martedì 21 giugno 2016

CCF: ripartizione delle assegnazioni e delle clausole di salvaguardia



Le emissioni di CCF potranno essere suddivise in modo da far leva su vari fattori di espansione della domanda interna e di miglioramento di competitività del sistema produttivo italiano.

Su una dimensione totale a regime di 120 miliardi annui si può ipotizzare una ripartizione del tipo seguente:

IR = Integrazione di redditi da lavoro, 40 miliardi annui.
CF = Assegnazioni alle aziende a riduzione del cuneo fiscale, 40 miliardi annui.
SS = Interventi di spesa sociale, 20 miliardi annui.
IO = Investimenti e opere di pubblica utilità, 20 miliardi annui.

La parte destinata alle aziende, a titolo di riduzione del cuneo fiscale (CF), si traduce in una riduzione dei costi di lavoro dipendente pari al 9% circa, tenuto conto che tali costi equivalgono oggi all’incirca a 450 miliardi annui.

Questa riduzione corrisponde a un beneficio della stessa percentuale per il CLUP medio delle aziende italiane, e quindi a un incremento di competitività. Si ottiene il risultato di incentivare le esportazioni e anche di far recuperare quote di mercato interno ai produttori domestici.

Le assegnazioni di CCF, in ogni singolo anno, daranno luogo, ceteris paribus, a riduzioni di gettito fiscale a due anni di distanza. Ipotesi cautelative sull’espansione di PIL reale e nominale conseguenti alla maggiore circolazione di potere d’acquisto e al recupero di competitività delle aziende, consentiti dal progetto CCF, portano a stimare che la crescita di gettito prodotta dalla ripresa sarà superiore al calo dovuto all’utilizzo dei CCF.

E’ comunque possibile introdurre un sistema di clausole di salvaguardia che preveda azioni compensative da attuare solo se, e nella misura in cui, l’effetto espansivo dei CCF su PIL e gettito sarà inferiore alle attese.

A titolo di esempio, le clausole di salvaguardia potrebbero agire su:

IVA = aliquote IVA, fino a un massimo di 56 miliardi annui.
IMU = imposte sugli immobili, fino a un massimo di 32 miliardi annui.
RS = revisioni di spesa, fino a un massimo di 32 miliardi annui.

E la ripartizione temporale degli interventi potrebbe essere la seguente

TI = totale interventi espansivi mediante assegnazioni di CCF
TU = totale utilizzi CCF effettuati dagli assegnatari
CDS = massima attivazione possibile delle clausole di salvaguardia


                    2017  2018  2019  2020  2021  2022 e successivi

IR                10      20      30      40      40      40
CF               10      20      30      40      40      40
SS               5        10      15      20      20      20
IO               5        10      15      20      20      20

TI                30      60      90      120    120    120
TU                                 30      60      90      120

IVA                                 14      28      42      56
IMU                                8        16      24      32
RS                                  8        16      24      32

CDS                               30      60      90      120

L’eguaglianza TU = CDS in ogni singolo anno garantisce la totale compatibilità del progetto CCF con i vincoli di bilancio previsti da normative, trattati e regolamentazioni UE.

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