Bankitalia ha un
patrimonio netto pari (arrotondando) a 124 miliardi di euro.
Ci sono
effettivamente “Passività verso l’Eurosistema” per 357 miliardi, ai sensi dei
sopracitati saldi Target2. Il Target2 è una specie di conto corrente permanente
tra le banche centrali nazionali e la BCE. Se un paese dell’Eurozona ha flussi
di pagamento verso gli altri, a qualsiasi titolo (importazioni, investimenti
finanziari, suoi residenti che trasferiscono disponibilità bancarie all’estero)
superiori agli analoghi movimenti di segno opposto, quindi flussi negativi più
elevati dei flussi positivi, il Target2 finanzia automaticamente lo scompenso.
Si trova in posizione negativa nei saldi Target2, mentre altri si troveranno in
posizione positiva. Il saldo netto del sistema è per definizione zero.
Il patrimonio
netto di Bankitalia è però ampiamente positivo, il che significa che esistono
attività notevolmente superiori all’importo delle passività. Una prima
riflessione da fare è che cosa accadrebbe in termini di valori, tenuto conto
che se l’Italia esce dall’euro ci si può attendere che alcuni attivi e passivi
di Bankitalia si trasformerebbero in Nuove Lire (NL).
Ipotizziamo che
dopo l’uscita un euro valga 1,3 NL. Bankitalia dovrebbe saldare le passività
verso l’Eurosistema ai sensi del Target2 – 357 miliardi di euro – a fronte dei
quali esistono però posizioni attive, sempre nei confronti dell’Eurosistema,
per complessivi 44 miliardi (partecipazioni al capitale BCE, crediti verso Eurosistema
per trasferimento riserve, e altre attività vero Eurosistema).
Il saldo netto è
quindi 357 – 44 = 313 miliardi. Tra le attività che potrebbero essere
utilizzate per compensare questo saldo esistono 87 miliardi di riserve auree,
35 miliardi di attivi verso non residenti in Eurozona (o verso residenti, ma in
valuta) e 337 miliardi di titoli.
Questi ultimi sono
con ogni probabilità, almeno per la grande maggioranza, titoli di Stato
italiani acquistati da Bankitalia nell’ambito del programma QE. Ipotizziamo che
questi ultimi si convertano tutti in NL, al cambio di 1,3. Il loro valore in
euro scenderebbe a 337 / 1,3 = 259 miliardi circa. Per inciso, la recente
crescita del saldo negativo Target2 è proprio legata al fatto che, in buona
sostanza, Bankitalia ha utilizzato moneta emessa dall’Eurosistema per
acquistare questi titoli.
Bankitalia ha
quindi a disposizione, secondo queste stime, l’equivalente di 87 + 35 + 259 =
381 miliardi di euro per saldare un passivo netto verso l’Eurosistema di 313
miliardi.
Non si considera
di toccare le posizioni attive e passive verso residenti nell’Eurozona, perché
presumibilmente si tratta soprattutto dei rapporti di deposito e finanziamento
nei confronti delle banche operanti sul territorio nazionale. Questi rapporti rientrano
nella normale (e destinata a proseguire) attività di gestione monetaria di
Bankitalia nei confronti del sistema bancario. E naturalmente le banconote
continuerebbero a circolare, convertite in NL, e non sono soggette a rimborso.
Sul piano patrimoniale,
la capienza per saldare il passivo verso l’Eurosistema quindi esiste.
Andrebbero definiti tempi e modalità: Draghi ha scritto che la posizione
“andrebbe regolata integralmente”, il che non significa preliminarmente
all’uscita, e neanche contemporaneamente. I tempi e i modi sono, beninteso, un
tema di grande importanza perché i vari attivi non possono essere liquidati in
un istante.
Oltre alle vendite
di attivi, Bankitalia avrebbe a disposizione varie opzioni, tra le quali: concordare swap di attività con BCE a riduzione del saldo Target2;
acquisire finanziamenti garantiti dagli attivi; utilizzare la sua ritrovata
potestà di emissione monetaria per emettere NL da convertire in euro sul
mercato valutario – e utilizzarli per estinguere una parte del saldo verso BCE.
Tempi e modi rappresentano un fattore critico nell’ambito dell’eventuale
processo di “stacco” di Bankitalia dall’Eurosistema.
Una modalità
alternativa, con ogni probabilità di più semplice gestione, per regolare le
posizioni Bankitalia – BCE è però ipotizzabile alla luce di quanto segue.
Il saldo negativo
Target2 è, in effetti, una posizione contabile tra Bankitalia e BCE, nata
all’interno di un sistema che oggi deve essere considerato, anche sul piano
legale, unitario. Non è un finanziamento fornito dalla BCE a Bankitalia sulla
base di uno specifico contratto. Non ha limiti di durata né garanzie.
In effetti, come
dicevo qualche paragrafo fa, il Target2 nasce dal fatto che i flussi in uscita
dall’Italia verso altri paesi dell’Eurosistema sono stati complessivamente
superiori agli incassi. Ma questo è un saldo netto: costantemente si verificano
movimenti nelle due direzioni.
Un modo per
regolare la partita potrebbe anche essere quello di bloccare i movimenti in
uscita dell’Italia tramite Target2, consentendo invece i movimenti in entrata,
fino all’estinzione del saldo.
La situazione è
confrontabile con quella di due entità economiche, per esempio un grossista di
mobili e una catena di vendita. Il grossista vende i mobili alla catena. La
catena paga il grossista con una dilazione temporale, ed ha quindi un debito
commerciale verso il grossista.
La catena,
inoltre, ha concordato con il grossista di mettere a disposizione dei
dipendenti del grossista delle “carte sconto” che permettono di comprare i
mobili presso la catena a un prezzo ridotto, ad esempio, del 50%. Il grossista
ha stipulato l’accordo per offrire un benefit ai suoi dipendenti. Ogni volta che la
carta sconto viene utilizzata, il debito della catena verso il grossista si
riduce in misura pari allo sconto praticato.
A un certo punto i
rapporti commerciali tra grossista e catena si interrompono (magari perché
prima facevano parte dello stesso gruppo, e poi il grossista viene ceduto ad
altra proprietà).
Un mezzo per
regolare la partita residua di debito della catena verso il grossista è che le
carte sconto continuino a essere utilizzate, fino a estinzione del debito.
Allo stesso modo,
i flussi Bankitalia – BCE continuerebbero a transitare dal sistema Target2, ma
in una sola direzione – quella corrispondente a trasferimenti dall’estero in
Italia. E si continuerebbe fino all’estinzione del Target2.
Questo non vuol
dire che in Italia si cesserebbe di effettuare pagamenti in euro verso i paesi
che restano nell’Eurozona, per importazioni, investimenti finanziari, o altro.
Si continuerebbe, ma previo acquisto della valuta necessaria sul mercato dei
cambi (come peraltro si faceva prima dell’euro, e come si fa tuttora per i
pagamenti verso i paesi non appartenenti all’Eurozona).
Lo stato
patrimoniale di Bankitalia immediatamente dopo lo “stacco” dall’Eurosistema si
presenterebbe come segue (ultima colonna a destra), sulla base di ipotesi
plausibili riguardo a quali attivi e passivi si convertirebbero in NL, e quali
no.
BILANCIO
STATISTICO
|
Milioni
|
|
Da convertire
|
Cambio convers.
|
Situazione
|
DELLA
BANCA D'ITALIA
|
di euro
|
31/12/2016
|
in NL
|
1,30
|
post - milioni NL
|
Oro
e crediti in oro
|
|
86.558
|
SI
|
112.525
|
112.525
|
Crediti
verso FMI
|
|
10.169
|
SI
|
13.220
|
13.220
|
Altre
attività verso non residenti eurozona
|
34.047
|
SI
|
44.261
|
44.261
|
Prestiti
a istituzioni finanziarie dell'eurozona
|
204.239
|
NO
|
204.239
|
204.239
|
Attività
in valuta verso residenti eurozona
|
1.288
|
SI
|
1.674
|
1.674
|
Titoli
in euro emessi da residenti eurozona
|
336.761
|
NO
|
336.761
|
336.761
|
Crediti
verso amministrazioni pubbliche
|
18.820
|
NO
|
18.820
|
18.820
|
Partecipazioni
al capitale BCE
|
|
1.333
|
SI
|
1.733
|
|
Crediti
vs €sistema connessi a trasferimento riserve
|
7.134
|
SI
|
9.274
|
|
Altre
attività verso Eurosistema
|
|
35.253
|
SI
|
45.829
|
|
Altre
attività
|
|
|
59.422
|
NO
|
59.422
|
59.422
|
TOTALE
ATTIVITA'
|
|
|
795.024
|
|
847.759
|
790.923
|
Banconote
in circolazione
|
|
181.208
|
NO
|
181.208
|
181.208
|
C/C
e depositi da istituzioni finanziarie eurozona
|
71.984
|
NO
|
71.984
|
71.984
|
Passività
in euro verso altri residenti eurozona
|
15.649
|
SI
|
20.344
|
20.344
|
Passività
verso non residenti eurozona
|
2.568
|
SI
|
3.338
|
3.338
|
Passività
in valuta verso residenti eurozona
|
304
|
SI
|
395
|
395
|
Passività
verso l'Eurosistema
|
|
356.559
|
SI
|
463.527
|
406.691
|
Contropartite
DSP
|
|
8.387
|
SI
|
10.903
|
10.903
|
Altre
passività
|
|
|
34.430
|
NO
|
34.430
|
34.430
|
TOTALE
PASSIVITA'
|
|
671.089
|
|
786.129
|
729.293
|
PATRIMONIO
NETTO
|
|
123.935
|
|
61.630
|
61.630
|
|
|
|
|
|
|
|
Bankitalia avrebbe
un patrimonio netto pari a circa 62 miliardi di NL.
Le “passività verso
l’Eurosistema” sono il netto tra i saldi Target2 e le partite attive (come già
visto: “Partecipazioni al capitale BCE”, “Crediti verso Eurosistema per
trasferimento riserve”, e “Altre attività verso Eurosistema”) valorizzate in NL
sulla base del cambio di conversione (supposto 1,3 NL per 1 euro, come detto).
Questa posizione
andrebbe gradualmente a scemare, fino ad estinguersi, via via che il canale
Target2 viene utilizzato per pagamenti effettuati da paesi appartenenti all’Eurozona,
per acquisti di beni o servizi o per investimenti o per trasferimenti di fondi
a qualsiasi titolo, in Italia.
In conclusione, la
posizione Target2 va effettivamente regolata in caso di uscita dell’Italia dall’Eurozona,
ma secondo modalità che andranno specificamente concordate, in quanto sul piano
giuridico e legale non esiste un contratto di finanziamento che regoli l’estinzione
del rapporto. Esistono varie modalità gestibili da parte di Bankitalia senza
particolari traumi.
Mi appare evidente
che BCE non potrebbe esigere di punto in bianco il saldo della posizione, né si
verrebbe a creare un evento di default a fronte di un mancato saldo istantaneo,
appunto perché non esistono accordi legali o contrattuali che prevedano questa
eventualità – che, peraltro, sarebbe priva di fattibilità pratica.
Post Scriptum 6.2.2017: Draghi fornisce un'interpretazione autentica della risposta alla lettera di Valli e Zanni,
vedi qui: "La mia risposta era una risposta a una domanda tecnica basata su assunzioni non previste dal trattato". Mi suona sincera, e infatti coincide con quanto avevo ipotizzato (vedi inizio articolo). NON mi suonano sincere le parole successive, "l'euro è irrevocabile". Ma nessuna sorpresa, un banchiere centrale negherà sempre la rimozione di un peg, o l'uscita da un currency board, o l'uscita dall'unione monetaria. Fino a un millesimo di secondo prima del suo accadimento...