conseguire sconti fiscali sarà differito nel tempo, magari anche di diversi anni.

Nel momento e nella misura in cui la MF viene alla fine utilizzata, nulla vieta di emetterne per pari importo, per finanziare azioni di politica economica (spese o riduzioni di tasse) che altrimenti sarebbero stati attuate indebitandosi in euro.

In questo modo l’effetto sul debito pubblico (quello VERO, quello da rimborsare in euro) dell’esercizio della MF è completamente sterilizzato, senza dover procedere a nessuna azione fiscale restrittiva. Perdo gettito da un lato ma emetto un pari importo di MF dall’altro. Non devo tagliare nessuna spesa e non devo incrementare nessuna tassa.

Ma c’è di più. Nel periodo intercorrente tra emissione e utilizzo, il PIL nominale sarà cresciuto, per il combinato effetto della crescita economica e dell’inflazione.

Immaginiamo di aver constatato che la circolazione di, ad esempio, 200 miliardi di MF non abbia avuto effetti di diluizione del valore della MF – vale a dire, la MF circola e viene accettata in rapporto 1:1, o molto vicino, con l’euro – in quanto non ci sono dubbi che la MF sarà pienamente utilizzabile. Cosa del tutto plausibile perché le entrate totali del settore pubblico italiano sono, ogni anno, superiori a 900 miliardi. Quindi la MF che circola è solo una frazione del gettito fiscale annuo.

Dopo alcuni anni, quando la MF viene utilizzata, il PIL nominale sarà aumentato, poniamo, del 10%. A questo punto a fronte dell’utilizzo di 200 miliardi sarà possibile emetterne 220, senza che il rapporto MF / PIL (o MF / entrate del settore pubblico, supponendo una pressione fiscale invariata) aumenti.

L’impatto espansivo della MF, in altri termini, è permanente e anzi può essere incrementato nel tempo. Unica cosa essenziale è non emetterne così tanta da sollevare il dubbio che i tempi di utilizzo si allunghino, in pratica, oltre le esigenze di chi la possiede e decide di utilizzarla per beneficiare dello sconto fiscale. Rischio concreto se circola MF per migliaia di miliardi.

Ma come visto, gli spazi di azione, dati dal rapporto MF / PIL e MF / entrate pubbliche totali, sono enormi. Migliaia di miliardi no, ma alcune centinaia possono circolare senza problemi.

E tutto questo, va sottolineato, senza nemmeno tener conto dell’impatto della MF in termini di maggior crescita del PIL e del conseguente aumento del gettito fiscale, che genera ulteriori, consistenti spazi per incrementare gradualmente le emissioni.

2 commenti:

  1. secondo lei, come mai il progetto moneta fiscale non trova il giusto spazio in politica ?

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    1. Perché equivale a ripristinare l'autonomia dell'Italia nei confronti della UE, e la classe politica italiana è in parte venduta e in parte non sufficientemente coraggiosa per percorrere questa strada. Per adesso.

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