D1. Che cosa
propone il progetto CCF riguardo all’Italia ?
R1. In primo
luogo, di emettere fino a un massimo di 200 miliardi annui di titoli di Stato –
i Certificati di Credito Fiscale, o CCF – aventi natura non debitoria.
Per “natura non
debitoria” s’intende che lo Stato italiano non si impegnerà a rimborsare questi
titoli, bensì ad accettarli, a partire da due anni dopo la loro emissione, per
ridurre il pagamento di tasse, imposte, contributi previdenziali e sanitari,
multe eccetera: qualsiasi obbligazione finanziaria nei confronti della pubblica
amministrazione italiana potrà essere estinta utilizzando indifferentemente CCF
o euro.
D2. I CCF possono
essere quindi essere considerati una forma di moneta ?
R2. I CCF non sono
moneta legale nel senso in cui lo è l’euro. Nessuno è obbligato ad accettare
pagamenti in CCF, salvo lo Stato emittente, che volontariamente attribuisce al
possessore di CCF la facoltà di ridurre gli impegni di pagamento altrimenti
dovuti nei suoi confronti. L’unica di conto rimane l’euro, i depositi bancari
restano denominati in euro, i bilanci delle aziende continuano a essere redatti
in euro.
Pur non essendo
moneta legale, tuttavia, i CCF possiedono due connotati tipici della moneta.
Sono una riserva di valore, in quanto il diritto a uno sgravio fiscale futuro
è, a tutti gli effetti, un attività patrimoniale. E sono un potenziale intermediario
di scambio, in quanto i CCF possono circolare ed essere accettati come corrispettivo
di pagamento nello scambio di beni e servizi.
D3. Perché
l’utilizzo è differito di due anni ?
R3. Perché, nel
momento dell’utilizzo, i CCF a parità di condizioni riducono gli euro incassati
dallo Stato italiano. Il differimento dà all’economia italiana il tempo di
ottenere un significativo recupero di PIL, e quindi anche di entrate fiscali,
compensando così l’effetto dell’utilizzo dei CCF quando giungeranno a
maturazione.
D4. A chi verranno
assegnati i CCF, e con quali dimensioni e tempistiche ?
R4. Il progetto
attuale prevede tre destinazioni principali: le aziende private, i lavoratori e
lo Stato stesso. Su 200 miliardi totali massimi all’anno, all’incirca 80 alle
aziende private, 70 ai lavoratori e 50 allo Stato. Riguardo alla tempistica, le
assegnazioni complessive potrebbero per esempio essere pari a 90 miliardi il
primo anno del programma, aumentare a 150 il secondo e raggiungere i 200 il
terzo, per poi rimanere stabili a quel livello.
Le aziende private
riceveranno CCF commisurati ai costi di lavoro da esse sostenuti. E’ previsto un
meccanismo a scaglioni, con maggiore incidenza percentuale sui costi pagati a
lavoratori con redditi meno elevati. Per ogni 100 euro pagati in retribuzioni,
imposte e contributi, l’azienda riceverà, a regime, 20 euro in CCF. Per i
redditi più alti, la percentuale scenderà considerevolmente. Potranno essere
previsti meccanismi incentivanti per le aziende che incrementano l’occupazione.
E per garantire l’equilibrio dei saldi commerciali esteri, si può considerare
di privilegiare nell’allocazione le aziende maggiormente esposte alla
concorrenza internazionale (vedi anche il successivo punto 9).
Per i lavoratori,
il meccanismo sarà analogo, sempre a scaglioni: il lavoratore percepirà, in
aggiunta a una retribuzione netta di 100 euro, 20 euro in CCF – con percentuale
in discesa per i redditi alti.
D5. Quindi aziende
e lavoratori riceveranno gratuitamente un considerevole importo di CCF.
Che cosa ne faranno ?
R5. Chi non avrà
esigenze finanziarie immediate, potrà mantenerli come forma di risparmio
addizionale. Altrimenti potranno essere monetizzati in anticipo. Si svilupperà
un attivo mercato finanziario: i CCF sono, in effetti, una categoria di titoli
di Stato. Ci saranno a regime massimi 400 miliardi di CCF in circolazione (due
anni di emissioni, dopo i quali le nuove assegnazioni sostituiranno quelle in
scadenza).
La monetizzazione
anticipata comporterà uno sconto finanziario, in quanto 100 euro di CCF
equivalgono (per quanto riguarda gli impegni verso il settore pubblico
italiano) a una banconota da 100 euro che non posso utilizzare se non tra due
anni. Ma il valore finale è certo, addirittura più di quello di un BOT destinato
a essere rimborsato in euro. Lo Stato potrebbe, infatti, andare in default sui
suoi impegni di pagamento di euro, mentre il CCF avrà sempre e comunque un
valore (in quanto lo Stato imporrà sempre il pagamento di tasse e imposte).
Lo sconto
finanziario sarà determinato dal mercato, ma approssimativamente lo si può
stimare non molto diverso da un tasso BOT a due anni.
Il compratore
finale dei CCF scambiati sul mercato sarà un soggetto che avrà esigenze di
pagamento nei confronti dello Stato italiano, per tasse o altro, e li
utilizzerà quindi alla scadenza.
D6. Per quali
motivo è prevista l’assegnazione di altri 50 miliardi, attribuiti direttamente
allo Stato italiano medesimo ?
R6. Potranno
essere utilizzati per altre forme di sostegno della domanda, quindi di spesa:
integrazione di reddito alle categorie disagiate, investimenti pubblici, spesa
sociale, interventi di ricostruzione in aree colpite da calamità naturali
eccetera.
D7. Perché viene
proposta un’emissione annua massima di 200 miliardi ?
R7. A causa del
calo di PIL prodotto nel 2008 dalla crisi finanziaria mondiale, e ulteriormente
(soprattutto dal 2012 in poi) dall’eurocrisi, il PIL italiano è fortemente
inferiore al suo potenziale. Se dal 2007 in poi si fosse avuta una crescita
reale media dell’1% - tasso considerato già modesto in condizioni normali – il
PIL 2015 sarebbe più alto di oltre 300 miliardi. Questo è l’”output gap” da
colmare. Una crescita media del 5% all’anno per tre anni è fattibile con la
riforma proposta, e colma la maggior parte di questo deficit di PIL.
D8. Le
assegnazioni annue massime previste però sono 200, non 300 miliardi.
R8. Sì, in quanto un’immissione
di domanda nell’economia avvia una catena di eventi – il percettore di maggior
reddito a sua volta in parte lo spende, aumentando il reddito di altre aziende
e/o individui, eccetera. Quindi l’effetto è più che proporzionale. E’ il
cosiddetto “moltiplicatore fiscale”, che è tendenzialmente superiore a 1 quando
l’economia recupera da una situazione di domanda depressa. L’incentivo alla
spesa dei CCF ricevuti potrebbe anche essere incrementato assegnandoli agli
individui per il tramite di un’apposita “carta fiscale” e prevedendone la
decadenza se non vengono spesi entro una data prestabilita (ad esempio, dodici
mesi).
D9. La
composizione dell’intervento di 200 miliardi – 80 alle aziende private, 70 ai
lavoratori, 50 in spesa pubblica – è arbitraria ?
R9. La
composizione esatta sarà il frutto di decisioni politiche. E’ però fondamentale
l’ordine di grandezza destinato alle aziende, in quanto occorre riallineare il
costo del lavoro per unità di prodotto italiano a quello dei membri più
efficienti dell’eurozona, in particolare della Germania. 80 miliardi sono il
18% circa dei costi di lavoro delle aziende private italiane, e l’attribuzione
di CCF ai datori di lavoro riporta quindi la competitività italiana a livelli
tedeschi, con risultati simili (anche se tramite un meccanismo differente) a
quanto farebbe la “spaccatura” dell’euro e il conseguente riallineamento
valutario.
Viene così meno
una fonte di squilibri: senza un miglioramento della competitività italiana,
buona parte del sostegno della domanda prodotto dai CCF alimenterebbe domanda
di prodotti esteri, squilibrando la bilancia commerciale. In questo modo, al
contrario, le aziende italiane diventeranno immediatamente più competitive, esporteranno
di più, e guadagneranno mercato interno nei confronti delle importazioni.
Va notato che
questo non comporta un danno significativo per la Germania, perché, in aggiunta
a quanto sopra, l’Italia otterrà anche una forte ripresa economica, il che
aumenterà il suo import, compreso di prodotti nordeuropei. Oggi i saldi
commerciali italiani sono positivi (partite correnti attive per il 2% circa nel
2014), ma solo grazie a una domanda interna molto depressa, che limita le
importazioni. Con la ripresa dell’economia, i due effetti si compenseranno –
più import per la maggior domanda, maggior export netto per la maggior
competitività. La bilancia commerciale italiana resterà in equilibrio, ma a
livelli decisamente più alti sia di import che di export.
D10. Si diceva
prima che le erogazioni non saranno pari a 200 miliardi fin dal primo anno, ma
raggiungeranno questo livello nel corso di un triennio…
R10. E’ realistico
scaglionare l’intervento nel tempo, perché la maggior domanda dovuta ai CCF
stimolerà le aziende a produrre di più, ma rimettere in moto la capacità
produttiva oggi inutilizzata richiede tempo. I livelli effettivi e la
distribuzione temporale saranno tarati in funzione della risposta
dell’economia, in modo che l’occupazione recuperi senza che l’inflazione
risalga in modo eccessivo. Oggi siamo a zero inflazione e occorre ritornare al
2%.
Anche la quota
destinata alle aziende (gli 80 miliardi) potrà essere regolata nel tempo,
sempre con l’obiettivo di mantenere in sostanziale pareggio i saldi commerciali
esteri.
D11. Il progetto
prevede anche l’introduzione dei cosiddetti “BTP fiscali”. Di che cosa si
tratta ?
R11. Sono titoli
di stato con scadenze varie – anche pluriennali – che non pagano interessi e
capitale in euro. Danno invece diritto, via via che interessi e capitale
maturano, a ridurre per pari importo impegni finanziari verso la pubblica
amministrazione. Esattamente come i CCF, appunto.
D12. Come verranno
introdotti, e con quali finalità ?
R12. In primo
luogo, nel momento in cui cominceranno le assegnazioni dei CCF, si darà la possibilità
a tutti i possessori di titoli di stato “tradizionali” (BOT, CTZ, BTP, CCT
eccetera) di convertirli in BTP fiscali, con scadenze più lunghe e con un tasso
d’interesse più alto. Per esempio un BTP con tre anni di vita residua e cedola
del 2% potrebbe essere convertito in un BTP fiscale con sei anni di vita
residua e cedola del 4%. Questa opzione di conversione rimarrà esercitabile (da
parte del possessore del titolo) per tutta la vita residua.
Si evita in tal
modo che l’annuncio della riforma dia luogo a movimenti speculativi sui mercati
finanziari. Se il mercato dovesse reagire negativamente, si potrebbe creare una
pressione al ribasso nel valore nei titoli di stato in circolazione (quelli
tradizionali) creando problemi, per esempio, ai bilanci degli investitori
istituzionali (banche, assicurazioni eccetera) che li possiedono. Ma se un
titolo di stato è sempre convertibile in BTP fiscali – quindi in un titolo che
mantiene sempre, con certezza, un valore, perché è utilizzabile per pagare
tasse e non ha quindi rischio di default – la pressione al ribasso sopra citata
incontra una soglia.
Questa, peraltro,
non è l’unica finalità. Tanti più titoli vengono convertiti in BTP fiscali,
tanto più diminuisce l’ammontare di titoli di stato “tradizionali”, che possono
dar luogo a default. Si riduce così la possibilità di una “crisi dello spread”
come quella del 2011.
Per quanto
riguarda le nuove emissioni, anch’esse dovranno avvenire, nella maggior misura
possibile, mediante BTP fiscali e non emettendo titoli “tradizionali”. Il
debito in euro, quello che deve essere rimborsato e quindi può dar luogo a
default, deve essere ridotto il più rapidamente possibile, idealmente a zero. E’
prevedibile che sul mercato ci sia interesse per le emissioni di BTP fiscali, anche
perché verranno ridotte – idealmente azzerate – quelle di titoli
“tradizionali”, e i loro abituali compratori (specialmente gli investitori
istituzionali italiani) dovranno reimpiegare la loro liquidità. Uno strumento
d’investimento senza rischio di default è interessante per motivi analoghi a
quelli che rendono appetibile un titolo di stato in moneta sovrana.
D13. Ma i CCF e i
BTP fiscali non sono comunque debito pubblico ?
R13. No, perché lo
Stato italiano darà diritto al titolare di ridurre i pagamenti per imposte e
altre obbligazioni finanziarie nei confronti del settore pubblico, ma non dovrà
mai rimborsarli. Non esistendo un obbligo di rimborso, l’emittente non potrà,
quindi, mai essere forzato al default.
D14. Quale sarà la
reazione dei partner europei ?
R14. Il progetto
CCF è la via per rendere sostenibile il sistema monetario europeo (senza
attuare una “transfer union”, che la Germania non accetta) ed elimina il rischio
di una deflagrazione dell’Eurozona. Inoltre, non si richiede alcun contributo
finanziario ai paesi settentrionali dell’Eurozona, e non si convertono le attività
finanziarie italiane (depositi bancari, titoli di Stato) in moneta a rischio di
svalutazione.
D15. I trattati
vanno riformulati ?
R15. Nella forma
attuale, sono ineseguibili. D’altra parte sono stati concepiti su istanza dei
paesi dell’ex area marco, che temono di doversi far carico dei debiti di uno o
più paesi del sud. Il progetto CCF produce una forte ripresa economica dei
paesi che lo adottano e nello stesso tempo riduce, con l’obiettivo realistico
di azzerare, il debito che crea rischio di default.
D16. Esistono tuttavia
dubbi che il progetto CCF possa essere attaccato in quanto non conforme ai
trattati.
R16. Paradossalmente
molti tra coloro che sollevano questo tema affermano che, essendo il progetto
CCF a rischio di attacco sulla base della non conformità ai trattati… bisogna
attuare il breakup ! Come se il breakup li rispettasse…
Il punto chiave è
che il progetto rende possibile il conseguimento degli obiettivi economici che
i trattati si prefiggono, in quanto consente sviluppo economico, occupazione,
stabilità monetaria e riduce rapidamente, fino a eliminarli, i rischi di
default sui debiti pubblici e i conseguenti dissesti finanziari. Al contrario,
gli obiettivi dei trattati non sono conseguiti da una serie di altre azioni –
l’OMT, le iniziative di sostegno intraprese dalla BCE, il QE stesso – che, a
loro volta, sono attualmente oggetto di azioni legali. Si può sicuramente
affermare che il progetto CCF è, rispetto a queste iniziative, almeno
altrettanto conforme ai trattati, nonché enormemente più efficace per quanto
attiene al raggiungimento dei loro obiettivi.
E’ importante
tenere a mente che i CCF non sono debito, in quanto lo stato emittente non ha
obbligazioni di rimborso. Ma non violano neanche il monopolio di emissione
della BCE, che riguarda la cosiddetta “legal tender”, cioè la moneta che
estingue qualsiasi tipo di obbligazione denominata in euro. I CCF emessi dallo
Stato italiano non danno diritto a estinguere un’obbligazione nei confronti di
un soggetto privato, italiano o estero. Solo lo stato emittente si impegna ad
accettarla, a partire da due anni dopo l’emissione: e questa è l’origine del
loro valore.
D17. Che effetti
si verificano riguardo al Fiscal Compact ?
R17. Il Fiscal Compact
impone un percorso accelerato di riduzione del rapporto debito pubblico / PIL.
Per l’Italia (ma anche per altri paesi) si tratta di obiettivi totalmente
irrealistici. Tentare di conseguirli richiederebbe manovre fiscali pesantissime
che abbatterebbero ulteriormente il PIL, causando non la riduzione ma al
contrario l’aumento del rapporto debito / PIL.
Nelle condizioni
attuali il fiscal compact è quindi ineseguibile. Il progetto CCF, d’altra
parte, fornisce proprio la via per rispettarlo, appunto perché i CCF e i BTP
fiscali non sono debito, in quanto non creano rischio di default. In questo
modo gli obiettivi di riduzione del rapporto debito pubblico / PIL sono raggiungibili.
E gli interessi diventano collimanti: il debito pubblico italiano espresso in
euro, che la Germania teme, un giorno, di doversi sobbarcare a seguito di un
default italiano, scende rapidamente e viene sostituito da titoli non soggetti
a default. Situazione enormemente più tranquilla sia per la Germania che per l’Italia.
D18. Che cosa sono
le “clausole di salvaguardia” previste nell’ambito del progetto CCF ?
R18. Ogni paese emittente
di CCF può impegnarsi a mantenere, sempre e comunque, un saldo prestabilito tra
pagamenti e incassi in euro – il 3% originariamente previsto dal trattato di
Maastricht, o addirittura un saldo zero. Nel momento in cui evoluzioni negative
della congiuntura, o qualsiasi altra circostanza, impedissero il raggiungimento
di questi obiettivi, possono essere attuate una o più delle seguenti azioni:
Alcune componenti
di spesa pubblica in euro possono essere sostituite da (ulteriori) erogazioni
di CCF.
Possono essere
introdotte o incrementate alcune forme di prelievo fiscale, compensando però il
prelievo con erogazioni di CCF al contribuente.
Il possessore di
CCF può essere incentivato a posporne l’utilizzo, riconoscendo un incremento di
valore facciale in funzione del differimento (in pratica, un tasso d’interesse,
pagato sotto forma di ulteriori CCF).
Lo stato emittente
può collocare sul mercato BTP fiscali.
L’utilizzo di
queste opzioni avrebbe effetti assai meno prociclici rispetto ai tagli di spesa
pubblica e/o alle maggiori tasse imposte attualmente dalle regole UE in caso di
mancato raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Non si avrebbero,
infatti, drenaggi di potere d’acquisto, ma (eventualmente) solo sostituzioni di
una forma di attività patrimoniale (gli euro) con un’altra (i CCF).
D19. L’emissione
di CCF non produrrà inflazione ?
R19.
L’assegnazione di CCF produce un forte recupero della domanda e del PIL, ma gli
effetti inflazionistici sono enormemente limitati dall’altissima quota di
disoccupazione, quindi di capacità produttiva inutilizzata. Solo se l’ammontare
emesso superasse i livelli che consentono il ripristino della piena occupazione
si produrrebbe un eccesso d’inflazione. Va anche ricordato che, attribuendo CCF
alle aziende in funzione dei loro costi di lavoro, se ne riducono i costi
produttivi, con un effetto mitigante sull’inflazione. Peraltro, se un qualche
modesto incremento avesse luogo, è esattamente quanto serve per riportarla
dall’attuale zero (con rischio di cadere in deflazione) all’obiettivo BCE del
2%.
D20. Perché
preferire il progetto CCF alla “spaccatura” dell’euro ?
R20. Perché è una
riforma che può essere tranquillamente discussa e analizzata alla luce del sole
e non una “deflagrazione” da attuare di sorpresa, in tempi rapidissimi, con
rischi di panico bancario e sui mercati finanziari.
Perché non
costringe la Germania a lavorare, d’improvviso, con una moneta rivalutata (con
i conseguenti rischi di ritorsioni).
Perché non c’è
svalutazione dei crediti stranieri verso l’Italia.
Perché non ci sono
effetti redistributivi su aziende e banche, e contenziosi dovuti ai dubbi su quali
crediti e debiti si convertono in “Euro Nord” o “Nuovi Marchi”, e quali in
“Euro Sud” o “Nuove Lire”.
Perché il
cittadino italiano non si vede trasformare i suoi risparmi, il suo stipendio,
la sua pensione, d’improvviso, in un oggetto diverso, di cui è chiaro solo che
varrà di meno.
D21. Il progetto CCF
è applicabile ad altri paesi ?
R21. Certamente:
tutti i paesi dell’Eurozona che hanno oggi difficoltà, o comunque livelli di
competitività inferiori a quelli tedeschi, nonché alta disoccupazione, possono
introdurli (anzi è raccomandabile che lo facciano). Ciò nella misura, caso per
caso, opportuna per ripristinare competitività e piena occupazione, rispettando
i vincoli di inflazione stabile e moderata, e di equilibrio nei saldi
commerciali esteri.
D22. I CCF
diventeranno, a un certo punto, una vera e propria moneta circolante ?
R22. Il progetto funziona
anche a prescindere che i CCF vengano utilizzati per transazioni correnti.
Tuttavia è probabile che l’utilizzo quotidiano prenda piede e si incrementi.
Anche senza emetterli sotto forma di monete e banconote ma usandoli per pagamenti
elettronici (ad esempio via carta di credito) e come sottostante nella
definizione di contratti di lavoro, affitto, compravendita, eccetera. E’
possibile che, a un certo punto, il CCF diventi a tutti gli effetti la moneta circolante
principale.
D23. Questo
significa che il progetto CCF è, di fatto, una “via morbida” per l’uscita
dall’euro ?
R23. Non è
scontato che lo sia, ma è effettivamente una possibilità. Per esempio,
evoluzioni economiche sfavorevoli possono portare determinati paesi a emettere
CCF in misura superiore al previsto (in particolare, a causa di un utilizzo
frequente delle clausole di salvaguardia di cui al punto 18). In questa
eventualità, si verificherebbe una perdita di valore dei CCF emessi da quello
stato, che tuttavia non pregiudicherebbe il valore dell’euro. Si
inflazionerebbero, in pratica, i CCF emessi dal paese, senza conseguenze per il
valore degli strumenti monetari utilizzati dagli altri.
Questo è uno scenario,
forse il più probabile, che porterebbe a quanto detto sopra, cioè a rendere la
circolazione di CCF predominante, in singoli paesi, rispetto a quella degli
euro. A quel punto ci sarà la possibilità (che potrà anche essere disciplinata
da regole preconcordate) di trasformare i CCF in una vera e propria moneta
nazionale, realizzando appunto la fuoriuscita morbida dall’Eurosistema.
In definitiva,
quindi, se l’evoluzione macroeconomica è in linea con le attese, il paese che
emette i CCF può mantenere in essere un sistema in cui i CCF svolgono una
funzione complementare all’euro, per un periodo di tempo indefinito.
Se invece decide
di utilizzare i CCF come transizione verso l’uscita totale dall’Eurosistema – o
se diventa opportuno farlo perché la circolazione dei CCF finisce per essere
predominante - i CCF sono effettivamente
una “via morbida” all’exit, che evita le notevoli complicazioni e incertezze
connesse alla “spaccatura” dell’euro.
Faccio copia incolla di quest'articolo che ho letto poco fa...questa cosa di "dar soldi alla gente"..come unica soluzione in questo contesto...la sto sentendo sempre più spesso..ED E' LA STESSA IDENTICA COSA DELLA PROPOSTA DEI CCF...mesi fa avevo letto un report di economisti dell' "entourage " di George Soros (che non è proprio un keynesiano ...come tutti sappiamo...) che dicevano la stessa identica cosa...avevo postato il link anche in questo blog...(non mi son conservato il link e non lo ritrovo..per mettere a confronto la stessa proposta espressa da indirizzi economici praticamente opposti ).....
RispondiEliminaSecondo me non c'è altra soluzione.......(d'altronde l'Euro il potere d'acquisto ce lo ha dimezzato di colpo...come tutti sappiamo.....)
Shardan
Non vedo il copia incolla, però.
EliminaIl laburista Corbyn: diamo soldi alla gente, non alle banche
EliminaIL LABURISTA CORBYN: DIAMO SOLDI ALLA GENTE, NON ALLE BANCHE
Se non diamo soldi direttamente alla gente, non usciremo dalla crisi: per questo lo Stato deve tornare “padrone” della sua moneta. Jeremy Corbyn, attualmente in testa nei sondaggi per la leadership del partito laburista britannico, vuole «un Quantitave Easing per le persone, anziché per le banche», ovvero: un nuovo mandato alla Banca d’Inghilterra, per «migliorare la nostra economia investendo massicciamente in nuove abitazioni, nell’energia, nei trasporti e nei progetti digitali». Si tratterebbe di un processo, spiega il suo consigliere economico Richard Murphy, tramite il quale «viene riacquistato il debito che era stato deliberatamente creato da una banca d’investimenti “verde”, o da un ente locale, o da un’azienda sanitaria o da altre agenzie, con lo scopo specifico di finanziare nuovi investimenti nell’economia – visto che i grandi mercati commerciali e finanziari non sono in grado di effettuarli nella quantità necessaria». Secondo il “Telegraph”, una vittoria di Corbyn alle prossime elezioni «metterebbe la Gran Bretagna in rotta di collisione con Bruxelles».
Tra gli scettici si schiera l’economista Tony Yates, già in forza alla Bank of England, secondo cui «questa strada conduce alla rovina della politica monetaria: è esattamente quello che ha fatto lo Zimbabwe, che ha smesso di pagare i suoi debiti stampando nuova moneta». Anche il governatore della banca centrale inglese, Mark Carney, ha paura di Corbyn: dice che la sua proposta, se attuata, «porterebbe alla rimozione di qualsiasi disciplina in materia di politica fiscale». In altre parole, l’establihsment finanziario teme che il leader laburista minacci seriamente il monopolio della finanza privata, con una svolta radicalmente sovranista e popolare a beneficio della finanza pubblica. Una prospettiva, scrive Ellen Brown in un post su “Counterpunch” ripreso da “Come Don Chisciotte”, che allarma da sempre l’élite bancaria di Wall Street e della City, pronta ad agitare puntualmente lo spauracchio dell’iper-inflazione ogni volta che una banca centrale – dalla Fed alla Bce – annuncia un forte sconto sul costo del denaro. Guerre valutarie, svalutazioni competitive ai danni degli Stati vicini e inflazione galoppante? I Qe sono in corso fin dalla fine degli anni ‘90, eppure «questa presunta iperinflazione non si è mai verificata».
(CONTINUA )
(SEGUE)
EliminaLa Federal Reserve ha appena smesso di stampare nuova moneta per comprare titoli di Stato, la Banca del Giappone ha stampato soldi per anni «per cercare di risollevare la sua economia da decenni di perma-recessione» e la Bce ha tagliato il suo “tasso di deposito” a meno dello 0,2% per cercare di forzare i risparmiatori ad investire. Questo però «significa che i risparmiatori devono pagare le banche perché queste pensino ai loro soldi». La Cina, continua Ellen Brown, ha iniettato 310 miliardi di dollari per puntellare un mercato azionario che ha ceduto quasi il 43% rispetto al suo picco. Ha spinto in basso lo yuan cinese e ha speso altri 200 miliardi di dollari per impedire ulteriori cadute, allentando anche le regole per il credito bancario. Tuttavia, non c’è alcun segno della minacciata iperinflazione: «Il taglio dei tassi e la stampa di denaro hanno reso attraente l’acquisto di azioni, immobili e obbligazioni che producono un reddito regolare superiore ai tassi d’interesse, che sono prossimi allo zero». Eppure, l’economia reale non si riprende. Perché?
«Secondo la teoria economica convenzionale, conseguentemente all’aumento della massa monetaria, una maggior quantità di denaro dovrebbe essere a caccia di un minor numero di beni, il che farebbe salire i prezzi. Perché allora non è successo, nonostante vari Qe di dimensioni mondiali?». La teoria monetarista convenzionale era unanimemente accettata fino all’arrivo della Grande Depressione, quando John Maynard Keynes e altri economisti notarono che i massicci fallimenti bancari avevano portato ad una sostanziale riduzione dell’offerta di moneta. Contraddicendo la teoria classica, la carenza di denaro stava incidendo sempre di più sui prezzi. Questo fatto, ricorda Ellen Brown, sembrava fosse direttamente collegato con la massiccia ondata di disoccupazione e con il fatto che le risorse restavano inutilizzate. «I prodotti marcivano a terra, mentre la gente moriva di fame, perché non c’erano i soldi per pagare i lavoratori che li avrebbero dovuto raccogliere, o per i consumatori che li avrebbero potuto acquistare».
(CONTINUA )
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EliminaLa teoria convenzionale ha poi ceduto il passo alla teoria keynesiana, che – ricorda Asad Zaman sul “New York Times” – si basa su un’idea molto semplice, ovvero che la conduzione delle attività ordinarie di un’economia richiede una certa quantità di denaro: «Se la quantità di denaro è inferiore a quella necessaria, allora le imprese non possono funzionare – non possono fare acquisti [prodotti da rivendere, materie prime da lavorare etc.], pagare i lavoratori o affittare i negozi. E’ stata questa la causa fondamentale della Grande Depressione». La soluzione era piuttosto semplice: aumentare l’offerta di moneta. «Keynes suggerì che avremmo potuto stampare denaro e seppellirlo nelle miniere di carbone perché i lavoratori disoccupati potessero essere occupati a scavare». Se il denaro fosse stato disponibile in quantità sufficiente, le imprese avrebbero ripreso a vivere e gli operai disoccupati avrebbero trovato un lavoro.
C’è un consenso quasi universale, ormai, su questa idea. Persino il neoliberista Milton Friedman, leader dei “Chicago Boys” e avversario delle idee keynesiane, ha ammesso che la riduzione dell’offerta di moneta è stata la causa della Grande Depressione. «Invece di seppellire i soldi nelle miniere, suggerì che il denaro avrebbe dovuto essere lanciato dagli elicotteri, per risolvere il problema della disoccupazione». E questo, sottolinea Ellen Brown, è esattamente il punto in cui siamo ora: «Nonostante i ripetuti cicli di Qe, c’è ancora troppo poco denaro a caccia di troppi beni». Infatti, «i ricchi diventano sempre più ricchi, conseguentemente ai salvataggi bancari e ai tassi d’interesse molto bassi, ma non ci sono soldi nell’economia reale, che resta priva dei fondi necessari per creare la domanda, che a sua volta creerebbe posti di lavoro». Per essere efficace, aggiunge la Brown, il denaro “lanciato dall’elicottero” dovrebbe cadere direttamente nel portafoglio dei consumatori: «Iniettare un certa quantità di denaro nell’economia reale è fondamentale per poterla mettere di nuovo in movimento».
Secondo la teoria del credito sociale, persino la creazione di nuovi posti di lavoro non risolve del tutto il problema del troppo poco denaro nelle tasche dei lavoratori, perché possano essere svuotati gli scaffali dei supermercati. I venditori fissano i prezzi per coprire i loro costi, molto più alti del semplice salario dei lavoratori. Il primo, per importanza, fra i costi non salariali, è l’interesse sul denaro preso in prestito per poter pagare la manodopera e i materiali, prima ancora che ci sia un prodotto da vendere. La stragrande maggioranza della massa monetaria entra in circolazione sotto forma di prestiti bancari, come ha recentemente riconosciuto la stessa Banca d’Inghilterra. Le banche creano il capitale, ma non l’interesse necessario per rimborsare i prestiti che hanno concesso, lasciando un “eccesso di debito” che richiede a sua volta la creazione di sempre più debito, nel tentativo di colmare il divario. L’unico antidoto si chiama: sovranità monetaria per l’interesse pubblico, cioè «emissione di “soldi senza debiti”, ovvero di “soldi senza interessi”, da far scendere direttamente nel portafoglio dei consumatori». In altre parole, «un dividendo nazionale, pagato direttamente dal Tesoro».
(CONTINUA )
SEGUE)
EliminaCome Keynes insegna, l’inflazione dei prezzi si verifica solo quando l’economia raggiunge la sua piena capacità produttiva; prima di allora, l’aumento della domanda richiede un aumento dell’offerta: se un numero maggiore di lavoratori viene assunto per produrre quantità maggiori di beni e servizi, allora la domanda e l’offerta si alzeranno insieme. «Nei mercati globali di oggi, le pressioni inflazionistiche hanno uno sbocco nella capacità produttiva in eccesso della Cina e nel maggior uso di robot, computer e macchine», scrive la Brown. «Le economie globali hanno decisamente molta strada da fare prima di raggiungere la piena capacità produttiva». Secondo Paolo Barnard, autore dell’esplosivo saggio “Il più grande crimine”, che denuncia il “golpe” europeo della privatizzazione della moneta con l’introduzione dell’euro, la disoccupazione di massa è esattamente l’obiettivo numero uno dell’élite finanziaria, mentre il recupero della sovranità monetaria permetterebbe di raggiungere il risultato storico della piena occupazione, quella che il “vero potere” teme più di ogni altra cosa, perché riuscirebbe a riscattare milioni di persone dalla condizione di precarietà e bisogno.
Secondo Peter Spence, del “Telegraph”, l’ostacolo più impegnativo per la rivoluzionaria proposta di Corbyn è l’Unione Europea. In particolare, l’articolo 123 del “mostruoso” Trattato di Lisbona (quello che lo stesso Giuliano Amato ha definito “scritto in modo tale da essere deliberatamente incomprensibile”), vieta alle banche centrali di stampare moneta per finanziare la spesa pubblica, confermando la tesi di Barnard: Ue ed Eurozona rappresentano un sofisticato sistema tecnocratico di sottomissione, creato dall’élite finanziaria per confiscare democrazia partendo dalla demolizione dello Stato come soggetto garante del benessere dei cittadini, grazie ai micidiali tagli imposti al welfare e alla demonizzazione del debito pubblico, che da strumento fisiologico dell’economia statale (investimenti, a deficit, per creare servizi, infrastrutture e posti di lavoro) si trasforma in “colpa”, declassando lo Stato a soggetto privato, in balia delle banche (in questo caso la Bce).
(CONTINUA )
In realtà, di fronte al collasso dell’economia europea provocato proprio dal rigore imposto dall’Eurozona, la stessa Bce alla fine è stata costretta a ricorrere al “quantitative easing”, sia pure solo per gli istituti di credito. Perché allora – chiede Corbyn – non andare oltre, piegando ulteriormente questa norma, in modo che possa avvantaggiare direttamente l’economia reale, le famiglie, le aziende, le infrastrutture nazionali? Nell’Europa devastata dall’austerity, la proposta del leader laburista è il primo segnale di una svolta epocale: la fine del monopolio privato della finanza, imposto come dogma attraverso una “guerra” sanguinosa, durata decenni, di cui il devastante declassamento dell’Italia e l’atroce sacrificio della Grecia non sono che gli ultimi capitoli.
EliminaFINE ARTICOLO
SHARDAN
mi sa che ho fatto un macello....era troppo lungo..e non me lo accettava...lo ho spezzettato...chissà se ho messo tutto in ordine...poi lo rileggo e controllo..(non volevo mettere la fonte ove è stato pubblicato per non condizionare ...)
Molti di questi concetti sono ben conosciuti da chi segue questo blog...
Eliminabeh.....direi che in questo blog sono approfonditi ...e anche espressi in modo chiaro accessibili anche a chi è a digiuno di economia (non c'è nulla di nuovo nell'articolo ...rispetto a cio che si dice qua....)..nel foglio word non mi sembrava cosi lungo come art....(avrei dovuto mettere il link ) . Volevo evidenziare che da più parti (anche in realtà economiche differenti dalla nostra come l'Inghilterra che non sta andando malino o gli Stati Uniti ove la situazione è meno rosea di come la descrivono ...----è una mia opinione---... a maggior ragione in Italia...asfissiata artificialmente da una voluta rarefazione monetaria ...ogni tanto leggo ..."sostanzialmente " cio che dice Lei...: che la moneta (o il potere di acquisto attraverso CCF ) deve arrivare direttamente alla domanda e alla offerta..la proposta dei CCF ...che è ben articolata , con un libro, argomentato in ogni suo aspetto etc etc...funge perfettamente a sto scopo..e io sinceramente non vedo altre soluzioni (mi perdoni il caro "anonimo"..sarà "socialismo" "comunismo" , monarchie varie etc etc...ma altre soluzioni non traumatiche non ne vedo : è un fatto a mio parere tecnico non ideologico.
EliminaSaluti
Shardan
Tecnico, non ideologico: certamente. Un problema di batteria scarica... Vedi post 2.2.2013.
Eliminanon è una proposta dei laburisti inglesi bensì dei conservatori americani che proposero già anni fa di fare un qe per il debito delle classi deboli non assistendo le persone ma consentendo loro di continuare a lavorare o studiare perché in caso contrario diventerebbero un peso per lo stato e quindi per le tasse che appena si alzano è impossibile abbassarle. come sapete bene in italia
RispondiEliminama sei " anonimo" che scrive spesso qua o un altro ?
Elimina......puo darsi che sia stata una proposta fatta in USA precedentementa e ripresa dagli inglesi ...perché comunque questa proposta formulata in svariati modi...la ho letta spesse volte...nel passato...anche in blog americani....il concetto espresso è che il tenere milioni di persone nella disperazione produce danni enormi al sistema sociale....purtroppo ha preso piede nei sistemi occidentali...già da 30 anni un "mudus pensandi" neoliberista....e i risultati si stanno vedendo (anche negli Stati Uniti....ove ripeto...la situazione è meno rosea di come ce la fanno apparire ....la "vera " sostanziale disoccupazione è molto ma molto più alta dei dati ufficiali ---- se non erro al 6% --- perché non considerano...gli "scoraggiati " che non cercano più lavoro....e i disgraziati che fanno dei lavori sottopagati....non vorrei ricordar male...ma è proprio Stiglitz che diceva qualche mese fa...che la vera disoccupazione in USA è più del 10 %....in Germania idem...disoccupazione al 5% e rotti....di fatto anche la se calcoli gli scoraggiati (zombie viventi che non risultano da nessuna parte ) e i milioni di sottoccupati con la riforma Hartz...gente retribuita con lavori dai 400 ai 700 euro...senza contributi di nessun tipo ma che risultano pienamente "occupati "...la disoccupazione è molto ma molto più alta ). il costo per un sistema sociale del tenere milioni di persone in queste condizioni è alla fine molto ma molto più alto del "presunto" costo del mettere in atto soluzione "keynesiane "...(delinquenza, pessimismo sociale, disturbi psicologici di massa, giovani che non si formano perché non ne hanno la possibilità con un danno "futuro" per la società enorme, pessimismo sociale che si riflette negativamente su tutto il sistema perché masse di persone con il pessimismo addosso..operano male dal punto di vista economico , nichilismo e autoiripiegamento su se stessi di vasti strati della società (zombie sociali inutili a se stessi e agli altri ) etc etc...
Tenere milioni di giovani...senza aver la possibilità di letteralmente "far nulla " giovani tra i 18 e i 35 anni...più over 40..che perdono il lavoro..e non ne trovano più...(morti che camminano ..) è un crimine...che il sistema sociale pagherà caro in futuro come "danno sociale " e come "costo" ...ecco perché considero una certa "visione" genericamente chiamata "neoliberista " non una visione economica sbagliata...ma un crimine ideologico/economico vero e proprio.
Le politiche keynesiane...per salvare il sistema bancario..l cari nostri neoliberisti le hanno messe in atto ...trilioni e trilioni di dollari iniettati...(ma non predicano che lo Stato non deve assolutamente intervenire ..?...le banche sono aziende come tutte le altre...tra parentesi hanno fatto bene...altrimenti sarebbe crollato il sistema bancario..)
lo facciano anche per l' "economia reale "...hanno da guadagnarci tutti.
In Keynes blog...ho letto tempo fa delle obiezioni alla proposta dei CCF..(riferendosi alla California come esempio..se non ricordo male )- Tutte balle...se in Italia in questo momento per esempio introducessero i CCF..secondo le modalità formulate da Cattaneo-Zibordi...sia per la domanda che per l'offerta...secondo me funzionerebbero perfettamente ...(mi diano dei CCF...gli userei immediatamente... e io sono occupato...gli diano alle imprese in affanno e ai disoccupati...gli userebbero tutti...altroché )
o si cambia...o qui finiamo male (il Sud è già Africa )
saluti
Shardan
per shardan
Eliminadove vedi il liberismo non si capisce, forse in finanza ma non di certo nell'economia reale. e anche quello finanziario sta cambiando perché è più conveniente per tutti. riguardo l'assistenza, oltre un limite non funziona più come politica perché sale sempre all'infinito. sono proprio gli assistiti a impedire l'ingresso di altri assistiti che farebbero saltare i conti della loro assistenza.
Gli Stati Uniti hanno un impronta liberista...e da Reagan in poi..però i ricchi e i super ricchi stanno diventando sempre più ricchi ..la classe media (il motore di un economia capitalista ) si sta sempre di più contraendo..e i poveri stanno diventando sempre più poveri...e le tensioni sociali tra le diverse etnie è alle stelle ...si sta incrementando la conflittualità tra bianchi, neri e ispanici...ci son 50 milioni di americani..in stato di povertà (stanno aumentando esponenzialmente le richieste di assistenza dal programma Food Stamps )...e le strutture..sono decisamente fatiscenti non all'altezza di una super potenza come quella statunitense...(tanto per fare un esempio...i due aereoporti di New York ..sia il Kennedy che La Guardia...non son degni per una citta importante come New York..sembrano aereoporti da metropoli del terzo mondo...e fanno letteralmente pena rispetto a certi aereoporti di Hub importanti del medio oriente o estremo oriente..)...l'altro giorno ho visionato un comizio di Donald Trump...che ha descritto molto ma molto bene la reale situazione degli Stati Uniti.
EliminaIn Europa non c'è "ancora" il neoliberismo...ma tutte le politiche economiche sono indirizzate in tal senso...(stanno destrutturando tutto..e lo dicono anche ...vedasi recenti dichiarazioni del Monti…al salone del tessile: HO CONTRIBUITO ALLA CRISI. ERA L’UNICO MODO PER DARE UN FUTURO ALL’ITALIA (a sentir lui ….)...ma anche in passato aveva fatto dichiarazioni del genere...dicendo che le crisi (indotte dico io ..)son benvenute perché avrebbero dato l'opportunità di destrutturare il sistema (invece di aggiustarne gli aspetti critici ...e migliorarlo ..dico io )..venti anni fa...i promotori dell'Euro..lo dicevano chiaramente : con la moneta unica verranno delle crisi...insomma tutto è indirizzato per portare il "popolino" alla famosa frase di qualche anno fa del fu Padoa Schioppa "la durezza del vivere "....(quella che piaceva ad Hayek ).....
La rarefazione monetaria è voluta.
C'è una tendenza cronica quasi patologica del sistema alla deflazione..e ancora sti neoliberisti blaterano in modo assurdo e ridicolo di ipotetici pericoli d'inflazione..se si inietta moneta....(pericolo di inflazione nella situazione attuale..totalmente inesistente..posto che la deflazione è molto più distruttiva per certi versi...e una moderata inflazione per altri è pure salutare...)
Shardan
Se avessero fatto un Euro/Bancor...con le sue modalità tecniche...imponendone l'adesione immediata a tutti i Paesi dell'UE...invece che un Euro/Nazista...(una moneta assurda e micidiale...con una BCE altrettanto assurda...e con dei parametri privi di senso e logica economica (in particolare il 3 % )....l'Europa e l'Italia sarebbe in tutt'altre condizioni.
Elimina(è una mia opinione )
Shardan
x shardan
Eliminail fenomeno dell'ineguaglianza non dipende dal liberismo o dallo statalismo ma da altri fattori
parlare di rarefazione monetaria con l'allagamento di moneta di questi anni a costo a zero dimostra che la tua tesi è contraddittoria
non bisognava imporre l'adesione bensì la convenienza ad entrarci. ma la francia era impaurita dalla riunificazione tedesca. l'italia si aggregò perché le svalutazioni competitive della lira avevano effetto solo in assenza di globalizzazione. oggi la svalutazione monetaria la fanno pure gli altri.
Le svalutazioni le hanno sempre fatte tutti quelli che potevano quando e' risultato loro opportuno, prima e dopo la globalizzazione (che con l'efficacia delle svalutazioni non c'entra nulla). Tra l'altro è sbagliato chiamarle svalutazioni competitive: sono riallineamenti delle monete ai loro valori fondamentali.
EliminaQuando all'allagamento di moneta a costo zero: è moneta che resta nel circuito finanziario e non stimola domanda di beni e servizi. Il potere d'acquisto rivolto all'economia reale rimane, appunto, rarefatto.
EliminaSu quest'ultimo punto vedi il post del 24.5.2013.
Eliminanon bisognava imporre l'adesione bensì la convenienza ad entrarci.
EliminaCitazione Anonimo
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Convenienza ad entrarci ?...Se aderisci all'UE (con il proposito di formare gli Stati Uniti d'Europa )...a mio parere..non puoi non aderire alla moneta unica (in sintesi: aderisco all'UE..perchè evidentemente mi conviene...ma non alla moneta unica perché non mi conviene...e no...da subito...sarebbe dovuto essere un altro il ragionamento:...aderisco all'UE e da subito tutti con la stessa moneta...ed essendo delle economie diverse...il cambio fisso..avrebbe creato dei problemi (come è stato )..ed essendo una notevole parte degli scambi commerciali..all'interno dell'Europa....un Euro/Bancor...con le sue caretteristiche tecniche...avrebbe eliminato i problemi che ben conosciamo...e intanto avremo avuto da subito una moneta in comune...un forte segno di identificazione di tutta l'Europa..
Invece abbiamo 18 Paesi con una moneta (ammesso..e non concesso che si possa definire tale...non ha le caratteristiche di una moneta ...è un "qualcos'altro " che non ha simili in tutta la storia monetaria dal dopo baratto in poi...è solo un marchingegno assurdo ...distruttivo e micidiale ) e altri 10 con propria moneta..è una politica differente...(bel modo di costruire gli Stati Uniti d'Europa )...
Sin dall'inizio..chi era interessato ad entrare nell'UE doveva accettarne la moneta unica...
La Germania..era riluttante a rinunciare al Marco...e Kholl con Mitterrand si strizzarono l'occhio: la Germania veniva aiutata nell'unificazione..accettando l'Euro..però doveva venir distrutta l'economia italiana..concorrente temibilissimo per entrambi (in particolare per la Germania ----->>> lo chiesero gli industriali tedeschi al potere politico...sin dall'inizio degli anni ottanta....detto/fatto...i tedeschi son seri...mica come quel pollo lesso di Prodi...abbiamo abboccato che è una meraviglia..)....poi la Francia è rimasta mezzo fregata dalla Germania..e il meccanismo escogitato (principalmente attraverso l'Euro..che è un Marco...) ha mezzo stritolato anche la Francia.
Shardan
la moneta unica (Euro/Marco ) con una BC (agli ordini della Bundesbank )...cosi architettate...(non hanno una logica economica corretta...sono funzionali ad un "altra logica " ..che i tedeschi conoscono bene...Krukki si..ma scemi no... ) ...son state fatte di proposito....
x cattaneo
Eliminail fatto che oggi l'italia se anche svalutasse non riuscirebbe a battere i paesi emergenti su produzioni e prezzi è la dimostrazione che la vostra tesi è debole. la globalizzazione del tempo a cui vi riferite voi era occidentale e non mondiale come oggi. la prova lampante è che anche la germania ha dovuto delocalizzare molte produzioni pur avendo beneficiato sia della svalutazione del marco-euro e sia della forza lavoro ex comunista della ddr. e oggi importa forza lavoro per il futuro pur avendo svalutato il marco-euro.
è il contrario.
i consumi sono stati stimolati troppo a debito ed è proprio l'eccessivo sbilancio ha spinto gli altri a diminuire l'esposizione verso l'italia. non sono stati fatti investimenti ma solo consumi
x shardan
Eliminail vantaggio nell'entrare nell'unificazione europea avrebbe dovuto consistere non nell'accettazione della moneta che è sottointeso ma nell'accettazione di portare la sua sovranità all'interno dell'unione.
Anonimo 21 settembre 2015 11:13
EliminaCome fa a dire che con il 20% di costo del lavoro in meno non batteremmo i paesi emergenti ? la competitività di costo conta sempre e comunque e la globalizzazione non cambia nulla di tutto questo. Del resto già oggi viaggiamo a 500 miliardi di euro annui di export e abbiamo il terzo surplus commerciale manifatturiero al mondo, dopo Germania e Cina: con una moneta sopravvalutata.
per cattaneo
Eliminaperché l'italia è fornitore di paesi più competitivi e quindi non ha potere di mercato ma deve seguirne le geo-politiche. solo alcune grandi aziende italiane sono diventate mondiali potendo quindi fare mercato e quindi gestire i prezzi e i flussi dei capitali.
A parte che non vendiamo solo "a paesi più competitivi", il problema di competitività e' esattamente quello che si risolve riappropriandosi della leva monetaria...
Eliminal'Italia è fondamendalmente formata da piccole medie imprese...(non esiste un Paese al mondo con queste caratteristiche..era ed ancora è un "unicum" nello scenario globale ). Andavano alla grande...talmente che venivano a "studiare il fenomeno" da tutto il mondo...quelle piccole (alcune piccolissime ) soprattutto nel Nord Est...per poter competere a livello globale si erano riunite in "distretti"..come se fosse un unica azienda..esportando a più non posso in tutto il mondo. Molta della componentistica delle auto tedesche è fatta da pezzi meccanici prodotti in Italia ..anche da piccolissime aziende. Il sistema Euro..ne ha decimato un bel po...un sistema che non ha scalfito più di tanto le cosi dette realtà parassitarie , monarchie come tu sovente affermi...ma le realtà produttive ..invidiate in tutto il mondo...e che funzionavano egregiamente proprio nel "sistema globale "..piccolissime aziende a livello di garage e a conduzione familiare...vendevano in tutto il mondo..(con la sovranità monetaria cioè con la "liretta"...poi è subentrato il "favoloso Euro "...se si fosse introdotto un Euro/Bancor..il Lombardo/Veneto ma non solo...sarebbe ancora uno dei bacini più produttivi al mondo (perché cosi veniva considerato ...).... Da Mastrich in poi è stato "forzosamente " introdotto un "modello produttivo " estraneo alle nostre caratteristiche "particolari" per non dire uniche (in senso positivo...anzi delle eccellenze vere e proprie )...ed è stata danneggiata seriamente proprio la realtà produttiva d'eccellenza e non parassitaria (quella c'è ancora )...quella ottima realtà produttiva quando avevamo la nostra moneta...era talmente "funzionante " (nel sistema globale )..e con dei fondamentali sani..che dopo l'Euro ha resistito a botte tremende...e fondamentalmente nonostante un 25 % di economia persa...cambiando sistema (e in questo blog è egregiamente spiegato..come )..può riprendersi in pochi anni. Poi c'erano grosse realtà produttive ..i cosiddetti..."gioielli " nati a conduzione Statale o semi Statale...che erano ma ancora sono degli ottimi pleyer a livello internazionale (talmente ottimi...che ce li vogliono portar via ): Eni, Enel , Finmeccanica etc etc....Negli anni novanta parte di queste "eccellenti" realtà produttive...a conduzione Statale son state distrutte da quella famosa "finta " privatizzazione (per ordine di un certo potere anglosassone con la benedizione della UE...e non con lo scopo di privatizzare in senso liberista ma di papparsele ....bisognerebbe fare un commissione di inchiesta per accertarne le responsabilità: in primis Prodi ) LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE REALTA' PRODUTTIVE A CONDUZIONE STATALE ERANO "OTTIME " REALTA' riconosciute a livello internazionale....
Eliminama dopo caduto il Muro di Berlino..ed imploso il comunismo...a certe potenze straniere...non interessava più una Italia forte in grado di svolgere un certo ruolo nel contesto geopolitico...e si è deciso di devastarla..
con l'UE prima e con l'Euro dopo...è stata devastata fondamentalmente (e volutamente..con un disegno ben preciso )...la realtà "sana" del Paese..non quella inefficiente....e continueranno....
ripeto: realtà talmente sana...che è ancora in piedi dopo i tremendi stress che ha subito.....con una moneta nostra o con un Euro/bancor...l'Italia sarebbe ancora la 5 potenza economica...in grado di competere ovunque..(nonostante le ben conosciute croniche criticità italiane : burocrazia, individualismo, corruzione, mafia etc etc ) adesso..con lo scenario globale cosi come è.
LE GROSSE REALTA' PRODUTTIVE ITALIANE STATALI O SEMI STATALI erano TUTTE in ottima salute. Devastato tutto.......
Shardan
x shardan
Eliminail modello europeo sbagliato contro cui tu ti scagli non è affatto liberista come pensi ma è un socialismo "risparmioso" di stampo tedesco che viene imposto ai socialismi "spreconi" del sud che vanno in crisi mandando in crisi quelli del nord. così come tu sostieni che i tedeschi ti hanno imposto delle ristrettezze con l'austerità è vero anche il contrario ovvero il sud ha capito che o accetta certe ristrettezze o cade tutto. ma nessuna ristrettezza può essere accettata se non appunto con uno sviluppo. e questo è il punto cruciale perché ogni paese ha interessi inconciliabili con gli altri pur avendo la stessa moneta. l'accusa da fare ai tedeschi non è tanto l'austerity bensì il fatto di non consumare al loro interno (prodotti europei ad esempio italiani) e di non investire in europa il surplus bensì fuori da essa. queste due cose unirebbero gli interessi mettendoli in comune. è questa mancanza di investimenti che ti fa odiare l'euro e non l'euro in sé. quando c'era la lira non era la svalutazione della lira come dice cattaneo che sviluppava l'economia italiana bensì il fatto che tali capitali rimanevano appunto in italia creando a sua volta la crescita. oggi tali capitali in lire o euro andrebbero fuori perché non ci sono condizioni per investire in italia.
Se rendi più competitivo produrre in Italia - e con la leva monetaria puoi - i capitali rimangono, anzi rientrano anche quelli usciti...
Eliminal'euro è stato svalutato eppure non si vede nessun investimento aggiuntivo. quindi la tesi è sfatata. se bastasse svalutare per avere investimenti allora alcuni paesi dove svalutano tutti i giorni dovrebbero vedere investimenti e invece i capitali scappano per il rischio monetario..
EliminaPer leva monetaria non s'intende (o non si intende esclusivamente) la svalutazione, ma la possibilità di far circolare più potere d'acquisto e più domanda, producendo un'espansione di domanda e di occupazione. La svalutazione (o il miglioramento della competitività mediante riduzione del cuneo fiscale - previsto dal progetto CCF - e della fiscalità generale) è un elemento accessorio, che evita la formazione di squilibri commerciali esterni in presenza del rilancio della domanda interna. Rilancio che la svalutazione dell'euro da sola NON HA PRODOTTO e non poteva produrre: ed è il motivo per cui gli investimenti non ripartono e i capitali non rientrano.
Eliminanon l'ha prodotto nella domanda interna ma nell'export sì prima ancora del petrolio e del QE della bce. il motivo quindi non è l'euro che ormai è a livello del dollaro ma le condizioni interne dell'italia che per tenere in piedi lo stato, le banche e l'assistenza sta distruggendo il settore privato.
Eliminail motivo quindi non è l'euro che ormai è a livello del dollaro ma le condizioni interne dell'italia che per tenere in piedi lo stato, le banche e l'assistenza sta distruggendo il settore privato
EliminaCit. Anonimo
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L'euro non è mai esistito...i 18 paesi dell'Eurozona hanno adottato il Marco....La BC non esiste (che ha delle regole piuttosto strane e anomale per essere considerata una vera BC )...è una filiale della Bundesbank .
L'Italia è costretta ad attuare certe politiche distruttive...non avendo un autonoma BC e non avendo una sua moneta e non potendo emettere...ma avendo una moneta tedesca: il marco.
L'Italia aveva le medesime criticità interne..anche prima del Marco ma l'economia andava in un altro modo....attualmente i Paesi UE che non sono nel Marcozona...non hanno assolutamente i problemi che ben conosciamo.
Shardan
la tua è una posizione "ideologica" (difendere il marco a tutti i costi )...sapendo benissimo che non è cosi.
Infatti...da quando è stato adottato il Marco...nei paesi del Marcozona..il trend è che i Paesi aderenti vengono flagellati proporzionalmente alla misura di quanto le caratteristiche strutturali di tali paesi si differenziano da quelle tedesche dalla Francia a ritroso sino alla Grecia.
EliminaShardan
dire che l'Euro non è un problema...e come dire che in economia si può usare qualsiasi moneta (in questo caso il Marco )...per qualsiasi Paese a prescindere dalle differenti caratteristiche strutturali della loro economia ..e che questo non comporta nessun problema (la letteratura scentifico/economica dice esattamente il contrario )
Shardan
E' IL SISTEMA UE/MARCO/BCE CHE COSTRINGE L'ITALIA A DISTRUGGERE IL SETTORE PRIVATO.
EliminaShardan
e tutta l'architettura Marco/Bce è stata fatta in certo modo...proprio perché distrugga l'economia di certi paesi piuttosto che altri...(detto e premesso che piano piano sta distruggendo tutto )...
EliminaShardan
Se negli Stati Uniti cosi come sono...prendono 18 Stati scegliendone il più ricco..e tutta un altra serie di Stati un po meno ricchi....mediamente ricchi e poveri...ci impiantassero una moneta comune calibrata secondo l'economia dello Stato più ricco...e creando una BC con le stesse caratteristiche della BCE (piuttosto anomale )...----->>>> SUCCEDEREBBE ESATTAMENTE LA STESSA COSA DELLA NOSTRA MARCOZONA...(uguale e identica )
Eliminase prendi 18 persone...di diverse caratteristiche fisiche statura , peso etc etc e di diversa forza...e le vesti con un medesimo abito della stessa taglia..adatto perfettamente alla persona più prestante , più robusta , più alta, più forte...e dai loro un medesimo zaino con un peso adatto alle forze sempre della medesima persona prima descritta. idem per il tipo e numero di scarpa...e poi le fai competere in una corsa...vincerà il tizio forte ..al traguardo ci arriveranno come secondi , terzi , quarti etc etc..le persone che proporzionalmente assomiglieranno al tizio forte...
dire che certe situazioni non dipendono dall'Euro.(Marco ) e come rispondere ai perdenti della gara di velocità...di non lamentarsi per l'abbigliamento e zaino adottato (o meglio imposto )...che son tutte storie...che si organizzino..che si allenino di più...di non essere pigri..di assumere un altra predisposizione nella sfida...di essere "competitivi"..(insomma la "solfa" che sentiamo da anni )...penso che tutti siete d'accordo che sarebbe ASSURDO.
Bene: ---->>> è tanto assurdo quanto è assurdo dire che l'Euro (pardon ..il marco )...non è il vero problema...come fai tu (per posizione ideologica...perché sai benissimo che non è cosi...)
Shardan
così come tu sostieni che i tedeschi ti hanno imposto delle ristrettezze con l'austerità è vero anche il contrario ovvero il sud ha capito che o accetta certe ristrettezze o cade tutto
RispondiEliminaCitazione Anonimo
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veramenta la fascia sud...ha capito che di quelle ristrettezze ne avrebbe fatto a meno (inutile e distruttiva atroce e criminale tortura )..se non avesse adottato il Marco...e chi ancora difende l'euro (es il PD )...lasciamo stare il popolino adepto..ma al top...mente sapendo di mentire (tutti sanno benissimo che l'Euro/Marco è la causa principale di questo disastro..ma non te lo possono mica andare a dire...son stati fondamentalmente loro ad introdurlo )..
certo che avendoci imposto il Marco siamo costretti all'austerity (come tutta la Marcozona...infatti ripeto i paesi dell'Ue che non -- fortuna loro-- hanno adottato il Marco non stanno subendo sta atroce tortura..)....
un piccolo particolare:
tu dici che senza l'austerity cade giu tutto (ovvio con una moneta straniera )
ma guarda che CON L'AUSTERITY ..cade giu tutto lo stesso (perché questa austerity porta alla distruzione della struttura economica )
Shardan
Vero quello che dici..che la Germania (la referente della moneta che è stata usata dai 18 stati ..cioè il Marco ) non investe il suo enorme surplus nella stessa Germania...infatti le strutture sono fatiscenti ..in particolare nella ex Germania est...ma lo fa per lo stesso motivo per cui ci ha imposto (con la complicità della Francia..) il suo Marco...se investe in Germania risale anche l'economia dei paesi partners (e ho l'impressione che non lo voglia ...altrimenti non si spiega perché non investe )..ed è tutta tesa alla politica mercantilista...(la grandi industrie e multinazionali tedesche )...infatti le piccole e media imprese tedesche languono ..non si investe più per la loro innovazione. In più il surplus accumulato è illecito...visto che è proibito dai regolamenti communitari superare il surplus del 6 %. Ma loro hanno imposto la loro moneta, dirigono la BCE (Bundesbank)...avendo 80 milioni di abitanti..sono prevalenti nelle decisioni dell UE...insomma fanno quello che vogliono....per loro rispettare le regole è un optional .
CHE SI ASPETTA AD ANDARCENE..???.....
Shardan
o comunque divincolarci: un primo modo anzi un ottimo modo è quello di adottare i CCF e scusate il termine ...di "fottercene" dei tedeschi....
sto pensando una cosa : la Deutche Bank...della "virtuosa " Germania...ha in pancia DERIVATI per 20 volte il Pil della Germania stessa.....ma se esplode sta roba che succede ? cade giu il mondo ?...è tecnicamente possibile ripulirla da sti derivati ...oppure restano la ...con una potenzialità di esplodere ??? ....
RispondiEliminala verità ? L'ECONOMIA DELLA GERMANIA è TUTTA D-O-P-A-T-A....
pare che anche noi italiani per entrare nel "favoloso" Marco (chiamiamo l'euro con il suo vero nome ) ...oltre ad averci fatto pagare una tassa una tantum...pare che abbiamo truccato i conti del debito pubblico..con dei derivati..e quindi pare che il nostro debito pubblico sia molto ma molto più alto.
Oibò...ma chi ce lo ha fatto fare entrare in sta disgrazia di sistema UE/Marco...a conti fatti..sino ad ora..ci abbiamo solo rimesso e rimesso e ancora rimesso.....(vorrei conoscere uno di dico un solo "vantaggio" che sia consistente...dell'essere entrati in sta disgrazia di sistema UE/Marco )....e quindi dinanzi all'evidenza non capisco chi per un motivo o l'altro continui a difendere sta robaccia.
mah....chissà come andrà a finire ...
Shardan
x shardan
RispondiEliminaconfondi moneta con la gestione monetaria attuale. in questo forum non si è mai visto nessuno sostenerla. sono i paesi del sud che non vogliono uscire perché sanno che se si esce si fa un favore colossale alla germania e loro collassano pagandone il costo.
Queste ultime due affermazioni sono, mi lasci dire, decisamente sorprendenti. Al di là delle complicazioni tecniche (che non sottovaluto, altrimenti non proporrei i CCF e non li riterrei una strada più efficiente) il rischio collasso i paesi del sud l'hanno, evidentemente, restando nell'eurosistema odierno - e uscendo il favore lo fanno a se stessi, non certo alla Gernania.
Eliminasorprendono chi come voi con le formule di keynes conoscete in anticipo il futuro. il rischio collasso può essere evitato tagliando il debito della grecia e facendo riforme e riaprendo il credito alle imprese. cioè le cose che si fanno appunto dopo una guerra.
Eliminaconfondi moneta con la gestione monetaria attuale
RispondiEliminaCitazione Anonimo
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In sintesi stai dicendo che adottare un Marco Tedesco (insisto : chiamiamo l'Euro quello che è )...in 18 Paesi diversi...con strutture diverse (alcuni "notevolmente " diverse....) un unico marco usato negli scambi tra paesi creditori e debitori...tra paesi forti e deboli...tra paesi di differente struttura economica ma in forte competizione (es Germania e Italia 1ma e 2da potenza manifatturiera europea...con un marco che automaticamente è permanentemente sottovalutato del 25 / 30 % in Germania e sopravalutato stessa cifra in italia....già questo (a parte tutto il resto...ma l'elenco dei casini che provoca una moneta unica in contesti differenti è lungo )....già questo ti manda giu l'economia (quella sana )..vedasi le aziende del nord est (ma non solo ) formidabile zona produttiva sino all'introduzione del Marco...anche in italia i prodotti tedeschi vendono...per forza ..produrle costa il 30 % in meno...!!!! nella mia città...Cagliari...vedo auto tedesche ovunque..il parcheggio di casa mia...quasi tutte auto tedesche...(pieno di Suv )...il latte ad esempio...tutto si puo dire tranne che i sardi non lo sappiano produrre ..un mestiere che fanno ininterrottamente sin dalla preistoria cioè da millenni...ebbene il latte tedesco (proprio il tedesco ) costa di meno...noi stravendiamo formaggio negli Stati Uniti...credo che i produttori acquistino parte del latte dall'estero...ma andate a guardare i supermercati...si vedono sempre di più prodotti "strani" che non vengono dall'Italia..bravissima in quel settore...nel settore ospedaliero...molto di cio che serve...da qualche anno a questa parte (flebo, siringhe etc etc ) è mady in germany (perché COSTA di meno )...
ovviamente acquistiamo prodotti tedeschi (costano di meno e son pure buoni...)..poi nel lungo periodo ci giriamo e mezza italia ha chiuso baracca..., licenziato, svenduto a quattro soldi aziende sane (ai tedeschi )....ed inizia quel processo virtuoso al negativo...l'economia si avvita in se stessa...sino allo sfascio totale (adesso siamo al 25 % di distruzione ...la Germania con il "suo" Marco imposto nel Marcozona..ha incrementato la sua economia esattamente del 25 %...sarà un caso.? no non è un caso....)...si fa l'austerity è aumenta il debito pubblico...si chiude , licenzia , flessibilizza e svaluta il lavoro (non potendo svalutare il marco perennemente svalutato a favore della Germania )...e poi però la gente non ha soldi per consumare...etc etc...SON TUTTE CONSEGUENZE DELL'ADOZIONE DEL MARCO...del non poter emettere moneta secondo le esigenze della propria economia con le sue particolarità (differenti dagli altri Paesi con il medesimo Marco ) ...del limite assurdo del 3 % (che non si capisce che criterio economico abbia ...perché in "particolare" il 3 % ??? ) etc etc
Dai su...non far finta di nulla....che sai benissimo che è cosi ..e che "là" sta il problema principale e la determinante di sto casino....
(CONTINUA )
(SEGUE
EliminaE i CCF è l'unico possibile rimedio....in questa contingenza (riprenderci attraverso i CCF lo strumento monetario per poter operare ...che ci hanno "volutamente" tolto...per disintegrarci...in sintesi io appartengo a quella categoria di persone che credono che tutta sta roba...è programmata , ingegnerizzata ad hoc..per disintegrarci di proposito...per un disegno loro.....perché son troppe le scelte da "loro" fatte in modo sistematico che non hanno "logica" economica...anzi ne sono la negazione..mentre invece hanno una perfetta logica...se mirate alla distruzione di certi paesi (in particolare l'Italia ) invece che altri.
intanto Voi (difensori del Marco e quindi "collaborazionisti" dei Tedeschi ) nel mentre che ci devastano...continuate a sognare gli Stati Uniti D'Europa.
caro anonimo queste cose le sai benissimo...ma ti arrampichi letteralmente sugli specchi...per ideologia..cioè vuoi difendere la moneta unica Marco a tutti i costi...perché vedi nel suo crollo...il crollo di quel progetto di Stati Uniti D'Europa in analogia agli Stati Uniti d'America...che è il tuo sogno. Sogno che si sta rivelando un Inferno. Agli Stati Uniti d'Europa non ci si arriva in quel modo (forse se avrebbero introdotto un Euro/Bancor...si...perché poi senza sfasciare tutto avremo potuto con un lungo e paziente lavoro smussare le differenze ...ma adesso no..è stato rovinato tutto )
Shardan
Confondo la moneta con la gestione monetaria??? Cioè una moneta straniera Marco per 18 paesi differenti uno dall’altro ..non funziona perché è “gestito male” ?...sei sicuro “…a limite posso essere d’accordo su questo: che non funziona a prescindere per ovvi motivi…(mi si trovi un testo scientifico economico serio che dica e dimostri che una cosa del genere può funzionare !!!! non esiste ne in letteratura ne nella storia dell’economia ..se mai è il contrario ) …e in piu è gestito anche male (non si fa quello che si potrebbe fare per limitare per quanto possibile i danni: OVVIO CHE NON SI FA…è STATO PROGETTATO PER FAR DANNI….!!!!!! )
x shardan
Eliminanon sono i testi scientifici a dimostrarlo ma la pratica quotidiana a livello mondiale. la crisi dell'euro deriva dalla sua gestione e non dalla moneta in sé. l'enorme surplus tedesco e la mancanza di consumo e investimenti della germania nei paesi in cui provoca deficit sono il problema non l'euro. come fa a girare l'economia se i capitali non girano? la stessa italia unita si regge grazie ai trasferimenti al sud e investimenti al nord. dal 2002 al 2008 nessuno si è lamentato dell'euro. e i rincari avvenuti in italia sono colpa della mancanza di concorrenza e non della moneta. in germania le cose costano meno che in italia e hanno un tenore di vita superiore. la mancata concorrenza mandava in crisi anche la lira. le accademie europee si sono fidate troppo delle formule matematiche sulla parità e sulle teorie dell'equilibrio. così come cattaneo si fida troppo delle formule di keynes. cominciate a dare retta alla "pratica quotidiana".
Certo, l'euro con un'altra gestione può funzionare - tanto è vero che questo blog propone un'alternativa alla sua rottura. Ma i meccanismi vanno modificati, il che vuol dire entrare in un sistema diverso. Fermo restando che nessuno ha mai saputo spiegare in modo convincente quali sarebbero dovuti essere i benefici dell'euro...
EliminaL'Italia si regge grazie ai trasferimenti ? sì, ma a parte che creano un sistema sostenibile nel tempo, ma inefficiente (perché disincentiva la sviluppo del Sud) nell'Eurozona i trasferimenti non ci sono, né c'è volontà di introdurli.
Tra il 2002 e il 2008 nessuno si è lamentato dell'euro ? ma il problema - e fu detto prima della sua introduzione - è che gli squilibri si cumulano nel tempo. All'inizio sembrano modesti, nel tempo diventano gravissimi: soprattutto se arriva una crisi come il fallimento Lehman (e un sistema che va in palla di fronte a un evento del genere è un sistema disfunzionale, perché non dotato dei necessari meccanismi di flessibilità e autocorrezione).
"La mancata concorrenza mandava in crisi anche la lira. le accademie europee si sono fidate troppo delle formule matematiche sulla parità e sulle teorie dell'equilibrio": no, i cambi flessibili erano un valido meccanismo di compensazione. E le accademie l'hanno detto: sono i politici che hanno buttato a mare le indicazioni della teoria economica...
il vantaggio è una necessità più che un vantaggio. ovvero alcuni paesi "falliti" si uniscono per risolvere la solo insolvibilità insostenibile potendo contare su una moneta stabile. gli investimenti vanno dove sono produttivi e al sicuro. senza sicurezza non è possibile alcun investimento. la lehman non c'entra assolutamente nulla con la crisi debiti sovrani europei che inizia negli anni 80-90 quando si usano i debiti pubblici per assistere l'economia invece di aprirla inseguendo l'utopia del mondo fisso e inamovibile medioevale. i cambi flessibili oggi scatenerebbero guerra commerciali e quindi barriere a danno di un paese esportatore come l'italia che non può permetterselo. questo non vuol dire che le vostre critiche alla gestione dell'euro non siano giuste e sfidiamo chiunque a trovare in questo forum qualcuno che la sostenga.
Elimina.
Le guerre commerciali nascono se ci si ostina a non adottare un meccanismo di riequilibrio dei flussi commerciali, e i cambi flessibili lo sono. Poi, non sono l'unico possibile: qui infatti se ne propone qualcosa di differente (vedi punto 9). Ma uno ci deve essere.
Eliminail problema non è l'equilibrio ma la crescita di tali flussi e la direzione che prendono. se crescono e finiscono a casa tua non c'è problema.
EliminaInvece sì, perchè se tu accumuli surplus, qualcun altro deve accumulare deficit...
Eliminanon se sei tu stesso che accumuli deficit e/o surplus attirando i capitali del surplus. cioè allargando la torta. l'errata (volontaria) comprensione di questo fenomeno è molto diffusa anche in università prestigiose e deriva dalla cultura basata sull'economia chiusa di rendita e sulla distribuzione e non sul mercato e sulla crescita. essendo costretti ad un gioco a somma zero (torta fissa) finite col reprimere la crescita, anche demografica. qualunque crescita o crollo andrebbe a distruggere la torta fissa che non può espandersi insieme ad essa. l'unico ammortizzatore è lo stato che ormai non ce la fa più.
EliminaNon ce la fa più ? Ci sono enormi quantità di risorse produttive - persone, aziende, impianti - che possono essere rimesse al lavoro a costo zero. Se non succede e' solo perché si continua a razionare artificialmente il potere d'acquisto in circolazione.
Eliminachi sostiene il potere di acquisto per consumi e non gli investimenti sostiene appunto la torta fissa a somma zero. ecco perché i paesi europei sono condannati ad esportare sempre di più nell'impossibilità ad alzare i consumi interni che essendo a "rendita" sono insostenibili se finanziati a debito.
Eliminail vantaggio è una necessità più che un vantaggio. ovvero alcuni paesi "falliti" si uniscono per risolvere la solo insolvibilità insostenibile potendo contare su una moneta stabile. gli investimenti vanno dove sono produttivi e al sicuro. senza sicurezza non è possibile alcun investimento.
RispondiEliminaCitazione Anonimo
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Detto e premesso che il "favoloso Euro"..è una moneta "stabile" che paradossalmente sta destabilizzando mezza Europa...(perché l'Eurozona è la cenerentola mondiale...????...cenerentola che limita molto e non poco la ripresa mondiale ..)
I Paesi cosiddetti "falliti"...son falliti con l'adesione all'Euro...l'Italia e la Francia...stanno fallendo o sono in forti difficoltà a causa dei meccanismi UE/Euro...in particolare Euro...(infatti TUTTI i paesi dell'UE che non aderiscono all'Euro...navigano in tutt'altre acque pur operando in un medesimo scenario globale )...
tu dici : ----->>>gli investimenti vanno dove sono produttivi e al sicuro...
dico: è sempre l'Euro il responsabile: l'Italia senza sovranità monetaria..con l'obbligo costituzionale del "Pareggio di Bilancio " (criminale ...perché è un crimine ) etc etc..cioè con tutta una serie di regole imposte dal "sistema euro"...non potrà MAI essere un Paese stabile...ma un paese condannato al fallimento (i mercati lo sanno...e si comportano di conseguenza..)
previsione OCSE sull'Italia del 2015 in poi:---->>> "..."dopo una lunga recessione,l'Italia da segni di ripresa. La produzione forse aumenterà dello 0,6% quest'anno e forse dell'1,5% nel 2016 . Gli investimenti privati sono molto scarsi, ma questo sarà compensato dalla spesa pubblica nelle infrastrutture..(ops...l'ocse ha scoperto Keynes !!!) .........in un altro punto dice: Per ravvivare gli investimenti in Italia, Roma deve provvedere a rimediare ai buchi bancari dovuti al fatto che molte famiglie /aziende ..non sono più in grado di ripagare prestiti /mutui, il sistema bancario italiano è estremamente indebolito da questa situazione, e di conseguenza presta poco a famiglie/imprese...)...
(continua )
(segue )
Eliminadico: l'Ocse ha visto giusto...ma come fa a far "sul serio " spesa pubblica...con una ridicola ripresina (forse fasulla...e da 15 anni che i "soloni" dell'informazione main stream ci dicono a periodi alterni...che è "finalmente arrivata la ripresa "...ripresa che sostanzialmente non arriva mai...perché è impossibile una ripresa in un sistema del genere.... ) e sull'ultimo punto (banche /mutui )...idem..è determinato dal "sistema euro " come tutti sappiamo...noto una cosa: che sempre i medesimi soloni..che predicano l'austerità come male necessario....per quanto riguarda la Cina che sta cercando di convertire l'indirizzo economico meno sull'export e più sul consumo interno...non molto tempo fa scrivevano che la Cina per poter creare domanda interna dovrebbe far più spesa pubblica, welfare, diritti, aumentare le retribuzioni etc etc (io leggendo saltavo letteralmente dalla sedia: consigliano "giustamente " alla Cina.. le soluzioni che a noi negano...)
Per la "stabilità " di cui parli ..caro anonimo...la "stabilità " che tranquillizzano i mercati...oggi non la possiamo avere perché usiamo una moneta che non è italiana e che dobbiamo prendere a prestito dalla BCE per pagare i mercati ....QUESTO RENDE L'ITALIA UN PAESE INSTABILE...se l'Italia torna ad avere la sovranità di emettere la propria moneta senza limiti come fanno USA GIAPPONE E INGHILTERRA i mercati sapranno che qualsiasi cosa investano sullo stato italiano , quest'ultimo in possesso di moneta sovrana senza limiti sarà sempre in grado di ripagarla in pieno e puntuale (la cosiddetta "ability to pay " capacità di ripagare "sempre " ...l'unica cosa che interessa ai mercati...e che l'Italia non puo più garantire perché non ha più capacità decisionale in merito come Nazione essendo stata declassata a "regione " agli ordini di Berlino (Bruxelles è una filiale di Berlino...guardiamo le cose come stanno )...
I mercati rinvestirebbero ...sull'Italia ricca ...perché "ancora " l'Italia è ricca...un Italia con una piccola media impresa che è in ASSOLUTO la migliore al mondo. Con la "capacità di pagare " (come Usa, Inghilterra, Giappone ) ...i mercati ..che non son stupidi ..sanno che siamo un popolo capace (perché lo siamo ) torneranno a investire tranquilli ed investiranno sui nostri Titoli di Stato (con interessi bassi...perché ci considereranno "sempre solvibili"...esattamente come il Giappone che ha quasi il doppio del nostro debito...eppure paga interessi bassissimi...)
Shardan
si usano i debiti pubblici per assistere l'economia invece di aprirla inseguendo l'utopia del mondo fisso e inamovibile medioeval
EliminaCitazione Anonimo
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ma gli Stati Uniti non ha il debito più alto del mondo....un debito stratosferico. (non ha emesso trilioni e trilioni..di dollari per tappare i casini creati dalla Lehman e similari ....? )...
Dire che la lehaman non è stato il detonatore ...e assurdo come è assurdo dire che l'Euro non è una delle maggior determinanti per non dire l'unica sostanziale determinante della crisi dell'Eurozona.
La notte del 13 ottobre 2008 fu una notte drammatica a Washington fu convocato un vertice politico-bancario di EMERGENZE. L'obbiettivo era evitare il collasso dell'economia americana (e mondiale ): borsa in caduta libera, disoccupazione in rapida crescita ....quattro milioni di persone ..senza lavoro in poco più di due mesi....il pil mondiale in crollo....per la prima volta ..dalla seconda guerra mondiale...dopo decenni di sviluppo.... il segretario del Tesoro Henry Paulson (Goldman Sachs...sempre della stessa "gang" del Draghi ) convocò un vertice top secret...visi tirati e notti insonni dei nostri cari bankester ..che fanno il bello e cattivo tempo nel capitalismo occidentale...tutti sotto tensione per le notizie da incubo dei mercati finanziari in un continuo vorticoso peggioramento....una riunione drammatica...la crisi dei mercati era una "questione di sicurezza nazionale"....
(continua)
(segue)
EliminaFurono costretti dagli eventi (da loro stessi determinati con le speculazioni criminali che tutti conosciamo...) in contraddizione...con i loro stessi "principi" neoliberisti ...del "libero" mercato (che libero veramente non lo è mai stato...) ..a dare il via a un intervento storico...per salvare dalla morte ...tutto il sistema bancario (e di conseguenza l'economia reale ): e viaaaa...il maxisalvataggio delle banche (con un Keynes usato a loro uso e consumo...) roba del peggio governo statalista o socialista...(il socialismo del 2 % per cento...negato per "principio" al 98 % ...nella drammatica riunione c'erano tutte le gang : Citigroup, Goldman Sachs, JP Morgan, Merrill Lynch..etc etc ..)
lavorarono giorno e notte per il piano di salvataggio...freneticamente : le loro rispettive banche dovevano vendere le azioni al governo degli Stati Uniti..tutti firmarono (e in fretta con la strizza addosso ) et voilà....le gang furono salvate (e nessuno pagò per i disastri combinati...) e Washington...entrava di prepotenza nel capitale delle gigantesche gang :con il denaro pubblico ..con l'odiato "statalismo ". Salvarono un network di banche che avrebbero dovuto portare i libri in tribunale (to big to fail..ragazzi...)...e quel mostro finanziario network ...sta continuando a far danni..indisturbato ...tanto chi paga le conseguenze è il 98% ...quelli a cui per "principio" è negato il Keynes statalista. ....QUELLE ELITE ..(che sono un tutt'uno nel sistema occidentale ...è una "cricca " ) da quella crisi invece di indebolirsi è uscita rafforzata (intervento di Stato )....chi si è indebolito e ha pagato caro è l'economia reale.
Shardan
Io non sono certamente un simpatizzante del Craxi (personaggio piuttosto antipatico tra parentesi )....all'epoca poi ero un ragazzino.
RispondiEliminaEppure cio che ha scritto in quest'articolo estratto da un suo libro intitolato "Io parlo e continuerò a parlare "...mi ha colpito: c'è molto ma molto del vero..
link articolo:
http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2015/05/parla-craxi.html
di cui evidenzio :
---->>>i passaggi che ho trovato finora particolarmente significativi ed in alcuni casi sorprendenti, agghiaccianti, al limite della preveggenza.
I pericoli che Craxi vede, vent'anni fa, per il futuro dell'Italia, sono ora qui davanti a noi in tutta la loro crudezza.
------>>"La pace [che] si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni Nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più Nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali. Cancellare il ruolo delle Nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire. Dietro la longa manus della cosiddetta globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare."
------>>>gruppi finanziari collegati alla finanza internazionale, diversi gruppi, speculando sulla lira evidentemente sulla base di informazioni certe, che un'indagine tempestiva e penetrante avrebbe potuto facilmente individuare, hanno guadagnato in pochi giorni un numero di miliardi pari alle entrate straordinarie della politica di alcuni anni.
------>>>"Sono oggi evidentissime le influenze determinanti di alcune lobbies economiche e finanziarie e di gruppi di potere oligarchici.
(continua )
(segue )
EliminaA ciò si aggiunga la presenza sempre più pressante della finanza internazionale, il pericolo della svendita del patrimonio pubblico, mentre peraltro continua la quotidiana, demagogica esaltazione della privatizzazione.
La privatizzazione è presentata come una sorta di liberazione dal male, come un passaggio da una sfera infernale ad una sfera paradisiaca. Una falsità che i fatti si sono già incaricati di illustrare, mettendo in luce il contrasto che talvolta si apre non solo con gli interessi del mondo del lavoro ma anche con i più generali interessi della collettività nazionale.
La "globalizzazione" non viene affrontata dall'Italia con la forza, la consapevolezza, l'autorità di una vera e grande Nazione, ma piuttosto viene subìta in forma subalterna in un contesto di cui è sempre più difficile intravedere un avvenire, che non sia quello di un degrado continuo, di un impoverimento della società, di una sostanziale perdita di indipendenza."
------>>>"La montagna ha partorito il topolino. Anzi il topaccio. Se la Prima Repubblica era una fogna, è in questa fogna che, come amministratore pubblico, il signor Prodi si è fatto le ossa." (Shardan: con il mantra delle famose "privatizzazioni " --- ordinate da un certo establishment elitario anglosassone ...il medesimo che opera attualmente ---- è stata distrutta mezza italia "sana " dal punto di vista produttivo )
------->>>"I parametri di Maastricht non si compongono di regole divine. Non stanno scritti nella Bibbia. Non sono un'appendice ai dieci comandamenti.
I criteri con i quali si è oggi alle prese furono adottati in una situazione data, con calcoli e previsioni date. L'andamento di questi anni non ha corrisposto alle previsioni dei sottoscrittori. La situazione odierna è diversa da quella sperata.
Più complessa, più spinosa, più difficile da inquadrare se si vogliono evitare fratture e inaccettabili scompensi sociali. Poiché si tratta di un Trattato, la cui applicazione e portata è di grande importanza per il futuro dell'Europa Comunitaria, come tutti i Trattati può essere rinegoziato, aggiornato, adattato alle condizioni reali ed alle nuove esigenze di un gran numero ormai di paesi aderenti.
Questa è la regola del buon senso, dell'equilibrio politico, della gestione concreta e pratica della realtà.
Su di un altro piano stanno i declamatori retorici dell'Europa, il delirio europeistico che non tiene contro della realtà, la scelta della crisi, della stagnazione e della conseguente disoccupazione [...].
Affidare effetti taumaturgici e miracolose resurrezioni alla moneta unica europea, dopo aver provveduto a isterilire, rinunciare, accrescere i conflitti sociali, è una fantastica illusione che i fatti e le realtà economiche e finanziarie del mondo non tarderanno a mettere in chiaro
A ME SEMBRA UN ANALISI VERITIERA
(continua )
(segue )
infine:
https://www.youtube.com/watch?v=7SPDhFPtDig
in mezzo minuto descrive cio che sta diventando l'Europa: nella migliore delle ipotesi sarà un limbo..nella peggiore un inferno....(se continuiamo di questo passo...è molto ma molto più probabile la seconda ipotesi---->> ci siamo già ...)
ma perché ostinarsi a difendere un qualcosa di indifendibile e non guardare la realtà cosi come è..e trarne le conseguenze con le giuste decisioni ????
Shardan
x shardan
Eliminase domani crolla il mondo tu stesso chiederai dollari e non certo euro o lire o dracme. riguardo l'euro si è già detto come l'assenza di una unificazione sia la causa e su questo anche il padrone di casa del forum cattaneo è d'accordo. ma anche l'unificazione dell'italia era osteggiata da tutti.
Sono costretto a smentire :) l'unificazione politica risolverebbe poco o nulla, se non cambiano in profondità i meccanismi di gestione economica dell'eurosistema.
Eliminacambieranno anche quelli
EliminaINTERESSANTE ARTICOLO COME SEMPRE BRAVO CATTANEO
Eliminama anche l'unificazione dell'italia era osteggiata da tutti.
RispondiEliminaCitazione Anonimo
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Ma veramente il progetto degli Stati Uniti d'Europa ..secondo un modello tipo il "manifesto di Ventotene " di Altiero Spinelli..o similari..non è stato osteggiato da "tutti "...una certa architettura dell' UE...anche prima di Mastrich...è stata criticata non dalle masse (bombardate da informazioni fasulle...che come , con il senno di poi.., giustamente il Craxi mette in evidenza..quando parla di illusorio "delirio europeista "...e di una moneta unica come illusoria panacea di tutti i mali ..e poi aggiunge (previsione azzeccatissima , era decisamente antipatico, un po prepotente, militante in un partito furfantello, però aveva "profondità" , spessore di statista..e sapeva analizzare le cose (non come sti politici di oggi..) d'altronde la classe politica della prima repubblica...era ladra...ma a prescindere dal colore politico ..era formata di uomini di tutt'altra preparazione e spessore culturale.la qualità era tutt'altra rispetto a questi scalzacani di oggi (ma un Renzi lo si può definire uno "statista "...??? )...erano anche essi furfanti...ma nei momenti "cruciali"..che fossero di destra o di sinistra...difendevano l'Italia...ed avevano la dignità e la statura di"capo di stato "...questi di oggi invece....
dicevo ...in preda al "delirio europeista " indotto da un informazione mass mediatica martellante (furono marginalizzate o eliminate tutte le "voci contro" dal panorama informativo )...non ci fu un opposizione della "gente " al progetto europeista...l'opposizione fu fondamentalmente dagli esperti: alcuni politici, o intellettuali, o economisti...fecero delle previsioni che si sono tutte realizzate ( l'analisi del craxi di 20 anni fa...è attualmente sotto gli occhi di tutti...esattamente come l'analisi di economisti di alto livello..nobel o meno...sia statunitensi che europei ..che dicevano: non funzionerà ..per questo , questo e quest'altro motivo...e cosi è stato..)
(continua)
Mentre invece l'Italia è stata fatta con la violenza (violenza rimossa dai libri di storia...che ci raccontano la "favoletta risorgimentale "... l'unità d'italia è stata fatta a spese e contro la volontà del sud...con una strage di 300 mila morti..., torture, imprigionamenti, villaggi distrutti, città cannoneggiate....etc etc eccetto la Sardegna...che era già da circa 100 anni sotto i Piemontesi.... ) e NON a opera del genericamente Nord...ma ad opera del Piemonte sotto i Savoia supportati dall'Inghilterra..(quando Garibaldi sbarco in Sicilia...in mare c'erano due navi cannoniere inglesi per rifornimenti, aiuti...o per intervento diretto in caso di necessità )..distrutta l'economia del sud...che pare fosse fiorente..specialmente a Napoli e dintorni...i "Borboni " avevano i conti in ordine..per quanto riguarda il debito pubblico (non si può dire la stessa cosa per il Piemonte indebitato sino al collo da guerre e guerrete )..., distrutto un assetto economico che tutto sommato funzionava dignitosamente, fatto un strage immensa (taciuta dalla storia ) , imposto un sistema legislativo, economico, militare etc etc..di modello sabaudo (estraneo al meridione )...depredato di tutto il buono che c'era , imposto gabelle insopportabili (da li la ribellione per la famosa “tassa sul macinato “…il cosidetto Brigantaggio non era altro che una forza di resistenza ) i sabaudi si son sistemati i loro conti pubblici sballati...e da allora è iniziata l'"eterna" questione meridionale...(mai risolta )...si sono unite due italie diverse ..e quella del sud azzoppata in partenza...ma era un Italia "diversa " a prescindere....ha funzionato ???
EliminaNO.....dopo 150 ci son due ITALIE profondamente differenti...e un isola: la Sardegna..ancora più differente sia dal nord che dal meridione continentale...ove quasi il 50 % della popolazione vorrebbe l'indipendenza a "prescindere " (anche se dovessimo star peggio di oggi )...e un altro 25 % dell'altra metà ...non è indipendentista perché non crede nella sua fattibilità...in sostanza dopo 100 anni sotto i piemontesi e 150 con l' Italia...solo un 25 % dei sardi si considera veramente italiano . QUINDI L'UNITA' D'ITALIA è STATO UN FALLIMENTO TOTALE.
Sarà la stessa cosa per gli Stati Uniti d'Europa (viste lo "profonde " diversità..tra Italiani , tedeschi, francesi , inglesi...per citarne alcuni ). E' un progetto suicida…..o meglio lo è impostato in questo modo.
Shardan
perché una sorta di Stati Uniti d'Europa si potrebbero anche fare...tenendo conto e rispettando le diversità (anzi valorizzandole )...ma non in questo modo.....
EliminaShardan
a proposito di moneta: il sud italia non si è sviluppato (al netto delle colpe gravissime del meridione stesso...è inutile che si mettano a piagnucolare..quel pianto perenne che fa girar le scatole...insopportabile ..tipo del centro sud...poco dignitoso...perché il sud eterna "vittima " ha delle colpe gravissime...)...sempre per lo stesso discorso della moneta.
EliminaDue economie diverse...con un unica moneta: sottovalutata la lira al nord italia ..e sopravalutata al sud....da qui un vantaggio NON INDIFFERENTE per il nord...(esattamente lo stesso discorso euro/marco..nel contesto nord europa /sud europa ) ...che però a "compensato " con i famosi trasferimenti ....trasferimenti finiti in spreco..e che comunque non funzionano a prescindere...creano con il tempo parassitismo (anzi una mentalità parassitaria...) non incentiva a "darsi da fare "...e comunque il gap della moneta sottovalutata e sopravalutata resta...con tutte le sue conseguenza..si sviluppa una parte e l'altra vegeta ...cioè una sorta di equilibrio sbilenco .
A livello Europeo e la medesima cosa...con la differenza che alla Germania avvantaggiata dall'Euro /Marco...non passa manco per l'anticamera del cervello sussidiare la fascia sud ( la ricca Baviera sta sempre borbottando...contro la ex Germania comunista sussidiata permanentemente...mi pare che si trasferiscano annualmente circa 70 miliardi..lo stesso esborso che fa il nostro nord per il sud...e la germania est...non è mica tanto diversa dal nostro sud...il reddito pro capite e di circa 18 / 20 mila euro ---uguale alla sardegna...e son tutti sussidiati..)
ma se per ipotesi acettasse di sussidiare la fascia sud....tutto il meridione europeo (compreso il nostro "ancora " ricco ed efficiente nord italia ) diventerebbe un immenso meridione come il nostro sud italia...: parassitario e poco produttivo.
a proposito del rapporto svimez: il sud italia...oggi è sotto una doppia pressione: se il nord italia vien svantaggiato dall'Euro sopravalutato...il sud italia...che ha una economia a livello di grecia ...lo è doppiamente....
il sud italia...con una moneta fortissima come l'Euro/Marco...NON HA SPERANZE.
Shardan
x shadan
Eliminasostenere che l'unità d'italia non abbia funzionato è confutata dai dati di crescita che hanno fatto fare un balzo enorme all'italia stessa fino a farla diventare tra le potenze mondiali.
beh ...insomma...mo lasciamo stare la Sardegna...che è un isola..lontana dal continente ....e ha sviluppato un carattere particolare ....ma vallo a chiedere che so ai veneti..(non a quelli indipendentisti...ma anche a quelli che non predicano il separatismo...cosa pensano veramente )...e in generale in particolare nella cosiddetta "Padania "...la stragrande maggioranza (e non parlo dei leghisti )...in modo esplicito o implicito la pensano alla stesso modo .Ha funzionato nonostante sia stata un unità "forzosa" e non spontanea..anzi violenta vera propria ...perché semplicemente nonostante le notevoli differenze...abbiamo anche tanto in comune...in primis la lingua (o il ceppo linguistico neolatino perché nell'ottocento solo le classi elevate parlavano italiano...) ..e abbiamo anche in comune un certo imprinting culturale..insomma..i confini italici...per certi versi erano gia delineati da circa mille anni...talmente che in nord Italia..si ribellarono agli spagnoli, ai francesi e agli austriaci...non ci fu opposizione del nord all'annessione del sud ...qui ci fu la ribellione di una parte del sud..se mai ...eppure l'unità non ha funzionato..come avrebbe dovuto essere.
EliminaE tu pensi che possa funzionare un agglomerato di popoli diversissimi come gli europei..dagli scandinavi , agli inglesi (questi poi...) , tedeschi,francesi, italiani , spagnoli, portoghesi, greci..e infine slavi ? (qualche pazzoide ci voleva inserire pure i turchi...e qualche ultra pazzoide qualche anno fa blaterava di annettere pure Israele..)...
si abbiamo una "radice" comune europea...ma siamo troppo , troppi diversi...carattere, attitudine, back ground culturale...identità nazionale...ma soprattutto LINGUA...non abbiamo una lingua in comune..(eccetto alcune parti del nord europa dove le nuove generazioni parlano l'inglese come seconda lingua ). Ha funzionato male malissimo l'unità d'Italia..NON FUNZIONERANNO GLI STATI UNITI D'EUROPA....concepiti in questo modo...a tappe forzate...e con una violenza non militare ma di altro tipo..perché il modo come l'UE sta procedendo è violenza vera e propria....che invece di creare quel clima sereno che stimola a continuare il percorso...sta fomentando odio e ostilità reciproche. Hanno sbagliato tutto.
Shardan
adesso che ci sono le elezioni americane (non mi perdo un comizio..me li guardo tutti..da Donald Trump...a Jeb Bush...a Carly Fiorina a Rand Paul etc etc...se fossi elettore americano voterei Trump (repubblicano e non credo keynesiano...eppure è l'unico decente ) ....enorme disgrazia per l'America e per il mondo...presidenti come Jeb Bush o peggio ma molto peggio...quell'orrore da incubo infernale chiamato Hillary Clinton..la donna più bugiarda e potenzialmente più pericolosa del pianeta...) ...sto immaginando elezioni simili in ipotetici Stati Uniti d'Europa..con candidati inglesi, spagnoli, tedeschi,francesi , italiani , polacchi o altro...che devono far campagna elettorale in tutta Europa...in che lingua la faranno ? con i traduttori ? .... pensi che un inglese o un tedesco o uno scandinavo voterebbe un italiano.? (anche se proponesse il migliore dei programmi )...un italiano voterebbe un tedesco o un inglese...?...un inglese voterebbe un tedesco o un italiano ? (prima preferirebbe tagliarsi la mano ...)
Eliminac'è poco da fare...in Europa c'è un humus geopolitico,culturale,economico ,caratteriale etc etc totalmente diverso da quello degli Stati Uniti...e gli Stati Uniti d'Europa sul modello USA...non si possono fare..è tecnicamente impossibile.
Shardan
ma a noi italiani eterni complessati autorazzisti patologici esterofili...(a torto...vista la nostra storia, la bellezza del nostro paese, la cultura, 60% del patrimonio monumentale /culturale DEL MONDO sta in Italia, la capacità imprenditoriale, la fantasia creativa, il mangiare, la moda, la tecnica etc etc...abbiamo una "genialità italiana " che è tutta particolare ed unica...eppure... ) ....ci hanno convinto (in particolare certa sinistra cialtrona ) che con il "vincolo esterno"...saremo diventati per forza di cosa migliori, più europei nel senso di "mitteleuropei "...invece siamo rimasti italiani nel bene e nel male ma in............mutande (o lo finiremo presto se continuiamo di questo passo ...e ho l'impressione che ci vogliano togliere pure quelle ).
EliminaShardan
x shardan
Eliminail fatto che molte aree dell'italia così come molti stati negli stati uniti e anche in cina continuano a non vedere di buon occhio l'unione o la federazione non significa che la federazione o l'unione non funzionino perché il termine funzionare è relativo a qualcos'altro. il problema della lingua non è un problema del resto fu proprio l'unità d'italia a diffondere l'italiano realmente dappertutto. le lingue diverse non sono uno svantaggio ma un valore aggiunto culturale. anche in cina si parlano lingue e dialetti diverse.
BONI FATE I BONI!!!!!
RispondiEliminail problema della lingua non è un problema del resto fu proprio l'unità d'italia a diffondere l'italiano realmente dappertutto. le lingue diverse non sono uno svantaggio ma un valore aggiunto culturale. anche in cina si parlano lingue e dialetti diverse.
RispondiEliminaCitazione Anonimo
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Ma stai scherzando ??? voglio convincermi che stai scherzando...;-))
Qualsiasi storico/sociologo o antropologo...dal più bravo al più scadente....dinanzi a questa affermazione si metterebbe a ridere (se è onesto intellettualmente e non fazioso ideologicamente ) . Ci sono rare eccezioni dove ha funzionato (es Svizzera...ma è un piccolo agglomerato multilingue tutto particolare in tutti i sensi )...
Il ceppo linguistico è fondamentale...per un identità nazionale....
Ho parlato di confini italici delineati cosi come sono adesso già da mille anni (proprio dalla lingua e non solo )...tutte le opere letterarie già da molto molto prima si scrivevano in italiano dall'estremo nord Italia all'estremo sud Italia...e nel medesimo italiano senza distorsioni regionali. Tutta la media e alta borghesia più gli aristocratici parlavano italiano. I dialetti erano una non saprei come definirli appendice della lingue italiana...ovvio che le masse non saprei come definirle uso un termine a me antipatico .."proletarie "...non sapessero parlarlo ma il loro idioma era nell"ambito " del nostro ceppo linguistico dal nord a sud (in Sardegna..ancora parlano tre sardi diversi...e siamo costretti ad esprimerci in italiano perché non ci capiamo...io il sardo del centro nord non lo capisco ...mi sembra afghano ..ma il ceppo è identico..)...se i popoli padani..parlassero il tedesco o il francese (anche se di origine neolatina )..l'Unità d'Italia non si sarebbe potuta fare ..ovvio che con il progresso , la scolarizzazione di massa ..si è diffuso l'italiano vero e proprio..(i miei nipoti non sanno parlare sardo e son cresciuti in sardegna ..una buona parte dell'ultimissima generazione ..lo capisce ma non ci riesce a parlarlo..perché ormai sin da bambini si parla sempre l'italiano ).
(continua )
(segue )
EliminaTutte le unioni fatte con la forza e tenute con la forza..si sono poi disgregate..anche parlando la medesima lingua vedasi Unione Sovietica..crollato il comunismo e si son ridelineati le "vecchie identità "..la cecoslovacchia poi si è divisa in due....l' Jugoslavia...sembrava un unione "armoniosa " tra diverse identità e invece pur con la medesima lingua...si è sfasciata in modo più cruento..addirittura famiglie miste si son separate..lui e la sua famiglia da una parte lei e la sua famiglia da un altra parte a combattersi reciprocamente (anni fa sono stato a Mostar...mi hanno raccontato cose pazzesche...loro stessi mi hanno detto che mai e poi mai..solo qualche anno prima avrebbero potuto immaginare una cosa del genere...Sarajevo era un non saprei come definirlo un "melting pot " apparente ben riuscito (sotto il comunismo ) di etinie , religioni e culture differenti...e invece...le "differenze " son esplose in modo netto..e violento.
In Cina ..i differenti idiomi hanno il medesimo ceppo linguistico (come i nostri dialetti dell'ottocento )...e le zone a tendenza indipendentista sono schiacciate da un ferreo e violento controllo..una su tutte e la più conosciuta è la Mongolia....dove la Cina esercita una repressione violenta e spietata. Quel geoagglomerato...sin da Mao è tenuto saldamente insieme da un collante militare/poliziesco tremendo...(30 milioni di morti con il comunismo ). Trasformato il comunismo....i cinesi hanno capito che la loro economia con un sistema economico marxista sarebbe implosa come l'Unione Sovietica...hanno coniugato il peggior comunismo con il peggior capitalismo ..il sistema è ancora retto da molto delle vecchie logiche comuniste...la Cina è disseminata da centinaia e centinaia di Lager..chiamati Laogai...l'occidente fa silenzio perché nessun può permettersi di aver cattivi rapporti con la Cina....( quotidianamente in Cina ci son esecuzioni...stile nazista...si mettono in fila i condannati dinanzi a un muro...e gli si spara alla nuca...con le ambulanze pronte per espiantare gli organi (i cinesi son pragmatici fanno fruttare tutto...)
potrei continuare su altre realtà ma sono troppo ma troppo prolisso (certo che la sintesi non è il mio forte )....in Canada i Francofoni hanno un innata tendenza al desiderare una loro indipendenza...etc etc
Shardan
Ti aggiusti tutto…perché coincida secondo il tuo ideali della favolosa moneta unica e dei favolosi stati uniti d’europa…tipico atteggiamento ideologico. Ma proprio tutto….anche contro ogni evidenza.....storica e degli studi accademici...(dicono esattamente il contrario ...)
Ho parlato di confini italici delineati cosi come sono adesso già da mille anni (proprio dalla lingua e non solo )...tutte le opere letterarie già da molto molto prima si scrivevano in italiano dall'estremo nord Italia all'estremo sud Italia..
EliminaCitazione mio precedente post
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Ti ricordi i "Promessi Sposi "...di Alessandro Manzoni ?...scritto nell'ottocento (dominazione austriaca ) ...ma ambientato nel seicento (dominazione spagnola ) ..la trama è antispagnola ...in funzione antiaustriaca ...(cioè sensibilizzare i padani..dando loro gli imput alla ribellione contro l"estraneo"...lo ambientò nel seicento per non aver ritorsioni dagli austriaci...ed mise in evidenza i soprusi spagnoli..riferendosi a quelli austriaci )...
che inizia: ...Quel ramo del lago di Como......etc etc (estremo nord italia )...eppure in tutte le vicissitudini del romanzo...viene descritto un "modo di essere " che è familiare a tutta l'italia...e non lo è invece alla francia o all'austria..o peggio Germania o che so Inghilterra...un lettore austriaco , francese , tedesco o inglese...leggendo il libro non lo sente "familiare "...un lettore calabrese si.....perché descrive un ambiente che era ben delineato in quel confine già ben marcato da centinaia d'anni (dal ceppo linguistico e non solo )...
L'unità d'italia..ha in parte funzionato per questa ragione nonostante le notevoli differenze nord sud su altri aspetti ..e .nonostante l'unione fosse stata designata dall'Inghilterra (quindi non spontanea ..quelle spontanee funzionano )...e messa in atto (con una violenza terribile...e la beffa delle beffe taciuta dalla storia ) dal Piemonte Sabaudo.
a distanza di 150 anni...però "le notevoli differenze " se la situazione economica dovesse precipitare...ne escono fuori tutte...anzi esplodono. Un certo benessere attivo al nord e passivo al sud...le ha semplicemente addormentate.
Shardan
l'unità di una nazione...è misurata proprio dal momento di difficoltà...ove ci si stringe l'un l'altro ancor di più.... (I tedeschi o gli inglesi ad esempio...nei momenti di difficolta son più coesi...gli italiani...lasciamo stà...)
x shardan
Eliminanessuno dice che è sbagliato ciò che dici ma semplicemente che è vero anche il contrario. in alcuni stati degli usa gli ispanici stanno facendo battaglie politiche per parlare spagnolo come prima lingua e recentemente hanno perso per pochi voti in alcuni stati. pur essendo perfettamente cittadini americani. così come gli italiani che parlano inglese o un'altra lingua sono orgogliosi di essere italiani. se l'identità culturale di una nazione è la lingua come dici tu allora non si capisce perché l'italiano abbia distrutto le lingue precedenti. se invece si pensa che il più "forte" impone la sua cultura allora c'è da chiedersi perché molti italiani nel corso del tempo si siano schierati appunto con la cultura più forte. e con chi si schiereranno la prossima volta. perfino i greci vogliono rimanere nell'euro. la domanda che ti devi fare shardan è perché le masse vogliono una cosa mentre le elite frenano e impediscono quella cosa. impediscono la democrazia costringendo addirittura le masse a scappare in cerca di democrazia. così come gli europei (le masse povere) scapparono dall'europa in cerca di libertà da altre parti
Che "perfino i greci vogliano rimanere nell'euro" non lo ritengo affatto dimostrato - anzi. Vedi post del 15.7.2015.
Eliminalo deciderà il tempo. ma una certezza c'è. le masse sono tutte a favore dell'europa dei popoli compresi voi stessi
EliminaSe per europa dei popoli intendiamo pacifica convivenza e collaborazione, certamente. Ma questa c'è sempre stata dal 1945 in poi, senza bisogno nè dell'Unione Europea nè dell'euro. Che stanno rovinando sia la collaborazione che la convivenza...
Eliminasono dei capri espiatori. con la lira o la dracma i problemi sarebbero gli stessi.
EliminaL'Eurozona (il TOTALE dell'Eurozona, non l'Italia o la Grecia) ha perso il 15% di PIL rispetto al tasso di crescita del Regno Unito. Sono 1.500 miliardi di mancato PIL ALL'ANNO, e ogni trimestre che passa la differenza si allarga. Mentre prima dell'euro cresceva più velocemente. E chi critica l'euro spiega in modo molto convincente perchè, mentre chi lo difende non riesce affatto a spiegare quali altre cause possano esserci state...
Eliminac'è stato che l'unificazione è stata interrotta e quindi chi l'ha interrotta dovrà spiegarlo ai suoi cittadini.
EliminaIl peggioramento dei dati di PIL - che vuol dire anche e soprattutto di occupazione - e' avvenuto rispetto agli anni in cui di unificazione non parlava nessuno...
Eliminaè dall'impero romano che si parla di unificazione
Eliminac'è stato che l'unificazione è stata interrotta e quindi chi l'ha interrotta dovrà spiegarlo ai suoi cittadini
EliminaCitazione Anonimo
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Io qui non focalizzo bene quello che vuoi dire ....a cosa ti riferisci..? non lo focalizzo bene...cioè chi sono quelli che hanno interrotto il percorso di unificazione europea e che dovranno risponderne ai cittadini ???
Shardan
è dall'impero romano che si parla di unificazione
Elimina------
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insomma...beh....son perplesso...(ma sicuro sei ? )
x shardan
Eliminase le elite parlano di rimanere così mentre i popoli parlano di più europa lo capisci da solo chi è contrario e chi a favore.
Parlano di più Europa per dire che è meglio lasciar perdere...
Eliminalo deciderà il tempo. ma una certezza c'è. le masse sono tutte a favore dell'europa dei popoli compresi voi stessi
RispondiEliminaCitazione Anonimo.
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l'Europa dei Popoli...cioè la Vera Europa. Ma ovvio che tutto son d'accordo.
Ma qui...non si parla di Vera Europa....si parla di UE/Euro...che della Vera Europa dei Popoli NE è' LA NEZAZIONE PERFETTA (infatti la Vera Europa dei Popoli..l'establishment Ue/Euro la sta uccidendo..)
Sul fatto che gli Europei (in questo momento ) vogliano l'UE/Euro..cosi come è...se ne avro tempo e voglia ci ritornerò in un altro post.....(ma ne sei sicuro? sicuro sicuro ? ....o non mi dire che lo deduci dal risultato elettorale dei Greci..? (anche su questo ci vorrebbe un bel commento...ma sto riempiendo il forum di miei post stralunghi...)
la Grecia è ormai in stato confusionale , martoriata ed annichilita . Non ha più capacità reattiva....ma secondo me neanche lucidità....ha vinto TECNICAMENTE la volontà pro euro..(perché cosi funzionano i sistemi elettorali..)....ma non è una vera reale profonda volontà dell'Euro. Metà della popolazione non si è recata a votare (da leggere: non crede più in nulla ..tantomeno nell'UE/Euro....loro persecutori e aguzzini...)...e poi non vorrei sbagliare (non ho seguito )..ma il terzo partito è Alba Dorata....
il 50% dell'elettorato non si è recato al voto....ed il resto...si chiama Sindrome di Stockolma (una psicopatologia comportamentale che colpisce a quanto pare non solo i singoli in certe situazioni..ma anche un intera psiche sociale ....si finisce per parteggiare per il proprio aguzzino...sto facendo ironia ma mica tanto )
Sull'Europa che vuole l'Euro (nel senso come lo dici tu) fossi in te sarei più prudente....questo Euro in particolare non lo vuole nessuno....i primi a pensarne male sono pure quelli cho lo promuovono (ma non ce lo dicono...non per nulla lo difendono male....compreso te carissimo anonimo....che sinceramente dai delle risposte che non convincono...anzi rafforzano la convinzione opposta )
shardan
E chi critica l'euro spiega in modo molto convincente perchè, mentre chi lo difende non riesce affatto a spiegare quali altre cause possano esserci state...
RispondiEliminaCitazione Cattaneo
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è verooooo !!!!!!...lo ho notato ovunque...dal bar alle discussioni nel posto di lavoro...ai forum...ai dibattiti e articoli più elevati,,,di persone competenti...a tutti i livelli..dal più basso al più alto......le spiegazioni che danno i pro euro...fanno "visibilmente" acqua da tutte le parti...(in alcuni anche in certi dibattiti televisivi...si vede dalla espressione della faccia...che "anche" loro sanno che è un qualcosa di profondamente sbagliato...lo sanno (e in via privata certe volte lo confermano...)
Shardan
.....(ma ne sei sicuro? sicuro sicuro ? ....o non mi dire che lo deduci dal risultato elettorale dei Greci
RispondiEliminaCitazione mio precedente post30 settembre 2015 00:52
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...perché in tal caso....alla volontà dei greci espressa da un 50% che non è andato a votare (da leggere...una sorta di nichilismo disperato...autoripiegamento su se stessi per troppa sofferenza ...) e di una parte dell'altro 50 % di cui si esclude la consistente Alba Dorata e altri...alla fine la "realtà" vera numerica di chi ha espresso un voto pro euro non è un granchè numericamente rispetto all'intero corpo elettorale...poi dal punto di vista tecnico..è maggioranza (le regole son le regole ) ma dal punto di vista della vera volontà del popolo ...non esprime un gran che (se si fossero recati tutti in massa...e avesse vinto una formazione pro euro...allora sarei d'accordo....)
e comunque dicevo...alla volontà euro dei greci (apparente...di fatto la realtà è un altra...e ci vorrebbe un postone..) se tu la consideri "significativa " io ti contrappongo la volontà della Gran Bretagna di non appartenere "decisamente" all'Euro (non ci entrerà mai )...e anche di non appartenere all'UE ...(paradossalmente la nazione madre della lingua adottata nell'UE...vorrebbe andarsene dall'UE ...ti posso garantire..che è una "volontà popolare "...se votassero la stragrande maggioranza non ne vuol sapere di UE e tantomento di EU...
Se poi analizzassimo le volontà dei Paesi singoli dell UE continentale....potresti avere qualche brutta sorpresa (ad esempio i paesi UE non dell'Eurozona...dopo il triste e tragico spettacolo dell'Eurozona...hanno voglia di entrare nell'Euro...una Polonia che cresce se non erro al 3 %...almeno cosi erano i dati tempo fa...adesso non so...avrà voglia di entrare nell'Incubo Infernale Euro ? ).....
Shardan
shardan tu ti riferisci all'europa attuale non quella che i popoli vorrebbero. ovvio che in questa europa altri paesi non vogliano entrarci. il fatto che il sud italia sia più "nazionalista" del nord deriva proprio dal fatto che ci sono appunto trasferimenti. tu sei arrabbbiato perché l'euro non trasferisce abbastanza risorse nella tua terra. se ci fosse la lira il sistema sempre lo stesso sarebbe. e tu saresti arrabbiato con la banca d'italia invece che con la bce senza alcuna differenza..
EliminaMa in Italia i trasferimenti (che non sono la soluzione migliore - vedi post del 24.11.2013) ci sono. È nell'Eurozona che non ci sono e non ci saranno.
Eliminai trasferimenti ci sono ma non arrivano all'economia semplicemente perché devono essere usati per tenere in piedi gli stati e le banche che per salvare loro stessi e la loro sovranità chiudono il credito all'economia reale affondando il settore privato.
Elimina@Anonimo30 settembre 2015 08:16
Elimina----
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oibò....da cio che ho scritto do quell'impressione ???...(probabilmente è dovuto al fatto che ho evidenziato ...il frangente storico ...delle violenze messe in atto dal Piemonte Sabaudo..nel risorgimento..e taciuto dalla storia (la il sud è stato veramente azzoppato in partenza ...) ...che è un "mantra" a volte usato ed abusato dai meridionali...per giustificare sempre e comunque la loro "inezia patologica "...(perché i paesi terremotati del sud...non vengono ricostruiti pur essendo arrivati una montagna di soldi a differenza del nord ? perché il meridione non riesce a spendere i fondi europei sviluppando progetti validi..a differenza del nord Italia che ne spende molti di più ? perché la Sicilia (una mina vagante...) è TUTTA oscenamente parassitaria molto di più della altre regioni meridionali..già parassitare da se...? perché quella montagna di soldi arrivati per il problema dell' immondezza in Campania...non hanno risolto il problema ?...perché tanti comuni meridionali hanno a parità di popolazione il triplo di impiegati e sono di gran lunga inefficienti..rispetto agli analoghi comuni del nord italia ( semplice: perché NON LAVORANO evidentemente...non c'è altra spiegazione...potrei capire l'assunzione abnorme perché non c'è lavoro..dico potrei...perché non giustifico manco quello....ma perché non son produttivi??? )...potrei continuare....la lista è lunga ....e che c'entra il Nord con questo ?..nulla..è l'attitudine dei meridionali discutibile..e tendenzialmente parassitaria...(son bravi solo a piagnere..)...non solo non vorrei "più trasferimenti al sud '' ma vorrei che si trovassero altre soluzioni e che il sistema dei trasferimenti che creano una mentalità parassitaria...fossero eliminati e si creasse un sistema ove ogni area economica possa camminare da sola e si responsabilizzi.. (sta cosa dei trasferimenti dalle aree più ricche a quelle più povere...non funziona in nessuna parte del mondo: nord/sud italiano..ovest /est in germania...fiamminghi e valloni in Belgio....sud (ricco ) e nord (molto meno ricco ) in Inghilterra...certe aree della Spagna ricche rispetto ad altre aree povere sussidiate (Catalogna/Andalusia ) ...certi Stati in USA perennemente sussidiati e perennemente poveri (Alabama, Louisiana etc etc ) ...questo sistema NON FUNZIONA...ed è diseducativo socialmente ...non responsabilizza ..(il nostro sud è psicologicamente malato...vuole soldi e basta e se non glie li dai piangono e piangono...da far schifo...e se glieli li dai se li magnano allegramente fino all'osceno ..c'è qualcosa che seriamente non va...). Guarda che io come modello ideale ho i Veneti.. e alle scorse elezioni europee ho votato Lega Nord..anche se ovviamente non son leghista . Se ti ho dato quell'impressione ...probabilmente mi son espresso male.
Se la Germania fosse d'accordo per i trasferimenti ...io non vorrei...sarebbe la "terronizzazione " di tutta la fascia sud europea compreso il nord italia. Ma per carità...sarebbe un orrore.
Ciao
Shardan
il fatto che il sud italia sia più "nazionalista" del nord deriva proprio dal fatto che ci sono appunto trasferimenti
EliminaCit. Anonimo
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Il Sud italia è più nazionalista del nord tendenzialmente...almeno cosi è stato in passato...(es nel periodo Bossi )..perché è terrorizzato dalla disgregazione dell'Italia...perché sotto sotto...si rende conto che da solo non ce la fa...in sintesi ha paura al venir meno dei trasferimenti settentrionale ...e quindi idealizza uno stato unitario forte .... (eccetto la Sardegna...che sin da tempi non sospetti...cioè quando era poverissima..ha avuto da sempre un inclinazione ad una sorta di indipendenza cioè da quando è nato il Partito Sardo d'Azione...per ragioni più profonde che bypassano la condizione economica ...tendenza che hanno anche i Corsi rispetto ai francesi...).
Shardan
poi noi abbiamo il vantaggio che rispetto all'estensione territoriale siamo veramente pochi (circa un milione e mezzo ....in Sicilia son cinque milioni...) e da noi non esistono fenomeni di criminalità tipo mafia ...anzi c'è un tasso di criminalità relativamente basso anche rispetto al nord ....detto questo...qui sono degli inetti come tutto il resto del meridione.
EliminaShardan
x shardan
Eliminama per trasferimenti non significa necessariamente assistenza. non ha senso accusare la cultura definendola parassitaria o produttiva perché entrambe coesistono all'interno della società e all'interno della stessa persona. il sud è assistito ma è anche vero che il nord riceve gli investimenti. gli investimenti fatti al sud furono mediati dallo stato e quindi andarono tutti in malora. i meridionali emigrati hanno avuto successo partendo da zero e questo dimostra che non erano affatto parassiti bensì hanno trovato le condizioni per emergere che in italia non avevano. e continuano a non avere. adesso che la germania sta facendo al nord italia ciò che il nord fece al sud ecco che il nord italia s'arrabbia con la germania quando capisce che sta perdendo il diritto ad essere libero e ha il terrore di finire assistito e quindi povero.
"La germania sta facendo al nord italia ciò che il nord fece al sud": sta facendo di peggio, perchè non accetta nessun tipo di trasferimento. Ma la soluzione è ricostituire forme di autonomia monetaria, ad esempio con i CCF, e non chiedere trasferimenti. E lo stesso concetto può essere adottato tra Nord e Sud Italia (vedi post del 24.11.2013).
Eliminal'euro è a livello del dollaro quindi la la tesi della svalutazione vantaggiosa è sfatata. i ccf in permanenza con l'euro non è possibile. i mercati affonderebbero l'economia in pochi giorni. i mercati non sono plutocrazie brutte e cattive bensì milioni di cittadini italiani.
EliminaNon si sta proponendo una svalutazione...
Eliminanon fa nulla se non la proponete, sarà automatica. questo fenomeno lo potete osservare attualmente con lo yuan in cina e il suo lento e graduale avvicinamento ad una quotazione di mercato.
EliminaI CCF permettono di ridurre pagamenti d'imposte, altrimenti dovute in euro, in rapporto 1:1. Non possono discostarsi da quel rapporto.
Eliminama la massa non può sapere in anticipo a quanto ammonteranno le tasse in anticipo e quindi il valore dei ccf
EliminaNon ne ha bisogno. Basta sapere che le tasse da pagare sono un multiplo (minimo 5 volte) dei CCF che giungono a scadenza annualmente.
Eliminainfatti sarà lo stato a sganciare i ccf dalle tasse per non fare default. non avete capito che i cittadini si sono stufati di fare default al posto dello stato.
Eliminama per trasferimenti non significa necessariamente assistenza.
RispondiEliminaCit. anonimo
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Su cio che ha scritto qua ---->Anonimo30 settembre 2015 11:30<----- sono un po d'accordo
anche se sui "trasferimenti " come li stiamo intendendo...non permettono il sano sviluppo...infatti le forze valide tendono a spostarsi ove si investe in modo produttivo..(nel meridione nonostante i trasferimenti che durano da decenni...milioni di persone si son trasferiti al nord...non solo forza lavoro ordinaria ..ma anche tantissimi altamente qualificati ..e da decenni che tanti laureati si trasferiscono al nord...)..e comunque sti trasferimenti fatti in questo modo...creano una mentalità poco produttiva..non stimola al "fare " e come giustamente metti anche tu in evidenza..i meridionali che si trasferiscono altrove..poi diventano produttivi . Cioè nelle zone assistite si crea un economia poco efficiente , poco compititiva...la si priva delle forze migliori (se ne vanno altrove )..e diventa un economia magari utile per il consumo...ma sostanzialmente è un economia che vegeta. Nel meridione..i forestali..gli impiegati inutili..etc etc spendono i soldi..e acquistano i prodotti magari del nord e quindi fanno girare l'economia...ma il sistema strutturale delle zone assistite resta spompato...infatti alla prima crisi precipita (in questi ultimi anni il nord che ha fondamentali sani ha tutto sommato retto ..il sud sta precipitando di brutto..).
Shardan
Quante volte anche prima della crisi..si è sentito laureati meridionali dire: " qui non si può far nulla...me ne vado a Milano ..."
EliminaShardan
poi una volta che si crea una struttura parassitaria ..è difficile anche smontarla e riconvertirla ad un nuovo indirizzo. Se tagli il lavoro inutile al sud (forestali ..etc etc )...succede il finimondo...sia dal punto di vista sociale..che economico...se al sud non spendono..migliaia di aziende del nord che producono in parte o tutto per il mercato interno chiudono...
EliminaShardan
x shardan
Eliminama è quello che vuole fare cattaneo overo assistere le persone (i consumi) coi ccf.
a questa considerazione è meglio che ti risponda il Dott. Cattaneo .
EliminaComunque la proposta dei CCF...è una cosa a mio parere diversa...mette rimedio ai danni dell'Euro..(per il meccanismo di cui abbiamo parlato )...cioè rimettono linfa in quella parte di economia potenzialmente viva che sta soffocando per rarefazione monetaria etc etc-
I trasferimenti invece....come son stati fatti negli ultimi decenni...sono un altra cosa. Ma è meglio che ti risponda Cattaneo.
I post che faccio io non sono a nome della proposta CCF...(che condivido ) ma sono opinioni mie personali...di uno che è ben lontano dall'avere le competenze tecniche del Cattaneo.
Shardan
mi spiego meglio: il meccanismo euro...sta distruggendo parte dell'economia sana...i CCF la ripristinano...e creano le condizioni per un eventuale espansione.
Eliminale piccole medie imprese che hanno chiuso nel Lombardo/Veneto....erano efficenti..e vendevano ....i forestali e gli impiegati inutili no...(questi ci sono ancora )....
poi non capisco come si possano espandere ed aprire a nuove realtà imprenditoriali....con la rarefazione monetaria (i pareggi di bilancio...etc etc )..e la contrazione forzata dell'offerta e della domanda: quel meccanismo soffoca ulteriormente l'economia (paradossalmente quella sana ..) e la destrutturano irrimediabilmente...Euro e tutto il corollario di regole imposte dall'UE(Germania )..più le cosiddette "riforme strutturali" servono a questo : distruggere l'economia buona e cattiva...non a ripulire il sistema dell'inefficienza...per poi espanderla ....
Shardan
Ma la sostanza di quest'ultima risposta di Shardan, e anche delle precedenti, e' giustissima. Non c'è molto da aggiungere...
Eliminasempre a mio parere: i CCF in questo momento sono l'unico strumento che può salvare la situazione attuale senza traumi. Poi le riforme bisogna farle...il sud va "ripensato" (e non è semplice )...ma riforme ad hoc al nostro tipo di economie...non le "riforme strutturali " promosse dall'establishment euro (cioè dalla Merkel..)
EliminaShardan
le piccole medie imprese che hanno chiuso nel Lombardo/Veneto....erano efficenti..e vendevano ....i forestali e gli impiegati inutili no...(questi ci sono ancora )....
EliminaCitazione mio precedente post
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adesso mi è venuto in mente...le conseguenze assurde del "sistema euro"..
prendi il Veneto (ho la fissa del veneto....striscerei come un verme umiliandomi..pur di vedere i sardi con quel tipo di "attitudine " imprenditoriale...).....il "sistema euro" ha distrutto tanto dell'economia sana del Veneto...al sud l'economia farlocca ridicola e assurda è ancora in piedi (se la tocchi succede il finimondo ..) però il Veneto sborsa annualmente una cifra enorme per i trasferimenti (circa 20 miliardi annui )...per quanto tempo può durare una cosa del genere ? alla fine precipitano tutti : il bambino con l'acqua sporca.
Shardan
x shardan
Eliminal'economia si espande se viene liberata perché le risorse ci sono ma non ci sono condizioni per investire perché vengono impedite per legge per ovvi interessi che conoscete.
non è affatto vero che la sardegna o altre zone non abbiano la cultura giusta ma semplicemente quella cultura è stata distrutta e repressa e assistita mentre in altre zone è stata coltivata e finanziata. è vero che qualcuno è più bravo ed altri meno ma questo è normale. la palese dimostrazione è l'espansione italiana del dopoguerra fino a quando purtroppo fu appunto richiusa negli anni 70-80 e si iniziò ad assisterla col debito pubblico. anche la sardegna vide una espansione e quindi la tesi sfatata. se invece di allargare la torta e dare finanziamenti (alle persone e non agli intermediari) si dà assistenza è ovvio che quelle zone vengono distrutte. conoscendo bene la situazione industriale del nord si può benissimo affermare che non è che il nord abbia più voglia di lavorare ma semplicemente sa benissimo che l'assistenza significherebbe povertà e desertificazione mentre lavoro, investimenti e darsi da fare significa appunto ricchezza. la palese dimostrazione sono appunto gli emigranti italiani del sud che all'estero hanno trovato le condizioni per emergere pur essendo dei morti di fame a dimostrazione che non è affatto vero che gli italiani non lavorano o non sono capaci.
Ma parlo di "inetti" non mi riferisco...al lavoro "fisico" in se per se...nel settore privato secondo me lavorano allo stesso modo...un meccanico di un autofficina...un ristoratore..etc etc..al sud non è che si alza alle undici e ripara l'auto o serve ai tavoli se ne ha voglia....si spaccano dal lavoro esattamente come i colleghi del nord...quando parlo di "inezia cronica patologica "...parlo di un attitudine nell'insieme...nel fare le giuste scelte,organizzarsi,investire, rischiare, perseverare, reagire, essere come predisposizione mentale attivi , reattivi e flessibili....l'attitudine nel meridione ha un altra impronta.
EliminaShardan
x shardan
Eliminanon puoi farlo se non hai le condizioni ambientali. quelle attitudini di cui parli tu invece sono conseguenza di repressione economica e non causa di una realtà culturale. se io ti bastono tutti i giorni è ovvio che diventi una larva umana. non a caso i partiti "nordisti" hanno capito che essendo oggi il nord italia soggiogato dalla germania comincia a capire cosa significa rischiare di chiudere l'azienda e non avere più credito e finire assistito cioè sottomesso come il sud e quindi cerca l'alleanza col sud perché oggi il nord sa bene che se perde quel privilegio che ha avuto in passato (investimenti, credito, sviluppo) diventerà povero come il sud. e gli stessi ricchi del nord si brigano a vendere le loro ricchezze prima che si svalutino. se il nord perde il privilegio di avere i denari finirà povero come il sud col reddito di assistenza con cui al massimo ci fai la spesa al centro commerciale. se togli il credito e gli investimenti al nord, il nord diventa povero come il sud. e la parte ideologicamente vicina all'assistenza (minoritaria al nord) prenderà il sopravvento politico elettorale (diventerà maggioranza) su quella produttiva reprimendola come avvenuto al sud. il resto sono balle.
In questo c'è molto di vero ed è il motivo per cui, nell'ambito del progetto CCF, può dare risultati molto importanti un'allocazione differenziata tra Nord e Sud, erogandone di più alle aziende insediate nel Meridione per ridurre il loro costo del lavoro effettivo, creando condizioni per attivare, finalmente, lo sviluppo produttivo, e rimpiazzando gradualmente i trasferimenti assistenziali (nella misura in cui non saranno più necessari). Vedi post del 24.11.2013.
Eliminacerte mie considerazioni sono dovute al fatto...che spesso..anche nella realtà ove vivo..vedo operare male...in certi frangenti anche quando ci son tutti i presupposti per operare bene...disponibilità finanziaria..,conoscenza tecnica..terreno nella contingenza specifica ove è possibile operare bene...
Eliminasul resto sono d'accordo con l'analisi di anonimo (ci sta tutta )
Shardan
guardate che io ho visto fare cose assurde...
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